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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 20-11-2005, 18.19.30   #41
Metropolis
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Data registrazione: 02-10-2005
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scusate se immetto un'altro quesito,ma non posso metterlo come post..penso che non risponderebbe nessuno...ma voi come vivete l'attesa tra una seduta e l'altra?
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Vecchio 20-11-2005, 18.31.57   #42
Lord Kellian
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Data registrazione: 18-07-2005
Messaggi: 348
L'attesa

eh eh eh, bella domanda

Io nei primi giorni ripenso a quello che ci siamo detti nella seduta appena passata. Nei giorni successivi mi si pongono una serie di domande e di argomenti che vorrei discutere. In generale aspetto con una certa ansia, però non di più rispetto alle altre cose che faccio normalmente. Comunque guardo alla mia analista come a un faro. Devo discutere con lei di TUTTO ciò che mi succede o più che altro delle mie impressioni, emozioni e sensazioni varie. Quindi il desiderio di vederla è sempre presente ed è molto forte.

Anche quando la seduta mi lascia perplesso o addirittura mi fa arrabbiare, dopo i primi giorni, le nuove istanze mi fanno passare il malumore. Ripensando a tutto il nostro rapporto, sono sempre contento di vederla.

E a proposito di quello che dicevi più sopra, lei dice di essere mia amica!

Ultima modifica di Lord Kellian : 20-11-2005 alle ore 18.33.02.
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Vecchio 20-11-2005, 18.43.16   #43
Metropolis
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Messaggi: 112
ah,beh amica nel senso di alleata sicuramente ,anche la mia,eppure intendo che se diventasse amica ,una amica che ti fa delle confidenze su di se molto molto personali..non penso sarebbe positivo...

Sul discorso dell'attesa mi sento più o meno come te..anche se in questo periodo sento molto la sua mancanza nei giorni tra una seduta e l'altra..
Anche per me vale la cosa che vorrei sempre condividere tutto con lei..però alla fine non riesco mai a parlarle di tutto tutto.
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Vecchio 21-11-2005, 18.44.22   #44
Vaniglia
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Il transfert...quando ho concluso l'anialisi...dopo un po' e' subentrato il momento piu' difficile...la separazione dalla mia analista...il "lutto"...il transfert e' la base di un'analisi



Vani
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Vecchio 22-11-2005, 22.23.54   #45
Metropolis
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Nessuno ha più interesse per questo topic?

Nessuno ha più interesse verso questo argomento?
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Vecchio 27-11-2005, 20.01.30   #46
Fragola
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Messaggio originale inviato da Marco_532
...come ti ha spiegato questo concetto la tua analista?...o meglio : non hai provato emozioni autentiche per quale motivo?...che tipo di emozioni hai provato?

Ragazzi, quello che un analista dice in analisi al suo paziente non è una lezione di teoria psicanalitica. Tutto quello che viene detto in seduta fa farte della terapia. Così può essere che lo stasso analista incoraggi un paziente a conoscere la teoria e dica ad un altro che conoscere il significati dei termini transfet e controtranfert sono seghe mentali!!!

Comunque, per fare una discussione seria, mi pare che manchi un particolare fondamentale: il modello di riferimento. Qualcuno, non ricordo più chi, ha dato un'ottima definizione del concetto freudiano di tranfert, ma quello junghiano, ad esempio, è diverso.
Quindi, di cosa stiamo parlando? Se stiamo parlando di quello che proviamo o che abbiamo provato all'interno di una relazione terapeutica, allora perchè dobbiamo per forza chiamarlo transfert?




Fragola is offline  
Vecchio 27-11-2005, 21.30.14   #47
Metropolis
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Hai ragione fragola...parliamo liberamente di come viviamo l'analisi o la terapia..io l'ho intitolato transfert per rendere l'idea...ma a me fa piacere condividere con voi come ci si sente durante una seduta e cosa si sente verso l'anaista.
Poi transfert o meno...il concetto è quello ...

l'importante è che non decada questo argomento..perchè a me interessa molto
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Vecchio 28-11-2005, 00.10.38   #48
Fragola
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Capisco. Però tieni conto che ogni vissuto è personalissimo.

Il rapporto terapeutico è fatto fondamentalmente di proiezioni, dato che spesso del nostro analista non sappiamo quasi nulla. Il setting serve soprattutto a permettere la proiezione. Ad esempio, chi si sente molto giudicato da parte del terpeuta (faccio un esempio, non sto parlando di nessuno in particolare) magari non è affatto perchè ha un terpeuta giudicante, ma perchè proietta sul terapeuta un suo (del paziente) aspetto giudicante. Tutti proiettiamo più o meno sempre e il lavoro sulle proiezioni è fondamentale per conoscersi. Ad esempio, scoprire che quel lato giudicante è nostro e non suo può essere mooooolto utile.

Spero che si sia capito che cosa intendo dire anche se non ho spiegato il concetto di proiezione, che ci vorrebbero pagine e pagine. Soprattutto, perchè, tanto per cambiare, la parola assume significati un po' diversi a seconda del modello di riferimento.

Metropolis, visto che conosci così bene la teoria, immagino che tu sappia di che scuola è il tuo analista (tanti non lo sanno). Ti va di dirlo?


Ultima modifica di Fragola : 28-11-2005 alle ore 00.17.41.
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Vecchio 28-11-2005, 15.41.18   #49
Metropolis
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Messaggi: 112
il mio ex terapista era freudiano però ora non seguo più una terapia con uno pscologo...
per quello che riguarda il transfert nei confronti degli psichiatri non so bene come si possa definire...
quindi ora anche se sento di proiettare molto su di lui non saprei bene definire la cosa..
io non so...psichiatria è tutto un'altro mondo...
qualcuno ha vissuto questa esperienza?
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Vecchio 28-11-2005, 21.54.19   #50
uranio
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Messaggio originale inviato da Metropolis
il mio ex terapista era freudiano però ora non seguo più una terapia con uno pscologo...
per quello che riguarda il transfert nei confronti degli psichiatri non so bene come si possa definire...
quindi ora anche se sento di proiettare molto su di lui non saprei bene definire la cosa..
io non so...psichiatria è tutto un'altro mondo...
qualcuno ha vissuto questa esperienza?
Io + di 10 anni fa ho seguito in contemporanea un psicologo ed un psichiatra devo dire che riuscivo a parlare + con il psichiatra che con la terapista che mi sembrava uno icebergh tanto che dopo tati anni ho deciso di lasciare con lei la terapia perchè mi avev fatto sorgergere delle crisi di catalessi e non era più in grado a farmi guarire ed mi ha abbandonato volentieri, mentre ho continuato con il psichiara che mi ha aiutato per un periodo e poi non ce l'ha più fattaUn buon psichiatra può essere anche un terapeuta se fa il suo lavoro seriamente

Ultima modifica di uranio : 28-11-2005 alle ore 21.56.47.
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