Secondo voi, quanto i film ci influenzano nella vita reale? Se volete ditemi anche quali film e perché.

Il film ti porta a vivere un'esperienza fittizia ma comunque significativa.
In esso si svolgono eventi che possono mandare in risonanza alcune nostre istanza emotive (vedi la commozione) anche se ragionevolmente sappiamo che si tratta di una cosa artefatta.
Se un film ci ha colpito è perche' qualche suo aspetto ha soddisfatto il nostro inconscio.
Ad esempio, io sono un individuo relativamente insicuro e incline alla preoccupazione. Bene, i film che finiscono per entusiasmarmi (al punto da volerli rivedere anche dopo poco tempo) sono sempre quelli dove qualcuno prende decisioni importanti con sprezzo delle conseguenze, possano essere di guerra, fantascienza, azione o altro.
Ricordo che da ragazzo (tanti anni fa), non avendo molte possibilita' di conoscere ragazze, e guardando film di hollywood dove gli uomini si comportavano in modo cavalleresco nei confronti delle donne, adoperando frasi cortesi e galanti che risultavano avere un sicuro effetto, avevo acquisito il concetto che un ragazzo dovesse comportarsi cosi'. Ovviamente quando mi trovavo in presenza di una ragazza e mi comportavo in quel modo, lei mi rideva in faccia.
Persuasore occulto il cinema puo' influenzare lo spettatore perche' in fondo esso propone un comportamento che conduce ad un risultato (prefabbricato) e dunque lo spettatore puo' avere la sensazione di avere avuto un suggerimento di vita.
Pero' poi l'esperienza diretta ridimensiona tutto.
Ciao

Ci influenzano nella misura in cui siamo stupidi. Più una persona può vedere una realtà forzata ipocrita e inutile, minore è il danno possibile fatto dalla tv. Che equivale a godere appieno di tutti i lati positivi del film.

I film sono basati su quello che ci piace credere, di modo da attirare più gente possibile, e pertanto molti hanno contenuti ipocriti, buonisti ecc.

Le ragazzine che impazziscono per il celebberimo 3 metri sopra il cielo (e anche più velatamente i ragazzi) non vedono come in quel film venga venduto il valore dell'amore e dell'amicizia, mentre in realtà si promuove il comportamento dei tamarri, e nient'altro.

Ora, se io non sono in grado di capire questo, allora uscirò per strada aspettandomi cose che non stanno ne in cielo ne in terra, e rimarrò deluso/delusa.

Ho citato l'amore perchè nell 84% dei casi i film hanno una storia d'amore, e nel 96% dei casi la suddetta storia non sta in piedi.

Quando una persona riflette e decide quali sono i contenuti validi/utili/piacevoli di quello che vede l'influenza è pressochè nulla, poichè si tratta di una libera scelta.
Meno questo è fatto maggiore è l'influenza che ne deriva, sconquassando le idee di chi quasi non ne ha.

I personaggi dei film rivestono spesso dei modelli di comportamento (positivi o negativi).
E’ probabile, specialmente, se lo spettatore si identifica in alcuni aspetti di un personaggio che tenda a comportarsi in un modo simile.
Può accadere che i film, a volte, presentino alcune realtà sconosciute fino a quel momento allo spettatore cosicché, dopo aver visto, il film egli avrà una percezione di quelle realtà fortemente influenzata dal film che costituisce per lui il primo approccio a quel dato argomento.
Talvolta le storie narrate nei film accrescano “l’esperienza” (virtuale) di chi li guarda presentando situazioni, schemi di vita che se assimilati dallo spettatore, che fino a quel momento non li aveva considerati, lo porteranno poi ad inquadrare determinati accadimenti reali in quegli schemi.







TorrediPisa rispondo anche a te.
Mi dispiace che quelle ragazze non abbiano apprezzato, quando ci si comporta con cortesia e galanteria anche se "fuori moda" ci si comporta sempre bene e si fa sempre bella figura con chi sa apprezzare.

Sono molto pochi i film che hanno portato qualcosa di nuovo dentro di me.

Giulietta e Romeo, di Zeffirelli, e poi l'Amleto. Perchè solleticano le emozioni i sentimenti più profondi.

Guerre stellari, per l'eterna lotta del bene contro il male.

Matrix perchè mi ha portato a riflettere parecchio sulla realtà in cui viviamo.

Ce ne saranno anche altri che ora non ricordo ma lo hanno fatto in modo più superficiale.

Anche il film Blu, mi è piaciuto per il modo in cui era fatto e per le musiche stupende.

Sono stata arricchita più dai libri che dai film a dire il vero.

Ci sono libri che sono stati indispensabili per il mio cammino spirituale.

Non lo so.

Mi piace vedere buoni film al cinema ma non vedere cassette o DVD. Mi piace, quando guardo un film, andarci dentro tutta (immagini, suoni, colori, dialoghi, effetti, sentimenti) e solo il giorno dopo riesco ad prenderne le distanze. Non so quali tracce lasci nella mia mente tutto questo.

Pochi sono i film che desidero rivedere. Alcuni sono stati importanti e certi dialoghi di Bergman, atteggiamenti di Anna Magnani, inquadrature di Rosi o scene di Kurosawa mi tornano alla mente in certe occasioni.

Dove vivo io c'è un istituto che si occupa di persone con gravi disagi pischici e che pratica una disciplina nuova, sperimentale che prende il nome di cineterapia.
Non so esattamente come funzioni, non vi ho mai preso parte, però credo di capire che il meccanismo è simile a quello sfruttato nei gruppi di terapia o di auto-aiuto.
Attraverso la conoscenza di una determinata storia, simile alla nostra, che vediamo in altri (nel caso della cineterapia sullo schermo) ne prendiamo coscienza e possiamo iniziare a superare il nostro disagio.
Credo che sia per questo che alcuni film ci toccano molto, perché ci raccontano una parte di noi ancora inesplorata, o un nostro vissuto, o una nostra paura.
Credo che se ci soffermassimo a riflettere sui film che hanno significato qualcosa, in modo profondo, per noi, scopriremmo anche qualcosa in più di noi.
Per chi volesse approfondire...

http://www.cinematherapy.com/

Credo che influenzino, a prescindere dall'emotività soggettiva, perchè riportano a dei simboli.
Anche nel teatro greco era così, la necessità di vedere da fuori quello che si compie all'interno dà luogo per forza di cose alla drammatizzazione.

Già la scelta di un genere piuttosto che un altro dice qualcosa di noi: difficilmente un ragazzino apprezzerà il genere sentimentale, perchè non vive ancora quel tipo di pulsione.
Sceglierà l'avventura fantastica piuttosto che quella di guerra perchè ha bisogno di riconoscere se' stesso in quel racconto, e immedesimandosi si sentirà grande e coraggioso.
Ne deriva che il modello di riferimento anche cinematografico ha notevole importanza.

Anche per gli adulti comunque: se è importante uno sguardo sul mondo, inteso come condizione sociale o dei sentimenti o altro, la visione di una realtà diversa dalla nostra non può rimanere inascoltata, in qualche modo ci insegna qualcosa.
Come occasione, la si può ovviamente gestire in diversi modi, e credo che quello più arricchente sia il modo critico e introspettivo.

Capire un messaggio, interpretarne le sfumature.. ovvio che non mi riferisco ai film dei Vanzina..

Ho evidenziato questa frase perchè vale anche per me. Ma quando ci sono film tratti da libri che mi sono piaciuti e che mi hanno lasciato "qualcosa dentro" io vado a vederli da sola. Nè uomo, nè figli, nè amiche....nessuno. Vado al primissimo spettacolo, in genere non c'è quasi nessuno così da non essere disturbata da nulla, sperando che il film sia all'altezza del libro letto...
Mi vengono in mente (a seguire il parere personale... ):
"Possessione" di Antonia Byatt (bello il libro, meno il film).
"La macchia umana" di P. Roth (belli tutti e due).
"Le Ore" di M. Cunningham (belli tutti e due).
Il Danno" (idem come sopra).
"Nell'Intimità" e "The Mother" di H. Kureishi (autore che adoro, dal primo che è un libricino duro e spietato che si legge d'un fiato, è stato fatto un film che è "tutta un'altra cosa", il secondo è la sceneggiatura del film, bello e crudemente reale).
"La lettera d'amore" ("tenero" il libro, idem il film).
"Non ti muovere" (bello il libro, brutto il film).
"I giorni dell'abbandono" (bello il libro...il film....così così....)
"Chocolat" (gradevoli ambedue).
Un vecchissimo "Il principe delle maree" (bello il libro, molto meno il film).

Ieri in TV ho rivisto "Love Story"....ne avevo perso il ricordo (e del libro e del film).... e oggi la frase pronunciata nel finale da un giovanissimo Ryan O'Neil (che allora era scritta su tutti i diari scolastici) "Amare significa non dover mai dire mi spiace" mi lascia un pò perplessa... ...