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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 22-10-2007, 08.39.49   #11
il ramo rubato
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Data registrazione: 19-10-2007
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Riferimento: Amore e Autodistruzione

Citazione:
Originalmente inviato da veraluce

Se la storia è di impronta autobiografica... permetti che ti faccia una domanda: ti sei pentito di non aver cercato di dare una piega diversa ai fatti, ovvero di non aver provato a stabilire una relazione di coppia "convenzionale" con la ragazza in questione (prima che lei, a sua volta, si tirasse indietro )?

Sono onesto. No. Non l'ho mai cercata una relazione di coppia convenzionale con lei. Per quanto mi abbia fatto soffrire il perderla... è stato giusto così.
Lei ha riconquistato la libertà della sua vita. E, anche se ha sempre detto di avere passato momenti bellissimi con me, dopo una certa serata (che considero la più "poetica" della mia vita, a distanza di sei anni), lei non mi ha più rivolto la parola o quasi.

Gli orizzonti perduti, come dice Battiato in un verso, non ritornano mai...

Ciao!
il ramo rubato is offline  
Vecchio 22-10-2007, 09.23.40   #12
il ramo rubato
il ramo rubato
 
Data registrazione: 19-10-2007
Messaggi: 41
Riferimento: Amore e Autodistruzione

Per Donella. Sono rimasto veramente impressionato dalla tua analisi, che in alcune parti condivido solo in parte, però.

Sul discorso dei ritorni di fiamma, al maschile e al femminile, mi trovi perfettamente con te. Tanto che, imparata questa regola sulla mia pelle, e vista sulla pelle di mille altri, ho preso la regola morale di non rivolgere mai la parola ad un'amante perduta. Per quanto mi costi tantissimo ciò. Cito il verso di un'altra poesia di Neruda, che ho assunto come regola "Se d'improvviso mi dimentichi, non cercarmi che già ti avrò dimenticata).

Non so se l'hai letto poi, il racconto CORPO ED ANIMA, che ti avevo consigliato. E' un racconto romantico e molto poetico, secondo me. Ma completamente "fasullo". Proprio per quello che dici anche tu. Lei, per motivi vari, torna da lui a chiedere, dopo tanti anni, di tornare su quella spiaggia. E questa cosa qui, ti garantisco, non è solo fantasia. Per quello che ho visto è proprio "fantascienza"... eh eh... non succede proprio... ed è solo la proiezione di un mio desiderio nostalgico "maschile".
Soprattutto perchè un uomo si arrocca su quello che era, casomai volesse davvero riaprire la storia, dovrebbe accettare di avere a che fare con una donna nuova. (come in "A casa di Elena")

Sulle altre cose che mi dici:

- in quella storia non mi muovevo affatto animato dal puro desiderio di trasgressione come dipingi tu. Cosa che, in certe altre storie successive, forse non ti negherei. Ma non in quella occasione. Più che ricerca di "trasgressione", la cosa era nata da un vuoto. Da un inaridimento sentimentale che cercava di essere compensato. Lo squilibrio del rapporto si venne a creare nel tempo, e in maniera completamente naturale. Era qualcosa di più arcano e radicato in noi. Non era un rapporto che "degenerava" nello squilibrio, ma ad esso fu portato un po' alla volta.

Sull'illusione e il bisogno dell'onnipotenza, mi trovi d'accordo. Nel bene o nel male, fa parte del mio lato "oscuro"... (tanto che, se avessi letto pure "A casa di Elena"... il "narciso" non è un simbolo affatto casuale... ed è vera quella sua frase, non di fantasia.) Mi dipingo spesso come un vampiro, per questa cosa. Il mio lato oscuro si nutre davvero di "sangue"... ahimè...


"Il legame che ne nasce è artificioso quanto forte.
Ma continuo a credere che con l'amore non abbia nulla a che vedere."

Ecco... qui invece non sono proprio d'accordo.
Il legame non nasce artificioso, ma lo diventa a poco a poco. Lo stacco dalla realtà è bello, e progressivo. E porta inevitabilmente la storia ad una fine.
Ma lo considero "AMORE".

Perchè sono sicuro, fai una breve ripasso mentale della storia della letteratura universale, che le più belle poesie d'amore vengano proprio da rapporti altrettanto squilibrati ed impossibili.

Anzi... ti dirò di più... l'amore del "... e vissero felici e contenti" ispira per lo più le favolette dei bambini, che auguriamo ai nostri figli.

L'amore non è solo "costruzione", l'amore spesso vuole essere anche spietata guerra. E si combatte in ogni modo. L'amore a volte vuole essere anche sopraffazione. Dominio. Prevaricazione e sottomissione. Ti dirò di più... talvolta anche "guerra civile". Il contrastato "Odi et amo" che ci ha tormentato tutti, almeno una volta nella vita, nasce da ciò.

Amore è soprattutto ciò che non sappiamo.
Ciao
il ramo rubato is offline  
Vecchio 22-10-2007, 22.24.50   #13
la stellina
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Data registrazione: 08-03-2007
Messaggi: 7
Riferimento: Amore e Autodistruzione

ciao,
ho voglia di rispondere subito anche se ti dico molto sinceramente di non aver letto il tuo racconto ma sicuramente lo faro' presto perche' ha suscitato in me molta curiosita'.per quanto riguarda l'amore e l'autodistruzione credo di aver tanto da dire perche' sono una di quelle persone che per amore e' stata sul punto di morire!ma sai qual'e' la cosa che non ho capito e non so se capiro' mai?di solito dopo aver vissuto brutte esperienze si tende a cambiare e a non ripetere gli stessi errori ma con me questo non funzione!l'amore ti fa impazzire e a volte ti fa odiare la persona che ami perche' ti sta facendo troppo male!sembra insensato quello che scrivo ma e' cosi'.spesso ho creduto di non essere normle ma lo sono e che nella vita desidero solo sentirmi amata e per questo continuo a cercare disperatamente qualcuno che lo faccia non rendendomi conto che chi ci perde sempre sono io.secondo te questa non e' autodistruzione????
la stellina is offline  
Vecchio 22-10-2007, 23.36.54   #14
cassiopea
Ospite abituale
 
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 50
Riferimento: Amore e Autodistruzione

Citazione:
Originalmente inviato da il ramo rubato

Ma non è sempre così semplice scegliere. Tanto che, se sopprimiano la parte oscura dell'amore, talvolta sentiamo di "morire" dentro. Per chi la conosce cito una poesia di riferimento "Lentamente muore" di Neruda, che secondo me calza perfettamente:

"Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti."

Ciao!

...conosco perfettamente la poesia di Neruda..tra l'altro, l'ho postata in questo stesso forum qualche tempo fa...ma con tutt'altro valore..Anzi, paradossalmente proprio al fine opposto quello che dici tu..

Dici che lasciando morire la parte oscura dell'amore, a volte è come sopprimere una parte di noi..ma cosa ti lascia quella parte oscura? spesso un senso di rotto, sporco, inutile...parlo ovviamente da quello che potrebbe essere il punto di vista femminile, che spesso nei tuoi racconti appare come la "vittima-carnefice" (anche su questo tema, si è discusso un po' di tempo fa su questo forum).
Dunque, sempre dallo stesso punto di vista, in questo rapporto odio-amore, si possono apprezzare i pochi momenti belli, ritagliandoli e ricamandoci su, mentre magari per tanti altri giorni non si fa che piangere e discutere..è sano e normale, cercare la bellezza in tanti giorni di sofferenza?
..citi Catullo..Odi et amo..beh..sai come finisce la poesia..Nescio, sed fieri sentio et excrucior.

...ho letto l'altro racconto. Carino il finale..sì, direi che illustra bene come, a volte, nella dinamica di coppia si possa "inquadrare" il proprio partner in una certa categoria (quella da sposare e quella da portare a letto). Quindi il tuo protagonista trova un modo per soddisfare entrambi i suoi desideri..
ed è vero che anche nella vita reale ciò accade..per dire, non credo che ad un uomo sposato, che tradisce la moglie, faccia piacere immaginare/sapere che la sua consorte faccia la stessa cosa...

...tuttavia, credo che ci sia molto da imparare da quelle coppie che riescono a trovare giorno per giorno il modo di andare avanti insieme...o di dire "basta" prima di ferire l'altro/l'altra..
...ma nei rapporti che tu narri, il "basta" non lo si vuole dire...perché sarebbe troppo difficile affrontare una vita normale, in cui dopo il primo istante di passione (sempre che ci sia nella storia) si possa andare avanti sorridendo insieme delle cose..


PS: un'ultima cosa...i tuoi racconti sono anche carini da leggere..ma sono soprattutto un buon modo per capire "l'egotismo" di alcuni personaggi maschili..infatti, anche quando si "piangono addosso" dopo aver perso l'amata (negletta) in realtà dimostrano di non averla mai capita..Anche se, sembra quasi che il personaggio maschile abbia una "missione" salvifica da compiere nei confronti della donzella, che riesce alla fine a riappropriarsi della sua vita e andare avanti..e chi l'ha portata a questa consapevolezza? il maschio "vampiro"....

PPS: se le fiabe sonotroppo "buoniste", prova a leggere "Snow, Glass, Apple" di Nail Gaiman..la Biancaneve del racconto non è proprio quella che si narra ai bimbi prima di dormire..
cassiopea is offline  
Vecchio 23-10-2007, 02.59.49   #15
donella
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Riferimento: Amore e Autodistruzione

Citazione:
Originalmente inviato da il ramo rubato
Il legame non nasce artificioso, ma lo diventa a poco a poco. Lo stacco dalla realtà è bello, e progressivo. E porta inevitabilmente la storia ad una fine.
Ma lo considero "AMORE".

Rifletto su questo tuo passaggio.
Rifletto sulla tua limpida risposta alla domanda chiara e genuina di Veraluce.
Concludo che è solo fuori luogo il mio parlare dell'amore in astratto, semplicemente perchè non posso dubitare che lì è stato il TUO Amore in concreto.

Ma, serissimamente, ti chiedo (avendo un'ipotesi di risposta, ma NON la risposta, e quindi considerando più che prezioso anche per me stessa quello che mi risponderai se avrai piacere di rispondere), serissimamente ti chiedo:
non credi che la nostra idea di "amore" sia letteralmente plasmata dalle caratteristiche del Primo Legame Essenziale della nostra vita, che per ciascuno è quello con la propria madre prima e con il proprio padre poi?

Può essere un caso (aiutami tu a capire) ma nell'uomo che ama come te ...mi sembra sempre di poter toccare una sensibilità così estrema da sfiorare la fragilità, che si corazza per non essere infranta, ... e... una sua mamma carismatica adorabile e narcisa che si sarebbe agognata vicina e invece non lo è mai stata abbastanza.

Desidero ripeterlo: non è una risposta. E' una umilissima domanda su un tema che mi è infinitamente caro e su cui ho avuto ragione di riflettere davvero tanto.

donella is offline  
Vecchio 23-10-2007, 06.40.46   #16
il ramo rubato
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Riferimento: Amore e Autodistruzione

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Originalmente inviato da la stellina
ciao,
ho voglia di rispondere subito anche se ti dico molto sinceramente di non aver letto il tuo racconto ma sicuramente lo faro' presto perche' ha suscitato in me molta curiosita'.per quanto riguarda l'amore e l'autodistruzione credo di aver tanto da dire perche' sono una di quelle persone che per amore e' stata sul punto di morire!ma sai qual'e' la cosa che non ho capito e non so se capiro' mai?di solito dopo aver vissuto brutte esperienze si tende a cambiare e a non ripetere gli stessi errori ma con me questo non funzione!l'amore ti fa impazzire e a volte ti fa odiare la persona che ami perche' ti sta facendo troppo male!sembra insensato quello che scrivo ma e' cosi'.spesso ho creduto di non essere normle ma lo sono e che nella vita desidero solo sentirmi amata e per questo continuo a cercare disperatamente qualcuno che lo faccia non rendendomi conto che chi ci perde sempre sono io.secondo te questa non e' autodistruzione????

Ciao Stellina,

Tutti desideriamo di essere amati. Ciascuno a modo suo. Credo che sia la cosa più naturale del mondo. Però, secondo me, nell'amore c'è una componente di autolesionismo, per la quale amiamo se ci facciamo un po' di male, o forse, amiamo proprio per farci del male direttamente. Non è facile da comprendere, quasi come non lo è il concetto per cui un giocatore d'azzardo "vizioso", non gioca quasi mai per vincere, ma per l'emozione di perdere. Per il desiderio segreto di autodistruzione. Nessun giocatore lo ammetterà mai. Nessuna amante, allo stesso modo capirà facilmente che sbatte i denti sempre sulla stessa porta, soprattutto perchè ciò è quello che sotto sotto desidera. Dar fuoco alla propria componenente autodistruttiva.
il ramo rubato is offline  
Vecchio 23-10-2007, 07.42.33   #17
il ramo rubato
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Data registrazione: 19-10-2007
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Riferimento: Amore e Autodistruzione

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Originalmente inviato da cassiopea
...conosco perfettamente la poesia di Neruda..tra l'altro, l'ho postata in questo stesso forum qualche tempo fa...ma con tutt'altro valore..Anzi, paradossalmente proprio al fine opposto quello che dici tu..

Amo molto Neruda, come ti può far anche immaginare il mio nick, (Il "ramo rubato" è una delle poesia più belle di Neruda, che io ho assunto a vessillo della ricerca sulla complicità del mio blog.) Ognuno può dare alle parole il proprio colore preferito. Di fatto in Neruda la componente autodistruttiva dell'amore è, in alcune poesie, colossale ed epica. Il ripetuto affiancamento dell'amore alla morte, al dolore. "Soffro, soffro e desidero. Desidero, soffro e canto".
Oppure tanto per citare qualche altro verso significativo "il nostro amore è una corda dura, che ci lega ferendoci e se vogliamo uscire dalla nostra ferita, separarci, ci stringe un nuovo nodo e ci condanna a dissanguarci e a bruciarci insieme".
Neruda, credo io, sia uno dei più grandi esempi di affiancamento delle due anime dell'amore. La sua forza, (oltre che nella musicalità delle parole), sta proprio nel concepire l'amore in questo duplice modo.

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Originalmente inviato da cassiopea
Dici che lasciando morire la parte oscura dell'amore, a volte è come sopprimere una parte di noi..ma cosa ti lascia quella parte oscura? spesso un senso di rotto, sporco, inutile...parlo ovviamente da quello che potrebbe essere il punto di vista femminile, che spesso nei tuoi racconti appare come la "vittima-carnefice" ..

L'universo autodistruttivo femminile è smisurato. Nella sfera amorosa in modo particolare. Per quel poco che ho visto io della vita, molte donne hanno bisogno di essere trattate come "vittime". E in alcuni casi hanno addirittura bisogno di quel senso di "sporco" e di "rotto", che subito dopo odiano e maledicono. E che poi, in seguito, prima o poi sempre ricercano.
Secondo me, chi lascia morire il proprio lato oscuro, crea un effetto molla, che quando si scatena ha potere distruttivo devastante. Effetti ancora peggiori li avrà chi sopprime il lato "costruttivo" dell'amore, e riduce l'amore a sola guerra. Io ho personalmente scelto di coltivare entrambe le mie anime.
E' un gioco di equilibri precari. Ma la soluzione non deve essere, secondo me, l'annullamento del lato "dionisiaco". Nel mio caso, sarebbe quasi una castrazione. Sugli altri non saprei pronunciarmi.

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Originalmente inviato da cassiopea
Dunque, sempre dallo stesso punto di vista, in questo rapporto odio-amore, si possono apprezzare i pochi momenti belli, ritagliandoli e ricamandoci su, mentre magari per tanti altri giorni non si fa che piangere e discutere..è sano e normale, cercare la bellezza in tanti giorni di sofferenza?

E' la tormentata condanna di Paolo e Francesca. Se vuoi venire con noi, nel quinto girone, qui siamo in tanti... Ci lamentiamo un sacco, ma forse dell'amore noi sappiamo un qualcosa in più...

..citi Catullo..Odi et amo..beh..sai come finisce la poesia..Nescio, sed fieri sentio et excrucior.

Visto che qui il latino si parla... Ti cito un verso di Ovidio che probabilmente non conoscerai.

"Gaudet, et inprobitas muneris instar habet.
At quae cum posset cogi, non tacta recessit,
Ut simulet vultu gaudia, tristis erit.
Vim passa est Phoebe: vis est allata sorori;
Et gratus raptae raptor uterque fuit."

"Colei che assali in impeto d'amore,
chiunque ella sia, ne gode, e la violenza
è per lei come un dono; se la lasci
intatta ancor quando potevi averla,
simulerà col volto una sua gioia,
ma avrà dispetto in cuore.
Violenza subì Febe; con la forza
fu presa sua sorella: all'una e all'altra
sempre chi le rapì furono cari."

La maggior parte delle femministe riterrà Ovidio un perfetto idiota. Io, (e non certo solo per questa frase) lo ritengo il più grande conoscitore dell'animo femminile di tutta la classicità.

"...credo che ci sia molto da imparare da quelle coppie che riescono a trovare giorno per giorno il modo di andare avanti insieme...o di dire "basta" prima di ferire l'altro/l'altra.."

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Originalmente inviato da cassiopea
Mi trovi all'antipodo opposto... Geometricamente ci sono circa 180° di differenza tra i nostri punti di vista sull'argomento... su cui non ho modo di dilungarmi in questo momento.

Citazione:
Originalmente inviato da cassiopea
PS: un'ultima cosa...i tuoi racconti sono anche carini da leggere..ma sono soprattutto un buon modo per capire "l'egotismo" di alcuni personaggi maschili..infatti, anche quando si "piangono addosso" dopo aver perso l'amata (negletta) in realtà dimostrano di non averla mai capita..Anche se, sembra quasi che il personaggio maschile abbia una "missione" salvifica da compiere nei confronti della donzella, che riesce alla fine a riappropriarsi della sua vita e andare avanti..e chi l'ha portata a questa consapevolezza? il maschio "vampiro"....

Concordo a pieno! Su questa cosa, ahimè, hai letto davvero bene i miei racconti. E non posso che darti ragione.
Mi sforzo cmnq di non farli finire tutti allo stesso modo. Anche se ammetto che ti ho indirizzato verso questo filone io stesso. Ogni tanto lascio qualche spiraglio buonista. Recentemente le faccio morire tutte, nei racconti di fantasia, le mie amanti...

Certo è che l'argomento del blog è soprattutto la complicità clandestina... di cui tu sembri avere un po' di disprezzo. Tante volte capita che chi disprezza poi compra (e magari si lamenta un po'...) ... chissà...

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Originalmente inviato da cassiopea
PPS: se le fiabe sonotroppo "buoniste", prova a leggere "Snow, Glass, Apple" di Nail Gaiman..la Biancaneve del racconto non è proprio quella che si narra ai bimbi prima di dormire..

So che esistono le favole nere d'amore. Per restare nella classicità basta citare Barbablu... Raccolgo il consiglio per la lettura, però...
(anche se per un mese mi sono autoimposto di non leggere nulla... sto scrivendo molto, e quando scrivo non voglio leggere, per evitare effetti "spugna").

Ciao, a presto!
il ramo rubato is offline  
Vecchio 26-10-2007, 07.54.02   #18
cassiopea
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..il 180mo grado..

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Originalmente inviato da il ramo rubato
Neruda, credo io, sia uno dei più grandi esempi di affiancamento delle due anime dell'amore. La sua forza, (oltre che nella musicalità delle parole), sta proprio nel concepire l'amore in questo duplice modo.

...era in buona compagnia..poeti, artisti e musicisti avevano (hanno) spesso le due "visioni dell'amore" di cui tu parli...poi ogni lettore ha il suo autore preferito, nelle cui parole si ritrova..


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Originalmente inviato da il ramo rubato
L'universo autodistruttivo femminile è smisurato. Nella sfera amorosa in modo particolare. Per quel poco che ho visto io della vita, molte donne hanno bisogno di essere trattate come "vittime". E in alcuni casi hanno addirittura bisogno di quel senso di "sporco" e di "rotto", che subito dopo odiano e maledicono. E che poi, in seguito, prima o poi sempre ricercano.



..sono abbastanza d’accordo sulla prima parte: sembra davvero che le donne siano più autolesioniste..ma per il senso di “sporco”..no, quello lo ricondurrei più al “pianeta maschi”..

Citazione:
Originalmente inviato da il ramo rubato
Secondo me, chi lascia morire il proprio lato oscuro, crea un effetto molla,
E' un gioco di equilibri precari. Ma la soluzione non deve essere, secondo me, l'annullamento del lato "dionisiaco". Nel mio caso, sarebbe quasi una castrazione. Sugli altri non saprei pronunciarmi.


..verrebbe da chiederti: cosa significa e come puoi conciliare le due parti
In generale..mi vengono in mente situazioni diverse, che però possono esser rapportate al coniugare “l’amore costruttivo” con quello “distruttivo”…
1. nel primo caso: due persone che hanno un rapporto di odio-amore..ma che anche quando discutono, litigano, continuano ad avere negli occhi quella luce particolare che fa capire il loro amore, nonostante tutte le incomprensioni..
2. nel secondo..beh..ecco, c’è l’uomo “vampiro”, dagli occhi freddi e distanti…(o chissà..una donna “vampira”..ma è meno probabile)..qui c’è solo il compiacimento del primo nel vedere asservito l’altra..
3. ipotesi…un coniuge che stanco del rapporto coniugale, va in cerca di avventure…giustificandosi col fatto che ha diritto a “coltivare” il suo lato “dionisiaco”…ma che alla fine dei conti torna a casa dalla moglie per continuare la sua quotidiana routine..

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Originalmente inviato da il ramo rubato
E' la tormentata condanna di Paolo e Francesca. Se vuoi venire con noi, nel quinto girone, qui siamo in tanti... Ci lamentiamo un sacco, ma forse dell'amore noi sappiamo un qualcosa in più...

Ma lì l’amore e la passione tra i due c’era!! ..il lato “distruttivo” era il marito di Francesca…

.
Citazione:
Originalmente inviato da il ramo rubato
. Ti cito un verso di Ovidio che probabilmente non conoscerai.

"Gaudet, et inprobitas muneris instar habet.
La maggior parte delle femministe riterrà Ovidio un perfetto idiota. Io, (e non certo solo per questa frase) lo ritengo il più grande conoscitore dell'animo femminile di tutta la classicità.


..beh tutto sommato, credo che il buon Ovidio abbia visto bene sull’animo delle donzelle ..

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Originalmente inviato da il ramo rubato
Mi trovi all'antipodo opposto... Geometricamente ci sono circa 180° di differenza tra i nostri punti di vista sull'argomento... su cui non ho modo di dilungarmi in questo momento
…..
Certo è che l'argomento del blog è soprattutto la complicità clandestina... di cui tu sembri avere un po' di disprezzo. Tante volte capita che chi disprezza poi compra (e magari si lamenta un po'...) ... chissà...


non ho avuto bisogno di leggere con molta attenzione i tuoi racconti..in cui, tra l’altro. la“predominanza” dell’elemento maschile è più che evidente..
Precisazione limitata per non finire in OT…dopo aver “osservato” i comportamenti di buon..maestro del genere maschio-vampiro, son ben felice di aver conseguito il 180mo grado di distanza di pensiero (e nel futuro, se non il 360mo grado..spero di conseguire almeno il 300mo..).

Sempre sul tema “amore e autodistruzione”…e citazioni, finora non ho ancora trovato uno scritto che più di questo esprima la “componente autodistruttiva” (va beh…la relazione a cui s’ispira non era una relazione uomo-donna…). Il testo, di cui riporto le prime righe, è la “Vergine Folle”, contenuto nei “Deliri” dell’opera “Una stagione all’Inferno” di Rimbaud…

Ascoltiamo la confessione d’un compagno d’inferno: “O divino Sposo, mio signore, non rifiutare la confessione della più triste delle tue serve. Io sono perduta. Io sono ubriaca. Io sono impura. Che vita!
“Perdono, divino Signore, perdono! Ah! perdono! Quante lacrime! E quante lacrime ancora più tardi, spero!
“Più tardi, io conoscerò il divino Sposo! Io sono nata sottomessa a Lui. - L’altro mi può picchiare adesso!
“Ora, io sono in fondo al mondo! O mie amiche!... no, non mie... Mai deliri né torture simili... Che bestialità!
“Ah! io soffro, io grido. Io soffro veramente. Tutto però m’è permesso, gravata del disprezzo dei più spregevoli cuori.
“Infine, facciamo questa confidenza, salvo ripeterla venti altre volte, - così mesta, così insignificante!
“Io sono schiava dello Sposo infernale, colui che ha perdute le vergini folli. È proprio quel demonio. Non è uno spettro, non è un fantasma. Ma io che ho perduto la saggezza, che sono dannata e morta per il mondo, - non mi si ucciderà! Come descrivertelo! Io non so nemmen più parlare. Io sono in lutto, io piango, io ho paura. Un po’ di freschezza, signore, se tu vuoi, se tu vuoi proprio!
“Io sono vedova... - Io ero vedova... - ma sì, io sono stata serissima una volta, e nono sono nata per diventare scheletro!... - Lui era quasi un bambino... Le sue delicatezze misteriose m’avevano sedotta. Io ho dimenticato tutto il mio dovere umano per seguirlo. Che vita! La vera vita è assente. Noi non siamo al mondo. Io vado dove lui va, lo devo. E sovente lui s’arrabbia con me, me, la povera anima. Il Demonio! - È un Demonio, sai, non è un uomo. (Rimbaud, Una Stagione all’Inferno, 1873)

…in francese rende molto meglio ..
Buona scrittura!
cassiopea is offline  
Vecchio 26-10-2007, 11.01.17   #19
il ramo rubato
il ramo rubato
 
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Riferimento: ..il 180mo grado..

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Originalmente inviato da cassiopea
..sono abbastanza d’accordo sulla prima parte: sembra davvero che le donne siano più autolesioniste..ma per il senso di “sporco”..no, quello lo ricondurrei più al “pianeta maschi”..

Ci sarebbe da scriverci un intero libro!!! Il fatto è questo... che le donne assumono coscienza dello sporco, e ne hanno vergogna... gli uomini meno. (sto iniziando a parlare da "femminista"?)

Le tre situazioni che pensi effettivamente sono ottimi spunti di osservazione. Mi ritrovo un po' in tutte e tre i casi. E credo pure che non si esauriscano in quelli. Anche perchè in generale, secondo me, dal conflitto del nostro lato di amore costruttivo, con quello autodistruttivo, abbiamo solo da rimetterci.

Citazione:
Originalmente inviato da cassiopea
.. Ma lì l’amore e la passione tra i due c’era!! ..il lato “distruttivo” era il marito di Francesca…

Si! Intendevo in senso lato... la maggior parte di quelli che si portano un quinto girone dentro... .


Citazione:
Originalmente inviato da cassiopea
.. dopo aver “osservato” i comportamenti di buon..maestro del genere maschio-vampiro, son ben felice di aver conseguito il 180mo grado di distanza di pensiero (e nel futuro, se non il 360mo grado..spero di conseguire almeno il 300mo..).

Se prendi un goniometro, scoprirai che è meglio essere distanti 180° solitamente (se compi un giro di 360°... fai una piroetta e poi lo segui anche tu... eh eh)

Sull'erudita e azzeccatissima citazione di Rimbaud, posso solo dirti che ho fatto un copia incolla... e l'ho trasferita nel mio "oscuro" e "vampiresco" studio di scrittura... perchè non la conoscevo (conosco tanto bene Baudelaire, quanto ignoro Rimbaud... e cmnq... di letteratura francese sono piuttosto digiuno) ed è veramente bellissima.

Sto scrivendo l'ultimo racconto del mio libro... in cui chiudo il ciclo dei racconti sulla complicità con il tema della "degenazione" di essa in vizio.
"Il maestro d'amore" che racconto, è una sorta di demone, vagamente ispirato al ritratto di Dorian Gray... e metà di quanto hai citato calza a pennello.

A presto... ciao
il ramo rubato is offline  
Vecchio 31-10-2007, 14.36.19   #20
DaFnE
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Riferimento: Amore e Autodistruzione

Citazione:
Originalmente inviato da il ramo rubato
Sento particolarmente come mio, il legame fortissimo tra amore e autodistruzione. L'ho raccontato, poco fa, in un racconto del mio blog, dall'inquietante titolo "Il diavolo e le lacrime". Un lento gioco al massacro, che porta i protagonisti, nel tempo, più che ad amarsi, ad alimentare di lacrime il "diavolo" della loro storia. ... Il racconto è lungo e riporto solo il concetto chiave della storia : "E' un diavolo quello che ha reso guerra il nostro amore. Non ha corna e fiamme, ma fin dal primo giorno si è alimentato del nostro farci soffrire".... Per chi lo volesse leggere tutto: IL DIAVOLO E LE LACRIME

Può sembrare strano, eppure molte persone, credo io, non riescono a vivere l'amore se non in questo modo.
Cosa ne pensate, voi, dell'amore che diventa autodistruzione? Vi è mai capitato di vivere qualcosa di simile sulla vostra pelle? E se ne siete usciti, ci sono stati ritorni di questo "diavolo"?

Ciao a tutti.

Amore=Autodistruzione.
Sn stata innamorata, poko + di un anno fa. Non ho mai pianto tanto in vita mia. La mia anima non è mai stata così distrutta. Il mio cuore non si era mai frantumato in tanti pezzi. Quando sopraggiunge l'amore, con esso vengono anche il dolore, i pianti. A volte m fa male ripensare a quei momenti, a quei mesi che sembravano eternità.
L'amore..ti ritrovi in terra, distrutta, a versare fiumi di lacrime, e gli occhi, anche se disidratati, ancora lascian scivolare quella gocce sulle tue guance. Cammini sola in casa. Tutto è buio, e ti rendi conto che è come dentro di te.
Dopo questa esperienza ho smesso di credere all'amore, perchè credo sia solo un modo per sfuggire alla solitudine, ma anche se nn c credo, ahimè c' sempre. Anche se è brutto soffrire, star male per qualcuno, è al contempo bellissimo sentirsi inascere, e morire, negli occhi di un altro.
Alla fine beh, sì l'amore è da una parte autodistruzione, ma dipene da km la prendi. Ora sto bene, anzi benissimo, mi ci è voluto molto ma tutto qst è servito. a finale ripeto che all'amore nn s sfugge..ci kredi o meno..ti distrugge o ti da vita..è sempre presente.
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