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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 29-02-2008, 12.16.04   #1
arsenio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
Quando la poesia rivela la psiche?

Quando la poesia rivela la psiche?

La poesia deve riuscire a far vedere il mondo con occhi diversi; è polisemica, gioca con le parole, esprime emozioni, comunica memorie, fantasie, desideri.
Crea fulminei connessioni tra la realtà e il proprio inconscio ,e a sua volta agisce su quello altrui. Certe intuizioni poetiche furono ammirate perfino da Freud, che scrisse un saggio sull'argomento. Potrebbe anche educare la mente alla comprensione della civiltà dell' informazione.
Quando è “poesia”? Deve nascere da un'esperienza, illuminazione o vissuto nostro diretto. Anche minima cosa purchè sia soggettiva ma nel senso condivisibile. E' metafora di vita che nulla ha a che fare con i montaggi sia pure abili, di parole giustapposte. Sogni desideri, timori, confluiscono creando visioni tra realtà e fantasia. Può succedere anche con un unico verso, ad esempio un haiku. Metrica e rime non sono indispensabili,ma deve avere un certo ritmo. Le rime non devono mai essere casuali,ma attraverso suoni e significati manifestare un personale linguaggio poetico. A parer mio non occorrono altre tecniche. Ha forme svariate; mi piacciono le rime giocose o che esprimono condivise situazioni di vita. Il senso può nascere dall'incontro di due inconsci, ma talora mi è difficile decifrarne alcune, forse perchè prevale la suggestione del “suono” o un senso simbolico troppo ermetico, o troppo personale. Posso apprezzare anche i classici topos poetici. Purchè usati in modi inusuali. Io sarei decisamente anticrociano; lo studioso giudicava solo in base all'estetica della forma e la coscienza morale, e non teneva in gran conto poeti “pensatori” come Leopardi.

Parliamo di poesia? Visto che siamo a psicologia , in un senso più psicologico o psicoanalitico.


A te

Sei la donna delle mie inespresse brame
e t'avevo inventato nell'immaginario;
dove abitavi i mie sogni e le mie rime,
ovunque mi seguivi quale ombra fidata
mentre girovagavo solitario
attraverso le piazze dal vento spazzate,
i moli verso le onde protesi e disertati;
le passeggiate a mare durante le canicole d'estate,
i litorali dai capanni abbandonati
in giornate settembrine già brevi ed offuscate

Ammiravo sempre con te in serate afose l'Orsa Maggiore
ed ore ed ore sostavamo in archivi di storie sepolte e di perdute memorie;
in biblioteche con libri allineati in scaffali impolverati,
emeroteche, tra originali lettori indifferenti, ricolme di giornali;
su rilassanti divani o seggiole Thonét d'antichi caffè rilucenti d'ottoni

Non so s'è sufficiente – ed a che vale? - per essere un poeta
filtrare il mondo attraverso la tristezza d'una malinconia irrequieta
o se salva la dolcezza d'una musa poetica e delusa
in tempi cupi dove comanda l'afasia sentimentale
e la parola spensierata che rassicura nel modo più banale;
ormai nessuno più comprende i versi dell'amore
ed è caduto in estinzione ogni moto dell'anima,
ogni emozione che risalga dai più profondi recessi del cuore.

Ora ciò che per un'intera vita ho vanamente rincorso
ho finalmente ritrovato, ed è diventato già
un nostalgico rimpianto;
e avrei voluto fosse stato piuttosto un rimorso

arsenio
arsenio is offline  
Vecchio 29-02-2008, 21.32.47   #2
Karenina
Ospite abituale
 
Data registrazione: 23-11-2007
Messaggi: 41
Riferimento: Quando la poesia rivela la psiche?

Caro Arsenio inizio col dire che Croce con la sua opera immensa di intellettuale ha combinato non pochi guai nella nostra cultura soprattutto perchè ha tappato abbastanza le ali secondo schemi che ora per forza dobbiamo sovvertire!!! e tu con questo bell'elogio ad una figura femminile hai dato esempio perfetto dell' arguzia necessaria per farlo!!! MI ha colpito molto il tuo componimento... posso definirlo così? per me la poesia deve essere espressiva, e come sappiamo ci sono vari modi di rendere la vitalità del linguaggio e della vita stessa di un'individuo. Su una cosa però vorrei riflettere: molto spesso la creazione di un grande momento poetico, o di un classico letterario nascono da un cammino sofferto, di maturata sofferenza interiore... molto spesso non so se capita anche a te quando leggo la descrizione di stati di gioia o di storie assolutamente non contorte mi sembra di avere di fronte la banalità di un pensiero... sarò vittima del topos tragico? alla fine anche la tua poesia finisce in maniera brusca e dolorosa,


Ora ciò che per un'intera vita ho vanamente rincorso
ho finalmente ritrovato, ed è diventato già
un nostalgico rimpianto;
e avrei voluto fosse stato piuttosto un rimorso



un abbraccio. giù
Karenina is offline  
Vecchio 01-03-2008, 16.35.13   #3
vero
Ospite abituale
 
L'avatar di vero
 
Data registrazione: 29-08-2007
Messaggi: 89
Riferimento: Quando la poesia rivela la psiche?

Ciao Arsenio,complimenti per la poesia,bellissima.
Non mi permetterei alcun commento al proposito,perché toglierebbe alla sua bellezza...

La poesia per me è la musica dell'anima,è e non è vocazione,è lasciar espandersi una sensibilità estrema che si ha nell'anima,in modo da condividere cio' che si sente,cosi come fluisce la vita,certi giorni marea alta,altri marea bassa,scrivendo con una presenza a se stesso immensa,nel qui e ora..
è modo di lasciar affiorare le emozioni,le sensazioni,che tutti proviamo,ma che magari i poeti ascoltano in modo più sottile e più sentito delle altre persone,perché secondo me sono collegate in diretto con la loro essenza..divina

e mi darebbe l'impressione di dissecarla,cosa che non sopporto...
vero is offline  
Vecchio 03-03-2008, 12.46.26   #4
arsenio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
Riferimento: Quando la poesia rivela la psiche?

Citazione:
Originalmente inviato da Karenina
Caro Arsenio inizio col dire che Croce con la sua opera immensa di intellettuale ha combinato non pochi guai nella nostra cultura soprattutto perchè ha tappato abbastanza le ali secondo schemi che ora per forza dobbiamo sovvertire!!! e tu con questo bell'elogio ad una figura femminile hai dato esempio perfetto dell' arguzia necessaria per farlo!!! MI ha colpito molto il tuo componimento... posso definirlo così? per me la poesia deve essere espressiva, e come sappiamo ci sono vari modi di rendere la vitalità del linguaggio e della vita stessa di un'individuo. Su una cosa però vorrei riflettere: molto spesso la creazione di un grande momento poetico, o di un classico letterario nascono da un cammino sofferto, di maturata sofferenza interiore... molto spesso non so se capita anche a te quando leggo la descrizione di stati di gioia o di storie assolutamente non contorte mi sembra di avere di fronte la banalità di un pensiero... sarò vittima del topos tragico? alla fine anche la tua poesia finisce in maniera brusca e dolorosa,


Ora ciò che per un'intera vita ho vanamente rincorso
ho finalmente ritrovato, ed è diventato già
un nostalgico rimpianto;
e avrei voluto fosse stato piuttosto un rimorso



un abbraccio. giù


Cara karenina, ben tornata e mi fanno molto piacere le tue parole riguardo al mio componimento da neo-rimatore sorto un po' per caso dalla Rete. Giocare con le rime è molto divertente, anche quando l'arte non c'entra. In caso contrario il mio target sarebbe alto e inaccessibile: pensa a certi poeti, anche “minori” del '900
Comunque ho scoperto che la scrittura essenziale ritmata, e dai sensi condensati è utile per apprendere una flessibilità e concisione anche nello scrivere in prosa. E può alleviare alcuni disagi, anche altrui, con le parole ,se hanno la funzione di sviluppare un processo autoconoscitivo: (l'ho sperimentato in rimandi a due a rime quasi sincrone) ne nascono talora concetti anche balzani e mai pensati ma che hanno qualche senso. Possono emergere conflitti dall'inconscio, che è la vera realtà psichica; si creano luoghi dove non si può ma si vorrebbe essere, ecc. Comunque le parole usate possono anche riflettere e pure influenzare i nostri stati d'animo.
Come osservi,il dolore e la sofferenza, che appartengono alla condizione umana, sono rispecchiati sovente nella poesia alta, oltre che dai sintomi della patologia psichica.
Per tradizione cortese-romantica occidentale ( in Cina, Giappone, ecc. non esisteva l'amore romantico) l'amore impossibile è il più vero e struggente. In fatti le happy hand non ci attirano, eventualmente sono per palati dai gusti mediocri.

Le poesie in “poetese” ad esempio, con presenze convenzionali di “gabbiani,tramonti dorati”, umanitarismi inautentici o preziosismi verbali giustapposti, li trovo artifici sterili. Preferisco una filastrocca ma che sia cosa personale. Comunque mi accorgo che la rima cuore/amore è difficile da eludere se si parla di sentimenti. Si possono usare anche termini usurati, ma in modi anticonvenzionali o con un po' di ironia.

Spero in un reincontro ed altra occasione di poesia

arsenio is offline  
Vecchio 04-03-2008, 14.38.16   #5
Maura
Ospite abituale
 
Data registrazione: 08-01-2007
Messaggi: 50
Riferimento: Quando la poesia rivela la psiche?

Citazione:
Originalmente inviato da arsenio
Quando la poesia rivela la psiche?
Parliamo di poesia? Visto che siamo a psicologia , in un senso più psicologico o psicoanalitico.
arsenio
Caro Arsenio, non quoto la tua bella poesia, ma ti ringrazio per averla pubblicata.
Dal canto mio, trovo sollievo, ogni tanto, specialmente nei momenti di scoramento sul lavoro a mettere insieme qualche parola, ma subito dopo le butto via. Rimane qualcosa che descrive bene NABOKOV in questo periodo tratto da “IL DONO” e tradotto da SERENA VITALE:
…..e infine un modesto ma particolarmente prezioso reddito gli veniva dalle poesie, che lui componeva con impeto torrenziale, con il lirico slancio tipico dei russi; alcune però non giungevano alla definitiva incoronazione e si dissolvevano andando a fecondare arcane profondità dell’anima, mentre altre, limate per benino e con tutte le virgole al posto giusto venivano portate alla redazione del “giornale”.
Mi scuso, ma ho ricopiato non direttamente dal libro, ma da pagine copiate da me in corsivo e quindi quel punto e virgola potrebbe essere un punto. Penso che il senso sia comunque chiaro.
Continuo a leggere, Maura
Maura is offline  
Vecchio 11-03-2008, 21.39.16   #6
il ramo rubato
il ramo rubato
 
Data registrazione: 19-10-2007
Messaggi: 41
Riferimento: Quando la poesia rivela la psiche?

Di ogni forma di linguaggio artistico si potrebbero dire cose analoghe. Pittura, musica, etc.. in generale il meccanismo artistico stesso è prodotto dalla "psiche" (io dico "anima" che mi piace di più) a sua immagine e somiglianza. Tutto ciò che plasmiamo con le nostre emozioni, si fa esso stesso portatore di emozione.
il ramo rubato is offline  
Vecchio 12-03-2008, 11.33.50   #7
arsenio
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Messaggi: 1,006
Riferimento: Quando la poesia rivela la psiche?

Citazione:
Originalmente inviato da il ramo rubato
Di ogni forma di linguaggio artistico si potrebbero dire cose analoghe. Pittura, musica, etc.. in generale il meccanismo artistico stesso è prodotto dalla "psiche" (io dico "anima" che mi piace di più) a sua immagine e somiglianza. Tutto ciò che plasmiamo con le nostre emozioni, si fa esso stesso portatore di emozione.

Anche a me piace più “anima”, ma è il termine della filosofia, s cui deriva la psicologia, e che è stato sostituito con “psiche, con significati mutati.

E' vero, per il rapporto tra arte e inconscio; tuttavia è proprio la poesia che meglio si adatta alla teoria di Lacan, per cui l' inconscio si struttura come un linguaggio condensato, metaforico e simbolico, ecc. Come nel sogno. E' lui ora il riferimento più seguito per le indagini analitiche sull'inconscio.

arsenio is offline  

 



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