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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 25-12-2002, 23.32.58   #1
ELENA
Ospite
 
Data registrazione: 11-04-2002
Messaggi: 26
morta dentro

Ho paura di non farcela piú. Ogni volta che guardo in faccia la vita, mi spara un colpo dritto al cuore, mi punisce... é da un po che mi sono lasciata completamente andare...che ho iniziato a fare cose che non fanno parte della mia persona...ho pensieri folli...e poi sono stanca, mi sento stanca..non di vivere...anzi...io sento di volere ancora bene alla mia vita...tanto...ma sono stufa di sentirmi sola...stufa di essere circondata da tanta gente che in realtá non i vuole bene...che quando ne avrei bisogno non cé mai....di questo io sono stufa...tanto... dentro di me sento una gran voglia di cambiamento...sento che vorrei tutto diverso...vorrei andarmene solo per un po con la speranza di unritorno diverso...non cosí monotono... Quello che piú mi preoccupa é quel mio mondo interiore...cosí diverso da questo...mi preoccupa perché ho tanta paura dinon poterlo mai fare conoscere a qualcuno altro...ho paura che resti in me...che resti li...che no nci sia futuro per i miei sogni...non vi succede mai ció? Di avere un immensa paura. Di avere un immenso bisogno di sentirsi al sicuro. ... non so cosa sia tutto questo...sicuramente´é un mio sfogo..forse stupido...forse no...forse inutile...forse no... Fatto sta che sento unmale dentro... qualcosa che mi brucia... e che nn riesco a spegnere...che nei mometi piu inaspettati bussa alla mia porta e maleducatamente entra dentro di me senza chiedere il permesso..... ho sete di essere felice peró....
ELENA is offline  
Vecchio 26-12-2002, 10.40.19   #2
sisrahtac
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
Spesso ciò che siamo realmente dentro è qualcosa di totalmente diverso da quello che sembriamo,da quello che crediamo essere.E' buffo il modo in cui non ci conosciamo.
A volte questo io nascosto sgretola le nostre maschere e le nostre difese.Esige di venire allo scoperto.
Tu non vuoi essere monotona,ma hai bisogno di sicurezza.Ti rendi conto che le due cose stridono?Un cambiamento non è mai sicurezza.Un cambiamento,quando ci sono i presupposti,avviene a prescindere dalla tua volontà.Quindi,mettiti il cuore in pace,quando c'è una crisi si è tutto meno che sicuri e stabili.Non si ha controllo.
Per rinascere bisogna prima morire.Non si può essere due persone contemporaneamente.Beh,a dire il vero,si può,ma non lo auguro a nessuno.E una volta che il cambiamento è avvenuto non si può tornare indietro.
Spero per te che sia un cambiamento in positivo.
Buona fortuna.
Un'altra cosa.Tieniti stretto il tuo attaccamento alla vita.L'unico appiglio a cui aggrapparsi quando la terra si sgretola sotto i piedi.

Ultima modifica di sisrahtac : 26-12-2002 alle ore 10.42.41.
sisrahtac is offline  
Vecchio 26-12-2002, 14.06.53   #3
deirdre
tra sogno ed estasi...
 
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Data registrazione: 21-06-2002
Messaggi: 1,772
Re: morta dentro

Citazione:
Messaggio originale inviato da ELENA
Ho paura di non farcela piú. Ogni volta che guardo in faccia la vita, mi spara un colpo dritto al cuore, mi punisce... é da un po che mi sono lasciata completamente andare...che ho iniziato a fare cose che non fanno parte della mia persona...ho pensieri folli...e poi sono stanca, mi sento stanca..non di vivere...anzi...io sento di volere ancora bene alla mia vita...tanto...ma sono stufa di sentirmi sola...stufa di essere circondata da tanta gente che in realtá non i vuole bene...che quando ne avrei bisogno non cé mai....di questo io sono stufa...tanto... dentro di me sento una gran voglia di cambiamento...sento che vorrei tutto diverso...vorrei andarmene solo per un po con la speranza di unritorno diverso...non cosí monotono... Quello che piú mi preoccupa é quel mio mondo interiore...cosí diverso da questo...mi preoccupa perché ho tanta paura dinon poterlo mai fare conoscere a qualcuno altro...ho paura che resti in me...che resti li...che no nci sia futuro per i miei sogni...non vi succede mai ció? Di avere un immensa paura. Di avere un immenso bisogno di sentirsi al sicuro. ... non so cosa sia tutto questo...sicuramente´é un mio sfogo..forse stupido...forse no...forse inutile...forse no... Fatto sta che sento unmale dentro... qualcosa che mi brucia... e che nn riesco a spegnere...che nei mometi piu inaspettati bussa alla mia porta e maleducatamente entra dentro di me senza chiedere il permesso..... ho sete di essere felice peró....

Non vorrei sbagliare...ma questa sensazione l'ho provata diverse volte...ora, col tempo..ho imparato a pormi come osservatore di me stessa... quando mi accade mi limito ad osservarmi....e lasciare che questo momento di down passi da se....
Non serve disperarsi, affliggersi..ecc... il rischio è quello di cadere in uno stato depressivo ancora più acuto....
Semplicemente ascoltati....osservati ed impara ad accettare gli eventuali cambiamenti che avvengono.....
la vita è una ruota che gira....io amo definirla una sorta di montagne russe .....

Un bacio ed in bocca al lupo.
deirdre is offline  
Vecchio 26-12-2002, 22.42.15   #4
firenze
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Data registrazione: 28-04-2002
Messaggi: 341
Oggi sono stato a vedere Harry Potter, e una frase mi ha colpito molto. Grosso modo dice così: "Non sono i nostri poteri che determinano la nostra vita, ma le scelte che facciamo!"

Meditate gente, meditate...
firenze is offline  
Vecchio 27-12-2002, 10.44.25   #5
Ombra
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Data registrazione: 09-09-2002
Messaggi: 78
Elena............ leggevo le tue parole e mi sembrava di averle scritte io...... conosco molto bene quel tipo di stanchezza... quel desiderio di vedere le cose più pulite, meno false... chiedere per se stessi solo una piccola parte di felicità... o, senza esagerare, di serenità.... essere stanchi anche di essere stanchi ed iniziare ad avere paura, paura che le cose sfuggano troppo di mano... paura della gente, delle parole, della vita.

Io speravo sempre di risvegliarmi, come se tutto quello che avevo vissuto fosse una specie di sogno sofferto, mi volevo svegliare in una casa di campagna, una specie di fattoria, con un'altro modo di vivere, semplice, diretto, vicino alla natura, immerso in campi di grano e alberi...

Il difficile è passare dal mondo sognato, da come vorremmo fosse, al mondo "reale", accettare la realtà è molto più difficile di come si pensi... ma è necessario.

Se puoi farlo, ti consiglio una pausa... spegni il cellulare, non vedere più nessuno, passa qualche giorno in un paesino sperduto, quattro case e un bar.
Ombra is offline  
Vecchio 27-12-2002, 12.03.31   #6
firenze
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 28-04-2002
Messaggi: 341
per Elena

... riprendo...

è proprio vero, sono le nostre scelte che determinano la nostra vita. Quali sono state dunque le scelte che hanno determinato questo stato di depressione? Chi sono stati i personaggi che hanno alimentato il tuo stato?
Forse conviene proprio, come di il saggio Ombra, cambiare aria per un pò... e poi come si dice... posti nuovi, gente nuova!

Una buona medicina alla depressione è anche scrivere la fiaba della propria vita, ma questa volta farla finire come meglio si desidera. E poi, magia delle magie, leggerla a voce alta in una notte alla luna piena... e poi attendere che la magia si avveri.

firenze is offline  
Vecchio 27-12-2002, 13.57.38   #7
ELENA
Ospite
 
Data registrazione: 11-04-2002
Messaggi: 26
Grazie tante per quello che mi avete scritto! consigliato...confidato...mi sono sentita ascoltata...ed era una cosa di cui avevo immensamete bisogno..... grazie tante... questa mia stanchezza strana...di tutto...sto cercando di farmela passare...pensando alle vostre parole.
ELENA is offline  
Vecchio 27-12-2002, 20.04.43   #8
visechi
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
Elena le tue parole sono un Manifesto. Rappresentano, così pronunciate, così espresse con tanto sincero candore, il manifesto del dolore di vivere, della vacuità e della solitudine interiore; ho quasi udito il tono dimesso e stanco della tua voce, fa male sentirla. Squarcia veli e riporta in superficie periodi trascorsi, dolori sopiti, momenti bui e paure vissute … le tue stesse paure. Nessuna morale da parte mia, non sono capace. Solo un'esortazione: non lasciarti andare completamente, fai in modo di scovare, a fianco al dolore che fiacca la tua voglia di vivere, le ragioni per andare avanti, una piccola luce che rappresenti un motivo di speranza e nutra il tuo desiderio di uscire dal pozzo nero e che socchiuda la porta che serra la tetra spelonca del tuo animo. Sono certo che riuscirai a reperire nel profondo del tuo intimo i motivi e le ragioni per dire che val la pena continuare a torturarsi, a macerarsi, a bagnarsi di pianto, del proprio pianto. Il dolore è un mefitico nemico che sfianca ed abbatte, è come un organo crudele, quando si acquieta e lascia spazio al respiro e nell’attesa illude, è solo perché si nutre d’essenza dolente per colpire più forte, in questi spazi, in questi istanti devi inserire te stessa per temprare il tuo spirito ed opporti e piano piano vincere.
La serenità è un bene prezioso che, una volta conquistata (ci riuscirai, ne sono certo), deve essere alimentata giorno per giorno attraverso le scelte che farai. Non scegliere di soccombere. La strada per la felicità (sic! Esisterà mai una felicità completa?) è lunga, difficile, tortuosa, costellata di falsità e ricolma di tappe dolorose che fiaccano e annichiliscono fino a generare disgusto: 'il disgusto di ricominciare'. Esperienze che lasciano un sapore amaro, un profondo dolore che può e deve essere superato vivendo. Solo vivendo si può rigenerare il desiderio di vivere. Ciò di cui parli è un intenso dolore comune a molti; la tua attuale condizione è simile a quella di tante persone, è una situazione che produce solitudine, è fonte d'ulteriore sofferenza. Tu rendi pubblico un lamento; il tuo lamento è stato anche la mia pena … la paura della solitudine, di dovere affrontare da solo, incompreso, il mio animo; io, a suo tempo, seppi ribellarmi e seppi infrangere la spirale, il vortice che mi trascinava sempre più giù, a prendere contatto con le cose tetre del mio intimo; sono stato fortunato, ho combattuto, ne uscii indenne. Ora, pur se fra alti e bassi (più alti che bassi), m'impedisco di risprofondare nell'ansia, m'impedisco di aver paura d'esprimere me stesso, cerco d'essere quello che realmente credo d'essere. Forse ha ragione Ombra (un salutone e un abbraccio), forse, per poter rigenerare un minimo di energie, quelle appena sufficienti per 'ripartire' con rinnovata verve e fiducia, hai necessità di estraniarti dal mondo, di parlare con te stessa e da questo innovato intimo rapporto attingere forza e coraggio per impedirti di avere <… tanta paura di non poterlo mai fare conoscere a qualcuno altro...ho paura che resti in me...che resti li...che non ci sia futuro per i miei sogni…>
Mi piacerebbe aiutarti, non posso, solo tu puoi, almeno in questa fase ... mi limito a farti i miei più sinceri e sentiti auguri… continua a scrivere e sfogarti, forse servirà.
Scusa, forse ho ecceduto.
ciao
visechi is offline  
Vecchio 27-12-2002, 22.45.47   #9
irene
Ospite abituale
 
Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
Io ne sono uscita così....

Carissima Elena,
ciò che ci annichilisce,del dolore,è la sua assoluta,violenta,gratuità e mancanza di senso.Travolgendo le nostre fragili certezze,ci rende estranei a noi stessi,e agli altri...a loro volta spesso sopraffatti da identici tormenti,per noi muti ed incomprensibili.
A cosa appigliarsi per non soccombere,per non "morire dentro"?
Prima cosa:non contare sull'aiuto di nessuno.Su nessun altro,all'infuori di noi stessi.Comprendere che questo "percorso" di affrancamento dal dolore di vivere,in quanto percorso in un certo senso "iniziatico",va compiuto da soli.Un gatto,o un cane,con la loro straordinaria capacità di comunicazione empatica,e non invadente,potranno essere di ben maggior sostegno delle persone che hai attorno e che,in questi momenti,puntualmente ti deludono.Prenditi una pausa anche da loro.Se non ti è possibile farlo fisicamente,almeno psicologicamente.
Cerca di plasmare il tuo sentire sui ritmi della Natura...che sono gli unici a cui davvero apparteniamo,al di là della zavorra turbinosa e spesso incongrua dei nostri pensieri.
Abbandonati al puro,semplice,e terso fluire dell'attimo presente...
Immergiti,ad esempio,nella incantata quiete-traversata da mille briose e sotterranee voci-di un bosco...o nella contemplazione dell'imperturbato avvicendarsi delle nuvole nel cielo...Qualcosa,dentro di te,prima o poi si placherà...nel sentirti comunque(e a dispetto di ogni tuo contrario convincimento) parte attiva di un Tutto da cui probabilmente ora ti senti estranea...e esiliata...o estromessa...o cacciata...
E quando sarai capace di tradurre questa tua nuova consapevolezza in un "significato" da attribuire al tuo dolore,allora esso ti apparirà meno intollerabile,perchè saprai guardarlo in un contesto più ampio,e,in un certo senso,"fuori di te".
Scrivi..disegna..scolpisci...d anza...Quello che ora si agita dentro di te è la materia prima,o se preferisci "la fonte",di ogni creazione "artistica"...piccola o grande che sia...e che,affondando le sue radici nel dolore,innalza le proprie fronde verso la Bellezza (che,sola,come dice Dostoevskij."salverà il mondo").
la massima tragedia della Modernità è la preclusione,direi istituzionalizzata,per ciascuno di noi,ad esprimere liberamente,e compiutamente la propria natura...Di vivere con creatività,e,dunque,con pienezza...direi con pienezza "panica"...Unica (e spesso inconsapevole)aspirazione di ogni essere umano...
irene is offline  
Vecchio 28-12-2002, 23.43.32   #10
joker
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 03-05-2002
Messaggi: 80
stare male per riaprire le percezioni...guardare lontano o almeno provarci

la vita e' meglio di questa ...ne sono certo......coraggio elena...
joker is offline  

 



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