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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 02-02-2008, 00.07.37   #11
Maura
Ospite abituale
 
Data registrazione: 08-01-2007
Messaggi: 50
Riferimento: Le alterità postfemministe

Caro Arsenio,
proseguo nella risposta che avevo lasciato a metà. Collegandomi ho visto che hai lanciato altri argomenti interessanti. Sei una LOCOMOTIVA che traina VAGONI pieni di IDEE!
Grazie, anche se non interverrò tieni conto che continuerò a leggere.

Citazione:
Originalmente inviato da arsenio
La “femminilità” è ancora in corso di un'evolutiva mutazione. La massaia passivamente tollerante ormai abita soltanto certe menti retrograde e i matrimoni con vincolo indissolubile anche per dipendenza economica, oltre che per ragioni moralistiche, sono rari. Tuttavia sgomentano ancor le varie e diffuse forme di violenza d'un maschilismo irriducibile. Ho sempre auspicato che certi residui valori femminili, relazionali ed emotivi, si estendessero anche all'universo maschile. Approvo la famiglia, anche non istituzionale, all'insegna dei una lungimirante progettualità e procreazione responsabile e consapevole. Preoccupa l'alta percentuale di separazioni e divorzi in tempi brevi o brevissimi, sin dall'inizio già presagiti, con la prospettiva di tali uscite di sicurezza. Così si trascura perfino d'indagare se all'origine c'è un vero innamoramento fondato su indizi certi, oppure motivazioni più superficiali.
Ne faranno le spese i figli disorientati da tanti parenti acquisiti in quelle strane promiscuità delle famiglie allargate, che creano antagonismi e frustrazioni.
Le separazioni quando i figli sono in stadi evolutivi critici sono molto dannose. La madre accuditiva, sensibile, modello identificativo per le bambine, deve cedere in parte il suo ruolo al padre irrinunciabile , specie per i maschi,che insegna ad affrontare la vita con coraggio e decisione, mettendo in conto anche il rischio. Ma oggi è per lopiù assente sia in senso fisico che psicologico. Né è da rimpiangere i capofamiglia patriarcale padrone e normativo. Sono assolutamente richiesti genitori maturi in senso psicoaffettivo. Rapporti genitoriali durante i primi 3 anni sono decisivi e influenzeranno ogni futura vicenda esistenziale. Devono beneficiare di un attaccamento sicuro che garantisca una solida base ed educazione sentimentale.


Sono d’accordo con ciò che scrivi, ma non sempre si riesce ad essere coerenti con le proprie convinzioni, i fattori esterni ci obbligano a scelte che spesso vanno contro la nostre convinzioni. Proprio in questi giorni mi sono resa conto di quanto sia difficile assolvere anche al ruolo di nonni. Si vorrebbe aiutare i nostri figli perché non ripetano nei confronti dei nipoti gli errori che a suo tempo abbiamo commesso noi nei loro confronti. E’ necessario trovare tutto l’equilibro e la diplomazia necessari per suggerire e non invadere campi non di nostra competenza!

Per quanto riguarda le separazioni facili, in una trasmissione televisiva uno psicologo spiegava che attualmente le coppie giovani non durano perché sia lui che lei cercano “la mamma” nell’altro. Direi che per la mentalità iperprotettiva che abbiamo nel confronti dei nostri giovani, più si va verso il sud d’Italia e più è così, rischiamo di non svezzare i nostri figli che rischiano di non crescere mai.

Citazione:
Originalmente inviato da arsenio
Da testimonianze educative i veri “bulli”, nevrotici, malati da curare, sono proprio i genitori che crescono bambini senza averne una minima preparazione di base. Il maggior disagio di mia figlia educatrice in una scuola materna statale è il disinteresse per le sue proposte di avviare un laboratorio didattico -creativo, in alternativa alla diseducazione impartita dalla tivù. Ci sono bambine di quattro anni che in classe simulano passerelle di top model, esibizioni di ballo da veline ( a casa ne sono perfino incoraggiate) e maschietti che s'identificano negli eroi negativi delle fiction Sono disadattati e tutti avrebbero bisogno di un insegnate di sostegno. Quasi mai ci sono riscontri medici di origine organica, ma riflesso di situazioni familiari insostenibili. Ci vorrebbero quelle scuole di formazione per genitori dove c'è collaborazione con gl' insegnanti, istituite in alcune città. Purtroppo i genitori vedono gli asili come posteggio per bambini dove non devono sporcarsi, farsi male, esprimere già un carattere competitivo; altro non conta.

Temo che la nostra esperienza, deluda le vostre speranze.
I mie figli e mio nipote hanno frequentato sia l’asilo nido che le scuole materne comunali, penso tu conosca Reggio Children e il lavoro didattico che si fa in provincia di Reggio Emilia. Ricordo l’entusiasmo coinvolgente anche per noi genitori, degli operatori e insegnanti che lavoravano al nido e alla materna comunale frequentati da mia figlia 30 anni fa, e la delusione che ho provato 11 anni dopo durante la frequenza di mio figlio.
Non c’era più entusiasmo, era diminuita la partecipare dei genitori, le iniziative erano diventati dei riti che si ripetevano ciclicamente. Parlavo proprio questa sera di come l’autista del minibus che poi stato tolto dal nido(perché troppo costoso), fosse anche giardiniere, falegname, uomo tutto fare che sapeva avere un rapporto speciale con i bambini. Mia figlia ricorda ancora con affetto Giorgio che non è più tra noi. Non si trattava solo del percorso didattico innovativi, ma oltre all’insegnante e all’atalierista, gli altri operatori cuoca, inserviente, guardarobiera, donna delle pulizie ecc. erano persone che oltre a svolgere bene il loro lavoro avevano un rapporto speciale con i bambini. Mio nipote può usufruire della figura della pedagogista che segue le scuole dell’infanzia, ma la situazione è peggiorata sotto il profilo politico e delle risorse, manca la comunicazione tra genitori e personale. Mia figli e mio genero si lamentano del fatto che in certe riunioni non si discute per risolvere i problemi reali dei bambini e della scuola, ma ci sono prese di posizione che riguardano vecchie beghe ideologiche non risolte. Penso che molti inservienti e genitori provenienti da altre regioni, se non da altri paesi del mondo non sappiano neanche chi fosse Loris Malaguzzi di cui voglio onorare qui la memoria.
Per quanto riguarda l’attuale Reggio Children, preferisco non esprimermi.
Devo purtroppo ammettere che gli episodi di bullismo si manifestano anche qui, nonostante il metodo educativo adottato. Per esempio nella classe di mio figlio V ITI, il primo della classe veniva continuamente sottoposto a scherzi di cattivo gusto e gli insegnanti non aveva i mezzi o le capacità di controllare una classe di ca. 30 studenti impegnati per più di 2/3 a far di tutto fuorché seguire le lezioni. Al giorno d’oggi chi studia con diligenza viene discriminato. Buona parte dei genitori non s’interessa del comportamento e della vita scolastica dei loro figli.
A cosa serve fare dei corsi per genitori se questi non partecipano? Purtroppo la scuola è lo specchio della nostra società.

Citazione:
Originalmente inviato da arsenio
Il matrimonio nonostante tutto rimane un miraggio segretamente ambito anche dalle single convinte per opportuna indipendenza. Legittima, ma anch'io non consiglierei un figlio a priori programmato senza una figura paterna. Tuttavia sposarsi è una scelta precaria. Richiede una continua rinegoziazione e conseguenti compromessi, prendendo atto di cambiamenti di entrambi rispetto al primo giorno di convivenza. Altrimenti ci si può anche ammalare, perchè la avita sociale a due richiede valenze affettive, emotive e nuove esigenze da appagare, che si presentano nel corso del tempo. Se mancano possono scatenarsi disturbi anche gravi, ma i sentimenti sono i grandi malati del nostro tempo tecnologico. La coppia tende a manifestare aggressività e svalorizzazioni più che proposito di capirsi. Manca pure quella seduzione intelligente, fantasiosa ,garbata che in qualche modo dovrebbe continuare
Le donne eccessivamente disinibite inibiscono noi, alcune nelle fasce della mezza età sono irrimediabilmente deluse e proiettano un giustificato rancore su ogni uomo che incontrano. Altre sono rassegnate a una routine coniugale piatta,senza infamie, ma anche senza vitalità.
I maschi non hanno ancora imparato a contattare i loro e altrui sentimenti, assimilandone il linguaggio. Spesso carenti d'intuizione e calore, incapaci di dare quella vicinanza di sostegno prima o poi richiesta da ogni donna.

Aggiungerei che ci sono donne oltre la cinquantina che con consapevolezza chiedono aiuto al partner per rifondare il matrimonio sulla base dei cambiamenti avvenuti tra di loro.

Citazione:
Originalmente inviato da arsenio
Infine si deve constatare che nessuno diventa come vorremmo,e che si deve accettarlo. E' vano pretendere qualcosa da chi non la possiede,e ciò vale per entrambi i sessi. Quindi fin dall'inizio gioverebbe conoscere se stessi, le reciproche esigenze, le tolleranze o meno , le differenze accettabili o intollerate.*


L’ideale sarebbe che l’inconscio dell’uno soddisfi le esigenze dell’altro e viceversa, ma siccome ciò è possibile solo in parte, cerchiamo di compensare con un nuova visione dell’amore “la compatia”.

Citazione:
Originalmente inviato da arsenio
Ricordo Don Benzi, che si occupò di tale crescente fenomeno, e delle sue energiche esternazioni. Tra l'altro un volta disse: “anche le mogli dovrebbero darci una mano, dimostrando maggior disponibilità verso i mariti. Infatti tra la popolazione che ne fruisce, in percentuale alta ci sono molti maschi sposati, tra cui alcuni insoddisfatti, e non solo in cerca di evasioni immotivate.


Non posso condividere completamente la frase di Don Benzi, se da un lato manca la disponibilità da parte di certe mogli per i propri mariti, dall’altra ci sono mariti che non meritano la comprensione della moglie.

Questa volta sono riuscita a quotare correttamente, forse tutto risulta più chiaro.
Un caro Maura
Maura is offline  
Vecchio 02-02-2008, 10.34.39   #12
arsenio
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Riferimento: Le alterità postfemministe

[quote=Maura]Caro Arsenio,
a volte penso che il nick più rappresentativo per me sarebbe stato “lumaca”,ma ho scelto il mio vero nome. A me piace la trasparenza.
Mi perdonerai se sto andando fuori tema, non sono in grado ancora di lanciare miei 3d, non potrei garantire di poterli poi seguire successivamente, potrei anche non farmi più viva per giorni e giorni, se non per mesi.
[quote=arsenio]"Che il Papa faccia il suo mestiere mi sembra giusto, ma dovrebbe limitarvisi, astenendosi dal voler legiferare, fondandosi viceversa alla carità evangelica, e non all'inflessibilità dogmatica, con rinnovati spauracchi dell'inferno. Si tratta sempre di “dare a Cesare quel che è di Cesare, evitando elusive e fumose interpretazioni sulle pertinenze della Chiesa. E' questa riconosciuta suddivisione di competenze la vera “laicità”, non identificabile nel “laicismo”, termine che sminuisce chi non si allinea. Il dialogo della fede con la ragione e la scienza sottomesse è fuorviante e non giova a nessuno, perchè la fede è merito, grazia, rivelazione e non può
equipararsi a un scientificità indiscutibile ,essendo Verità rivelata fine quota arsenio
Citazione:
"
Concordo con te, grazie di aver chiarito. Infatti intendevo dire che ci sono due livelli
1) proclami, le encicliche, le teorie in cui tutti esprimono solo “buoni propositi”.
2) Il privato in cui si agisce in modo opposto.
La Chiesa condanna le unioni non consacrate dal matrimonio, la contraccezione, l’aborto, l’omosessualità, la pedofilia, ma poi in clandestinità i prelati possono fare quello che voglio,causando maggior danno ai loro partner se consenzienti o facendo “male” alle loro vittime che spesso non hanno la forza di denunciare.
Proprio ieri uno scrittore Triestino, nella trasmissione di Rai 3 delle 13 ca. dichiarava di come è facile per un uomo essere avvicinato da prelati in Piazza S.Pietro per un incontro omosessuale. Ricordo ancora la trasmissione sulla 7 nella quale un giovane tramite chat veniva contattato da un Monsignore, e poi l’incontro, le parole…. (sono rimasta stordita, ma ho potuto constatare il grado della mia ignoranza e ingenuità) Se non ricordo male i Prelati non devono sposarsi, ma poi possono fare di tutto in una velata clandestinità.
Quando penso alla pedofilia poi, mi mancano le parole! Direi che le persone perverse tendono a scegliere proprio l’ambiente a loro più congegnale per avvicinare meglio le loro vittime.
Sarebbe opportuno che il Clero ammettesse che siamo esseri umani, in cui il corpo e la psiche sono strettamente connessi e non si vive di solo spririto.
Cosa cambierebbe se la religione ammettesse che l’amore libero tra un uomo e una donna è un’esperienza bellissima, che due amanti potrebbero non essere pronti alla cura dei figli e quindi sarebbe opportuno adottare metodi contraccettivi, che ci sono situazioni in cui una donna deve interrompere la gravidanza, che certe unioni non sono eterne, che l’omosessualità non va repressa, e che i pedofili non vanno nascosti e protetti, ma curati?
Qualcuno potrebbe dire, nessuno ti obbliga ad seguire i dogmi della religione. Quando però la Chiesa nasconde e protegge chi profitta dei deboli, facendone ricadere le conseguenza sulla società bisogna DENUNCIARE. Quando poi, tenta d’interferire sulle leggi della società civile, è necessario contraddire CIVILMENTE. Il problema è che la Chiesa è ben radicata sul territorio, mentre noi (almeno io) non abbiamo più referenti politici autorevoli e capaci.
Arsenio, lo sai che hai ridestato in me la passione civile?
Avrei altro da scrivere, ma per ora mi fermo qui.
Ho letto molto velocemente la tua risposta al mio intervento del 30/1/08 su “Parola Farmaco e Veleno”. Ti ringrazio per la recensione a “11 minuti”, finito di leggere cercherò di descrivere le mie impressioni. Non preoccuparti non ho assoldato un investigatore privato per spiarti, ma ho acquistato il romanzo di Paolo Cohelho per capire meglio il 3d “Le alterità post femministe” del 2/1/08. Tra l’altro passando per il sito di Ivo, che ringrazio pubblicamente per questo spazio che ci mette a disposizione, ho acquistato anche “La vita sessuale di Catherine M.” Maura

Non sei una lumachina , cara maura, bensì una partecipante intermittente come in genere lo sono anch'io. I miei interventi nell'arco di circa quattro anni sono veramente poco numerosi. Pure io potrei eclissarmi, partecipando per solo brevi permanenze, ecc. Ora è fortuito questo periodo di maggior frequenza. Dovuto anche perchè sono entrato in percorsi di discussione che mi piaceva approfondire almeno un po' di più, sempre alla luce di quanto emerso dalla discussione.
Ammetto che ho un modo personale e discutibile di partecipare alle community. Dove si richiede assiduità e connessione continuata, anche se a parer mio devono mantenere una differenza dalle chat a botta e risposta sincrone, come non è successo in altri siti nel tempo degradati. Ora vi prevalgono sms di nonsense corredati da immagine e astrusi taglia e incolla. Ma anche per il resto non sono omologato ai trend ora quasi generalizzati dei forum. Comprendo come non riceva moti consensi e di contro ci siano sempre alcuni che pur trovano spunti stimolanti in ciò che di alternativo mi capita di proporre per un dialogo. Volendo anche molto prolungato,ma il tempo di rado lo concede. Soprattutto perchè in Rete è prezioso per alcuni partecipanti dai numerosi interventi. Tu ora sei tra chi riesce a recepirmi e darmi ascolto ma come off line, pure le amicizie virtuali sono vulnerabili.

La pedofilia clericale è un fenomeno da sempre diffuso. Un tempo veniva facilmente messo a tacere, non veniva amplificato dai media, ed il colpevole veniva “premiato” attraverso una serie di trasferimenti da parrocchia a parrocchia, a suo vantaggio. Quasi sempre era recidivo, nonostante le accuse dei parenti delle vittime. Le collettività religiose e sportive offrono più occasioni a certi “educatori” di manipolare menti e corpi di bambini ed adolescenti. L'obbligo del celibato ha il suo peso. Anche S. Agostino riconobbe che la repressione istintuale può esplodere in deviazioni aberranti. In America il patrimonio accumulato con l'elemosina non è sufficiente a risarcire le famiglie dei bambini violati dai “servitori” di Dio. L'aspetto più grave è che per tradizione dottrinale-teologica il misfatto viene giudicato solo sotto l'aspetto di disubbidienza al sesto comandamento,e s'ignora la grave violenza psicofisica subita dai ragazzi, che poi li traumatizza per la vita. Ci sono numerose testimonianze di ex ospiti di case chiuse sulla frequenza di certi preti. Tempo fa la polizia fermò un'automobile per eccesso di velocità e poi relativo incidente. Quale fu il loro stupore nell' accorgesi che all'interno c'era un anziano travestito e seminudo, con sul sedile posteriore ripiegato un abito talare! Era un cardinale segretario presso alte sfere ecclesiali. Per sdrammatizzare ti racconto quella storiella che forse conosci. Durante un Concilio Ecumenico due tipi circospetti si avvicinano a un pellegrino. Ammiccando gli offrono una donna per la notte. “Ma io sono qui per il Papa!”, si schermisce con sdegno. E loro : “Il Papa sarebbe difficile, se si accontenta possiamo procurare un cardinale”.

Di politica e religione non discuto sovente, perchè non fa parte dei miei prevalenti interessi. Le seguo più sotto l'aspetto etico, sociale, di costume, di confronto con un pensiero laico e scientifico, ecc. detesto i forum “Politica” dove il dibattito si risolve in becere esternazioni tra rigidità ideologiche, che degenerano in liti telematiche.

La vita di Chaterine Millet è un romanzo scandalo di alcuni anni fa. Talora il confine tra l'eros letterario e la pornografia è labile o quasi inesistente. Tale libro ha dei passi hard ma è scritto bene ed ha pure un senso. L'autrice è una critica d'arte e saggista, allora 53enne. Mi piacque paragonarla al personaggio di Maria in “11 minuti”, trovandovi punti di contatto. Ad esempio il loro atteggiamento di donne non autorealizzate nella sessualità, intesa anche quale rapporto di comunicazione coinvolgente. La varietà di partner intercambiabili è ancora un ideale comune alla tendenza poligamica maschile. Non fa presa sull'eros femminile, ma in un futuro prossimo, chissà? Il sesso mordi e fuggi potrebbe ancor più uniformarsi a entrambi i generi.
Il sesso separato da altre attività della vita e privo di elaborazioni dell' immaginario diventa monotono: si trasforma solo in un'attività organica primaria. Risulta appagante se la natura è civilizzata dalla cultura che lo carica di emozioni e lo riveste di suggestioni rivolte alla mente prima che al corpo. La sessualità sta al cervello come l'erotismo sta alla mente, disse Bataille che ne è stato il massimo teorico. Ma perchè questa sublimazione avvenga bisogna porre un freno alla sessualità esibita in modo troppo manifesto. Sottrae all'amore fisico il vissuto di trasgressione. E' il proibito che vitalizza l'eros. Ad esempio l'indumento che non scopre una totale nudità, ma è così rivelatore che induce a disvelarla. Una sessualità sbrigliata banalizza l'amore fisico. Già dicevo che l'esasperata sessuofobia cattolica di alcuni decenni fa giovò a un erotismo che ora si dice sia ormai spento nei maschi.

Non preoccuparti per la tempestività delle risposte: quando ne hai il tempo e l'opportunità.
Ora rispondo alla tua prima parte

arsenio is offline  
Vecchio 01-03-2008, 10.25.21   #13
Maura
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Riferimento: Le alterità postfemministe

Esattamente tre settimane fa ero seduta a questa postazione per continuare il mio intervento: ho peccato per un eccesso di precisione e al momento di spedire ho perso tutto.
In queste tre settimane si sono susseguiti eventi di diversi natura sia in famiglia che sul lavoro, ma ho continuato ogni tanto a pensare a questo 3d. Ho visto che è rimasto intatto: fermo. E’ per riconoscenza a te che scrivo e per mantenere una promessa nei confronti di “percaso”.
Ora la lettura di 11 minuti è un ricordo lontano, sono rimasti alcuni appunti e ti confesso che non sono riuscita a finire la “Vita sessuale di Catherine Millet” proprio perché richiederebbe uno sforzo, per il quale in questo momento mi mancano le energie(Mi avevi avvertito che rasentava la pornografia e sin dall’inizio ho provato molta compassione per questa povera donna, per come si è buttata via).
Non ho tempo per rileggere ciò che hai scritto, ricordo alcune cose, volevo trovare il filo conduttore che univa Maria a Catherine, ma come vedi per diversi motivi non riesco farlo.
Ribadisco ancora una volta che esistono diversi tipi di femminilità e nel romazo di Coelho troviamo oltre a Maria, le amiche del paese d’origine, la madre, la bibliotecaria e le colleghe prostitute.

Secondo me Maria non vuole conoscere il mondo attraverso il sesso, ma inizialmente vuole vivere la propria vita, acquisire nuove conoscenze, passare qualche giorno di vacanza da sola. E’ una bella ragazza e ciò le permette di mettersi in mostra ed essere ingaggiata come ballerina da uno Svizzero. Non scappa, ma prima di partire va dalla madre e la informa delle sue intenzioni. Ne riceve quasi una benedizione, tutte e due sono consapevoli del rischio, ma sembra quasi che la madre desideri che la figlia possa vivere una vita diversa dalla sua.[u] Ciò che ho sottolineato, è secondo me importante, si tratta del passaggio generazionale tra madre e figlia, che dall’ esperienza dell’una nasca una nuova vita per l’altra.

Un piccolo periodo lo dedico alle amiche, incapaci di uscire dal percorso di vita a loro predestinato. Ma che mezzi avevano per farlo? Maria viene notata non per le capacità personali, ma per la bellezza del corpo.

La realtà in Svizzera è ben diversa da quella che Le era stata prospettata, direi che in fondo al cuore Lei sapeva già di come sarebbero andate le cose. Stringe i denti, si prefigge uno scopo: quello di guadagnare abbastanza soldi, per tornare al suo paese come una donna di successo che può aprire un’azienda agricola e mantenere i propri genitori. Per tutelare sé e i sui genitori, non ha nessuna intenzione di rivelare l’origine della piccola fortuna accumulata.


La sua intelligenza e curiosità la portano anche a non perdersi in quella vita, che l’avrebbe vista sfiorire e passare dal miglior locale, a quello di un livello inferiore e poi sempre più giù sino alla strada. Ha saputo fermarsi anche rispetto l’avidità per il denaro. Non tutte le sue colleghe riescono in ciò alcune appena possono si sposano, altre rimangono prigioniere di quella vita.

Ripeto, Lei non voleva sposarsi come alcune colleghe, ma voleva tornare al suo paese, dividere la ricchezza con i propri genitori. E’ questo secondo me ciò che la tiene vigile, che le fa mantenere la propria identità nei confronti dei maschi che è costretta ad incontrare.

Riesce a superare questa fase difficile della sua vita scrivendo un Diario, leggendo, imparando il francese. Vuole attraverso i libri sapere di più sul sesso, ma capisce che chi ne scrive, ne sa meno di Lei.

Tu scrivi:”Giudica gli uomini fragili, inconstanti, insicuri, e timorosi delle donne. Per sfuggire la realtà con una felicità fittizia, incapaci di vivere intensamente, pagano le donne”.

Io dico “non tutti i maschi, ma sono così coloro che Lei frequenta per mestiere”.

Visto che si parla sempre più spesso di parità tra uomini e donne, vorrei ricordarti che alcune donne agiate hanno sempre fatto uso dei così detti “accompagnatori femminili”, ovviamente oggi che l’indipendenza economica ha raggiunte un maggior numero di donne, tale pratica è più diffusa.
E’ un peccato che le donne tendano ad usare il potere ripetendo gli errori maschili!

Capisce l’influenza che ha la psiche sul sesso sia incontrando il cliente “sado-maso” che il cliente “artista” che diventerà il suo grande amore.


La bibliotecaria è una donna di mezza età, che proprio su richiesta di Maria, decide di creare una nuova sezione dedicata al sesso nella biblioteca che gestisce. Leggendo quei libri si rende conto della mancanza di consapevolezza in materia. Coelho ha saputo mettere in risalto quella solidarietà tutta femminile che emerge in situazioni particolari. In questo caso la donna matura, che vuole trasmettere ciò che ha imparata sul sesso alla ragazza più giovane, che sembra volerle dire“non vivere la tua sessualità come l’ho vissuta io”. Ovviamente la bibliotecaria non sapeva quale fosse il mestiere di Maria.
La conclusione è lo stereotipo della donna che vorrebbe abbandonarsi alla passione, ma preferisce partire, e poi Lui che si ripropone, proprio quando Lei non spera più.
Non possiamo dire che sia sempre così. Io non terrei più così divisa la realtà femminile da quella maschile. Rimescolerei le carte e dividerei le persone per provenienza geografica, classe sociale e livello culturale. Poi distinguerei tra maschile, femminile, omosessuale, transessuale e poi abbiamo altro da aggiungere?
Non sai quanto fastidio mi dia scusarmi per come ho scritto questo intervento, ma preferisco spedirlo con alcuni errori, piuttosto che non spedirlo per niente.
Un forte Maura
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Vecchio 02-03-2008, 12.32.53   #14
arsenio
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Citazione:
Originalmente inviato da Maura
Esattamente tre settimane fa ero seduta a questa postazione per continuare il mio intervento: ho peccato per un eccesso di precisione e al momento di spedire ho perso tutto.

Un forte Maura

Cara maura mi fa molto piacere questo nostro reincontro, ma mi rattrista quando dici che ti mancano le energie per continuare la lettura della storia di C. Millet. La tua sintesi di “11 minuti” è perfetta e coglie i punti più essenziali, che io avevo un po' dimenticato, avendolo letto anni fa. E' vero che il giudizio di Maria sugli uomini è dovuto a un sua esperienza non generalizzabile, la pari di quella di Chaterine. Infatti il mondo della prostituzione, o delle varie forme di sesso a cui non sempre si danno significati affettivo-amorosi , è molto variegata; dove sarebbero da discernere vari aspetti sociologici, storici, antropologici, ecc. Non si può banalizzare certo in chiacchiere superficiali nelle “chat” come qualcuno pensa. Spesso i clienti hanno una personalità non proprio condannabile: si tratte del un timore di un rapporto interpersonale autentico, sostituito d rapporti a volte con uno sfondo sadico, dove pur convivono con un moralismo formale ostentato in famiglia e società. Se leggi la cronaca, ogni tanto viene colto sul fatto anche qualche religioso di alte gerarchie, che s'è tolto la veste, anche in senso metaforico. Per la donna le motivazioni possono essere fattori economici ambientali, ecc. Da distinguere le schiave vendute ai protettori, ecc. che è un fenomeno ben più tragico da chi mette in vendita il proprio corpo per sua volontà, e comunque consapevole, e senza il miraggio di un mestiere che non c'entra per nulla a quello a cui verranno obbligate. La donna che si vende talora s'inserisce in un'ottica di donna oggetto, sua condizione sociale di cui oggi purtroppo rimane ancora qualche retaggio.
Gli uomini talora sopperiscono ad un rapporto anche per loro “sbagliato”: esistono, sebbene tale causa sia in minoranza, pure donne castranti e colpevolizzanti che anche implicitamente si rifiutano di collaborare per un'armoniosa vita sessuale che gioverebbe ad entrambi. Altro è quando certi maschi hanno bisogno di stimoli sempre più forti e talora ripugnanti: e ciò spiega l'enorme fortuna e richiesta di transessuali, travestiti, di benpensanti padri di famiglia. ecc. il “Moralismo” va a braccetto con il sesso mercenario: pure la verginità sarebbe un'esigenza di chi ha avuto i suoi primi rapporti sessuali con prostitute e non con coetanee del proprio ambiente.
Catherine Millet è un'altra figura letteraria molto interessante che ho confrontato con Maria, al di là delle situazioni pornografiche: ma talora erotismo e pornografia sconfinano e si confondono l'un l'altro. Dapprima si propone di cercare nei rapporti sessuali una forma di comunicazione con i suoi simili. Ma scopre che gli orgasmi sono spesso meccanici, rasseganti, tristi. Nonostante la varietà delle persone con cui ha fatto l'amore non si è mai sentita realizzata. E' dubitabile l'idea maschilista, quando in materia di sesso ritiene che il piacere del si possa trovare solo nella varietà. Nessuna delle sue numerose accoppiate può soddisfarla. Solo sesso è un'attività organica primaria, come ingerire, defecare, ecc. Separato dalle altre attività esistenziali è monotono, disumanizzante. Solo quando è civilizzato dalla cultura che lo carica di emozione e di passione, e lo riveste di cerimonie e rituali, arricchisce la vita, beneficiandone tutti i meandri dell'esistenza. Ma perchè questa sublimazione si realizzi bisogna perseverare in regole che incanalino e frenino la sessualità, in modo che l'amore fisico possa essere vissuto e goduto come trasgressione.
La libertà ha banalizzato l'amore fisico.: routine, ginnastica, per un fecondo mistero umano.

Per il resto, hai ragione: non c'è più una contrapposizione di genere. Le donne saranno “uome”; gli uomini “donni”. Omosex, lesbiche ,bisex, transex, transgender ecc. i metrosexual, come qualcuno equivoca, non c'entrano per nulla,: è stata una moda di maschi vanitosi al pari delle donne, che vivono per apparire. Le donne oggi accettano il sesso anche con minore coinvolgimento emotivo, ed esistono quelle che si affidano a prostituti, sebbene non sia ancora un fenomeno di massa. C'è un bellissimo film con Charlotte Rampling (sempre splendida) che affronta questo tema: un viaggio nei paesi esotici, per scegliersi un gigolò di colore, come usanza che sta prendendo piede, a quanto si dice.

Ma sai che avevo per te un lungo post, 2a parte, che devo cercare e inviarti, se ci sarai, come spero? Oggi non riesco a digitarlo.

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arsenio is offline  

 



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