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Vecchio 06-11-2007, 09.56.15   #1
arsenio
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uomini e ... no

Ho appena letto l'ultimo saggio di Willy Pasini, “Uomini da amare”. Chi sarebbero? In definitiva gl' identikit maschili delineati non sono proprio inediti. Arabe fenici, derivazioni da quegli “ossimori” tra maschia ruvidezza e femminea sensibilità, già da tempo teorizzati dalle donne, e oggi mi sembra piuttosto improbabili per varie ragioni. E l'oggetto del desiderio femminile essendo piuttosto sfuggente e plurideterminato, mai inseribile in schemi fissi, non saprei quanto ne corrispondano.
Le donne sono diventate più esigenti ed aggressive. Postfemministe che hanno assunto schemi maschili, sessualità compresa, mentre in tale campo gli uomini sono in declino ed inibiti.
Sono decaduti i principi azzurri, i playboy dongiovanneschi, i cowboy impavidi, anche nel loro immaginario. I maschi attuali si sentono incompresi, ed anche loro stessi sono incapaci di comprendersi. Incerti ed insicuri, disinteressati ad indagare la loro essenza profonda. Violenti o apatici, vanesi che puntano solo sull'apparire, infantili destinati a non maturare mai.
Competitivi, presuntuosi e invidiosi verso gli altri maschi. Incapaci di controllare, provare, esprimere i loro sentimenti e di decifrare quelli altrui. Privi di una profondità interiore, vorrebbero vivere tutto subito e rapidamente.
A quali veri uomini aspirerebbero le donne? Emancipati dai vecchi stereotipi, capaci di immaginare modi alternativi di esprimere se stessi, di mettersi in discussone per uscire dalla routine. Rinnovati nella loro virilità nobilitata dai sentimenti, senza essere sdolcinati sentimentalisti. Non più patriarchi, non padri assenti, né effeminati. Flessibili e capaci di risorgere da una crisi, vista come quale occasione per rinnovarsi in una crescita personale e sociale. Teneri e gentili, ma non deboli e remissivi. Aggressivi quanto basta ed assertivi ma non prevaricatori.
Quali sono i “nuovi arrivi?” Il Femminile ma allo stesso tempo molto maschile (L'icona sarebbe Hugh Grant). Sensibile ed ascoltante attivo e ricettivo, umano e spontaneo; doti impossibili da autoimporsi. Sensuale e creativo nei sentimenti, “macho” duttile e non villano; autoironico divertente e divertito. Sa ridere con lievità delle sue fragilità e inadeguatezze. Relazionale rilassato che sa parlare degli aspetti nobili della vita e dei sentimenti, adatto a legami maturi e creativi.
I Metrosexual: curatissimi, modaioli e profumati (esempio: Iude Law). L'Ubersexual tutto sesso e cuore (esempio G. Clooney). I “Vintage” sono mitici archetipi da ricuperare. Ulisse, astuto e curioso, viaggiatore alla conquista di se stesso, per acquisire conoscenze e non per raggiungere una meta.
Soprattutto Chirone il centauro. Pedagogo educatore, ma anche selvatico, umano ed istintivo. Achille, guerriero, ma allo stesso tempo che sia anche intellettuale sensibile, alla Woody Allen. Virilmente soft, amante delle letture e della musica.
Maschi da evitare: paranoici e asociali, passivi, collerici, privi di calore ,schiavi di dipendenze e compulsivi nello zapping. Perdenti e pessimisti irriducibili; narcisi che non sanno corteggiare, mammoni e violenti. Dissociati tutto bar e sport; Peter Pan ormai invecchiati e noiosi, mariti perfetti e monotoni.
Infine da un significativo sondaggio: su 1500 persone si ricava che in una cena al ristorante gli uomini sono sedotti dal cibo e dal vino, le donne sono attratte dall'atmosfera e dalla conversazione.
Propongo questa breve sintesi di ciò che mi sembrava più significativo e sufficiente per avviare un dibattito.
arsenio is offline  
Vecchio 06-11-2007, 10.50.24   #2
vagabondo del dharma
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Riferimento: uomini e ... no

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Originalmente inviato da arsenio
Ho appena letto l'ultimo saggio di Willy Pasini, “Uomini da amare”. Chi sarebbero? In definitiva gl' identikit maschili delineati non sono proprio inediti. Arabe fenici, derivazioni da quegli “ossimori” tra maschia ruvidezza e femminea sensibilità, già da tempo teorizzati dalle donne, e oggi mi sembra piuttosto improbabili per varie ragioni. E l'oggetto del desiderio femminile essendo piuttosto sfuggente e plurideterminato, mai inseribile in schemi fissi, non saprei quanto ne corrispondano.
Le donne sono diventate più esigenti ed aggressive. Postfemministe che hanno assunto schemi maschili, sessualità compresa, mentre in tale campo gli uomini sono in declino ed inibiti.
Sono decaduti i principi azzurri, i playboy dongiovanneschi, i cowboy impavidi, anche nel loro immaginario. I maschi attuali si sentono incompresi, ed anche loro stessi sono incapaci di comprendersi. Incerti ed insicuri, disinteressati ad indagare la loro essenza profonda. Violenti o apatici, vanesi che puntano solo sull'apparire, infantili destinati a non maturare mai.
Competitivi, presuntuosi e invidiosi verso gli altri maschi. Incapaci di controllare, provare, esprimere i loro sentimenti e di decifrare quelli altrui. Privi di una profondità interiore, vorrebbero vivere tutto subito e rapidamente.
A quali veri uomini aspirerebbero le donne? Emancipati dai vecchi stereotipi, capaci di immaginare modi alternativi di esprimere se stessi, di mettersi in discussone per uscire dalla routine. Rinnovati nella loro virilità nobilitata dai sentimenti, senza essere sdolcinati sentimentalisti. Non più patriarchi, non padri assenti, né effeminati. Flessibili e capaci di risorgere da una crisi, vista come quale occasione per rinnovarsi in una crescita personale e sociale. Teneri e gentili, ma non deboli e remissivi. Aggressivi quanto basta ed assertivi ma non prevaricatori.
Quali sono i “nuovi arrivi?” Il Femminile ma allo stesso tempo molto maschile (L'icona sarebbe Hugh Grant). Sensibile ed ascoltante attivo e ricettivo, umano e spontaneo; doti impossibili da autoimporsi. Sensuale e creativo nei sentimenti, “macho” duttile e non villano; autoironico divertente e divertito. Sa ridere con lievità delle sue fragilità e inadeguatezze. Relazionale rilassato che sa parlare degli aspetti nobili della vita e dei sentimenti, adatto a legami maturi e creativi.
I Metrosexual: curatissimi, modaioli e profumati (esempio: Iude Law). L'Ubersexual tutto sesso e cuore (esempio G. Clooney). I “Vintage” sono mitici archetipi da ricuperare. Ulisse, astuto e curioso, viaggiatore alla conquista di se stesso, per acquisire conoscenze e non per raggiungere una meta.
Soprattutto Chirone il centauro. Pedagogo educatore, ma anche selvatico, umano ed istintivo. Achille, guerriero, ma allo stesso tempo che sia anche intellettuale sensibile, alla Woody Allen. Virilmente soft, amante delle letture e della musica.
Maschi da evitare: paranoici e asociali, passivi, collerici, privi di calore ,schiavi di dipendenze e compulsivi nello zapping. Perdenti e pessimisti irriducibili; narcisi che non sanno corteggiare, mammoni e violenti. Dissociati tutto bar e sport; Peter Pan ormai invecchiati e noiosi, mariti perfetti e monotoni.
Infine da un significativo sondaggio: su 1500 persone si ricava che in una cena al ristorante gli uomini sono sedotti dal cibo e dal vino, le donne sono attratte dall'atmosfera e dalla conversazione.
Propongo questa breve sintesi di ciò che mi sembrava più significativo e sufficiente per avviare un dibattito.

Molto bello questo spunto, nonchè ricco di acume.

Io sono sempre più convinto che in ognuno di noi convivano, come diceva Herman Hesse, molti "ii". Siamo la risultante di tante dinamiche e autoincluderci in una delle etichette da te così simpaticamente elencate rappresenta solo un limite. Chi si riconosce in una di esse, finendo col tempo addirittura per crederci, si autolimita e castra intere parti della sua multiforme personalità. Essere eclettici per dovere e per "piacere" neanche credo sia la strada giusta, risulteremmo irrimediabilmente finti.

Non si può che assecondare la propria natura, a prescindere da "cosa vogliono le donne". Magari le donne vogliono soltanto un uomo che si accetta per come è e gode del suo modo di essere, a prescindere, appunto, da quello che loro stesse vogliono.

Non possiamo mutuare il nostro modo di essere da loro; forse, spingendoci proprio al limite, possiamo solo assecondare un po' di più quelle parti di noi meglio spendibili sul "mercato" dell'incontro col sesso opposto. Che è comunque in contraddizione con quello che ho detto prima, ma, fatta una premessa di quel tipo, posso pure permettermi un momento di sana incoerenza.
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Vecchio 06-11-2007, 13.42.08   #3
nevealsole
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L'uomo perfetto

Carissimo Arsenio,
bentornato ad uno dei miei temi di confronto preferiti.
Il tuo interessante argomento mi ha fatto pensare a tante cose, a tanti tipi di uomo che crediamo di volere o di non volere, a quanto sia oltraggiosamente bello Jude Law… ma soprattutto ad un film, che intitola il mio intervento.
Riassumo brevemente la storia: due amiche, un fidanzato. Una delle due, da sempre innamorata del fidanzato dell’amica, saputo che i due intendono sposarsi cerca un escamotage per impedirlo.
Contatta un prestante attore, lo istruisce con lezioni teoriche su tutto ciò che la sua amica vuole e non vuole in un uomo, e casualmente li fa incontrare.
L’amica per un po’ di tempo affascinata dalla materializzazione dell’ideale, sul finale preferisce il fidanzato di sempre, così autenticamente imperfetto, ma meno noioso del vedere in un altro individuo il nostro speculare ritratto.
Conosco decine di amiche che astrattamente saprebbero descriverti il loro ideale di uomo, salvo poi scegliere nella vita tutt’altro.
Comincio a credere, semplicemente, come diceva qualcuno tempo fa (forse Vagabondo), che alla fine conti il magnetismo. Esistono uomini capaci più di altri di calamitare l’attenzione delle donne, pur nella loro imperfezione.
E’ meglio bastare a se stessi che seguire un modello, i modelli lasciano il tempo che trovano.
Le donne (talune donne), è vero, sono diventate maschili, troppo maschili. O forse semplicemente maliarde incapaci di rivestire tale ruolo, finendo solo per sembrare volgari nel loro sfacciato proporsi o scarsamente seduttive perché troppo esplicite.
Tra i maschili da te scelti, ne prendo uno, l’uomo per eccellenza: Ulisse.
Niente più di Ulisse incarna l’uomo… che non deve chiedere mai (): intelligente più dei suoi amici e più dei suoi nemici, scaltro, leale, curioso, aperto al nuovo ma con l’unico vero scopo di fare ritorno ad Itaca.
E cos’è poi Itaca, se non un luogo della mente.
Certo, un gran maschilista.
Oggi correrebbe solo un rischio: che Penelope – in sua assenza – sia andata alla guerra (parafrasando Oriana Fallaci).
A rileggerti
nevealsole is offline  
Vecchio 06-11-2007, 14.52.55   #4
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Carissimo Arsenio,
bentornato ad uno dei miei temi di confronto preferiti.
Il tuo interessante argomento mi ha fatto pensare a tante cose, a tanti tipi di uomo che crediamo di volere o di non volere, a quanto sia oltraggiosamente bello Jude Law… ma soprattutto ad un film, che intitola il mio intervento.
Riassumo brevemente la storia: due amiche, un fidanzato. Una delle due, da sempre innamorata del fidanzato dell’amica, saputo che i due intendono sposarsi cerca un escamotage per impedirlo.
Contatta un prestante attore, lo istruisce con lezioni teoriche su tutto ciò che la sua amica vuole e non vuole in un uomo, e casualmente li fa incontrare.
L’amica per un po’ di tempo affascinata dalla materializzazione dell’ideale, sul finale preferisce il fidanzato di sempre, così autenticamente imperfetto, ma meno noioso del vedere in un altro individuo il nostro speculare ritratto.
Conosco decine di amiche che astrattamente saprebbero descriverti il loro ideale di uomo, salvo poi scegliere nella vita tutt’altro.
Comincio a credere, semplicemente, come diceva qualcuno tempo fa (forse Vagabondo), che alla fine conti il magnetismo. Esistono uomini capaci più di altri di calamitare l’attenzione delle donne, pur nella loro imperfezione.
E’ meglio bastare a se stessi che seguire un modello, i modelli lasciano il tempo che trovano.
Le donne (talune donne), è vero, sono diventate maschili, troppo maschili. O forse semplicemente maliarde incapaci di rivestire tale ruolo, finendo solo per sembrare volgari nel loro sfacciato proporsi o scarsamente seduttive perché troppo esplicite.
Tra i maschili da te scelti, ne prendo uno, l’uomo per eccellenza: Ulisse.
Niente più di Ulisse incarna l’uomo… che non deve chiedere mai (): intelligente più dei suoi amici e più dei suoi nemici, scaltro, leale, curioso, aperto al nuovo ma con l’unico vero scopo di fare ritorno ad Itaca.
E cos’è poi Itaca, se non un luogo della mente.
Certo, un gran maschilista.
Oggi correrebbe solo un rischio: che Penelope – in sua assenza – sia andata alla guerra (parafrasando Oriana Fallaci).
A rileggerti

L'ho visto quel film. Uno Scamarcio apprezzabile, perfetta la fotografia del mondo pubblicitario milanese, non scontata la sceneggiatura.

In effetti calza a pennello per questo post.
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Vecchio 06-11-2007, 18.02.14   #5
paperina
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Salve a tutti.Mi presento perchè solo or ora giunsi!
L'uomo perfetto? Concetto impossibile come impossibile è che esista una donna perfetta o un gay perfetto perchè l'essere umano non lo è!
Gli uomini non sono cambiati, sono cambiate le donne.. credo che questa sia una possibile spiegazione a quelli che sostengono "gli uomini cosi, o colà" (non voglio dire "la" spiegazione per non essere presuntuosa). Ma le donne dovevano cambiare anche per soddisfare alle esigenze di una continua evoluzione della specie. Ora il mondo è piu' giusto, piu' bilanciato, piu' interessante. Non mi piacciono i discorsi femministi perchè per me non esiste il problema di base ... siamo "esseri umani" avvolti da un unico destino, tutti impegnati a percorrere le nostre strade che spesso si incrociano, a volte si intersecano in modo complesso...ma mi piacerebbe, sarebbe furbo che stessimo fianco a fianco....
Uomini, donne, altri.... SI!!!!

P.S. - spero di divertirmi qui...imparando
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Vecchio 07-11-2007, 16.41.52   #6
cannella
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Originalmente inviato da arsenio
Ho appena letto l'ultimo saggio di Willy Pasini, “Uomini da amare”. Chi sarebbero? In definitiva gl' identikit maschili delineati non sono proprio inediti. Arabe fenici, derivazioni da quegli “ossimori” tra maschia ruvidezza e femminea sensibilità, già da tempo teorizzati dalle donne, e oggi mi sembra piuttosto improbabili per varie ragioni........

Leggendoti mi è venuto da riflettere sul fatto che fino a qualche decina di anni fa non esistevano studi sociologici o psico o cos'altro improntati sulle definizioni di caratteristiche perculiari relative a blocchi di categorie.

I miti o i modelli ai quali ispirarsi erano, in definitiva, molto semplici: l'attore, l'avventuriero, il cantante.

Lo stesso al femminile.

Se ne prendeva la simbologia caratteriale ispiratrice, il modo di vestirsi, gli atteggiamenti, e credo che bene o male fosse una tendenza di moda che finiva com'era cominciata, e usata più che altro a scopo seduttivo.

Se è vero che oggi esistono persone che si comportano "a blocchi", è terribile.

Significa che ci sono fonti di ispirazione comuni che incidono sull'identità dei singoli a tal punto da trasformarli in automi suddivisi in settori.

Ma un uomo, una donna, non si chiedono più : "chi sono?"

Per quali strade passa la consapevolezza della propria identità?

E perchè molte persone abdicano senza opporsi, a se' stessi, per diventare qualcun altro?

In nome di una seduzione? E' così poco...
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Vecchio 07-11-2007, 17.58.10   #7
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Grande grande grande

Mina
Con te dovrò combattere
non ti si può pigliare come sei...
i tuoi difetti son talmente tanti
che nemmeno tu li sai...
sei peggio di un bambino capriccioso
la vuoi sempre vinta tu...
sei l'uomo più egoista e prepotente
che abbia conosciuto mai.
Ma c'e' di buono che al momento giusto
tu sai diventare un altro...
in un attimo tu
sei grande grande grande e le mie pene
non me le ricordo più.
Io vedo tutte quante le mie amiche
son tranquille più di me
non devono discutere ogni cosa
come tu fai fare a me...
ricevono regali e rose rosse
per il loro compleanno
dicon sempre di sì
non han mai problemi e son convinte
che la vita e' tutta lì...
invece no, invece no
la vita e' quella che tu dai a me...
in guerra tutti i giorni sono viva
sono come piace a te...
ti odio e poi ti amo e poi ti amo
e poi ti odio e poi ti amo...
non lasciarmi mai più.
sei grande grande grande come te
sei grande solamente tu.
Ti odio e poi ti amo e poi ti amo
e poi ti odio e poi ti amo...
non lasciarmi mai più.
Sei grande grande grande come te
sei grande solamente tu.
Non lasciarmi mai più.
Sei grande grande grande come te
sei grande solamente tu.



Spero ci stia bene.
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Vecchio 08-11-2007, 10.20.47   #8
arsenio
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Molto bello questo spunto, nonchè ricco di acume.

Io sono sempre più convinto che in ognuno di noi convivano, come diceva Herman Hesse, molti "ii". Siamo la risultante di tante dinamiche e autoincluderci in una delle etichette da te così simpaticamente elencate rappresenta solo un limite. Chi si riconosce in una di esse, finendo col tempo addirittura per crederci, si autolimita e castra intere parti della sua multiforme personalità. Essere eclettici per dovere e per "piacere" neanche credo sia la strada giusta, risulteremmo irrimediabilmente finti.

Non si può che assecondare la propria natura, a prescindere da "cosa vogliono le donne". Magari le donne vogliono soltanto un uomo che si accetta per come è e gode del suo modo di essere, a prescindere, appunto, da quello che loro stesse vogliono.

Non possiamo mutuare il nostro modo di essere da loro; forse, spingendoci proprio al limite, possiamo solo assecondare un po' di più quelle parti di noi meglio spendibili sul "mercato" dell'incontro col sesso opposto. Che è comunque in contraddizione con quello che ho detto prima, ma, fatta una premessa di quel tipo, posso pure permettermi un momento di sana incoerenza.

Grazie. Se mi rileggi, vedrai come all'inizio di “uomini ... e no” avevo premesso che gl' identikit maschili individuati mi sembrano riduttivi ed improbabili da proporre quali infallibile oggetto del desiderio femminile. Sempre sfuggente, plurideterminato, imprevedibile; condizionato anche da schemi educativi e da tendenze storico-sociali. Mai coincidente con tipologie maschili sempre valide.
In ogni caso alcune tue osservazioni mi hanno stimolato a lanciare uno dei thread di oggi: “come diventare se stessi”.

Ciao
arsenio is offline  
Vecchio 08-11-2007, 10.22.25   #9
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Carissimo Arsenio,
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Il tuo interessante argomento mi ha fatto pensare a tante cose, a tanti tipi di uomo che crediamo di volere o di non volere, a quanto sia oltraggiosamente bello Jude Law… ma soprattutto ad un film, che intitola il mio intervento.
Riassumo brevemente la storia: due amiche, un fidanzato. Una delle due, da sempre innamorata del fidanzato dell’amica, saputo che i due intendono sposarsi cerca un escamotage per impedirlo.
Contatta un prestante attore, lo istruisce con lezioni teoriche su tutto ciò che la sua amica vuole e non vuole in un uomo, e casualmente li fa incontrare.
L’amica per un po’ di tempo affascinata dalla materializzazione dell’ideale, sul finale preferisce il fidanzato di sempre, così autenticamente imperfetto, ma meno noioso del vedere in un altro individuo il nostro speculare ritratto.
Conosco decine di amiche che astrattamente saprebbero descriverti il loro ideale di uomo, salvo poi scegliere nella vita tutt’altro.
Comincio a credere, semplicemente, come diceva qualcuno tempo fa (forse Vagabondo), che alla fine conti il magnetismo. Esistono uomini capaci più di altri di calamitare l’attenzione delle donne, pur nella loro imperfezione.
E’ meglio bastare a se stessi che seguire un modello, i modelli lasciano il tempo che trovano.
Le donne (talune donne), è vero, sono diventate maschili, troppo maschili. O forse semplicemente maliarde incapaci di rivestire tale ruolo, finendo solo per sembrare volgari nel loro sfacciato proporsi o scarsamente seduttive perché troppo esplicite.
Tra i maschili da te scelti, ne prendo uno, l’uomo per eccellenza: Ulisse.
Niente più di Ulisse incarna l’uomo… che non deve chiedere mai (): intelligente più dei suoi amici e più dei suoi nemici, scaltro, leale, curioso, aperto al nuovo ma con l’unico vero scopo di fare ritorno ad Itaca.
E cos’è poi Itaca, se non un luogo della mente.
Certo, un gran maschilista.
Oggi correrebbe solo un rischio: che Penelope – in sua assenza – sia andata alla guerra (parafrasando Oriana Fallaci).
A rileggerti

Carissima nevealsole siamo tornati nel campo che ci è più congeniale
Ho letto a suo tempo la critica dell ”Uomo perfetto”. Il problema di chi s'illude di assumere ruoli e comportamenti che non gli appartengono – da ben distinguere dalle scelte comportamentali delle personalità sfaccettate e malleabili - è l'argomento di “ come diventare se stessi.” che lancio oggi.

Ulisse è tra i miei archetipi. Soprattutto per la sua mente versatile, flessibile,creativa , talora necessaria anche per una strategia autodifensiva. E “colorata”, come la definisce in un suo bellissimo saggio Citati. Nausica e Circe rappresentarono per lui la fascinazione femminile, la magia, la perdizione; mentre le sirene sono le subdole lusinghe che riesce ad eludere. Penelope raffigura la sicurezza di una moglie saggia e fedele che lo aspetta pazientemente. Ma come sai, oggi più che amorose penelopi, ci sono in giro pentesilee guerriere.
E' capace di inoltre di lacrime vere e di superare la crisi di un naufragio.
Il novello Ulisse è un viandante della conoscenza senza certezze di mete; un navigatore dei mari oscuri del mondo interiore. Maschilista? E' vero, dovrebbe acquisire anche l' accuditività e la capacità relazionali dell'uomo “femminile”. Ma non pretendi troppo?
“I maschi seduttivi”, pure lanciato oggi , è complementare al tema precedente.
arsenio is offline  
Vecchio 08-11-2007, 10.24.10   #10
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Salve a tutti.Mi presento perchè solo or ora giunsi!
L'uomo perfetto? Concetto impossibile come impossibile è che esista una donna perfetta o un gay perfetto perchè l'essere umano non lo è!
Gli uomini non sono cambiati, sono cambiate le donne.. credo che questa sia una possibile spiegazione a quelli che sostengono "gli uomini cosi, o colà" (non voglio dire "la" spiegazione per non essere presuntuosa). Ma le donne dovevano cambiare anche per soddisfare alle esigenze di una continua evoluzione della specie. Ora il mondo è piu' giusto, piu' bilanciato, piu' interessante. Non mi piacciono i discorsi femministi perchè per me non esiste il problema di base ... siamo "esseri umani" avvolti da un unico destino, tutti impegnati a percorrere le nostre strade che spesso si incrociano, a volte si intersecano in modo complesso...ma mi piacerebbe, sarebbe furbo che stessimo fianco a fianco....
Uomini, donne, altri.... SI!!!!

P.S. - spero di divertirmi qui...imparando

Benvenuta, paperina. Come ben sai non esistono uomini né donne giusti. Per voi ragazze continuano ad essere quelli di cui v' innamorate e a cui a posteriori attribuite qualità che sovente non possiedono. Per i maschi oggi le donne giuste sono quelle appariscenti e non impegnative, adatte agli amori effimeri.
Le donne si sono emancipate ed evolute; noi maschi di conseguenza siamo retrocessi. Giustamente non sono più sottomesse alla società patriarcale dei padri e mariti padroni, né alle conniventi imposizioni della Chiesa, per cui dovevano essere sempre e solo tolleranti angeli del focolare, massaie infaticabili, e procreatrici a ripetizione.
L'uomo nuovo potrebbe essere proprio quello capace di far dialogare la sua prevalente parte maschile con quella femminile, presente in ognuno di noi. Specularmente le donne: una prevalente femminilità arricchita da qualcuna delle migliori caratteristiche di genere maschile.

Ogni forma altruistica è ipocrita se manca la compassione, intesa come consapevolezza di un comune destino di dolore, che fa raggiungere l'autentica solidarietà tra gli umani e non impone sterili dogmatismi.

Ps. Qui puoi più divertirti che imparare ... se non nel senso di ricavare qualche stimolo o spunto per le tue riflessioni personali

arsenio is offline  

 



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