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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 15-04-2002, 01.14.34   #1
Franco1
 
Messaggi: n/a
riflessione & azione

riflessione & azione

Pensare troppo, riflettere eccessivamente : mi sono accorto che non mi piace. Si ho bisogno che ci sia azione, che si faccia qualcosa, che si riesca in qualche modo a cambiare qualcosa.

Del resto, però, l'impegno, l'azione senza riflessione, è un po come la pecora che segue il greggio.

Ecco mi chiedevo qual è il rapporto riflessione/azione nelle vostre vite, quanto e quando vi soffermate a riflettere e quanto invece vi impegnate concretamente per raggiungere un obbiettivo.

Scusate se vi ho annoiato con elucubrazioni mentali che sono solo mie. ?!?!


Franco1
 
Vecchio 15-04-2002, 01.35.35   #2
784
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Messaggi: 291
La riflessione è una fregatura: se la fai onestamente e hai un minimo di sogni, ti inchioda all'azione!
784 is offline  
Vecchio 15-04-2002, 08.57.02   #3
ely
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riflessione/azione nella mia vita?bhe credo che la riflessione sia ben poca sono molto impulsiva quindi tutto cio che mi viene in mente di fa...come tutte le cose a dei lati positivi e altri negativi
ely is offline  
Vecchio 15-04-2002, 12.54.27   #4
VanLag
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La vita non è pensiero ma azione!

Secondo una teoria, (che condivido), il nostro corpo fisico, in quanto parte della vita, sta rispondendo ad ogni istante agli stimoli esterni che lo bombardano in continuazione. A fronte di quegli stimoli c’è un’azione da parte dell’organismo. Una risposta così immediata e veloce che non è percepita e registrata dalla mente/pensiero. Quell’azione è l’azione della vita “in se e per se”, oltre il ghetto mentale attraverso il quale la percepiamo noi come esseri umani.
Sempre secondo questa teoria, quell’azione senza l’interferenza del pensiero/riflessione è la più intonata e la più giusta per vivere bene, (questo nonostante migliaia di anni di cultura ci abbiano insegnato che l’importanza e la validità del pensiero).

Personalmente cerco di agire senza farmi troppi “se” e troppi “ma”, annusando la spontaneità negli eventi e cercando di uniformarmi a ciò che la vita mi chiede in un dato momento.

Forse è un po’ fumoso come discorso ma spero di averti risposto….
VanLag is offline  
Vecchio 18-04-2002, 09.20.10   #5
DEDALO
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Messaggi: 2
un'azione senza riflessione non è tale

La riflessione per me è LA MADRE dell'azione
infatti le azioni senza riflessione sono inconcepibili in quanto azioni
non riesco a pensare a una VERA azione in modo indipendente dalla riflessione
mentre è vero il contrario
esiste una riflessione intesa in modo puro
si può riflettere per riflettere
o riflettere per agire
Io credo che molti abbiano paura di pensare
Questo è terribile
Come aggiunta incongruente volevo ringraziarti per aver capito come mi sono sentita giudicata ieri
Tuttavia sono contenta perchè mi avete risposto
DEDALO is offline  
Vecchio 18-04-2002, 22.57.53   #6
tammy
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Messaggi: 1,287
scusa Van Lag

la mia ignoranza, ma del tuo posto riletto un paio di volte, ho capito proprio poco. Con parole più semplici esprimo il mio pensiero, fermo restando che mi interessa comprendere il dicoscorso degli altri. L'azione preceduta dalla riflessione, a mio parere, è dovuta anche dalla personale esperienza di vita. Quando si è molto giovani si agisce impulsivamente, senza riflettere alle conseguenze derivate da una nostra azione. Con l'età, quindi (si presume) la saggezza, quindi l'esperienza, credo sia naturale che ad ogni nostra azione preceda una seria riflessione: sul perchè, come, quando e dove. Questo anche tenendo conto dell'esperienza di vita vissuta e consapevoli del fatto che essa (la vita) si accorcia e non possiamo più permeterci di fare delle cazzate. Questo è il mio pensiero. Puoi rispiegarmi il tuo? Grazie.
tammy is offline  
Vecchio 18-04-2002, 23.10.01   #7
VanLag
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Per Tammy

Tammy, chiedo tempo fino a lunedi, quando tornerò dal mio eremo, nel quale ovviamente sono senza p.c. (intanto mi studio la risposta)....


VanLag is offline  
Vecchio 18-04-2002, 23.29.06   #8
Mary
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Quando io rifletto si ferma l'azione. Le mie riflessioni, in genere, mi trasformano sempre in.....spettatrice e non attrice.
Perchè lo spettatore è protagonista del teatro, forse il protagonista più importante, più dell'attore stesso.
E nella riflessione si vede palcoscenico e platea e teatro ed è più difficile confodere le varie parti.
Quando sono in preda alla collera io non rifletto, quando cerco di aiutare qualcuno non rifletto (e dovrei invece farlo).
La riflessione, paradossalmente, sembra bloccarmi mentre invece mi rende più partecipe e attiva degli eventi, anche se non prodotti da me.
Ciao
Mary is offline  
Vecchio 19-04-2002, 00.53.21   #9
tammy
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Messaggi: 1,287
per mary

Anche quando si riflette a volte si sbaglia, a volte sembra proprio che sia fortuna, ma il riflettere su determinate azioni è sintomo della nostra maturità. Se sbagli una o più volte su una stessa scelta determinata dalla nostra istintività: sbagliare è umano, ma il perserverare nell'errore è stupido. Non credo che lo spettattore sia attore o protagonista del teatro, se consideriamo per teatro "la vita", è protagonista e attore: colui che partecipa attivamente alla SUA recita. Come spettatore ti limiti esclusivmente a subirne la trama, ma ti guardi bene dal subirne il coinvolgimento naturale degli eventi, descritti nella storia alla quale stai assistendo. Riflettendo hai ragione: vediamo il palcoscenico, la platea, e il teatro; ma il protagonista dov'è? Mery, dipende dalla trama? dal lieto fine o meno? perchè tu non ti senta protagonista della tua vita?
tammy is offline  
Vecchio 19-04-2002, 07.50.11   #10
ely
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Messaggi: 134
franco ma tu cosa ne pensi?
ehehe a me fa male pensare troppo ci stavo proprio pensando ieri, forse sarò immatura o chissà che cosa ma a volte troppi ma e forse impediscono di agire, io personalmente devo ancora trovare un equilibrio tra riflessione e azione beato chi di voi invece l'ha trovato
ely is offline  

 



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