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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 21-05-2003, 09.19.12   #1
Gaetano
Ospite
 
Data registrazione: 19-05-2003
Messaggi: 19
La Psicosofia

La Psicosofia nasce da una lunga e approfondita riflessione di carattere teoretico, epistemologico ed empirico.
La Psicologia è la scienza della psiche. E' il luogo del dispiegamento dei processi mentali, che più o meno coscientemente, formano ed informano la nostra vita interiore.
Ma, da un punto di vista logico-epistemologico chi si sentirebbe di difendere la "logia" della psiche?
Chiunque abbia appreso e compreso le istanze della fisica contemporanea, da Einstein a Plank, da Scherendinger ad Heisenberg, non può continuare a considerare l'"oggetto" della Psicologia, una obiettività astratta ed estrapolata dal contesto soggettivo, relativo, relazionale e solo in minima parte conoscibile(ma al di là e al di fuori di ogni schematismo scientifico o pseudotale) delle rappresentazioni mentali.
La Psicosofia si pone come alternativa all'inganno della falsa scienza e fa insorgere, dall'antica sapienza, il progetto di un approccio intuitivo, non dogmatico, non positivistico di relazionarsi all'altro. E l'altro, viene inteso come coscienza in movimento verso il mondo e verso se stesso; come presenza imprescindibile, come fenomenicità in continuo, intenzionale progettarsi nel mondo; universo semantico da interpretare, non da decodificare; corpo vivente con cui relazionarsi nel mo-mento esperienziale della condivisione, della complicità, della pro-gressione e della tras-gressione.
Il luogo della terapia, diventa, così il cammino dell'ironia e della maieutica dell'antica metodologia (non della teoria) socratica.
Il motto psicosofico è scritto sul frontone del tempio di Delfi: CONOSCI TE STESSO.
Un caro saluto, Gaetano.
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Vecchio 22-05-2003, 17.15.50   #2
Fragola
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Il motto di una buona psicoterapia invece è "diventa te stesso". Il che presuppone che prima devi conoscerti ma che non basta.

Ciao
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Vecchio 22-05-2003, 17.55.40   #3
Gaetano
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Divenire se stessi?

Ciao Fragola,
la tua contestazione è, scusa la brutalità, del tutto insensata, dal momento che non è possibile divenire ciò che già si è.
Noi siamo, infatti, in potenza, tutto ciò che potremmo essere in atto, per dirla in termini aristotelici.
Il problema, dunque non è di carattere ontologico (cioè su ciò che siamo), ma gnoseologico (e cioè sulla conoscenza che abbiamo di noi stessi).
Saluti, Gaetano
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Vecchio 22-05-2003, 20.33.00   #4
osho
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a shaman

Trovo che la maieutica sia l'arte più elevata, il mezzo con cui
combattere l'ignoranza in modo indiretto. Inutile dire che i miei
filosofi preferiti sono Socrate e Diogene di Sinope.
Il dialogo ha lo scopo di conoscere noi stessi e gli altri, non di pre-
valere intellettualmente. Ognuno ha un grado di consapevolezza diverso e con essa colora il mondo, interpretandolo a modo proprio. Non ha senso vivere senza chiedersi sempre il perchè delle cose. La vera intelligenza è sapere di non sapere.
La condizione perenne per evolversi è l'agnosia, essere aperti
a qualsiasi cosa senza giudicare, che significa staticità e morte.
Il fiore di questo mondo, la più bella fioritura sul piano esistenziale
mai partorito dall'umanità è lo Zen, l'incontro tra Buddha e
Lao-Tzu.
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Vecchio 22-05-2003, 20.43.07   #5
Fragola
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Re: Divenire se stessi?

Citazione:
Messaggio originale inviato da Shaman
Ciao Fragola,
la tua contestazione è, scusa la brutalità, del tutto insensata, dal momento che non è possibile divenire ciò che già si è.
Noi siamo, infatti, in potenza, tutto ciò che potremmo essere in atto, per dirla in termini aristotelici.
Il problema, dunque non è di carattere ontologico (cioè su ciò che siamo), ma gnoseologico (e cioè sulla conoscenza che abbiamo di noi stessi).
Saluti, Gaetano

Caro Gaetano:
direi che tra essere e avere tu scegli l'avere.
Chiaro è che se affronti la vita da un punto di vista solamente intellettuale, qualsiasi processo trasformativo è inconcepibile. Ha che serve "essere in potenza"? Conoscere solamente ciò che potremmo essere? La vera sfida della vita è vivere pienamente. Diceva un tizio che mi pare si chiamasse Soren Kierkegaard: “L’uomo si deve decidere a diventare ciò che è”
Ma diceva cose insensate, poverino!

Ovvio che, come ho detto sopra, il primo passo è scoprire ciò che siamo in potenza, Conoscere se stessi, quindi. Ma non basta!
Il vero cambiamento consiste un una assunzione di responsabilità in primo luogo verso se stessi.
La mia non era, se non lo hai notato, una contestazione ma un arricchimento.

Ma non ti eri presentato in un altro forum come psicoterapeuta? Non mi pare che tu stia mostrando un bel biglietto da visita.

Ciao
Fragola is offline  
Vecchio 22-05-2003, 20.51.49   #6
Gaetano
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Per Osho

Condivido pienamente il tuo amore per l'antica saggezza.
Un caro saluto, Gaetano.
Gaetano is offline  
Vecchio 22-05-2003, 20.59.38   #7
Gaetano
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Per Fragola

La citazione di Shopenhauer è per me una gratuita estrapolazione, ma non mi meraviglia che, anche i luoghi più belli dello spirito, vengano impunemente saccheggiati.
Quanto al mio biglietto da visita, se sai leggere, lo troverai senza alcuna macchia, perché, ivi, sono molto esplicitamente spiegate le mie posizioni riguardo alla psicoterapia.
Saluti,Gaetano.
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Vecchio 22-05-2003, 21.15.53   #8
Fragola
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Re: Per Fragola

Citazione:
Messaggio originale inviato da Shaman
La citazione di Shopenhauer è per me una gratuita estrapolazione, ma non mi meraviglia che, anche i luoghi più belli dello spirito, vengano impunemente saccheggiati.
Quanto al mio biglietto da visita, se sai leggere, lo troverai senza alcuna macchia, perché, ivi, sono molto esplicitamente spiegate le mie posizioni riguardo alla psicoterapia.
Saluti,Gaetano.

Non era Shopenhauer, era Kierkegaard.

Quanto al biglietto da visita, mi riferivo all'atteggiamento, non ai paroloni che sembri saper usare.

Te l'ho chiesto in un altro forum, te lo richiedo qui: potrei sapere qual'è il tuo iter formativo?

Ciao
Fragola is offline  
Vecchio 23-05-2003, 08.40.49   #9
Gaetano
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Per Fragola

Ciao Fragola,
ho cinquatacinque anni e, credimi se puoi, non ho organizzato la mia vita nel senso dello scontro, della guerra. A volte, tuttavia lo scontro è inevitabile, ma soprattutto è foriero di un esprimersi schietto, anche se violento.
Lo scontro con te, mi ha dato la possibilità di intuire la tua fondamentale luminosità interiore. Credo, tu sia un'arrabbiata, una persona che ha capito, ad esempio, quanto sia nobile l'arte terapeutica, ma quanto sia disseminata di ostacoli la via per attuarne i progetti meno isituzionali e più amorevoli.
L'amore, sicuramente non guarisce, ma aiuta molto tutti noi (non credo nella dicotomia terapeuta-paziente, o cliente, o assistito che dir si voglia) a raggiungere livelli di comprensione, di condivisione, sconosciuti a coloro che navigano le acque palustri della istituzionalità. Il pensiero innovativo, credo, sia sempre trasgressivo e poco aderente ai canoni scritti dal potere istituito.
Intuisco che tu sia una persona molto sensibile e che a volte, come d'altra parte capita a me, tu diriga la tua rabbia in una direzione solo apparentemente giusta.
I miei errori, e come potrei avere la pretesa di non farne, mi sono serviti fino a questo punto della mia vita, per comprendere più in profondo, per correggere ciò che avevo mal compreso o equivocato.
Spero, tu voglia accogliere questo mio invito a deporre le armi ed a iniziare un' amichevole collaborazione, per essere di concreto aiuto alle persone che, scrivendo su questo sito, ci comunicano più o meno esplicitamente, la loro disponibilità ad incontrare l'altro nel senso della comprensione, della condivisione.
Ti abbraccio fraternamente, Gaetano.
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Vecchio 23-05-2003, 10.54.40   #10
Fragola
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Caro Gaetano:

non avevo mai inteso alzare le armi!
Il mio "diventa te stesso" voleva essere un completamento del tuo "conosci te stesso".
Come potrebbe qualcuno intraprendere un processo realmente trasformativo (nel senso di realizzazione di ciò che profondamente si è, non di negazione) senza aver prima compreso?
"Diventa te stesso", tra parentesi, è il titolo di un libro bellissimo scritto di Claudio Risè.

Semplicemente da alcuni giorni su questo forum sono tati fatti numerosi interventi che, parlando di psicoterapie, fanno di ogni erba un fascio. Se avrai voglia di leggere i miei precedenti interventi, noterai che mi sono sfrozata in tutti i modi di cercare di differenziare. Di dire che non si possono confrontare tra loro cose che non si conoscono.
Sono stanca di sentir dire da persone che non sanno nemmeno cos'è la psicoterapia che essa non serve a nulla perchè ... cito un qualche frase a caso:
"ti cura e basta" "patologizza la mente" "lo psicoterapeuta è indiferente al paziente".

Quindi, quando si parla di psicoterapie io credo che sia necessario fare tutti i distinguo del caso, non generalizzare e, soprattutto, ricordare che psicologia e psicoterapia hanno ben poco in comune!

Personalmente credo di saperne qualcosa. Sia per esperienza diretta che per studi fatti. Non sono una psicoterapeuta ma intendo diventarlo e sto percorrendo quel lunghissimo cammino formativo che descrivo alla fine dell'altro forum.
Posso garantire che l'approccio che mi viene insegnato è quanto di più diverso esiste da quello che traspare dagli interventi letti sul forum e anche dal tuo.
E ti posso garantire che, certo, mi vengono trasmesse conoscense, ma soprattutto mi viene trasmessa (dico trasmessa, non insegnata, perchè queste cose si imparano "da cuore a cuore") la qualità della relazione. L'ascolto. L'amore. Secondo me non puoi essere un buon terapeuta se non ami la persona che accompagni. Che accompagni, non che curi. Perchè, alla fine, è lei (lui) che si cura. Questo ovviamente dando all'amore un significato più ampio.

Anche per questo ti ho chiesto il tuo iter formativo. Potremmo fare un confronto.

Tu dici che le innovazioni sono sempre trasgressive. E' vero. Ma è anche vero che, prima di affermare con forza di essere su un percorso innovativo dovremmo conoscere le strade che già sono state calcate da altri. Perchè, scusa l'esempio banale, cosa penseresti se io dichiarassi pomposamente che finalmente non bisogna più lavare le lenzuola al fiume perchè ho inventato la lavatrice?

Tornando alle psicoterapie poi, lo ripeto anche se l'ho detto un milione di volte, non credo che esista un approccio giusto e uno sbagliato. (teniamo come punto femo che in ogni ambito esistono venditori di fumo, incompetenti e quant'altro. Anche tra i dentisti!) Esistono fornunatamente molti approcci differenti perchè gli esseri umani sono differenti. E' giusto che sia così. C'è chi ha bisogno di passare da una parte chi da un'altra. E, come dicevo altrove, non è solo la scuola (il tipo di approccio) a contare ma l'alchimia tra quella specifica coppia. (terapeuta-"paziente").

Basta. Mi fermo.
Anche perchè, come ben sai, il discorso è molto più complicato di così. Le cose di cui tenere conto infinite. I dubbi che chi si confronta quotidianamente con questo deve affrontare sono ancora di più.

Ciao
Fragola is offline  

 



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