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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 20-08-2002, 18.00.57   #11
alice
Ospite
 
Data registrazione: 12-07-2002
Messaggi: 20
in cerca di risposte

>Io la mia risposta l'ho quasi trovata e voi?

Sono contenta per te, io invece ho solo tracciato la strada per trovarla.....

E' curioso, sei l'unica che ha posto la questione su un piano personale.........gli altri (me compresa) hanno espresso le loro idee in proposito...

Forse non è cosi facile comunicare, seppur "protetti " da un monitor...

chissà...

baci
alice

alice is offline  
Vecchio 21-08-2002, 07.36.16   #12
chiccagioia
Ospite
 
Data registrazione: 17-08-2002
Messaggi: 7
sarà che........

ho deciso di essere sempre me stessa, nel bene e nel male.
In quest'ottica trovo una domanda del genere rivolta a me. Non solo al mio pensiero, ma alla mia vita.

Un passo avanti è preoprio quello di accorgersi di come spesso abbiamo opinioni ma non viviamo....

un abbraccio e bun cammino...

P.S. La crisi giunge a molte età, ma vi sono studi specifici su quella dei 40 anni... ovvero la crisi di mezza età....
chiccagioia is offline  
Vecchio 21-08-2002, 17.48.57   #13
svetlana
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L'avatar di svetlana
 
Data registrazione: 15-08-2002
Messaggi: 8
Re: è vero...

Citazione:
Messaggio originale inviato da chiccagioia
essere in crisi porta più facilmente ad interrogarsi su se stessi, il senso della vita, quello che vogliamo.
Ma credo anche che non sia semrpe così.
Vi sono strade che una volta intraprese è come se vivessero di vita propria. Cominci a cercare di capire cosa stai facendo e trovi ovunque nuovi spunti.

Vivere in modo consapevole è una cosa che dovremmo fare tutti, purtroppo ci sono molte cose che ci distraggono da ciò fino a quando non capita qualche cosa che ci fa tornare a guardare a noi stessi.

Quindi secondo me è più difficile intraprendere una via di conoscenza interiore senza crisi solo eprchè di solito viviamo più esternametne.

In ogni caso anche questo può essere un inizio, cominciare a chiedersi se è necessario stare male per cercare di stare meglio, o invece se possiamo cercare la nostra felicità anche da subito.

Io la mia risposta l'ho quasi trovata e voi?



Gli psichiatrici tendono a dianosticare quelli che escono rinforzati da una crisi come bipolari!--
svetlana is offline  
Vecchio 22-08-2002, 19.18.32   #14
Elianto
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Data registrazione: 22-08-2002
Messaggi: 17
Crisi dal latino crísis, a sua volta deriva dal greco krisis: "scelta, decisione, fase decisiva di una malattia"; dal verbo krino¯: "distinguere, giudicare". In riferimento a fenomeni economici, sociali e politici, significa propriamente: "squilibrio traumatico e, piú in generale, stato piú o meno permanente di disorganicità, di mancanza di uniformità e corrispondenza tra valori e modi di vita".

... e fin qui ovviamente citavo. Ora, che la crisi, sia un opportunità di crescita e quindi, perché no, di intraprendere un viaggio alla scoperta di sé mi sembra sia difficile da negare. Però é appunto un'opportunità, ognuno reagisce come puo', o come vuole (se ha forza abbastanza da volere oltre quello che può). Dalla crisi c'é chi ne esce nuovo, forte, ricreato e chi non ne esce, spezzandosi. Ci sono mille fattori, c'é il temperamento, l'ambiente, il caso che a volte ti mette accanto un aiuto ed altre un killer.

Ma c'é un punto che mi fa riflettere: siamo sicuri che la crisi sia (sempre) la causa e non l'effetto ? Mi spiego: si cambia perché siamo in crisi o siamo in crisi perché non possiamo più non cambiare ?

Elianto
Elianto is offline  
Vecchio 24-08-2002, 00.52.08   #15
alice
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Data registrazione: 12-07-2002
Messaggi: 20
ciao elianto...

..molto interessante l'etimologia della parola...non la conoscevo........e in effetti mi corrisponde parecchio come concetto.

>Ma c'é un punto che mi fa riflettere: siamo sicuri che la crisi sia (sempre) la causa e non l'effetto ? Mi spiego: si cambia perché siamo in crisi o siamo in crisi perché non possiamo più non cambiare ?

Io penso che sia l'effetto, per dirla in parole povere.Ovvero l'unico modo del nostro essere per segnalarci che abbiamo bisogno di cambiare......e ovviamente come tu giustamente facevi notare.....è solo un'opportunità.....

ciao
alice
alice is offline  
Vecchio 24-08-2002, 01.03.44   #16
alice
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Data registrazione: 12-07-2002
Messaggi: 20
bipolari ...

cara svetlana...

>Gli psichiatrici tendono a dianosticare quelli che escono rinforzati da una crisi come bipolari!

aehm....a chi lo dici
è esattamente quello che mi è successo!

Sono d'accordo chiccagioia, spesso abbiamo opinioni ma non viviamo. Come dire, tutta testa!
conosci per caso W.Reich?

un saluto a Catharsis ....
e a tutti voi
alice is offline  
Vecchio 24-08-2002, 14.15.58   #17
Ygramul
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Data registrazione: 22-07-2002
Messaggi: 423
Re: bipolari ...

Citazione:
Messaggio originale inviato da alice
cara svetlana...

>Gli psichiatrici tendono a dianosticare quelli che escono rinforzati da una crisi come bipolari!

aehm....a chi lo dici
è esattamente quello che mi è successo!

Sono d'accordo chiccagioia, spesso abbiamo opinioni ma non viviamo. Come dire, tutta testa!
conosci per caso W.Reich?

un saluto a Catharsis ....
e a tutti voi

Leggo ora questa discussione e mi sento chiamata in causa... Infatti sono (tra le altre cose) una psichiatra. Tengo a precisare che non conosco il processo per cui Alice e Svletlana abbiano avuto questa etichetta, ma non è una crisi di tipo seistenziale che determina una diagnosi di "disturbo bipolare". Questo disturbo è molto complesso e comporta cose che sono profondamente devastanti per la persona che le vive. Intanto in genere è caratterizzato da oscillazioni dell'umore MOLTO ampie e non legate ai fatti della vita, interiore o esteriore. Spesso sono disturbi stagionali: un individuo ha le "crisi" (devo usare per forza questo termine, anche se qui lo intendo nel senso di "ricaduta di una malattia") espansive durante (per esempio) l'estate e quelle depressive in inverno. Le ricadute espansive sono devastanti, se lasciate a sè: la persona delira: crede di essere ciò che non è o di avere poteri speciali che non ha, o di avere relazioni con persone in vista (principesse, persone dello spettacolo ecc.). Spesso sono convinti di avere disponibilità economiche illimitate e contraggono debiti che possono portare intere famiglie alla rovina. In alcuni casi si disinibisce la sessualità al di là dei princìpi etici della persona che ne è affetta.
Le ricadute depressive sono peggiori della depressione di chi non è bipolare: infatti sono gli affetti da questo disturbo che rischiano (e spesso mettono in atto) il suicidio.
Chi ha una struttura di personalità che rende più probabile questo disturbo, però, è spesso un individuo dalle grandi capacità umane ed artistiche, può essere un esploratore, un inventore, un raffinato pensatore. Questo perchè la gamma di esperienze interiori è più ampia della media degli esseri umani.
Indubbiamente resto perplessa di fronte ad un certo tipo di psichiatria che tende a "patologizzare" ogni cosa: l'animo umano è ENORMEMENTE più vasto di qualunque classificazione psicopatologica.
Infatti in molti casi mi sono trovata, nella mia professione, ad ammonire alcuni pazienti che volevano "la pastiglia" per "guarire" dai propri malesseri, dicendo loro che quando un disagio nasce da fattori legati alla vita, a "crisi" legate al significato di essa, alla noia ecc. NON ESISTE MODO di evitare la sofferenza insita nell'affrontare le proprie tematiche esistenziali.
Ma questo non vuol dire che non esista una malattia chiamata "Disturbo Bipolare" con la sua gamma di gravità, e che , CREDETEMI è veramente una malattia tragica perchè ha il potere di troncare ogni rapporto col tessuto sociale, familiare e amicale.
Ygramul is offline  
Vecchio 24-08-2002, 20.27.35   #18
alice
Ospite
 
Data registrazione: 12-07-2002
Messaggi: 20
a ygramul....

ti ringrazio per il tuo intervento, hai espresso concetti che mi stanno a cuore

>Tengo a precisare che non conosco il processo per cui Alice e Svletlana abbiano avuto questa etichetta...

per quel che mi riguarda mi hanno diagnosticato un disturbo bipolare di natura endogena. Ovviamente non starò qui a descrivere il percorso di depressioni che hanno portato una certa psichiatria a etichettarmi in questa categoria...ma ti assicuro che i sntomi "sulla carta" c'erano tutti.
Ora, in base alle loro previsioni, avrei dovuto assumere litio per tutta la vita, e antidepressivo per una decina di anni.......
Ora sto affrontando un'analisi, di origine reichiana.....e non assuno psicofarmaci da due anni........e sto piuttosto bene....

>ma non è una crisi di tipo seistenziale che determina una diagnosi di "disturbo bipolare". Questo disturbo ....

Si lo conosco molto bene, e ti dirò, la tua descrizione dei sintomi invalidanti , corrisponde maggiormente alla vecchia definizione di sindrome maniaco depressiva,tra la nevrosi e la psicosi per intenderci, che oggi hanno convenientemente sostituito con "disturbo bipolare" (sembra che faccia meno paura , e nello stesso tempo possa includere varie forme ciclotimiche o di alternanza e oscillazione dell'umore)
e che
viene elargito con una certa superficialità dalla psichiatria contemporanea anzi, mi correggo, da quella che viene definita biopsichiatria, di matrice americana.
Non conosco svetana, ma forse...è questo l'aspetto che la riguarda.....

>ntanto in genere è caratterizzato da oscillazioni dell'umore MOLTO ampie e non legate ai fatti della vita, interiore o esteriore. Spesso sono disturbi stagionali.....


A mio modo di vedere, nessun disturbo, nemmeno di carattere psicotico, è indipendente dai fatti della vita, o dai vissuti, interiori o esteriori che dir si voglia. Credo che anche nel campo delle psicosi, gli avvenimenti della vita siano rilevanti per lo scatenarsi, l'istaurarsi e il cronicizzarsi di tali disturbi.
Altra questione è che agli occhi dello psichiatra poco attento,
non esistono
cause che possano spiegare una certa reazione emotiva ad un episodio apparentemente insignificante. Lo stesso paziente può trovare difficoltà a individuare una causa scatenante dellla sua crisi, o disturbo in generale, essendo, per l'appunto, inconscia..................... ..non sei d'accordo?


>Indubbiamente resto perplessa di fronte ad un certo tipo di psichiatria che tende a "patologizzare" ogni cosa: l'animo umano è ENORMEMENTE più vasto di qualunque...

Mi pare che il tuo approccio sia piuttosto equilibrato e maturo, ma credimi.......di psichiatri come te non ce ne sono molto pochi.....Oggi per lo più la tendenza , come tu dici, a patologizzare qualunque aspetto emotivo della personalita (vedi la pillola per la timidezza o il disturbo d'attenzione dei bambini, povere creature)
dicevo che questa tendenza è l'esatto corrispondente del business delle cause farmaceutiche. Cosi, magicamente, la definizione di "endogena" nelle diagnosi è aumentata.....e la vendita spasmodica e pericolosa di antidepressivi e stabilizzatori pure...perfino i neurolettici...che ho dovuto davvero combattere per non farmeli prescrivere......

..che ti devo dire...ho trovato la mia strada pagando un prezzo alto sulla mia pelle....e purtroppo non sono certo l'unica....
Sono dieci anni che soffro di questo male, e se qualcuno mi avesse parlato dell'analisi bioenergetica....allora intendo.....

Ma, è anche vero che le cose arrivano quando si è pronti.....

ciao ygramul
alice

alice is offline  
Vecchio 24-08-2002, 20.51.00   #19
Ygramul
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L'avatar di Ygramul
 
Data registrazione: 22-07-2002
Messaggi: 423
Smile Carissima Alice...

Intanto non posso che ammirare il fatto che esponi una esperienza così delicata e intima in un forum pubblico (avresti potuto usare i mess privati)
Purtroppo non amo gli interventi lunghi ed ho dovuto assolutizzare alcuni elementi in modo artificioso: non credo che gli sbalzi d'umore del disturbo bipolare vero e proprio siano assolutamente indipendenti dai fatti di vita, ma comunque si possono presentare anche "a prescindere" da eventi stressanti; questo è importante perchè le persone spesso si colpevolizzano rispetto alle ricadute dicendo cose tipo "Perchè dovrei stare male? Non ne ho motivo, eppure...", e so che mi crederai se ti dico che questa diventa una sofferenza aggiuntiva.
Per quanto riguarda l'approccio terapeutico, purtroppo ti devo dire che (io lavoro nel pubblico) le terapie che descrivi tu non sono mutuabili quasi da nessuna parte, e se la persona non se le può permettere, si deve rivolgere a noi, poveri psichiatri di 1° linea, che abbiamo pochissime frecce nel nostro carniere (io ho circa 300 pazienti). Capirai bene come il nostro lavoro divenga veramente difficile...
Io ho descritto i disturbi più invalidanti perchè sono quelli che giungono ai servizi pubblici, quelli che nessun privato vuole curare perchè troppo impegnativi, e quelli in fondo a cui faccio quel tipo di diagnosi...
Tutte le altre situazioni le diagnostico in modo più blando, ma quasi mai le posso trattare in modo completo...
Mi dici che sono pochi gli psichiatri che lavorano così, e questo mi rattrista. Io lavoro in un Centro di Salute Mentale dove abbiamo una mentalità simile, ma non la possiamo applicare... Un giorno mi dilungherò su questo fatto, ma ora ti annoierei.

Ritornando alla crisi, penso che tu abbia vissuto piuttosto un lungo travaglio, ma intuisco (per quel poco che si può cogliere dalla conoscenza così limitata come questa) che tutto il bagaglio di sofferenze che ti sei trovata ad affrontare lo abbia messo a frutto..... e non è da tutti
Ygramul is offline  
Vecchio 24-08-2002, 21.52.35   #20
alice
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Messaggi: 20
Cara ygramul

>non credo che gli sbalzi d'umore del disturbo bipolare vero e proprio siano assolutamente indipendenti dai fatti di vita, ma comunque si possono presentare anche "a prescindere" da eventi stressanti; questo è importante perchè le persone spesso si colpevolizzano rispetto alle ricadute dicendo cose tipo "Perchè dovrei stare male? Non ne ho motivo, eppure...", e so che mi crederai se ti dico che questa diventa una sofferenza aggiuntiva.

Eccome se lo so....aumenta il senso di fallimento , o di inferiorità...sta di fatto che il vissuto emozionale di ognuno non è quantificabile o misurabile come la nostra società narcisistica ci vuole inculcare ....pertanto il filtro col quale viviamo le cose, assume significato..molto più della cosa in se......pertanto chi può quantificare il dolore di una signora anziana a cui muore il gatto o di un giovane sano e forte a cui viene a mancare il padre?
Se esistesse maggior consapevolezza sui processi psico-corporei, il tuo lavoro di psichiatra di prima linea sarebbe decisamente più agevole........

per il resto credimi...hai tutta la mia stima per la trincea in cui ti trovi.....

>le terapie che descrivi tu non sono mutuabili quasi da nessuna parte, e se la persona non se le può permettere, si deve rivolgere a noi, poveri psichiatri...... che abbiamo pochissime frecce nel nostro carniere (io ho circa 300 pazienti).

hai ragione.....è una situazione critica.....immagino che ti troverai a dover fare scelte difficili......proprio per evitare il peggiore dei mali.........ovvero i disastri delle crisi maniacali........


>Mi dici che sono pochi gli psichiatri che lavorano così, e questo mi rattrista.
Io lavoro in un Centro di Salute Mentale dove abbiamo una mentalità simile, ma non la possiamo applicare... Un giorno mi dilungherò su questo fatto, ma ora ti annoierei.

Affatto..quando vuoi ti leggerò volentieri.....mi interessano molto gli aspetti della tua professione.....

> che tutto il bagaglio di sofferenze che ti sei trovata ad affrontare lo abbia messo a frutto..... e non è da tutti..

ti ringrazio , sei molto gentile...

a presto
alice
alice is offline  

 



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