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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 10-12-2005, 16.29.24   #11
Vaniglia
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 16-07-2005
Messaggi: 752
Messaggio originale inviato da Kim
No non credo le 24 ore sono fatte di buio e di luce, non puoi prendere l'uno e non l'altro e non puoi canalizzare l'altro quello che non fi fa comodo! guardare in faccia al buio vuole dire subire il dolore, ma subirlo non vuole dire che non si possa arrivare alla luce!..ma sopra al tutto sta il fatto che non puoi evitarti nulla, ma neppure trasforamare il male in bene...noi siamo di passaggio ed incontriamo sia l'uno che l'altro, se non sentimo seduzione alcuna ce ne allontianiamo ma mai potremmo dare definizioni esatte o approssimative di quello che abbiamo provato sostando in esso

Per il resto credo che diciamo la stessa cosa in modo diverso!



Si, Kim, stiamo dicendo la stessa cosa con parole diverse...perche' non ho escluso quello che tu hai scritto



Vaniglia
Vaniglia is offline  
Vecchio 10-12-2005, 17.18.05   #12
dana
Ospite abituale
 
L'avatar di dana
 
Data registrazione: 18-10-2003
Messaggi: 0
Citazione:
Messaggio originale inviato da autunno1
Quando rivolgete i pensieri al vostro passato per niente bello, che cosa provate: la rabbia, la tristezza, l'angoscia o l’altro?

Tenerezza indulgenza e comprensione per il dolore vissuto, la stessa comprensione che spesso riusciamo a dare agli altri dovremmo rivolgerla anche verso di noi, per assolverci e perdonarci.

"I nostri comportamenti, le nostre emozioni e reazioni non sono mai puri, poco o tanto sono sempre una conseguenza dei nostri trascorsi e dei depositi che hanno lasciato. E sono spesso rifiuti tossici." Fausto Manara - Occhiali per l'anima-

Il passato fa parte di noi, riconoscerne le ferite ci può aiutare a non ripetere gli stessi errori all'infinito, scoprire ciò che ci costringe a comportamenti e ruoli che non ci appartengono può lasciare spazio ai nostri desideri più autentici. Le nostre ferite possono essere viste anche come porte, accessi al mondo interiore, e dunque possono essere considerate una risorsa per scoprire la nostra grandezza.

Rileggere il nostro percorso di vita può farci capire meglio le ragioni della sofferenza che proviamo oggi, che affonda magari le sue radici nel passato. Riconoscere certi segnali di disagio che provengono da molto lontano, senso di colpa, dipendenza, disistima, può diventare il punto di partenza per trovare il coraggio di cambiare, per alleggerire il nostro presente e farci scoprire il nostro valore.
Per, faticosamente, conoscerci e amarci.

dana is offline  
Vecchio 10-12-2005, 17.30.26   #13
sisrahtac
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
Giusto ieri stavo riguardando tutti i miei messaggi passati e mi veniva da piangere (e non per malinconia..), probabilmente anche quando in un futuro rileggerò i messaggi di adesso mi verrà da piangere...

Insomma, il passato è qualcosa che deprime, che fosse per me lo butterei nel cesso e tirerei l'acqua ad ogni istante che passa.

Citazione:
"I nostri comportamenti, le nostre emozioni e reazioni non sono mai puri, poco o tanto sono sempre una conseguenza dei nostri trascorsi e dei depositi che hanno lasciato. E sono spesso rifiuti tossici." Fausto Manara - Occhiali per l'anima-


Bella frase! Mi sta vevendo voglia di leggere qualcosa di questo autore..faccio una goooooglata...

Ultima modifica di sisrahtac : 10-12-2005 alle ore 17.48.13.
sisrahtac is offline  
Vecchio 10-12-2005, 18.53.50   #14
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Il passato è come la pellicola di un film: ogni fotogramma è attaccato all'altro e non puoi eliminarlo senza distruggere l'intera pellicola.

Il passato è una parte del film che stiamo girando, il presente è quello che stiamo ancora interpretando.

Noi siamo l'intero film. A volte non ci piace per nulla come sono andate le riprese, non ci piace neppure la trama. Ma è un film specialissimo: il ciak è unico. Puoi fare più interpretazioni della stessa scena, ma ogni volta che la reinterpreti resta impressa sulla pellicola dell'intero film, non ci sono scarti.

Chi ci ha assegnato questa parte? l'abbiamo scelta noi? ci è stata imposta? siamo sul set e non lo ricordiamo più, troppo presi da tutto il cast.

A volte, nella nostra mente ci ritroviamo volontariamente o involontariamente a rivedere scene già girate ma non possiamo apportare più alcuna variante, possiamo solo trarne esperienza per girare meglio le prossime.

Questa concezione della vita può aiutarci molto nel comprendere la vita. A me è servito tanto.

Siamo attori che interpretano, recitano, si immedesimano nella parte a volte dimenticando di non essere in verità il personaggio del film.
Siamo Anime che non appartengono a questo mondo. Così come l'attore sul palcoscenico, indossa vesti non sue, ma poi alla fine deve spogliarsi e tornare ad essere se stesso.

Scene e interpretazioni che non ci sono piaciute ce ne sono tantissime, ma non siamo qui anche per imparare?!

Ciao
Mary
Mary is offline  
Vecchio 10-12-2005, 19.28.51   #15
lobelia
Utente bannato
 
Data registrazione: 28-07-2005
Messaggi: 448
Re: Il passato

Citazione:
Messaggio originale inviato da autunno1
Ciao a tutti.

Quanto è “presente” nella vita d’oggi il vostro passato?
Quando rivolgete i pensieri al vostro passato per niente bello, che cosa provate: la rabbia, la tristezza, l'angoscia o l’altro? Si può stare male anche fisicamente?
Che il passato non passa mai, è risaputo. Ma “staccarsi” un po’ si può?

Mi piacerebbe sapere le vostre opinioni.

In questo momento della mia vita, qualsiasi momento del mio passato, anche il peggiore, mi sembra desiderabile rispetto al presente.
E so anche che è insensato e controproducente.
Però in tutta questa negatività ho avuto un pensiero originale
e adesso ve lo racconto.
La nostalgia racchiude inscindibilmente in sè tutte e tre le dimensioni, il passato, il presente ed il futuro.
Infatti noi abbiamo memoria di una cosa bella del nostro passato e soffriamo perchè non è più presente, ma soprattutto perchè non potrà mai più esserci nel futuro. Se avessimo la certezza di poterla rivivere in futuro, soffriremo meno.
E' un futuro che non può verificarsi a creare in noi quella profonda melanconia.
Quindi la nostalgia non è del passato, ma è nostalgia del futuro

Stasera prendetemi così

Ultima modifica di lobelia : 10-12-2005 alle ore 19.30.13.
lobelia is offline  
Vecchio 10-12-2005, 20.24.48   #16
alessiob
Ospite abituale
 
Data registrazione: 16-10-2005
Messaggi: 749
Il passato è debole, fragile, deteriorabile, alterato, plasmato, ideato, in definitiva FALSO.

Non esiste un solo ricordo che sia autentico, non uno.

Tutti i nostri ricordi sono falsati da noi stessi.

Anche guardando un albero per ore, dopo aver distolto lo sguardo ce lo rappresenteremmo in modo diverso dalla realtà.
Il nostro cervello procederà nel lavoro che ha sempre fatto: eliminare le informazioni considerate irrilevanti e alterare le informazioni considerate importanti con l'aiuto dell'immaginazione e della memoria.

Ogni volta che si ricorda un evento lo si rappresenta sempre in modo diverso, e con i giorni, mesi, anni il ricordo muta sempre, cambia, diventa altro da se.

I personaggi perdono il volto originale, accquisiscono lineamenti diversi, vaghi, indefiniti, il paesaggio muta, si distorce, cambia completamente, le frasi vengono modificate, le stesse impressioni che si erano avvertitre allora si alterano, si dimenticano e soprattutto SE NE CREANO DI NUOVE.

Capita di arrivare ad ottanta anni e, nel ricordasi un avvenimento, non essere sicuri se questo è successo realmente od è frutto della propria fantasia.....

Inoltre molti ricordi semplicemente scompaiono, vengono eliminati per far spazio ai nuovi.

Capita sempre, anche nella giornata, senza che ce ne accorgiamo.

Il ricordo è debole, e l'uomo si aggrappa ad esso con ogni mezzo per non perdere la propria identità, sapendo in cuor suo che in realtà è già perduta.

L'uomo ci prova sempre, sempre, nonostante tutto...
alessiob is offline  
Vecchio 10-12-2005, 21.17.45   #17
sibel
Ospite
 
Data registrazione: 28-11-2005
Messaggi: 5
Quello che siamo oggi è senza dubbio il frutto della nostra indole, del contesto in cui siamo nati e cresciuti e delle esperienze passate. Il nostro oggi è frutto del passato….. senza di esso non saremmo ciò che siamo.
E fino a qui è quasi un luogo comune.
Il punto potrebbe essere cercare di capire in che misura il passato rappresenta un peso per noi e quanto, eventualmente, riusciamo a tollerarlo. Potrebbe essere utile imparare a metabolizzarlo, magari chiedendo aiuto se non si è in grado di farlo da soli.

A volte l’orgoglio, la presunzione, ci fanno dire e sostenere che siamo capaci di tenere tutto sotto controllo…… ma ci sono cose, poi, che riemergono con impeto quando meno te lo aspetti…… E poi? E allora?
Ho passato anni della mia vita cercando di convincermi del fatto che sono una persona forte, che sono stata capace di superare cose che altri avrebbero vissuto in modo diverso….. Ci ho anche creduto…… ma ogni tanto mi viene un dubbio: e se così non fosse?

Ritengo di essere una persona abbastanza equilibrata, oggi…… ma lo sarò sempre? Oggi sono quello che sono grazie a quello che sono stata…. grazie ai “contenitori” entro cui ho vissuto, con tutti i loro e i miei limiti. Ma quanto riesco a rendere flessibili, oggi, i contenitori alquanto rigidi di ieri? O resto ancorata a quegli ormeggi che mi hanno accompagnato per buona parte della mia vita? Non ho certezze assolute. Non ho la perfetta coscienza di quanto saldamente io possa ancora essere legata al mio vissuto. Avere legami saldi col contesto in cui si cresce è senza ombra di dubbio un vantaggio. Bisogna però, ad un certo punto, spezzare le catene, metabolizzare e volare. Con la coscienza che anche le ferite hanno prodotto il nostro io di oggi: coraggioso, impavido o timoroso e abitudinario.
Io comunque non mi direi mai
Citazione:
ho avuto una infanzia felice, eppure ricordarla mi evoca messaggi di tristezza: appunto perchè è stata felice mi sembra di aver perso quei bei momenti che non torneranno mai più. Se fosse stata infelice mi avrebbe evocato sempre messaggi di tristezza, dunque la vita ti riserva sempre sofferenze e rimorsi, che fregatura....
Potrei provare nostalgia, rimpianto (!) nel primo caso ma tristezza…? Se la mia infanzia è stata infelice posso provare rabbia nei confronti di chi ha intaccato il mio diritto ad un’infanzia serena, anche rimpianto per come sarebbero potute andare altrimenti le cose, ma tristezza perché? Il mio passato è il pilastro su cui si regge la costruzione del me di oggi. E della mia vita. E la mia vita non è solo sofferenza, rimorsi e fregatura!!Credo di non aver risposto ad autunno 1……..
Ho lasciato che i miei pensieri prendessero arbitrariamente una direzione propria……
sibel is offline  
Vecchio 10-12-2005, 23.36.57   #18
autunno1
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Messaggi: 0
Citazione:
Messaggio originale inviato da dana


Rileggere il nostro percorso di vita può farci capire meglio le ragioni della sofferenza che proviamo oggi, che affonda magari le sue radici nel passato. Riconoscere certi segnali di disagio che provengono da molto lontano, senso di colpa, dipendenza, disistima, può diventare il punto di partenza per trovare il coraggio di cambiare, per alleggerire il nostro presente e farci scoprire il nostro valore.
Per, faticosamente, conoscerci e amarci.


Grazie a tutti.

Ho quotato la risposta di Dana, ma ho letto con molta attenzione
tutti gli interventi ed in ogni post ho trovato qualcosa su cui riflettere.

Ciao.

autunno1 is offline  
Vecchio 10-12-2005, 23.41.16   #19
autunno1
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Data registrazione: 23-10-2005
Messaggi: 0
Citazione:
Messaggio originale inviato da sibel
Credo di non aver risposto ad autunno 1……..[/color]
Ho lasciato che i miei pensieri prendessero arbitrariamente una direzione propria……

Invece mi hai risposto...E sono felice che i tuoi pensieri hanno preso la direzione propria...

Ciao.

autunno1 is offline  
Vecchio 11-12-2005, 00.52.49   #20
Kim
Utente bannato
 
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 1,288
Si, Kim, stiamo dicendo la stessa cosa con parole diverse...perche' non ho escluso quello che tu hai scritto


Grazie! ma siamo diametralmente opposte diciamo forse le stesse cose ma le sentiamo in maniera differente ed a maggior ragione le esponiamo a fin che risultino viceversa! e poi scusa il pasato è personale e chi è miglior giudice di se stesso?

Le paole sono solo il limite al sentire..ecco a volte non dovrebbe ro per fora essere usate ci sono momenti nei quali è megliko tacere,l e non esserci per forza!

Un saluto affetuoso!

Ultima modifica di Kim : 11-12-2005 alle ore 01.08.34.
Kim is offline  

 



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