Scrivo dopo tanto tempo, con la consapevolezza, che arrivata a 35 anni, forse non ho ancora capito il vero senso. Ho amato per lunghi anni un uomo, credendo che il mio dargli "la vita", significasse AMARE.
Oggi, dopo anni di fidanzamento, e quasi due di matrimonio....questo senso dell'Amore va ricercato di nuovo, e modellato.Oggi questo senso dell'Amore, va rivisitato perchè ho forse sbagliato tutto.
Eppure credevo di avergli dato tutto. Credo di aver sbagliato tutto

panta rei diceva Eraclito! nulla resta immutevole.
non ho ben capito cosa sia significato per te "dargli la vita", ma a prescindere da questo, perchè pentirsi se è sempre stato fatto tutto con amore?

Ti faccio un esempio... una volta ero in macchina con la mia ragazza ed il mio migliore amico.... Guidava lui.... stavamo per fare un incidente ed io in quel attimo non ho avuto paura per la mia vita, ma per quella della mia ragazza....
Tengo alla sua vita quanto alla mia, se non di più!!!

Ho fatto un esempio drastico, ma è cosi.....

Questo è amore per me...

Meno male che hai scritto forse... acci...
Bhe, non sono un uomo saggio...ma credo che l'amore non sia illuderci...
sia trovare la persona con cui vivere bene assieme.
E mi sembra dalle tue parole che viviate bene assieme.. ma manca quel
briciolo di fantasia che fa mettere le ali... quella polverina magica che fa volare...
Riappropriatevi dei sogni... fateli divenire vostra realtà...

..azzardo nel dire che non si puo dare tutto annullando se stessi..poi dopo ce' il rischio quasi matematico che non ci si riconosce piu,in primo luogo nei nostri confronti di conseguenza con la persona che abbiamo creduto di amare..forse hai alimentato un sogno dentro di te un idea dell'amore che non puo avere riscontro con la realta,forse in questo modo ti sei cristallizzata,cosi da non percepire i piccoli ma grandi cambiamenti che ognuno di noi ha durante la sua vita..non eri tu..non era lui...

Ho tenuto alla sua vita, piu della mia....
il tuo esempio, mi ha fatto ricordare
il tuo esempio, oggi, mi fa male....prendo atto...oggi non lo farei
grazie

Beh l'amore vero esiste nel presente, non ha passato ne futuro.... i rapporti li hanno....
Amare tutta la vita la stessa persona è fortuna e... bravura di tutti e due...

Una poetessa inglese a me molto cara scrive così : se vuoi amarmi, amor mio amami per null'altro che l'amore stesso, non dire mai io l'amo per il suo sguardo per il suo modo di sorridere...perchè queste cose col tempo possono cambiare o cambiare per TE amore mio ... è chiaro il messaggio?
ciao e buona riflessione

Leggendovi mi è venuta come la sensazione che l’amore sia una delle forme più astute di egoismo e di sopravvivenza poste in essere dall’uomo.

Cosa sarebbe l’uomo senza l’alibi dell’amore?

Egli non vuole rimanere solo…e l’amore unisce!
Egli vuole sentirsi originale, perché essere originali significa sentirsi vivi…e l’amore lo culla!
Egli vuole sentirsi amato…e l’amore lo ricambia!
Egli vuole sentirsi eterno...e l'amore divino glielo concede!

Uomo ubriaco d’amore, anestetizzante di questa “dolorosa” vita, senso insensato di tutte le cose che oscura la mente e rende meno atroce quel silenzioso e perenne senso di solitudine interiore.

Noi si è soli.

Per quanta gente possa esserci li fuori, per quanti amici possano stringerci la mano, per quanti figli possano ricordarci un giorno…noi, si è tremendamente soli.

L’amore non è una creazione di dio ma è espediente dell’uomo affinché egli possa essere.

Ciao Carola,
purtroppo casi come il tuo sono molto frequenti oggigiorno, e le motivazioni sono le più disparate... però non ho mai trovato delle ragioni sostanziali, gravi, alle quali additare la responsabilità di tali eventi.

Mi appaiono questi casi come delle candele che...piano, piano...si spengono.

E' come se l'amore non fosse radicato nell'interiorità delle persone, nella loro anima, nelle loro speranze, nei loro sogni, nella visione che hanno della vita o nel loro concetto di vita stessa... ma più che altro nella loro "esteriorità" : il corpo, l'immagine, le vacanze, i divertimenti, il lavoro, una casa...il "non sò chè" che seduce ma non appaga le persone di quel bisogno di felicità che ognuno porta dentro di sè !

Cosicchè, esauritosi tutto questo, non rimane che prendere atto della realtà e confessare a sè stessi che "oggettivamente", il rapporto non è andato più in là delle "esteriorità".

Non sò se è il tuo caso, ma gli assomiglia molto : quel tuo "credevo di avegli dato tutto" lo lascia intuire.

Siamo convinti che "dare" incondizionamente significhi amare, ma l'amore "permissivo" non porta mai buoni frutti, perchè fornisce all'amato anche ciò che gli fà "male" e che gli impedisce di maturare e di prendere consapevolezza di sè e dell'amore che gli stà intorno.

E alla fine, dopo che ci si è dati tutto, si scopre che non ci si è dati la cosa più importante : noi stessi.

In una società relativista come questa dove ogni cosa è subordinata ad un'altra, dove tutto è discutibile, ma alla fine prevalgono i propri interessi, è naturale che la gente non riesca più a volersi bene :

non ci sono più dei valori "indiscutibili" ai quali far riferimento, ma "tutto è mutabile"...oggi ci vogliamo bene, andiamo a letto insieme, facciamo vacanze o conviviamo insieme, e domani...non si sà....
oggi i miei genitori sono un bene sacrosanto, ma domani...se sono di peso alla coppia perchè limitano la loro libertà, un calcio nel sedere e via...in ospizio...

Questo è il risultato di una società che non ha più, punti fermi nella vita, non ha più stelle che brillano e che guidano nella notte...ma si và là dove soffia il vento.

Io ti faccio i miei migliori auguri affinchè tu e tuo marito possiate "riscoprirvi", dandovi ciò di cui avete veramente bisogno : voi stessi.

Ciao