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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 20-01-2006, 19.45.01   #21
sisrahtac
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Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
Giocare è stimolante, l'austerità deprime.
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Vecchio 20-01-2006, 20.29.51   #22
Essere
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Data registrazione: 22-12-2005
Messaggi: 320
Voi giocate ? qual'è il vostro gioco preferito ?
Il mio è la bambola , la lavo la profumo , la vesto , gli dò la pappà gioco a fare la mamma , mi diverto molto con giochi che parlano tipo Furby , mamy , e Yano il raccontastorie lui si muove quando parla è molto espressivo poi posso esprimere un desiderio , sapete assomiglia a Greemlyn ( credo che si scrive così ).
C'è differenza tra questo modo da giocare che con i videogiochi perchè è più costruttivo e sviluppi la fantasia e la creatività , invece i videogiochi ( ho tutta la serie di disney ) è più un gioco di abilità .
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Vecchio 20-01-2006, 20.46.07   #23
Alien
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Data registrazione: 26-12-2005
Messaggi: 17
mah.. tammy... io penso ci debbano essere i momenti in cui essere seri e i momenti in cui scherzare. C'è chi è più ironico e chi di meno dipende da persona a persona in ogni caso non mi darebbe per niente fiducia una persona che scherza su ogni cosa. Trovare una persona simpatica è trovare un tesoro ma se facesse troppo lo stupido/a perderebbe di valore. In ogni caso nessuno ride sempre.. anche per la persona più ironica esistono momenti seri.. certo come dici tu non bisogna piangersi addosso... quello mai! Anche adoperare una nota di sarcasmo nei propri momenti "down" non mi sembra male ma quando vedi che una persona ti vuol parlare seriamente, mi sembra una mancanza di rispetto ridergli in faccia.
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Vecchio 20-01-2006, 20.50.18   #24
Major Tom
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Messaggi: 47
Adesso gioco con i videogiochi quando ne ho voglia.Se usati con giudizio (ancora meglio se insieme a qualcun'altro) sono molto divertenti.Da piccolo non mi piacevano molto i giocattoli.Preferivo giocare all'aperto con i miei amici,giocando al ladro,all'agente segreto,al mercenario,tutti ruoli di fuorilegge.
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Vecchio 20-01-2006, 21.33.52   #25
tammy
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vedi

Citazione:
Messaggio originale inviato da Alien
mah.. tammy... io penso ci debbano essere i momenti in cui essere seri e i momenti in cui scherzare. C'è chi è più ironico e chi di meno dipende da persona a persona in ogni caso non mi darebbe per niente fiducia una persona che scherza su ogni cosa. Trovare una persona simpatica è trovare un tesoro ma se facesse troppo lo stupido/a perderebbe di valore. In ogni caso nessuno ride sempre.. anche per la persona più ironica esistono momenti seri.. certo come dici tu non bisogna piangersi addosso... quello mai! Anche adoperare una nota di sarcasmo nei propri momenti "down" non mi sembra male ma quando vedi che una persona ti vuol parlare seriamente, mi sembra una mancanza di rispetto ridergli in faccia.

ci vedi vero? questo è sarcasmo, ironia rivolta verso l'altro, sapendo che l'altro è un non vedente. Io parlo con ironia rivolta verso me stessa, a volte cinismo, ma solo per provocare. Non sempre è compreso, certo, ma chi non lo comprende sono, giustamente, le persone che non ti conoscono, nemmeno per sola lettura.
Ironizzare, prendersi in giro, non prendersi sempre sul serio fanno parte della mia vita, non potrei essere diversa da come sono e non penso nemmeno che chi ironizzi giocando su arogomenti seri sia una persona poco seria, semmai, è qualcuno che ha capito come si faccia a stare al mondo.

per @Jooele
i tuoi tarallucci e vino ( boni belli e sani) non pensi, per un attimo, che invece ti capisca benissimo e con la sua ironia voglia solo aiutarti? Una discussione svolta in modo "leggero" a volte è molto più consistente e concreta nei fatti e nelle possibili decisioni.
Sì certo, hai ragione, ogni tanto dovremmo avere almeno il viso serio , per essere credibili.

Ultima modifica di tammy : 20-01-2006 alle ore 21.35.17.
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Vecchio 20-01-2006, 22.06.12   #26
lobelia
Utente bannato
 
Data registrazione: 28-07-2005
Messaggi: 448
State scherzando?
Spero di sì.
Sapere uscire da noi stessi, guardarci e sorridere se non addirittura spanciarci dalle risate, non prenderci troppo sul serio ad esempio dopo un pesantissimo intervento "mattonale" o altamente artistico e/o filosofico, o risparmiarcelo addirittura risparmiandolo pure agli altri quando ci prenderebbe la tentazione di mattonate, narcisismi estremi o durezze gratuite...è impagabile. E' essenziale. E' vitale.
A volte ci si riesce, a volte no.
Ci sono ovviamente anche momenti in cui non c'è niente da ridere, ma sono molto pochi e dipende soprattutto dagli interlocutori che si hanno davanti.
Con alcuni si può cambiare temporaneamente gioco, anche continuando ad esprimere concetti serissimi, addirittura drammatici ed a produrne altri sempre di "qualità", con altri bisogna stare attenti perchè se la prenderebbero. Ed oltre che dispiacerci per loro e per noi che ci sentiamo in colpa, il gioco, anche se così serio, finirebbe. A volte dispiace far finire giochi seriosi.
A volte invece si fanno finire proprio così, scherzandoci sù perchè si ritiene che se non si riesce a passare su un altro piano, non ne valga più la pena. A torto o a ragione, ma si fa così.
Da bambina ricordo che mi divertivo un mondo in cortile ed in strada e si rideva anche un sacco durante i giochi del "facciamo che io ero... e tu eri..." oltre che fare anche molto sul serio.
Naturalmente c'era sempre qualche bambino che se la prendeva, ma allora il divertimento era ancora più divertente. Poi capitava a me di prendermela. E s'imparava a vivere.
La differenza spesso è che gli scherzi dei bambini sono in fondo serissimi e crudeli. Generalmente servono a ridicolizzare un bambino per creare alleanze ed esclusioni.
Da adulti se s'impara nel tempo a farlo con se stessi, si può scherzare dell'altro senza ferirlo. Proprio per il piacere reciproco che la comprensione dello scherzo comporterebbe.
Per il piacere reciproco di una complicità inusuale.
A volte il gioco riesce, a volte no.
A volte dipende da noi che non abbiamo ben considerato la situazione, a volte dall'altro che fatica a ridere di sè principalmente con se stesso.
O no?
Comunque l'ironia spesso ribalta una situazione e ci salva, altre volte la semplifica, la riduce colpevolmente senza alcun vantaggio per nessuno. Dipende. Dipende da noi e da chi abbiamo di fronte.
L'argomento non c'entra quasi mai. Forse proprio mai?
Boh!
A volte
lobelia is offline  
Vecchio 20-01-2006, 22.55.46   #27
romolo
Ospite abituale
 
Data registrazione: 13-11-2005
Messaggi: 278
Re: si può giocare?

Citazione:
Messaggio originale inviato da tammy
nel trattare un argomento serio?

Perchè alcuni vedono nel gioco la non serietà?
Eppure per certe persone è proprio "giocando" meglio "ironizzando" che trattano argomenti seri e in tutta serietà.

Non tutti gradiscono affrontare temi seri o seriosi nelle vesti di giudici, templari, cornacchie vestite di nero e coi volti eteri, fronti corrugate e labbra incurvate....e quant'altro.
Certo, forse, non tutti gli argomenti van trattati con ironia o leggerezza, ma personalmente preferisco una persona che ironizza su sè stessa ad una che piange su sè stessa.

Ma vi piace proprio tanto esser seri e seriosi?
vade retro!

Non solo i bambini, ma anche gli adulti sono molto seri quando giocano. Avete mai visto la faccia dei giocatori di poker durante una partita? O di giocatori di biliardo?
Mi sembra che l'ironia vada considerata uno strumento, l'ingrediente pregiato di uno stile: chi ne è capace sa dove quando e come usarla.

L'ironia mi sembra serietà che sorride, come la comicità angoscia che fa scoppiare le risate.
Le tue domande, tammy, sono belle e stimolanti.
romolo is offline  
Vecchio 21-01-2006, 10.39.55   #28
Ricerca
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Messaggi: 386

Io ho ricominciato a giocare e a divertirmi giocando da abbastanza poco tempo...
Per ora i miei giochi preferiti sono disegnare (con colori a dita o al computer) e la Capoeira, cerco di farli seriamente perchè voglio imparare tante cose, però ci metto anche tutta la fantasia che ho e devo dire che con fantasia ci si diverte molto di più.

Pensavo una cosa... secondo me una cosa in particolare che divverenzia il gioco dei bambini ed il gioco degli adulti è la spontaneità e l'Intuito/Istinto... i grandi ci mettono troppa testa nelle cose

Per esempio, rifacendomi alle osservazioni di Kim, mi viene da pensare che se un adulto ed un bambino facessero lo stesso gioco, forse l'adulto starebbe a pensare a quello che fa, perchè lo fa, perchè ci riesce o non ci riesce etc., il bambino lo fa e basta, non si chiede cosa sta imparando e se lo sta imparando... una lettura diversa di quando Kim dice che i bambini sono seri quando fingono, ma sanno di fingere...
Però non mi sono espressa bene
Ricerca is offline  
Vecchio 21-01-2006, 17.00.28   #29
tammy
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Data registrazione: 03-04-2002
Messaggi: 1,287
Cool mi viene in mente

una frase, che non mi ricordo di chi è (alzaimer):
la differenza tra i giochi dei bambini dai giochi degli adulti è solo il loro costo.
Un mio amico mi ha presa alla lettera e si è comperato la moto, per la felicità della moglie
Vabbè.... tirem innanz

Spesso, nelle serate d'inverno, apro la scatola di taboo o pictionary (conoscete?) sono esilaranti e fatti apposta per tenere allegra la compagnia. Ultimamente mi piace molto il Su Doku, ma è un gioco solitario, non coinvolge altre persone.
Saper giocare potrebbe considerasi un' arte. In che senso?
La fantasia che vediamo nei bambini, perdonate ma io la vedo proprio così, non è altro che la riproduzione di quello che vivono nel reale, vedete i vari scambi di ruoli bambina/madre/bambola, bambina/maestra/bambola, bambino/moto/valentino rossi, bambino/spada/zorro (vado a memoria lo sò che i personaggi si sono evoluti, nel frattempo ) però ci vedo del serio nel loro gioco, entrano nei vari ruoli, anche quelli dei cartoon della tv, e lo fanno proprio come dei bravi attori, ci credono ed entrano nel loro personaggio riproducendo esattamente tutto quelo che hanno visto, sentito e vissuto. E' un pò diverso nei giochi di società, dove, giustappunto, entra in gioco la competizione. Non tutti amano la competizione (io per prima) quindi ci ritroviamo di fronte a bambini che, anche a morsi (ho assistito ad una scena del genere, comunque da riderci sopra almeno per la scena) volevano a tutti i costi "vincere" arrivare "primi". Diciamo che da adulti si perde il senso del giocare, ma si ha ben compreso che il gioco in sè deve essere considerato gioco, non competizione, non rivalità, che ci sarà senz'altro un vinto ed un vincitore, ma questo non intacca minimamente il ns. equilibio. (spero)
Secondo me si impara a giocare, educando sin da piccoli che il gioco non deve essere la prova della competizione nella vita, e gli adulti farebbero bene a riprendere il gioco, in compagnia di altri, per il puro divertimento e/o passatempo che in esso si racchiude.
Però, però...non solo..... si socializza, si mettono alla prova capacità e intelligenza, si dovrebbe imparare a saper perdere.
Che poi anche la vita sia tutta un gioco o un'ironia....... sono solo questioni di punti di vista e di come stiamo bene noi in Lei.
tammy is offline  
Vecchio 21-01-2006, 17.14.51   #30
Kim
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Messaggi: 1,288
Citazione:
Messaggio originale inviato da Ricerca

Io ho ricominciato a giocare e a divertirmi giocando da abbastanza poco tempo...
Per ora i miei giochi preferiti sono disegnare (con colori a dita o al computer) e la Capoeira, cerco di farli seriamente perchè voglio imparare tante cose, però ci metto anche tutta la fantasia che ho e devo dire che con fantasia ci si diverte molto di più.

Pensavo una cosa... secondo me una cosa in particolare che divverenzia il gioco dei bambini ed il gioco degli adulti è la spontaneità e l'Intuito/Istinto... i grandi ci mettono troppa testa nelle cose

Per esempio, rifacendomi alle osservazioni di Kim, mi viene da pensare che se un adulto ed un bambino facessero lo stesso gioco, forse l'adulto starebbe a pensare a quello che fa, perchè lo fa, perchè ci riesce o non ci riesce etc., il bambino lo fa e basta, non si chiede cosa sta imparando e se lo sta imparando... una lettura diversa di quando Kim dice che i bambini sono seri quando fingono, ma sanno di fingere...
Però non mi sono espressa bene

Ma sai io ho fatto quell'affermazione perchè ad ogni qual volta richiamavo mio figlio ad altri compiti, questi scocciato mi rispondeva "ma mamma sto giocando!" ed allora ho cominciato a pensare che oltre all'estrema astrazione del soggetto ( i miei richiami dovevano essere ripetuti piu’ volte per essere ascoltati) praticamente stava in un mondo suo, ed è per questo che ho parlato di immedesimazione ed è anche questo che mi ha spinto ad interrogarmi sulla reale sensazione di gioco del bambino ed è per questo che ho elaborato la “finzione rappresentativa come adesione alla realtà” come giustamente tu mi dicevi ieri sera “atta per fare prove di crescita”

La ricerca di un fine nel gioco degli adulti è proprio l’evidente realtà che pone il solco per quello che non potremmo ritornare mai ad essere

Scusami io non ho studi alle spalle vado alla cieca...ma mi sforzo di capire


Kim is offline  

 



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