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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 03-04-2014, 10.30.10   #11
kri
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Originalmente inviato da acquario69
forse su quest'ultimo tratto della nostra riflessione,penso che stiamo dicendo più o meno la stessa cosa,arrivando così (mi sembra) alle stesse "conclusioni"

Si, per me dialogare è prendere anche spunto dall'altro per ampliare e integrare idee e per arrivare ad un nuovo punto di vista.

Citazione:
mi chiedevo appunto se queste interfacce siano di per se cosa effettivamente diversa dalle maschere (se e' vero infatti che le possiamo chiamare interfacce,per quale motivo poi gli dovremmo dare l'attribuzione di maschere?)


Dici che sono cose diverse? Si lo sono perchè rappresentano due momenti diversi, è vero.
Io vedo che la maschera è il mezzo attraverso il quale un certo tipo di esperienza viene veicolato. Un bambino non ha maschere perchè non ha ancora sovrastrutture. Ad esempio il monitor del computer è l'interfaccia attraverso il quale i dati informatici si trasformano in immagini comprensibili a tutti e non solo a Neo ( n.d.r. Matrix).

Interfaccia è un nome generico che vuol dire appunto mettere in comunicazione e la maschera serve a rapportarci con i nostri dati al mondo.

Ma se quel che dico ti fa venire dubbi, dimmi pure, mi interessa.

Citazione:
non mi sembra infatti che la maschera possa di per se essere "utile" in senso positivo per chi la indossa,se non appunto in una sua falsa rappresentazione,che significa solo menzogna…così mi sembra almeno..



E qui entriamo in alto mare perchè si dividono due correnti di pensiero. Io porto la mia.

Le maschere inconsapevoli, cioè quelle che in automatico si manifestano a secondo del passato registrato, hanno l'utilità di difendere una parte di noi che non sarebbe in grado di reagire adeguatamente, sempre a livello psichico naturalmente, e pertanto mostrano la loro utilità nel creare un ambiente protetto tra me e l'altro. Io non la definirei ipocrisia, lo definisco più come una reazione/conseguenza a degli stimoli preregistrati. Una persona che agisce in un certo modo penso che non possa fare meglio di come fa, altrimenti lo farebbe.
Dico anche che le maschere sono necessarie per camminare nel mondo, andare in giro nudi non è possibile, ci vuole un metodo di comunicazione a secondo della necessità.
Quello che sarebbe bene secondo me è trovare il modo di utilizzare a comando queste strutture psichiche invece che esserne usati.
kri is offline  
Vecchio 04-04-2014, 04.57.45   #12
acquario69
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Originalmente inviato da kri
Si, per me dialogare è prendere anche spunto dall'altro per ampliare e integrare idee e per arrivare ad un nuovo punto di vista.



Dici che sono cose diverse? Si lo sono perchè rappresentano due momenti diversi, è vero.
Io vedo che la maschera è il mezzo attraverso il quale un certo tipo di esperienza viene veicolato. Un bambino non ha maschere perchè non ha ancora sovrastrutture. Ad esempio il monitor del computer è l'interfaccia attraverso il quale i dati informatici si trasformano in immagini comprensibili a tutti e non solo a Neo ( n.d.r. Matrix).

Interfaccia è un nome generico che vuol dire appunto mettere in comunicazione e la maschera serve a rapportarci con i nostri dati al mondo.

Ma se quel che dico ti fa venire dubbi, dimmi pure, mi interessa.



E qui entriamo in alto mare perchè si dividono due correnti di pensiero. Io porto la mia.

Le maschere inconsapevoli, cioè quelle che in automatico si manifestano a secondo del passato registrato, hanno l'utilità di difendere una parte di noi che non sarebbe in grado di reagire adeguatamente, sempre a livello psichico naturalmente, e pertanto mostrano la loro utilità nel creare un ambiente protetto tra me e l'altro. Io non la definirei ipocrisia, lo definisco più come una reazione/conseguenza a degli stimoli preregistrati. Una persona che agisce in un certo modo penso che non possa fare meglio di come fa, altrimenti lo farebbe.
Dico anche che le maschere sono necessarie per camminare nel mondo, andare in giro nudi non è possibile, ci vuole un metodo di comunicazione a secondo della necessità.
Quello che sarebbe bene secondo me è trovare il modo di utilizzare a comando queste strutture psichiche invece che esserne usati.


forse piu si entra nei dettagli e più temo che ci si possa perdere ..almeno parlo nei limiti della mia comprensione
tuttavia,provo lo stesso a dire quello che penso e quando hai riportato l'esempio dei bambini,mi e' come venuta in mente l'idea,che si,in un certo senso si dovrebbe tutti tornare "bambini",per poter cogliere la realtà senza filtri e condizionamenti che si acquisiscono crescendo…chissa,magari e' solo un ideale su cui tendere,per lo meno..
sul fatto che per alcuni l'uso della maschera sia "innocente" o meno mi verrebbero dei dubbi…penso che per molti vi sia pure una certa consapevolezza,e una precisa scelta volontaria…e qui il discorso potrebbe prendere la piega del libero arbitrio..secondo me quando dici ad esempio che una persona agisce in un certo modo perché non può fare altrimenti,si finisce per dare giustificazione a tutto e a deresponsabilizzarsi..tutto e il contrario di tutto,direi fino ad arrivare a un vero e proprio rovesciamento..ossia,alla alienazione..e non mi sembra nemmeno che sia un caso che questa sia diventata proprio la conseguenza finale e la caratteristica principale del momento storico che stiamo vivendo
acquario69 is offline  
Vecchio 04-04-2014, 09.47.04   #13
kri
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Originalmente inviato da acquario69
secondo me quando dici ad esempio che una persona agisce in un certo modo perché non può fare altrimenti,si finisce per dare giustificazione a tutto e a deresponsabilizzarsi..

Secondo me si finisce per non colpevolizzarsi ma a prendere coscienza di ciò che si è e di come migliorarsi per chi vuole, oppure a non far niente e a continuare ad agire sempre nello stesso identico modo senza uscirne mai. Ma molto importante è che si smette di giudicare gli altri e si guarda ai fatti come conseguenze di azioni precedenti e basta. La questione della responsabilità deriva dalla presa di coscienza di tali azioni. Come anche tu dici spesso, se non ci fossero non ci si potrebbe rendere conto e crescere.
Quindi al contrario direi che osservare il passato e verificare quale elemento ci ha impedito di agire meglio di come abbiamo fatto è prendersi in carico la responsabilità del nostro agire.

Ad esempio, certamente sarà capitato a te come a tutti noi che in una circostanza con il senno di poi avresti agito diversamente, eppure nel momento in cui agivi davvero in coscienza potevi fare diversamente? E se potevi davvero fare diversamente, perchè non farlo? Evidentemente erano presenti degli elementi che impedivano o che condizionavano, ma in ogni caso si è agito come si è potuto agire, il meglio che in quel momento si era in grado di fare, e che è poi servito a migliorarer il futuro. Ci vuole moltissima energia per modificare un comportamento automatico e quell'energia può essere ricavata da una presa di coscienza.

Chi invece agisce coscientemente avendo la forza e la coscienza di far diversamente è diabolico.
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Vecchio 05-04-2014, 04.01.50   #14
acquario69
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Originalmente inviato da kri
Secondo me si finisce per non colpevolizzarsi ma a prendere coscienza di ciò che si è e di come migliorarsi per chi vuole, oppure a non far niente e a continuare ad agire sempre nello stesso identico modo senza uscirne mai. Ma molto importante è che si smette di giudicare gli altri e si guarda ai fatti come conseguenze di azioni precedenti e basta. La questione della responsabilità deriva dalla presa di coscienza di tali azioni. Come anche tu dici spesso, se non ci fossero non ci si potrebbe rendere conto e crescere.
Quindi al contrario direi che osservare il passato e verificare quale elemento ci ha impedito di agire meglio di come abbiamo fatto è prendersi in carico la responsabilità del nostro agire.

Ad esempio, certamente sarà capitato a te come a tutti noi che in una circostanza con il senno di poi avresti agito diversamente, eppure nel momento in cui agivi davvero in coscienza potevi fare diversamente? E se potevi davvero fare diversamente, perchè non farlo? Evidentemente erano presenti degli elementi che impedivano o che condizionavano, ma in ogni caso si è agito come si è potuto agire, il meglio che in quel momento si era in grado di fare, e che è poi servito a migliorarer il futuro. Ci vuole moltissima energia per modificare un comportamento automatico e quell'energia può essere ricavata da una presa di coscienza.

Chi invece agisce coscientemente avendo la forza e la coscienza di far diversamente è diabolico.

..sottolineo questa tua ultima frase perché ritengo che sia quanto anche da me riferimento già in precedenza..
appunto perche esiste questa realtà,(e che dunque non può essere "innocente") che dovremmo tenerne conto e quindi la necessita di non dover giustificare tutto e a prescindere..
credo,più in generale che per tutti può valere la stessa cosa,sia al suo livello "realizzato",sia su quello "potenziale"..quando camminiamo portiamo sempre un ombra che ci segue sempre..e il concetto di dualità,quale presupposto di ogni manifestazione nel relativo,non può venire eluso
acquario69 is offline  

 



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