carissima Iula .... come ti capisco
da qualche mese mia moglie ha chiesto la separazione...
sono solo con i miei sensi di colpa e il dolore di essere lontano da mia moglie e dai miei due bambini...
non ho voglia di reagire ... resto a casa da solo ... i miei ex amici
coppie con bambini non si fanno vivi... e' tremendo..........
la solitudine alla fine credo che possa uccidere la volonta' di vivere
.......
il dolore che si prova per un amore che ti dicono non esiste piu' e' unico, profondo nell' intimo, va a colpire le parti piu' sensibili della nostra mente del nostro corpo... si soffre
le lacrime non scendono solamente ma scavano un solco profondo incancellabile sulle guance... e si soffre ancora
Davanti agli occhi vedo solamente buio e solitudine ....... e poi
vedo i miei due bambini meravigliosi e allora piango di nuovo e penso che non sia giusto far passare a due creature cosi' un dolore cosi' grande ... non lo meritano ... e ci dovra' essere una giustizia divina un giorno per chi ha creato questo male....
ti capisco bene...

Carissimo Chievo

parli d'amore. Ma c'era vero amore?!

L'Amore, quando c'è, non può essere distrutto in alcun modo.

Nella maggior parte dei matrimoni di vero amore non si deve parlare. Può esserci passione, attrazione fisica che si scambia per amore. Ma amore è altra cosa.

Amore è vedere l'altro per quello che è, e accettarlo.
Amore è totale libertà, niente dare e ricevere.

Ma nel matrimonio vi è invece un preciso contratto: dare e avere. E quando ci si accorge che tale contratto non è stato molto vantaggioso ci si lascia. Non è finito l'amore, in verità non c'è mai stato. Chi subisce il maggiore affronto sono i figli.

Il matrimonio dovrebbe essere un contratto che garantisca la crescita sana e serena dei figli. Niente altro.

Al momento del matrimonio civile o religioso Sindaco o Prete dovrebbe dire: Cristina e Giuseppe voi credete di amarvi ma state attenti che forse non è proprio così. L'amore è....... e via a spiegare cosa è l'amore.
Sensi di colpa e rancori non hanno alcun senso.

Nessuno è colpevole, ci si è sbagliati entrambi, in buona fede.

Ma essendo il matrimonio un baratto non sempre i conti tornano e ci si sente truffati.

Vedere la realtà per quella che è non può mai fare del male.

Ciao
Mary

si era amore vero.... c'erano dei problemi che purtroppo non abbiamo saputo o voluto affrontare parlandone e cercando di arrivare ad una soluzione...
a volte si seguono certi comportamenti dettati dalle convinzioni o dalla fede e questo a volte puo' portare ad allontanarsi...
E poi la solitudine di queste settimane mi sta distruggendo
dentro sto merendo lentamente ... lo stomaco a pezzi
sono uno straccio e per di piu' non ho la forza per cambiare ..

avrei bisogno di amici ma quelli che avevamo coppie anche loro oramai si fanno sentire raramente...

mi spiace un po' ripetere sempre le stesse cose... anche Voi vi stancherete di me... depresso e solo .... ciao

Caro Chievo

può annoiarsi solo chi non comprende la sofferenza.

Se era veramente amore, ora dovresti amare tua moglie ancora di più. Se lei stava male con te, dovresti essere felice della sua libertà.
Ma se l'infelicità ti viene dal non ricevere più quel che ti aspettavi da lei, allora non era amore.

A me avevano insegnato che l'amore era dare sempre, era annullare se stessi, era sacrificio.
L'esperienza della mia vita mi ha dimostrato che non è così.

La sofferenza nasce principalmente dal distacco della cosa che volevamo possedere. E l'amore non può in alcun modo possedere niente e nessuno.
L'amore è libertà, è assenza di gelosia, non ha doveri, non ha sacrificio.
Forse qualcuno potrebbe dire che sto dicendo eresie. Ma io parlo solo per esperienza e riflessione.

Come puoi imporre all'altro di amarti, o pretendere che ti amai spontanamente. Così come tu stesso non puoi importi di amare niente e nessuno. L'amore è uno stato non un volere della mente, o una passione senza controllo.

Quando ami veramente, lasci l'altro libero. Completamente libero di essere se stesso. E lasci te stesso libero di essere te stesso.

Ma so bene che questo è facile solo con le parole.
Dipende solo da te e da nessun altro il tuo benessere.

Puoi ricominciare solo da te stesso, dal rispetto, dalla capacità di non dipendere da nessuno.
Comincia ad amarti. Se stai soffrendo non ti ami. Quando si riesce ad amare se stessi si diventa capaci di portare l'amore nel mondo esterno.

Il mio augurio è che tu ci riesca presto. Perché dipende unicamente da te e nessun altro.

Ciao
Mary

Io sono felice con il mio nuovo compagno; dopo tante storie, mi rendo conto ora di non aver mai amato come so fare oggi. Oggi mi sento davvero moglie amante e compagna.
Ma dentro di me c’è un luogo oscuro… che non smetterà mai di dolere. Non è un dolore che disturbi, non voglio fare nulla per contrastarlo; lascio che sia, come parte delle mie radici, come fonte della mia capacità di amare, come pezzo di me.
In questo luogo c’è il mio matrimonio. Da cinque anni mi ha lasciato, e all’inizio di quest’anno, su mia richiesta, abbiamo divorziato. Non è per orgoglio che sottolineo il fatto di aver chiesto io stessa il divorzio: voglio dire che veramente ormai la mia vita era passata oltre, senza incertezze.
Eppure… non so come dire… il rimpianto… ma no, non può essere rimpianto… insomma, è difficile da spiegare, perché è difficile per me capire. Chiedetemi se amo ancora il mio ex marito. Non lo so… forse sì. Allora non puoi amare il tuo compagno… allora lo ami meno; no, se mai lo amo di più.
Sì, quando ripenso a lui, o lo vedo in giro per la città, c’è rimpianto: per non averlo saputo proteggere, per non averlo saputo amare. Che stupidaggini! Era tutto un errore, un fuggire lui dai suoi e io dai miei, e sulla fuga non si costruisce nulla.
Veramente il giorno in cui mi ha lasciato mi ha fatto il miglior regalo: mi ha reso la libertà. Costosa ma preziosa.
Eppure… è un luogo dolente; come la pianista di “ lezioni di piano “ di notte ripensa a se stessa nel profondo del mare, così io.
Non capirò mai,e va bene così.
Ti capisco.
Con affetto.

Cara Iula,

anche io sono separato però ciò a cui tu fai riferimento, ovvero: <<se avessi avuto più pazienza....ecc...>> non riguarda il rapporto interpersonale e/o la separazione bensì il proprio carattere. Mi spiego meglio: vi sono persone emotive, romantiche, gentili, introspettive che ricordano meglio una persona e/o una storia (i lati positivi e solo quelli) proprio quando non l'hanno più; viceversa se fossero ancora immersi nella storia con lui/lei presente, ritornerebbero tutti i problemi e litigi, ovvero i lati negativi. Quindi quel "SE"nei ricordi direi che emerge dal carattere e non perchè poteva andare meglio di come è andata. Forse non mi sono spiegato chiaramente ad ogni buon conto, se ti fa piacere, posso tornare sull'argomento.

Ciao e se posso permettermi un consiglio, pensa al presente, alla realtà e, per quanto puoi, non pensare al passato (anche se difficile).

Auguri

Artista

Ciao Iula. Dopo la separazione dal mio ex-marito, per un periodo mi sono sentita in colpa per non essere riuscita a tenere in piedi la famiglia. Poi ho cominciato a domandarmi se avevo fatto tutto quanto mi fosse possibile per salvare questa "pseudo-famiglia" e dico così perchè, come dice Alambra, sarebbe stato meglio se ci fossimo separati molto prima, almeno avremmo evitato ai figli certe scene pietose.
La risposta che mi sono data è stato un bel SI, netto, chiaro. Ho fatto tutto ciò che ero in grado di fare in quel momento. Forse qualcuno sarebbe riuscito a fare di più, chissà, o di meno. Che importa? Da parte mia non ho più nulla da rimproverarmi. Il matrimonio è finito perchè non c'era vero amore e conseguentemente non c'era accettazione. Per anni mi sono annullata come persona pur di essere la moglie perfetta che lui desiderava e a sentirmi un continuo fallimento, una nullità.
Concordo con quanto dice Mary, se si ama veramente si accetta e si ama l'altro com'è, lo si lascia libero di essere se stesso e si resta liberi di essere se stessi.
Non dire più "SE". Incomincia a vivere, ora, per te stessa. Indietro non si torna e dagli errori commessi in passato si impara molto.
Ti abbraccio!

Forse in questi due mesi di mia assenza voluta da questo forum, la tua sofferenza, profonda; straziante, espressa con parole dure, dense di dolore, si sarà un pò attenuata. ma , per favore, anche se non conosco la tua storia, non parlare di "pagare ". confesso che anch'io a volte ho pensato "non è giusto", ma la mia vicenda non è dolorosa come la tua, non è stat subita, non vivo colpe ma un macigno di fallimento anche nei confronti dei miei figli.A differenza di te, non provo mancanze, ma solo nostalgia, rimpianto per situazioni generiche vissute e mai più riprovate. E naturalmentemio figlio, divisi, sballottati in vacanze da brivido, in situazioni al limite del paradosso. Scrivimi se vuoi, sfogati pure, siamo anonimi, il bello è questo. n'altra cosa: anch'io rifuggo dalle coppie: non esco mi bastano i miei figli e le am iche e non ho più aspettative....Auguri...con tutto il cuore. Iula

Carissima Elisa

io non ho divorziato (non ancora, e non so se lo farò) ma per decenni mi sono annullata per mio marito. Mi avevano insegnato che l'amore era così. Sulla mia pelle ho imparato verità che nessuno mi aveva mai neppure accennato.

Volevo renderlo felice perché così anch'io sarei stata felice, che immensa illusione!

Mi sono ritrovata con un pugno vuoto, non c'erano neppure le classiche mosche. E' davvero doloroso accorgersi che quel che si voleva raggiungere era come voler prendere la luna in un pozzo.
Ci sono uomini che vogliono solo macchine ubbidienti che soddisfino i loro bisogni di bambini mai svezzati. E donne senza conoscenza che si illudono di riuscire a svezzarli.

Se tutti e tutte si rendessero conto che il solo cambiamento che è possibile apportare riguarda solo se stessi, il mondo sarebbe un paradiso.

Un grande affettuoso abbraccio

Mary

Ciao Mary

mi permetto di aggiungere che se uomini e donne sprecassero un po' di tempo per capire il proprio e il di lui/lei carattere prima di imbarcarsi in una relazione vera e propria, il rapporto sarebbe un pochino migliore.

Con simpatia

Artista