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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 06-06-2004, 10.25.53   #1
Fiamma
Ospite
 
Data registrazione: 03-06-2004
Messaggi: 34
Quanto contano le parole?

Quanto contano le parole?

Sento che le parole non bastano per comunicare. Mi pare di averle usate tutte e di non riuscire piu' a trovarne di nuove.
Ho raccontato la mia rabbia, la mia paura,
la mia impotenza; ho raccontato la mia gioia, la mia volonta', la mia allegria, la mia energia.
Ma ancora non basta per comunicare con chi mi sta davanti... e di parole non ne ho piu'. Cosa c'e' alla fine delle parole?
Solo un lungo sfinito silenzio, forse.

Fiamma

Dark red
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Vecchio 06-06-2004, 10.47.42   #2
neman1
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 24-04-2004
Messaggi: 839
Le parole contano ben poco se non c'e' l'ascolto dall'altra parte. Bisognerebbe saper creare l'ascolto. Aparte cio, la mettero' un po' sull'ironico: anche a me mi sa che Mercurio si gratta il capo ognitanto per aver dato via la lira ad Apollo senza istruzioni precise...ma sta zitto per continuare a godersi il gregge ricevuto in cambio. Ciao.
neman1 is offline  
Vecchio 06-06-2004, 10.48.46   #3
Vi@nne
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 14-09-2003
Messaggi: 299
Le parole non sono mai "sole", c'è un linguaggio interno che le accompagna, si chiama "sentimento" "emozione" "affinità elettiva"
"sensazione" e tutto quello che si muove dal nostro interno, ed è importante mentre comunichiamo. Se non viene capito da chi ci "ascolta" vuol dire che non abbiamo empatia, non siamo noi a non farci capire! Le parole sono il portavoce dei sentimenti.
Del resto incomunicabilità vuol dire "non capirsi" perchè non siamo sulla stessa onda.
Ciao
Vi@nne is offline  
Vecchio 06-06-2004, 16.01.59   #4
alexmexxomalex
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 15-05-2004
Messaggi: 160
le parole a volte possono essere anche...parole sprecate.
prenderne atto e agire di conseguenza nn è facile nè desiderabile ma soltanto ragionevole.

in bocca al lupo
alexmexxomalex is offline  
Vecchio 06-06-2004, 18.44.42   #5
nemamiah
Utente bannato
 
Data registrazione: 03-11-2002
Messaggi: 601
Re: Quanto contano le parole?

Citazione:
Messaggio originale inviato da Fiamma
Quanto contano le parole?

Cosa c'e' alla fine delle parole?


Fiamma

Dark red


I colori,le note,i fiori e le farfalle,le stelle e l'immensità e i minuscoli granelli di sabbia e poi,e poi i meandri della mente.... e la telepatia
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Vecchio 06-06-2004, 23.40.37   #6
nicola185
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Data registrazione: 15-02-2004
Messaggi: 0
Re: Re: Quanto contano le parole?

Citazione:
Messaggio originale inviato da nemamiah
I colori,le note,i fiori e le farfalle,le stelle e l'immensità e i minuscoli granelli di sabbia e poi,e poi i meandri della mente.... e la telepatia

Mi rifaccio a questo messaggio per dire che a volte è più facile comunicare la propria interiorità utilizzando degli accostamenti metaforici. Il Sole per comunicare la nostra gioia, le farfalle per comunicare la nostra leggerezza interiore, il soffio lugubre del vento per comunicare le nostre piccole/grandi tempeste interiori. Quando mi manca l'emaptia con altre persone, io personalmente la ritengo sempre una mia difficoltà ad accettare quella mia parte interiore che quelle persone mi rappresentano. Ma quando vinco quelle resistenze, quando guardo negli occhi il mio interlocutore e comincio a vedere in lui semplicemente un essere umano, quando comincio a spogliarlo dai suoi ruoli sociali, dall'immagine che mi rimanda, allora gradualmente quell'empatia, quella sintonia, quasi per miracolo incomincia a stabilirsi e diventiamo entrambi parte di un'unica verità autentica: che siamo dei banalissimi e allo stesso tempo straordinari esseri umani. Mi piace pensare che quando questa empatia non si crea dipende si da lui, ma soprattutto da me, che io possa essere in grado di far sentire la mia VOCE a chiunque. Ma per fare questo sto imparando che la mia VOCE raccoglie in se tutto. Voglia di vita, di morte, odio amore, rabbia, dolcezza, TUTTO. E' chiaro che poi spetta a me quali far sentire agli altri e quali (tra le tante tonalità di questa voce) far tacere. Ma tutto ci appartiene. Anche l'indifferenza degli altri. Nicola
nicola185 is offline  
Vecchio 07-06-2004, 15.45.46   #7
nemamiah
Utente bannato
 
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Messaggi: 601
Re: Re: Re: Quanto contano le parole?

Citazione:
Messaggio originale inviato da nicola185
Mi rifaccio a questo messaggio per dire che a volte è più facile comunicare la propria interiorità utilizzando degli accostamenti metaforici. Il Sole per comunicare la nostra gioia, le farfalle per comunicare la nostra leggerezza interiore, il soffio lugubre del vento per comunicare le nostre piccole/grandi tempeste interiori. Quando mi manca l'emaptia con altre persone, io personalmente la ritengo sempre una mia difficoltà ad accettare quella mia parte interiore che quelle persone mi rappresentano. Ma quando vinco quelle resistenze, quando guardo negli occhi il mio interlocutore e comincio a vedere in lui semplicemente un essere umano, quando comincio a spogliarlo dai suoi ruoli sociali, dall'immagine che mi rimanda, allora gradualmente quell'empatia, quella sintonia, quasi per miracolo incomincia a stabilirsi e diventiamo entrambi parte di un'unica verità autentica: che siamo dei banalissimi e allo stesso tempo straordinari esseri umani. Mi piace pensare che quando questa empatia non si crea dipende si da lui, ma soprattutto da me, che io possa essere in grado di far sentire la mia VOCE a chiunque. Ma per fare questo sto imparando che la mia VOCE raccoglie in se tutto. Voglia di vita, di morte, odio amore, rabbia, dolcezza, TUTTO. E' chiaro che poi spetta a me quali far sentire agli altri e quali (tra le tante tonalità di questa voce) far tacere. Ma tutto ci appartiene. Anche l'indifferenza degli altri. Nicola


Con altre parole,avrei scritto le stesse cose.


nemamiah is offline  
Vecchio 07-06-2004, 18.44.20   #8
dana
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Messaggi: 0
Re: Re: Re: Quanto contano le parole?

Citazione:
Messaggio originale inviato da nicola185
Mi piace pensare che quando questa empatia non si crea dipende si da lui, ma soprattutto da me, che io possa essere in grado di far sentire la mia VOCE a chiunque.

Fanno riflettere tutte le tue parole, Nicola, ed è vero che quando da parte nostra c'è la disponibilità e la voglia di andare incontro all'altra persona, si riesce a creare e a trovare un linguaggio comune, una sintonia che va oltre le parole, si riesce anche ad aprire le porte chiuse. Però a volte è molto difficile.
dana is offline  
Vecchio 07-06-2004, 19.46.38   #9
sisrahtac
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
Come vengono percepite le parole dipende dal vissuto di chi ascolta.Se uno non ha mai sperimentato una certa sensazione o avuto di suo, almeno implicitamente nei meandri della sua testa, un idea; difficilmente delle vane parole potranno fargli comprendere tale sentimento o tale concetto.
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Vecchio 07-06-2004, 20.39.31   #10
nicola185
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Data registrazione: 15-02-2004
Messaggi: 0
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Catharsis
Come vengono percepite le parole dipende dal vissuto di chi ascolta.Se uno non ha mai sperimentato una certa sensazione o avuto di suo, almeno implicitamente nei meandri della sua testa, un idea; difficilmente delle vane parole potranno fargli comprendere tale sentimento o tale concetto.

Se riesci a far parlare le sensazioni chiunque ti sente. Tutte le sensazioni le sperimentiamo, magari anche per un solo istante quando siamo bambini. E' che a volte sono talmente doloroose che ce ne difendiamo con più o meno elaborati ( a seconda delle nostre capacità razionali) schemi razionali. Ho conosciuto persone estremamente intelligenti nella mia vita, persone con le quali se solo si prova uno scontro di carattere logico intellettivo se ne esce inevitabilmente sconfitti. (anche in questo forum) Ma quando anteponi alla loro straordinaria razionalità il linguaggio del dolore, quando le lacrime di quel dolore penetrano inesorabili negli interstizi dei loro muri, inevitabilmente quei muri crollano per lasciar spazio a quelle lacrime. Siamo esseri umani Cat. Tutti inesorabilmente. Tutti siamo stati partoriti. Tutti abbiami vissuto quel terrificante abbandono dal paradiso del feto materno. Tutti abbiamo urlato di fronte a quella sennsazione terrificante. Tutti ci siamo sentiti in colpa per aver deluso, almeno 100 volte, le aspettative dei nostri genitori. Tutti abbiamo auspicato in certi momenti la morte di qualcuno. Tutti abbiamo odiato. Tutti abbiamo amato. Ma crescendo ognuno di noi ha scelto cosa far tacere e cosa far parlare. Prova a pensarci Cat: come potrebbe inorridirmi l'omicidio di una personsa se questo sentimento non mi appartenesse? Qual'è la differenza tra me e un assassino? L'unica, e certamente enorme differenza che ci caratterizza, è che lui quel sentimento lo ha agito, io lo ho semplicemente canalizzato in altre direzioni, o, peggio ancora, messo a tacere, con il terrificante rischio che prima o poi esploda in una rabbia feroce contro tutto e tutti. Per poi magari sentire dire: "ma pensa, proprio Nicola, era una così cara persona...
nicola185 is offline  

 



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