prendo in prestito questa frase di Futuribile per chiedervi cosa ne pensate in merito.

personalmente ho individuato due piani distinti di interpretazione

Il primo prevede l'osservazione che la solitudine è una condizione innata dell'uomo,nasciamo soli, viviamo con noi stessi e non siamo in reciproco contatto telepatico con gli altri.Dentro di noi ci siamo solo noi e l'esterno non può entrare in noi a turbarci se non come nostra libera scelta.Si può vivere in una folla e mantenere comq una libertà di pensiero e di decisione e di azione
Siamo liberi in noi stessi, liberi di decidere come interpretare la nostra vita, quello che ci circonda; la solitudine diventa un elemento di crescita personale.

Inoltre , come secondo piano,essere soli comporta in effetti una libertà che l'altro in genere limita con la sua sola presenza e le sue esigenze,corrette, di rispetto, che impongono limiti nella sfera di azione ...e una libertà limitata è cmq una non libertà in senso stretto

Rispondo con un aneddoto. Qualche anno fa mi trovai un bel giorno a Milano. Ero in giro a zonzo, in quanto avevo portato l'auto a fare il tagliando. Mentre attendevo la riconsegna dell'auto, presi la metropolitana ed andai in centro. In piazza del duomo, quanta gente tutta di corsa: entrava ed usciva da negozi, banche, uffici pubblici, mentre io ero lì, seduto tranquillamente, ed osservavo. Osservavo, osservavo e mi chiedevo: chissà quanti e quali problemi avranno tutti questi signori per correre in questo modo..... Per un giorno mi fermai ad osservare. Ero tra la gente ma ero solo. Perfettamente e tranquillamente solo con me stesso, estraniato dal caos che mi circondava. Era come se mi trovassi in un sogno..... Non so se mi sono spiegato...

«Un essere umano è parte di un tutto che chiamiamo 'universo', una parte limitata nel tempo e nello spazio.
Sperimenta se stesso, i pensieri e le sensazioni come qualcosa di separato dal resto, in quella che è una specie di illusione ottica della coscienza.
Questa illusione è una sorte di prigione che ci limita ai nostri desideri personali e all'affetto per le poche persone che ci sono più vicine.
Il nostro compito è quello di liberarci da questa prigione, allargando in centri concentrici la nostra compassione per abbracciare tutte le creature viventi e tutta la natura nella sua bellezza»
ALBERT EINSTEIN

fragola devo mandarti un messaggio privato e non ricordo la tua mail.
giorgio

Sì, Mr Bean, era quello il concetto che mi premeva sottolineare; attorno a te può scatenarsi la tempesta ma sta a te cmq decidere se farla entrare o meno.Si può mantenere una perfetta calma cmq e allontanare , figurativamente ma non meno fattivamente, ogni tipo di intrusione esterna non connessa ad un atteggiamento fattivo.

Parimenti ogni stato d'animo che ha effetti negativi alla lunga , come l'ansia, preoccupazione ecc può essere gestito e ce ne possiamo liberare una volta riconosciuto che è uno stato d'animo , sic et simpliciter, legato ad una interpretazione del mondo esterno confutabile ampiamente e che nessuna preoccupazione o ansia aiuta a risolvere i problemi al pari di un sincero , calmo e , perchè no, gioioso ed attento impegno nell'invenimento di una soluzione

Piuttosto banalmente direi ,questo non credo implichi la mancanza di contatti con gli altri( anzi... trovo che consenta l'esatto contrario un atteggiamento simile;una persona in pace con se stessa e con il mondo credo sai sempre apprezzata per la sua ...forza, sì, credo sia uno degli aspetti della forza intima di una persona),ma la possibilità di non rimanerne travolti,paralizzati o dipendenti.

Questo era quello che mi piaceva chiarire e mi fa piacere che tu abbia citato un esempio significativo .
Ti ringrazio, Mr Bean

questa non l'avevo mai letta...

ma mi conferma soltanto che lui ce la capiva davvero...

e controposto H.Hesse:

"E' strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l'altro,
Ognuno è solo.

Pieno di amici era per me il mondo,
Quando la mia vita era ancora luminosa;
Adesso, che la nebbia cala,
Nessuno si vede più.

In verità, nessuno è saggio
Se non conosce il buio,
Che piano ed inesorabilmente
Da tutti lo separa.

Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli .
Nessuno uomo conosce l'altro,
Ognuno è solo."

in fondo è bello essere soli ma essere immersi nel mondo...

un po' come diceva mr bean...

saluti

Va beh, ti propino un'altra bella frase, secondo me geniale, sulla solitudine:
"il contrario di solitudine non è compagnia, è intimità"
Andrea Bocconi


(http://www.naufragi.org/pagine/Taroc...ia.htm#Eremita)

non era esattamente questo il tema

Tu dici? Perchè no? Io invece credo di sì.
La libertà cos'è? Perchè dovrebbe implicare la solitudine? La solitudine cos'è? E cosa non è?
La libertà si raggiunge con un lungo viaggio, proprio il viaggio dell'eremita. Ed è vero che per un bel pezzo di strada occorre accettare la solitudine. Almeno fino a che non si capisce cos'è il contrario di solitudine. Perchè l'intimità si raggiunge solo conoscedo per prima cosa l'intimo di se stessi. La prima intimità. quella che poi permette di costruire intimità con gli altri, è quella con se stessi.
La libertà vera non implica la solitudine, il viaggio verso, sì. Senza il coraggio di reggere la solitudine non si può arrivare alla libertà.

mh...

non so se la intendiamo allo stesso modo...

eppure credo di essere d'accordo;

la solitudine si esprime benissimo anche quando si è in compagnia; e il modo migliore di manifestarla è con l'ironia di chi è immerso nella situazione ma in realtà la osserva "dall'esterno"...

"Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano.
Vivi la vita in modo che quando morirai, tu sia
l’unico che sorride e ognuno intorno a te piange."
(Paulo Coehlo)

....

l'intimità...

quella si che è qualcosa di diverso