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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 19-07-2007, 14.45.12   #1
marta89
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Data registrazione: 18-07-2007
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piccolo intervento a vivo su thomas hobbes..

hobbes era un materialista.
il suo motto era HOMO HOMINIS LUPUS(ogni uomo si comporta nei confronti degli altri come un lupo).
sosteneva anche che se l'uomo potesse vivere in una sorta di "non-società"
esternerebbe la sua vera natura selvaggia, creando così una situzione di BELLA OMNIUM CONTRA OMNES(battaglia di
tutti contro tutti).
l'uomo nella visione dell'inglese è dotato di facoltà logico-razionale che comunque è volta solo a cercare
la convenienza: il bene coincide con il vantaggioso.
hobbes nega l'esistenza di un amore naturale dell'uomo verso un suo simile.
cosa penso io?
sia chiaro. hobbes secondo me(a quanto pare, solo ed esclusivamente io la penso in questo modo>non ho ancora
incontrato un'opinione che si rifletta nella mia)
NON è un pessimista. è un realista che iperbolizza un pensiero che nella mia vita è diventato
un chiodo fisso.
sarà chiaro che ho una concezione dell'amore (e del sentimento in genere) un po' fuori dal normale.
come si può dire che "l'uomo NON è portato a voler bene per utilità"?
io credo che anche le forme più profonde d'affetto reciproco siano dettate da un fine.
fine inteso non nel senso più abbietto del termine,ovvio. il fine dell'affetto è essere amati.
essere meno soli. cioè: l'uomo non dà niente per niente. anche se in questo caso il fine è completamente
dettato dalle cosiddette buone intenzioni, è pur sempre un FINE SCOPO OBIETTIVO BERSAGLIO.
che brutto. che meschinità.
mi è stato detto di curarmi, che sono eccessivamente pessimista.
io ragiono invece su fatti concreti, su esperienze vissute viste toccate.
grazie al cielo non siamo tutti uguali, potrei dire.
sì, siamo tutti diversi, evviva la diversità...ma intanto siamo spinti da un impulso irrefrenabile
che ci forza a cercare più il nostro bene che quello della persona "che tanto amiamo".
ok sembra stia parlando dell'uomo-essere-primitivo-ancora-ancorato-alla-dura-legge
della-giungla...
OH NO E QUI MI BALZA IN MENTE UNA FRASE CHE ODIO MA CHE è COSI' REALE "ONLY THE STRONG SURVIVE"
vabè il discorso che sto facendo è un altro.
quello che penso è che sempre e comunque quelli che volgarmente noi chiamiamo inculoni(che parola interessante,
descrive così bene la sensazione spiacevole..)ci fottono.
che sia il nostro migliore amico a somministrarceli uno ad uno,
sia la più grande amica che si possa avere
sia il nostro fratello di latte
non è importante. succede così e basta.
vorrei avere più fiducia.

DUNQUE

FATEMI CAMBIARE IDEA

ah
volevo anche dire che non mi si è del tutto allontanata la gioia di vivere o d'amare
(anzi quella cresce ogni giorno>e forse è dettata dall'utilità->è sempre così)

e che se scrivo tutto ciò è perchè sono ancora disposta a cambiare idea

mi piace sacrificarmi per un "bene"(SUL CONCETTO CHE HO IO DI BENE DISQUISIRO' UN'ALTRA VOLTA)
comune, per chi amo

sfogarsi fa veramente bene, ogni volta è come se fosse la prima.
non sarà mai l'ultima questo è certo.

I DO WHAT MY RICEKRISPIES TELL ME TO DO
marta
marta89 is offline  
Vecchio 21-07-2007, 09.11.22   #2
katerpillar
Ogni tanto siate gentili.
 
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Riferimento: piccolo intervento a vivo su thomas hobbes..

marta89
Citazione:
l'uomo nella visione dell'inglese è dotato di facoltà logico-razionale che comunque è volta solo a cercare
la convenienza: il bene coincide con il vantaggioso.
hobbes nega l'esistenza di un amore naturale dell'uomo verso un suo simile.
cosa penso io?
sia chiaro. hobbes secondo me(a quanto pare, solo ed esclusivamente io la penso in questo modo>non ho ancora
incontrato un'opinione che si rifletta nella mia)
NON è un pessimista. è un realista che iperbolizza un pensiero che nella mia vita è diventato
un chiodo fisso.
sarà chiaro che ho una concezione dell'amore (e del sentimento in genere) un po' fuori dal normale.
Come si può dire che "l'uomo NON è portato a voler bene per utilità"?
io credo che anche le forme più profonde d'affetto reciproco siano dettate da un fine.
fine inteso non nel senso più abbietto del termine, ovvio. il fine dell'affetto è essere amati.
Essere meno soli. cioè: l'uomo non dà niente per niente. anche se in questo caso il fine è completamente
dettato dalle cosiddette buone intenzioni, è pur sempre un FINE SCOPO OBIETTIVO BERSAGLIO.
katerpillar

Siamo sempre al punto di partenza: l'umanità, ad un certo punto del suo persorso, si rende conto che "niente viene fatto per niente", che in natura esiste la legge del dare e dell'avere (simbiosi = convivenza), anche in quelli che noi valutiamo come sentimenti superiori, quali: l'amicizia, l'amore ecc.; amore inteso anche verso i propri cari, quali i figli, il fratello, i genitori.

In tal senso, prima d'avventurarci in discussioni più approfondite, sarebbe opportuno che tu leggessi quanto è stato già scritto, in proposito, su questo forum, nella sezione di filosofia, con una discussione in seconda pagina dal titolo emblematico: "Simbiosi, solidarietà utilitaristica e la nascita delle religioni". Titolo che, in quanto ad emblematicità, se la batte veramente sul filo di lana con quello di questa discussione da te aperta.

Mentre su "società e cultura, troverai la discussione intitolata "l'amicizia", dove, chi ha proposto il thread, ha sosteneto esattamente quello che sostieni tù.

Nel primo caso l'estensore (il sottoscritto), semplicemente si domandava: "Poichè la simbiosi esistente in natura, che io ho chiamato "solidarietà utilitaristica," giacché nulla avviene se non ce uno scambio dare/avere, è risultata così valida da far arrivare l'uomo sulla luna, a cosa dovrebbe servire l'indicazione insita nelle religioni, le quali affermano che si deve donare senza nulla pretendere in cambio?

Alla fine della discussione siamo arrivati alla conclusione che neanche le religioni hanno smontato quella che in natura è una vera e propria legge; ovvero: nel senso che quando uno dona qualcosa per sostenere un proprio simile, senza nulla pretendere in cambio, in realtà riceve anche lui un ritorno dall'azione commessa, anche se si tratta di un "Ritorno morale".

Che poi in realtà, il dare/avere che avviene nei rapporti sentimentali, avvenga senza la consapevolezza o la riflessione di questo passaggio, bhee....A noi non ci resta che viverli senza tante domande, e che facciano il suo corso, bello o brutto che sia.

Stando così le cose, anche il tuo rapporto, di qualsiati tipo e con chiunque, si sottopone a questa legge naturale: la solidarietà utilitaristica, e poiché si tratta di un dare/avere, alla fine 1-1 = 0, pertanto il venale interesse scompare, rimanendo solo l'amore. Tanti saluti e auguri.

Giancarlo.

Ultima modifica di katerpillar : 21-07-2007 alle ore 14.33.35.
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Vecchio 21-07-2007, 14.47.41   #3
acquario69
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Riferimento: piccolo intervento a vivo su thomas hobbes..

Citazione:
Originalmente inviato da marta89
hobbes era un materialista.
il suo motto era HOMO HOMINIS LUPUS(ogni uomo si comporta nei confronti degli altri come un lupo).
sosteneva anche che se l'uomo potesse vivere in una sorta di "non-società"
esternerebbe la sua vera natura selvaggia, creando così una situzione di BELLA OMNIUM CONTRA OMNES(battaglia di
tutti contro tutti).
l'uomo nella visione dell'inglese è dotato di facoltà logico-razionale che comunque è volta solo a cercare
la convenienza: il bene coincide con il vantaggioso.
hobbes nega l'esistenza di un amore naturale dell'uomo verso un suo simile.
cosa penso io?
sia chiaro. hobbes secondo me(a quanto pare, solo ed esclusivamente io la penso in questo modo>non ho ancora
incontrato un'opinione che si rifletta nella mia)
NON è un pessimista. è un realista che iperbolizza un pensiero che nella mia vita è diventato
un chiodo fisso.
sarà chiaro che ho una concezione dell'amore (e del sentimento in genere) un po' fuori dal normale.
come si può dire che "l'uomo NON è portato a voler bene per utilità"?
io credo che anche le forme più profonde d'affetto reciproco siano dettate da un fine.
fine inteso non nel senso più abbietto del termine,ovvio. il fine dell'affetto è essere amati.
essere meno soli. cioè: l'uomo non dà niente per niente. anche se in questo caso il fine è completamente
dettato dalle cosiddette buone intenzioni, è pur sempre un FINE SCOPO OBIETTIVO BERSAGLIO.
che brutto. che meschinità.
mi è stato detto di curarmi, che sono eccessivamente pessimista.
io ragiono invece su fatti concreti, su esperienze vissute viste toccate.
grazie al cielo non siamo tutti uguali, potrei dire.
sì, siamo tutti diversi, evviva la diversità...ma intanto siamo spinti da un impulso irrefrenabile
che ci forza a cercare più il nostro bene che quello della persona "che tanto amiamo".
ok sembra stia parlando dell'uomo-essere-primitivo-ancora-ancorato-alla-dura-legge
della-giungla...
OH NO E QUI MI BALZA IN MENTE UNA FRASE CHE ODIO MA CHE è COSI' REALE "ONLY THE STRONG SURVIVE"
vabè il discorso che sto facendo è un altro.
quello che penso è che sempre e comunque quelli che volgarmente noi chiamiamo inculoni(che parola interessante,
descrive così bene la sensazione spiacevole..)ci fottono.
che sia il nostro migliore amico a somministrarceli uno ad uno,
sia la più grande amica che si possa avere
sia il nostro fratello di latte
non è importante. succede così e basta.
vorrei avere più fiducia.

DUNQUE

FATEMI CAMBIARE IDEA

ah
volevo anche dire che non mi si è del tutto allontanata la gioia di vivere o d'amare
(anzi quella cresce ogni giorno>e forse è dettata dall'utilità->è sempre così)

e che se scrivo tutto ciò è perchè sono ancora disposta a cambiare idea

mi piace sacrificarmi per un "bene"(SUL CONCETTO CHE HO IO DI BENE DISQUISIRO' UN'ALTRA VOLTA)
comune, per chi amo

sfogarsi fa veramente bene, ogni volta è come se fosse la prima.
non sarà mai l'ultima questo è certo.

I DO WHAT MY RICEKRISPIES TELL ME TO DO
marta

se andiamo a vedere le cose nel loro fondo piu intimo(e' mia opinione) che la nostra vita non e' altro che un insieme di fattori ambientali e naturali che ci vengono "imposti" per adottare un certo comportamento allo scopo ultimo di salvaguardare il proseguimento della vita stessa...in tutti i suoi apparenti paradossi,compresi quelli da te sopra elencati

...un biologo mi disse un giorno una cosa che mi colpi' molto: lei sa che cose' una gallina?...me lo dica lei...e' lo stratagemma di un uovo,per produrre un altro uovo! (breve dialogo tratto da un libro)
acquario69 is offline  
Vecchio 21-07-2007, 21.45.38   #4
-Ivan-
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Messaggi: 49
Riferimento: piccolo intervento a vivo su thomas hobbes..

Faccio un breve intervento perchè sto per uscire e magari domani vedrò di riscrivere in maniera più adeguata e correggere eventuali errori.
L'uomo è costituito alla base da istinto e carattere.
L'istinto comprende le funzioni necessarie alla sopravvivenza e non conosce altruismi (ma neanche tornaconti al di fuori di quelli fondamentali, ad esempio io ti attacco per non essere ucciso da te), il comportamente comprende quelle funzioni necessarie alla sopravvivenza dell'uomo che ha dovuto sviluppare perchè l'istinto ha una valenza inferiore che negli animali e da solo non ci permetterebbe di cavarcela, il carattere può essere completamente altruista nel senso vero del termine, cioè si può fare qualcosa senza neanche pensare di ottenere un migliore stato mentale per avere fatto una "buona azione" oltre che non ottenere niente di materiale ovviamente, ma non è una dote innata, come non lo è l'aggressività, va coltivata ed imparata.
Io credo che l'uomo di per sè nasca buono come un animale, ovvero che non possieda le caratteristiche negative che si sviluppano in seguito al suo inserimento nella società (non è avido, aggressivo, distruttivo, ma nemmeno amorevole, simpatico eccetera), in seguito a risposta degli stimoli che riceve ed a cui non riesce a rispondere con l'istinto forma il carattere.
Dunque penso che le persone egoiste siano generate dalle circostanza e non che nascano con tali caratteristiche e la predisposizione ad un tipo di carattere si formi nei primi anni di vita.

Ultima modifica di -Ivan- : 22-07-2007 alle ore 11.47.20.
-Ivan- is offline  
Vecchio 24-07-2007, 12.46.11   #5
visir
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L'avatar di visir
 
Data registrazione: 02-05-2002
Messaggi: 436
Uomini lupo, amabilmente.

Quello che tu sostieni e che condividi con il filosofo corrisponde alla semplice realtà dei fatti e del nostro sentire.

Non bisogna studiare, basta guardare con onestà dentro di noi.

L'amore disinteressato non esiste, oppure io non l'ho mai incontrato e quindi per me non esiste, forse l'ho incontrato, ma non l'ho riconosciuto, chissà.

A che pro trovare un ideale che accarrezza la nostra voglia di sogno quando dobbiamo costantemente fare i conti con la realtà?

Il passo che va oltre la constatazione è il dato che fa la differenza.

Ovvero se vogliamo considerare l'aiuto al prossimo come la migliore forma di investimento a largo respiro, considerazioni morali a parte (che non mi interessano), ecco che alla fine essere egoisticamente buoni è utile a tutti.
Purchè non ci si menta vicendevolmente e soprattutto non si menta a se stessi.

Quanto ampia sia la nostra vista fa la differenza alla nostra azione in questo mondo.
Solo da una presa di responsabilità delle nostre categorie mentali si può attuare, forse, una possibilità di vera emancipazione.

In questo non trovo nulla di sconveniente.
visir is offline  
Vecchio 30-07-2007, 16.58.24   #6
marta89
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Data registrazione: 18-07-2007
Messaggi: 12
Riferimento: piccolo intervento a vivo su thomas hobbes..

la vita mi stupisce ogni giorno.
credo che tutto quello che pensavo riguardo all'amore e all'amicizia sia stato dettato dalle mie esperienze negative.
è così interessante ed affascinante quando un bel giorno ti accorgi che esisti e un altro è lì per te, vive di te, solo per te.
in soli 7 giorni ho avuto la prova e la capacità di vedere che l'amore esiste. che l'amore disinteressato è reale.
ciò che ho imparato è che non devo mai essere prevenuta, mai perdere la voglia di scoprire che C'E' ALTRO...
mi sono innamorata.
a un certo punto credo che ponderare troppo sul perchè facciamo un certo tipo di ragionamento anzichè un altro ci confonda solo le idee.
le esperienze donano.
la vita è la scuola.
marta
marta89 is offline  
Vecchio 03-08-2007, 11.48.18   #7
nuvolari
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Riferimento: piccolo intervento a vivo su thomas hobbes..

Premetto che non capisco dove sia lo scandalo nello scoprire che l'amore possa essere interessato. Perchè, qualcuno ha mai pensato che si ami appositamente per star male? Uno così non lo giudicherei altruista, ma deficiente... Ovvio che l'amicizia, l'amore, ecc., essendo le cose più belle della vita, abbiano un riflesso positivo su chi le prova.

Secondo me, però, il punto è un altro. Se ami davvero sei persino capace di andare oltre questo legittimo tornaconto. Dare la vita per il prossimo... non mi vorrete dire che è gratificante... E a volte capita di dover dare la vita metaforicamente. Ed è sofferenza pura, durante la quale auguri che scenda un fulmine a incenerire colui che ami (e ti odi per questo), o un evento che ti liberi da quel tormento (e ti fai schifo per questo). Però vai avanti, perchè in quel momento l'amore ti chiede quello.

Concludo. L'amore yo-yo mi sta benissimo, anzi, se non fosse così, se non ci fosse soddisfazione, nessuna storia d'amore comincerebbe, quindi è indispensabile che sia così. Ma a mio avviso esiste anche un amore che ti porta a dimenticare te stesso, e a quel punto manco te lo chiedi se sei gratificato o meno, fai solo quello che ti spinge a fare ciò che hai dentro. Ma questo stadio è difficile da descrivere.
nuvolari is offline  

 



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