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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 14-06-2007, 12.29.38   #1
NebbiaINvalPadana
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Ragazze con genitori separati o che si separano

Ragazze con genitori separati o che si separano:
ho trovato parecchie conferme di una mia teoria al riguardo.

Queste ragazze (dei ragazzi non so) tendono a credere che le loro relazioni non andranno mai a buon fine, e contraddittoriamente sono molto spesso fidanzate o hanno cmq delle storie, magari dicendo pure che sia l'uomo della propria vita (solo in alcuni casi questo).

Cioè ballano nel manico, mettendosi in relazioni con personaggi spesso complementari al loro atteggiamento, e che quindi sono portati quanto loro a far naufragare la relazione.

Voi avete trovato riscontri di questo tipo? Ed esiste una via per cambiare questo atteggiamento?
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Vecchio 14-06-2007, 15.44.09   #2
catoblepa
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Originalmente inviato da NebbiaINvalPadana
Ragazze con genitori separati o che si separano:
ho trovato parecchie conferme di una mia teoria al riguardo.

Queste ragazze (dei ragazzi non so) tendono a credere che le loro relazioni non andranno mai a buon fine, e contraddittoriamente sono molto spesso fidanzate o hanno cmq delle storie, magari dicendo pure che sia l'uomo della propria vita (solo in alcuni casi questo).

Cioè ballano nel manico, mettendosi in relazioni con personaggi spesso complementari al loro atteggiamento, e che quindi sono portati quanto loro a far naufragare la relazione.

Voi avete trovato riscontri di questo tipo? Ed esiste una via per cambiare questo atteggiamento?

Difficile rimanere immuni dalle nostre influenze primarie , che poi sono i nostri genitori, nel bene e nel male.

Credo che in situazioni del genere la ragazza trasponga la propria (negativa) esperienza , in particolare identificandosi con la madre (non sono esperto di Freud ma lo immagino), nella sua vita di relazione con l'altro sesso.

Ecco perciò il pessimismo sulla relazione (andrà male...);
rimane comunque il fatto che c'è anche la forte esigenza a credere che l'amore esista, e che la vita possa assumere una piega diversa.......
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Vecchio 15-06-2007, 08.42.49   #3
NebbiaINvalPadana
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Originalmente inviato da catoblepa
Difficile rimanere immuni dalle nostre influenze primarie , che poi sono i nostri genitori, nel bene e nel male.

Credo che in situazioni del genere la ragazza trasponga la propria (negativa) esperienza , in particolare identificandosi con la madre (non sono esperto di Freud ma lo immagino), nella sua vita di relazione con l'altro sesso.

Ecco perciò il pessimismo sulla relazione (andrà male...);
rimane comunque il fatto che c'è anche la forte esigenza a credere che l'amore esista, e che la vita possa assumere una piega diversa.......

La penso esattamente come te, cmq mi chiedevo se questo fosse una cosa che noto solo io o che ha un riscontro anche per voi, o se cmq fosse "noto" a in ambito psicologico o sociologico che dir si voglia.
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Vecchio 15-06-2007, 09.47.44   #4
falbala48
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Ragazze con genitori separati o che si separano:
ho trovato parecchie conferme di una mia teoria al riguardo.

Queste ragazze (dei ragazzi non so) tendono a credere che le loro relazioni non andranno mai a buon fine, e contraddittoriamente sono molto spesso fidanzate o hanno cmq delle storie, magari dicendo pure che sia l'uomo della propria vita (solo in alcuni casi questo).

Cioè ballano nel manico, mettendosi in relazioni con personaggi spesso complementari al loro atteggiamento, e che quindi sono portati quanto loro a far naufragare la relazione.

Voi avete trovato riscontri di questo tipo? Ed esiste una via per cambiare questo atteggiamento?

per mia esperienza personale(sono separata) devo dire che ciò che scrivi è vero, ma il discorso è molto più complesso, guardando i miei figli posso dirti che la separazione già di per se pesante da metabolizzare è stata ,se è possibile, ancor più devastante per altri fattori . Ciò che sento non mi piace affatto, noto un pessimismo e soprattutto vedo degli atteggiamenti che proprio non mi piacciono. Una sorta di paura, una specie di CINISMO e se vogliamo anche di leggerezza forzata nel vivere le relazioni, mia figlia non fa altro che ripetere che non si sposerà mai e che soprattutto non farà mai dei figli. i suoi partner (per come li vedo io) sono tutti ragazzi irresponsabili, anche loro inaffidabili, tendono ad instaurare dei rapporti che chiamerei...volanti... ognuno vive la sua vita....non rinuncia a nulla...non c'è la voglia spsasmodica di vivere ogni piccola emozione insieme...diciamo che semmai il rapporto di coppia diventa marginale...è come se fosse veramente una cronaca di una morte annunciata, il rapporto alla fine si esaurisce da solo e si parte alla nuova ricerca di qualcuno con cui ripetere gli stessi schemi distorti. Cosa si può fare ? molto poco per quanto mi riguarda , si sono convinti ad andare dallo psicologo, non so quanto sia servito, di sicuro hanno capito ma forse non ancora accettato la separazione, sicuramente sono meno vulnerabili di prima, ma il danno fatto non sarà mai definitivamente sanabile , ahimè ,questa è una tara che si porteranno per la vita, qualcosa che li condizionerà per sempre,la cosa grave è che io da madre non posso fare nulla per modificare ciò, se non che guardare, sollevare dubbi in loro e sperare che magari incontrando l'amore vero cambino e che soprattutto riescano a volgere in positivo un’esperienza così negativa,nel senso che guardando riescano a non fare gli errori che noi genitori abbiamo fatto, che invece di vivere da saltimbanchi per scansare la sofferenza, imparino a guardare il/la prescelto/a non soltanto con gli occhi dell’amore, ma che riescano a vedere oltre….nel tempo. PURA UTOPIA!!!!
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Vecchio 15-06-2007, 22.28.34   #5
NebbiaINvalPadana
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per mia esperienza personale(sono separata) devo dire che ciò che scrivi è vero, ma il discorso è molto più complesso, guardando i miei figli posso dirti che la separazione già di per se pesante da metabolizzare è stata ,se è possibile, ancor più devastante per altri fattori . Ciò che sento non mi piace affatto, noto un pessimismo e soprattutto vedo degli atteggiamenti che proprio non mi piacciono. Una sorta di paura, una specie di CINISMO e se vogliamo anche di leggerezza forzata nel vivere le relazioni, mia figlia non fa altro che ripetere che non si sposerà mai e che soprattutto non farà mai dei figli. i suoi partner (per come li vedo io) sono tutti ragazzi irresponsabili, anche loro inaffidabili, tendono ad instaurare dei rapporti che chiamerei...volanti... ognuno vive la sua vita....non rinuncia a nulla...non c'è la voglia spsasmodica di vivere ogni piccola emozione insieme...diciamo che semmai il rapporto di coppia diventa marginale...è come se fosse veramente una cronaca di una morte annunciata, il rapporto alla fine si esaurisce da solo e si parte alla nuova ricerca di qualcuno con cui ripetere gli stessi schemi distorti. Cosa si può fare ? molto poco per quanto mi riguarda , si sono convinti ad andare dallo psicologo, non so quanto sia servito, di sicuro hanno capito ma forse non ancora accettato la separazione, sicuramente sono meno vulnerabili di prima, ma il danno fatto non sarà mai definitivamente sanabile , ahimè ,questa è una tara che si porteranno per la vita, qualcosa che li condizionerà per sempre,la cosa grave è che io da madre non posso fare nulla per modificare ciò, se non che guardare, sollevare dubbi in loro e sperare che magari incontrando l'amore vero cambino e che soprattutto riescano a volgere in positivo un’esperienza così negativa,nel senso che guardando riescano a non fare gli errori che noi genitori abbiamo fatto, che invece di vivere da saltimbanchi per scansare la sofferenza, imparino a guardare il/la prescelto/a non soltanto con gli occhi dell’amore, ma che riescano a vedere oltre….nel tempo. PURA UTOPIA!!!!

Sono cinici? Chissà da chi hanno preso . Vuole essere solo una battuta, sento il trasporto con cui hai risposto alla questione.
E' importante secondo me non partire con l'idea che non ci sia nemmeno una remota possibilità. Perchè se ce n'è una la bruci.
Ed in effetti (tentando di NON psicanalizzarti, ma c'ho il vizio), direi che il tuo stesso percorso con cui hai risposto, è tipico delle ragazze di cui parlavo nel mio post.
Parli di recuperare i tuoi figli, di vivere un rapporto, cioè parli di sforzi enormi, e al contempo la radicata convinzione che sia uno sforzo vano.
E' come cercare di fare gli 800 metri stile libero senza mai tirare fuori la testa dall'acqua (il fatalismo). E' chiaro che così finisci per condurre la realtà dove tu hai il terrore (ma la convinzione) che vada.
Credo che questo atteggiamento passi ai tuoi figli.

E rilancio. Perchè questa convinzione che lo sforzo sia vano? In fondo le nostre convinzioni sono nostra creazione, e di buoni esempi, per quanto rari, ce ne sono diversi...
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Vecchio 18-06-2007, 09.45.41   #6
falbala48
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Sono cinici? Chissà da chi hanno preso . Vuole essere solo una battuta, sento il trasporto con cui hai risposto alla questione.
E' importante secondo me non partire con l'idea che non ci sia nemmeno una remota possibilità. Perchè se ce n'è una la bruci.
Ed in effetti (tentando di NON psicanalizzarti, ma c'ho il vizio), direi che il tuo stesso percorso con cui hai risposto, è tipico delle ragazze di cui parlavo nel mio post.
Parli di recuperare i tuoi figli, di vivere un rapporto, cioè parli di sforzi enormi, e al contempo la radicata convinzione che sia uno sforzo vano.
E' come cercare di fare gli 800 metri stile libero senza mai tirare fuori la testa dall'acqua (il fatalismo). E' chiaro che così finisci per condurre la realtà dove tu hai il terrore (ma la convinzione) che vada.
Credo che questo atteggiamento passi ai tuoi figli.

E rilancio. Perchè questa convinzione che lo sforzo sia vano? In fondo le nostre convinzioni sono nostra creazione, e di buoni esempi, per quanto rari, ce ne sono diversi...



Parlo di ciò che vedo, del dolore profondo, della confusione, dello smarrimento,. Ho premesso che era una situazione ancora più complessa. Il padre, penso anche lui sconvolto dall’enormità di questo nuovo sentimento, è sparito, non è stato capace di rassicurarli, anzi tutt’altro…ho assistito a d una crisi di panico di mia figlia, il giorno in cui li ha visti insieme…ed ho pensato che stesse morendo….è stato terribile !!!(non avevo mai assistito ad una crisi isterica) ho assistito per una notte intera al delirio di mio figlio che parlava piangendo di gocce…di pioggia … pensavo fosse diventato pazzo…. Aveva semplicemente letto gli sms nel cell. del padre ed aveva scoperto il tutto….per lui era come se fosse responsabile dell’accaduto e non il padre…capisci bene visto che parli di psicanalizzare cosa può essersi scatenato in lui. Hanno assistito al mio dolore, hanno sperato che tutto si risolvesse (lui è tornato ed andato per ben 5 volte in sette anni) anch’io mi sento responsabile nei loro confronti, non sono stata capace di essere determinata, sono sicura che per loro sarebbe stato meglio un mio atteggiamento di distacco, piuttosto che questo limbo in cui ho vissuto per tanto tempo…non parlo affatto di fatalismo ma di come vengono distorte la realtà, i sentimenti, dalla necessità di stravolgere il tutto per continuare a vivere senza restare schiacciati dal peso di qualcosa che hai DOVUTO subire.

Non è una convinzione nata da una mia creazione, ma da un’attenta analisi della situazione e delle loro reazioni, secondo te avrei insistito per lo psicologo solo perché è di moda? Ho capito che il danno subito era talmente grande, che da soli non ce l’avrebbero fatta, prima dovevano recuperarsi come individui, salvare la loro identità, hai idea di cosa si scateni nella testa di due ragazzi ? (uno 14 l'altra 18 ), si passa dal rifiuto di se stessi, della situazione, al senso di inadeguatezza,alla paura dell’abbandono, alla perdita dei punti di riferimento, etc…. tutto il resto è passato in secondo piano. Per pensare ad un sano rapporto di coppia ci sarà tempo…ma prima si devono sanare le ferite.


P.S. sto leggendo il libro che ha consigliato nevealsole …molto istruttivo, tante cose che pensavo ,scopro essere vere.
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Vecchio 18-06-2007, 13.42.14   #7
NebbiaINvalPadana
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Non metto in dubbio né la complessità, né il devasto derivatone, né i tuoi sforzi.

Però possiamo dire che non sei ottimista, giusto?
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Vecchio 18-06-2007, 15.26.31   #8
falbala48
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Non metto in dubbio né la complessità, né il devasto derivatone, né i tuoi sforzi.

Però possiamo dire che non sei ottimista, giusto?

diciamo che non ho pensato ad un lato pessimista od ottimista, ho vissuto una situazione difficile ed ho cercato di capire cosa fosse giusto fare, semmai ho dato delle priorità. Al momento no, non sono ottimista non ci sono i presupposti. Tu parlavi di comportamenti ed io ti ho detto che era proprio così come tu avevi scritto. Sarò ottimista quando vedrò che le loro scelte saranno consapevoli .
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