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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 28-05-2008, 14.16.54   #1
nexus6
like nonsoche in rain...
 
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Data registrazione: 22-09-2005
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Riflessioni sulle riflessioni...

Maggiormente vi leggo, maggiormente ho l’impressione d’appartenere ad un mondo differente. Probabilmente è solo perché non riesco a comprenderlo, a decifrarlo a volte. Livori aggiustati alla buona da poesia (eppure applauditi), giochi di fraintendimenti che finiscono per privarti d’energia (eppure etichettati da belle discussioni), dialoghi che sono arroccati monologhi nemmeno con se stessi, ma con la crosta della scorza della superficie (eppure classificati come intime profondità) ed ancora gente in cerca sin troppo esplicitamente di un po’ di sano sesso (eppure con i panni del filosofo dalle auliche virtù) o scopate intellettualizzate come interazioni socio-culturali uomo-donna (eppure è alto erotismo). Rispetto a ciò, trovo molto più erotica l’interazione di una coppia particella-antiparticella che si annichila.

A me tutto questo pare chiaro, sin troppo. Lo vedo. Sento lo stridore nelle orecchie. Direte: è solo il mio, beh, poco male per voi, dunque. Ma forse ho bisogno di lenti oscuranti, come quelle dei saldatori per far finta di niente.

Eppure quale bellezza, quale varietà! Quale selva. Ipnotica ed oscura (eppure chiara). «Abissi d’acciaio» preconizzava Asimov. Forse siamo già oltre, eppure ci meravigliamo di quanto «male» vi sia nel «mondo» e del perché nessuno faccia veramente nulla.

A volte mi adeguo, è stancante altrimenti: mi dico, vediamo un po’, dietro ogni nick un essere umano, «nessun uomo è un’isola», «l’umanità è uno spettacolo straordinario e non si paga nemmeno il biglietto».

Ma poi finisco sempre per trovarmi ad osservare, sul mio molo con lo sguardo allucinato, le occhiate alienate ed alienanti che si suole chiamare... “riflessioni”.


Antonio
nexus6 is offline  
Vecchio 28-05-2008, 17.26.19   #2
Noor
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Originalmente inviato da nexus6
ho l’impressione d’appartenere ad un mondo differente.

finisco sempre per trovarmi ad osservare, sul mio molo con lo sguardo allucinato, le occhiate alienate ed alienanti che si suole chiamare... “riflessioni”.
Qui (non nello specifico a "psicologia")ci vedo uno sfrigolare di tanti universi che si senton divisi (alienati dici..)
e che lottano perchè non amano altro che la lotta.
E se non termina la lotta...e che non è mai la fuori..

..Solitudini...infinite solitudini..

Allora ti dico Antonio:vengo a mangiare una pizza con te, e ne parliamo a quattr'occhi,con calma..
Perchè è questo infinito messaggiarsi che è alienante,perchè si condividono o meno..
null'altro altro che parole.
Il resto è poco più che un' immagine colorata nella nostra mente.

Eppure se non hai aspettative...qui puoi trovar di tutto:disperazioni,speranze,co munioni,amori,
patteggiamenti,sogni,incubi,pa lcoscenici e prigioni..
Di tutto come un gran Luna Park (e senza biglietto..)

Ma il cuore,ce lo siamo dimenticati ,il cuore?
Lo abbiamo coinvolto,abbiamo investito abbastanza su questo bistrattato muscolo?
Ecco...da tempo ho promesso ad una cara amica del forum che un giorno le porterò i miei cannoli alla ricotta,a te invece prometto 1 pizza + 1 birra+ 4 risate.
Ti sembra questo solo un modo per sbarazzarci dell'ombra alienante che avvolge le parole?
No,non credo solo questo..

O scritto "sopra e dentro un'onda" Antonio,perchè volevo dirti qualcosa:
non è detto che sia venuto fuori qualcosa di sensato..se è proprio una rifessione,
m'importa che sia passato quel "qualcosa",senza dovermi chiedere qual'è il linguaggio giusto e corretto.
No,io non posso,mi si scusi..
Ciao Gigi.
Noor is offline  
Vecchio 28-05-2008, 17.31.32   #3
ornella
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Originalmente inviato da nexus6
Maggiormente vi leggo, maggiormente ho l’impressione d’appartenere ad un mondo differente. Probabilmente è solo perché non riesco a comprenderlo, a decifrarlo a volte. Livori aggiustati alla buona da poesia (eppure applauditi), giochi di fraintendimenti che finiscono per privarti d’energia (eppure etichettati da belle discussioni), dialoghi che sono arroccati monologhi nemmeno con se stessi, ma con la crosta della scorza della superficie (eppure classificati come intime profondità) ed ancora gente in cerca sin troppo esplicitamente di un po’ di sano sesso (eppure con i panni del filosofo dalle auliche virtù) o scopate intellettualizzate come interazioni socio-culturali uomo-donna (eppure è alto erotismo). Rispetto a ciò, trovo molto più erotica l’interazione di una coppia particella-antiparticella che si annichila.

A me tutto questo pare chiaro, sin troppo. Lo vedo. Sento lo stridore nelle orecchie. Direte: è solo il mio, beh, poco male per voi, dunque. Ma forse ho bisogno di lenti oscuranti, come quelle dei saldatori per far finta di niente.

Eppure quale bellezza, quale varietà! Quale selva. Ipnotica ed oscura (eppure chiara). «Abissi d’acciaio» preconizzava Asimov. Forse siamo già oltre, eppure ci meravigliamo di quanto «male» vi sia nel «mondo» e del perché nessuno faccia veramente nulla.

A volte mi adeguo, è stancante altrimenti: mi dico, vediamo un po’, dietro ogni nick un essere umano, «nessun uomo è un’isola», «l’umanità è uno spettacolo straordinario e non si paga nemmeno il biglietto».

Ma poi finisco sempre per trovarmi ad osservare, sul mio molo con lo sguardo allucinato, le occhiate alienate ed alienanti che si suole chiamare... “riflessioni”.


Antonio
Caro Nexus dimmi se ti piace questo aforisma:

Sono disposta a sopportare il Vostro Ego, purchè mi mostriate il Vostro unico prodigio
ornella is offline  
Vecchio 28-05-2008, 18.51.04   #4
veraluce
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Allora si dice che qui è così e cosà... va bene... allora se è così orrendo perché siamo qua? Siamo così obbrobbriosi tutti quanti? Ma sai che vi dico.. ci vuole qualche gitarella in un bel paesino tranquillo... magari dopo la pizza venite a trovare pure me... che vi antistressate e assaporate un pò di contatto con la natura e con le stelle... qua ci stà l'aria pulita e la gente semplice... che quando ti sorride lo fa per sorriderti... proprio perché è semplice...

Buona serata a tutti.

Eva
veraluce is offline  
Vecchio 29-05-2008, 10.15.43   #5
Monica 3
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Originalmente inviato da nexus6
Maggiormente vi leggo, maggiormente ho l’impressione d’appartenere ad un mondo differente. Probabilmente è solo perché non riesco a comprenderlo, a decifrarlo a volte. Livori aggiustati alla buona da poesia (eppure applauditi), giochi di fraintendimenti che finiscono per privarti d’energia (eppure etichettati da belle discussioni), dialoghi che sono arroccati monologhi nemmeno con se stessi, ma con la crosta della scorza della superficie (eppure classificati come intime profondità) ed ancora gente in cerca sin troppo esplicitamente di un po’ di sano sesso (eppure con i panni del filosofo dalle auliche virtù) o scopate intellettualizzate come interazioni socio-culturali uomo-donna (eppure è alto erotismo). Rispetto a ciò, trovo molto più erotica l’interazione di una coppia particella-antiparticella che si annichila.

A me tutto questo pare chiaro, sin troppo. Lo vedo. Sento lo stridore nelle orecchie. Direte: è solo il mio, beh, poco male per voi, dunque. Ma forse ho bisogno di lenti oscuranti, come quelle dei saldatori per far finta di niente.

Eppure quale bellezza, quale varietà! Quale selva. Ipnotica ed oscura (eppure chiara). «Abissi d’acciaio» preconizzava Asimov. Forse siamo già oltre, eppure ci meravigliamo di quanto «male» vi sia nel «mondo» e del perché nessuno faccia veramente nulla.

A volte mi adeguo, è stancante altrimenti: mi dico, vediamo un po’, dietro ogni nick un essere umano, «nessun uomo è un’isola», «l’umanità è uno spettacolo straordinario e non si paga nemmeno il biglietto».

Ma poi finisco sempre per trovarmi ad osservare, sul mio molo con lo sguardo allucinato, le occhiate alienate ed alienanti che si suole chiamare... “riflessioni”.


Antonio


Oh! Antonio, come hai espresso bene quello che sento anch'io. Solo che io non riesco a far finta di niente e mi domando fino a che punto è onesto il gioco di qualcuno per sviare l'attenzione da quando sta accadendo di assurdo, insostenibile, demenziale ogni giorno sotto i nostri occhi. O è soltanto una onesta fuga?

Monica 3 is offline  
Vecchio 29-05-2008, 10.39.38   #6
Noor
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Originalmente inviato da Monica 3
Oh! Antonio, come hai espresso bene quello che sento anch'io. Solo che io non riesco a far finta di niente e mi domando fino a che punto è onesto il gioco di qualcuno per sviare l'attenzione da quando sta accadendo di assurdo, insostenibile, demenziale ogni giorno sotto i nostri occhi. O è soltanto una onesta fuga?
Ma questo, invece, che gioco è?
Se il Re è nudo,va indicato dov'è!
Noor is offline  
Vecchio 29-05-2008, 10.56.26   #7
vagabondo del dharma
a sud di nessun nord
 
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Maggiormente vi leggo, maggiormente ho l’impressione d’appartenere ad un mondo differente. Probabilmente è solo perché non riesco a comprenderlo, a decifrarlo a volte. Livori aggiustati alla buona da poesia (eppure applauditi), giochi di fraintendimenti che finiscono per privarti d’energia (eppure etichettati da belle discussioni), dialoghi che sono arroccati monologhi nemmeno con se stessi, ma con la crosta della scorza della superficie (eppure classificati come intime profondità) ed ancora gente in cerca sin troppo esplicitamente di un po’ di sano sesso (eppure con i panni del filosofo dalle auliche virtù) o scopate intellettualizzate come interazioni socio-culturali uomo-donna (eppure è alto erotismo). Rispetto a ciò, trovo molto più erotica l’interazione di una coppia particella-antiparticella che si annichila.

A me tutto questo pare chiaro, sin troppo. Lo vedo. Sento lo stridore nelle orecchie. Direte: è solo il mio, beh, poco male per voi, dunque. Ma forse ho bisogno di lenti oscuranti, come quelle dei saldatori per far finta di niente.

Eppure quale bellezza, quale varietà! Quale selva. Ipnotica ed oscura (eppure chiara). «Abissi d’acciaio» preconizzava Asimov. Forse siamo già oltre, eppure ci meravigliamo di quanto «male» vi sia nel «mondo» e del perché nessuno faccia veramente nulla.

A volte mi adeguo, è stancante altrimenti: mi dico, vediamo un po’, dietro ogni nick un essere umano, «nessun uomo è un’isola», «l’umanità è uno spettacolo straordinario e non si paga nemmeno il biglietto».

Ma poi finisco sempre per trovarmi ad osservare, sul mio molo con lo sguardo allucinato, le occhiate alienate ed alienanti che si suole chiamare... “riflessioni”.


Antonio

Caro Antonio,

tu sei un grande osservatore di dinamiche che stanno dietro chi sta dietro lo schermo. Lo hai descritto in maniera superba, includendoci praticamente tutti, chi per un motivo chi per un altro avvinto nelle proprie inconsapevoli manchevolezze personali e relazionali. Lo fai con un acume e uno stile che, anche nella discussione più ragionata, assumono una bellezza letteraria di grande spessore.

Una dinamica, però, nel tuo modo di relazionarti qui dentro, in Riflessioni, l'ho intravista anch'io e mi ricorda davvero tanto quella che ho vissuto tante volte da bambino mentre giocavamo a pallone.

In regime di scarsità di palloni e di soldi per comprarli (periferia napoletana inizio anni ottanta), chi possedeva un pallone raggiungeva uno status quasi "sacrale" fra gli amici. Quasi sempre il proprietario del pallone aveva innanzitutto pieno di diritto a giocare, poi a scegliersi i migliori compagni di squadra, il calcio di inizo, il lato del campo migliore e un arbitraggio "aggiustato" dalla spirale del silenzio che imponeva ai partecipanti di non contraddire il "fautore" del gioco, chi aveva messo a disposizione lo strumento da gioco. Finchè eravamo al super santos, questi comportamenti erano presenti ma meno accentuati, quando si trattava del "pallone di sola", ovvero di cuoio, erano *****.

Quasi sempre, però, questa dinamica, inizialmente votata ad un'ecumenica osservanza delle regole e del "potere costituito", nel bel mezzo della partita, quando l'agonismo (con il quale ognuno cercava di fare del suo meglio) aveva la meglio sulla "ragion di gioco", ad un certo punto nasceva la scintilla che rompeva l'idillio. Guarda caso, qualsiasi cosa succedesse, il litigio trovava coinvolto il proprietario del pallone, che, indignato e pienamente consapevole del potere posseduto, raccoglieva il pallone, se lo metteva sotto al braccio, appoggiato al fianco, appena sotto l'ascella, e prendeva la strada di casa.

Aveva il potere di far finire il gioco per un diritto di proprietà inalienabile. Spesso lo faceva piangendo e inveendo, obiettivo: seminare il senso di colpa e il senso di inferiorità in chi quel pomeriggio di caldo e polvere un pallone di cuoio non ce lo aveva. Si isolava e trovava sempre qualcuno pronto a blandirlo, uno con la sua stessa visione della disputa, pronto a blandirlo e a omaggiarlo perchè lui possedeva il pallone e aveva sempre ragione.

Lo hai fatto anche altre volte, Nexus. Mentre giocavi, discutevi, dibattevi, ad un certo punto, punto nella tua "differente" sensibilità, te ne andavi e lasciavi il campo da gioco trovando nell'inadeguatezza dei tuoi interlocutori la ragione dell'esistenza del "male nel mondo".

Tu che sei così bravo ad osservare ed osservarsi, perchè ripeti questa dinamica qui dentro? Perchè hai una fase costruttiva e poi, quando, bene o male, ognuno cerca di dire la sua, "porti sempre via il pallone"?
vagabondo del dharma is offline  
Vecchio 29-05-2008, 15.00.58   #8
hava
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Maggiormente vi leggo, maggiormente ho l’impressione d’appartenere ad un mondo differente. Probabilmente è solo perché non riesco a comprenderlo, a decifrarlo a volte. Livori aggiustati alla buona da poesia (eppure applauditi), giochi di fraintendimenti che finiscono per privarti d’energia (eppure etichettati da belle discussioni), dialoghi che sono arroccati monologhi nemmeno con se stessi, ma con la crosta della scorza della superficie (eppure classificati come intime profondità) ed ancora gente in cerca sin troppo esplicitamente di un po’ di sano sesso (eppure con i panni del filosofo dalle auliche virtù) o scopate intellettualizzate come interazioni socio-culturali uomo-donna (eppure è alto erotismo). Rispetto a ciò, trovo molto più erotica l’interazione di una coppia particella-antiparticella che si annichila.

A me tutto questo pare chiaro, sin troppo. Lo vedo. Sento lo stridore nelle orecchie. Direte: è solo il mio, beh, poco male per voi, dunque. Ma forse ho bisogno di lenti oscuranti, come quelle dei saldatori per far finta di niente.

Eppure quale bellezza, quale varietà! Quale selva. Ipnotica ed oscura (eppure chiara). «Abissi d’acciaio» preconizzava Asimov. Forse siamo già oltre, eppure ci meravigliamo di quanto «male» vi sia nel «mondo» e del perché nessuno faccia veramente nulla.

A volte mi adeguo, è stancante altrimenti: mi dico, vediamo un po’, dietro ogni nick un essere umano, «nessun uomo è un’isola», «l’umanità è uno spettacolo straordinario e non si paga nemmeno il biglietto».

Ma poi finisco sempre per trovarmi ad osservare, sul mio molo con lo sguardo allucinato, le occhiate alienate ed alienanti che si suole chiamare... “riflessioni”.


Antonio




No Nexus----questo di "Riflessioni" e' uno dei tanti specchi del nostro mondo, con tante persone che cercano [se stessi].
Si puo' sempre rimanere fuori ed osservare inorriditi "come ad un spettacolo", ma si puo' pure trovare il modo di accostarsi anche senza l'espediente delle pizze o simili.

Guardate Nexus, Monica, Pipoca.....io vivo in una parte del globo dove ogni giornata mia e dei miei cari potrebbe essere l'ultima, ed il male e le brutture li provo fisicamente e moralmente. Ed intorno a me , ed in mezzo a me, tante anime rifuggendo l'angoscia partecipano al ballo in maschera di turno.

Ed a quelli che come Expert vedono certe situazioni come specifiche dei giorni nostri, vorrei dire che non credo che la natura umana sia cambiata nella sua essenza.

Penso Nexus che non ci sia niente che non si possa comprendere se lo vogliamo---neppure "i livori aggiustati alla buona da poesia", e con cio' non intendo "far finta di niente". Ma se osservi l'umanita' come spettacolo mi e' chiaro che soddisfazione non avrai.
hava is offline  
Vecchio 29-05-2008, 15.21.11   #9
Noor
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Riferimento: Riflessioni sulle riflessioni...

Citazione:
Originalmente inviato da hava
No Nexus----questo di "Riflessioni" e' uno dei tanti specchi del nostro mondo, con tante persone che cercano [se stessi].
Si puo' sempre rimanere fuori ed osservare inorriditi "come ad un spettacolo", ma si puo' pure trovare il modo di accostarsi anche senza l'espediente delle pizze o simili.
L'umanità ce l'abbiamo tutta dentro..e nexus lo sa..
Il suo "molo di osservazione" lui sa benissimo cos'è..
La pizza è solo un espediente "irrazionale" per uscire dal cerchio del ragionamento,SENZA NEGARE NULLA (sarebbe davvero ipocrita),ma nè giustificando il tutto..
spostando lo sguardo anche su altro che c'è insieme a quello,ma offuscato da questi.
Suvvia..le reazioni son reazioni..anche a volerci considerare un fondo di verità..non c'è mai..perquanto "raschino" il cuore,son sua impurità che vien fuori..
NB Spero nexus comprenda che non sto invalidando il suo "sfogo",ma che mi sembra ozioso cercarvi una risposta razionale all'interno di ciò che è stato osservato.
Per usare una frase fatta:è nella domanda stessa..
Noor is offline  
Vecchio 29-05-2008, 16.07.53   #10
veraluce
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Riferimento: Riflessioni sulle riflessioni...

Cara Hava... non dev'essere facile la vita lì dove abiti tu... è bene secondo me che qualcuno ricordi anche queste situazioni... adesso, dopo aver letto te, neanche il mio paesino mi sembra più tanto bello...

Citazione:
Da Hava:
Ed a quelli che come Expert vedono certe situazioni come specifiche dei giorni nostri, vorrei dire che non credo che la natura umana sia cambiata nella sua essenza.

Ma cosa intendi quando dici che non credi che l'essenza della natura umana sia cambiata?

veraluce is offline  

 



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