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Scienze - Ciò che è, e ciò che non è spiegato dalla scienza.
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Vecchio 08-11-2007, 19.02.03   #21
warum
Ospite
 
Data registrazione: 08-11-2007
Messaggi: 13
Riferimento: L'infinito

A mio avviso, l'infinito non è un'idea innata, bensì un'idea che deriva dall'esperienza. Infatti, dato che non siamo capaci di concepire un luogo senza spazio, poichè non abbiamo mai fatto esperienza di uno spazio finito (ovunque termini una porzione di spazio, ne inizia invariabilmente un'altra), non possiamo che concepire lo spazio come infinito.
Chi di voi è in grado di pensare al punto in cui termina lo spazio? E oltre quel punto cosa c'è? Al limite potrà esserci il vuoto, che è comunque spazio.
Non siamo in grado di pensare diversamente, proprio a causa della nostra esperienza.
All'incirca lo stesso si può dire del tempo, sebbene con qualche sfumatura differente.
Non siamo in grado di concepire un tempo finito, proprio perchè, se il tempo finisse, che ci sarebbe dopo?? Altro tempo.. non possiamo concepire nulla di diverso.
Proprio perchè non abbiamo mai avuto esperienza di un "non-tempo".

=)
warum is offline  
Vecchio 19-11-2007, 12.45.35   #22
The_ALL
Ospite
 
Data registrazione: 15-11-2007
Messaggi: 6
Riferimento: L'infinito

Salve a tutti, mi sono iscritto quando ho visto questo forum, perche' in generale mi interessano le teorie che vengono esposte riguardanti la fisica, non so quanto sia frequentato questo forum ma ok.

i concetti come nulla,"vuoto",assenza di qualcosa, e l'opposto come la presenza di oggetti non calcolabili per la loro grandezza ,sono mal rappresentati e visti sempre come qualcosa di non immaginibile o descrivibile.
Nel fare un esempio noi rimaniamo a calcolare tutto cio' che contiene una stanza,ma non la stanza stessa, perche' altrimenti essa sarebbe contenuta in qualcosa e cosi' via.
L'infinito non e' piu' qualcosa di non definito.
La matematica ci ha aiutato notevolmente nel discernere i suoi paradossi.
Basta pensare ad una sommatoria e vedere come nemmeno il piu' potente degli elaboratori potrebbe mai arrivare ad un risultato,ed invece usando il limite siamo capaci in 2 secondi di conoscerne il risultato.

...ora passo a miei pensieri
Noi sappiamo distinguere infiniti di maggiore o minore grandezza fra loro e da questo possiamo ricavarci un grafico che li rappresenta.
Da questo possiamo ricavare l'infinito primo.Curiosamente vediamo che un infinito primario,cioe' dal quale nascono gli infiniti piu' piccoli o limitati/misurabili,corrisponde alla dimensione al piano. Abbiamo quindi per ora 3 infiniti primari della nostra terza dimensione e il quarto il tempo non risulta invece infinito primario come ci saremmo aspettati....beh mi fermo qui.
The_ALL is offline  
Vecchio 13-12-2007, 23.06.32   #23
cielosereno52
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Data registrazione: 21-05-2006
Messaggi: 211
Riferimento: L'infinito

L'infinito.. a poterlo poeticamente definire.. lo immagino come una grossa bolla di sapone..soffiata da un bambino..In effetti il passaggio da una dimensione di stasi, ad una di espansione pluridimensionale... ( il big bang) può essere quasi identificato nel soffio divino.. che espande.
Certo... pensare che il mio universo in cui vivo è una palla di infinita leggerezza e fragilità..mi scombussola un pochino.. ma si connette molto bene sul tema della mia fragilità come essere umano.. a termine.. come le bolle di sapone...
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Vecchio 29-12-2007, 20.04.58   #24
Oxymoron.
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Data registrazione: 29-12-2007
Messaggi: 25
Riferimento: L'infinito

Quindi.

Se è vero che l'infinito è qualcosa di illimitato, che non finisce mai, che non muore mai, se è vero che la vità (essa inclusa) è qualcosa di limitato, che è semplicemente piena di cose che sono destinate alla morte:

l'infinito non esiste.
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Vecchio 02-01-2008, 18.50.39   #25
Nefonos
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Data registrazione: 24-12-2007
Messaggi: 41
Riferimento: L'infinito

Ritengo piuttosto infondato il preconcetto della limitatezza dell'uomo nel voler concepire l'infinito. Non vedo infatti come l'essere umano sia destinato, per chissà quale motivo, a non poter definire l'infinito. Suppongo anzi che se si volesse considerare l'uomo come finito immaginandosi l'opposto si giungerebbe all'infinito. Tuttavia dipende dalla filosofia e dalla scienza la diversa definizione fornita al termine infinito. L'inutile tergiversare (seguendo spesso il metodo aristotelico) non porta certamente a una conclusione che si può definire accettabile o perlomeno che tutti possano condividere. Escluderei però la via della filosofia, non perchè non sia interessante, ma piuttosto perchè basterebbe leggersi le interpretazioni di infinito ficthiane, shellingiane e hegeliane (e quindi si avrebbe molto da discutere). Anche la scienza ha dato svariate e complesse definizioni, anche se sarebbe opportuno specificare l'infinito che si intende cercare per evitare di giungere a qualche infinito relativo (intendo con ciò un infinito che si riferisce a una materia, come la matematica e che ha una precisa funzione nel calcolo). L'infinito nel concetto di spazio-tempo? O solo di spazio? O solo di tempo? O poetico? O letterale? O in un altro modo?


Citazione:
Originalmente inviato da Oxymoron.
Se è vero che l'infinito è qualcosa di illimitato, che non finisce mai, che non muore mai, se è vero che la vità (essa inclusa) è qualcosa di limitato, che è semplicemente piena di cose che sono destinate alla morte:

l'infinito non esiste.

In che modo colleghi l'infinito con la vita? E come unisci la vita alla limitatezza?
Nefonos is offline  
Vecchio 02-01-2008, 19.25.53   #26
Oxymoron.
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Riferimento: L'infinito

Citazione:
Originalmente inviato da Nefonos
In che modo colleghi l'infinito con la vita? E come unisci la vita alla limitatezza?

Intendo dire che il concetto di infinito non ha nulla a che fare con la vita corrente, per cui non vedo perché l'uomo dovrebbe arrovellarsi per tentare di darsi una risposta che non può darsi.
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Vecchio 02-01-2008, 21.54.59   #27
Nefonos
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Messaggi: 41
Riferimento: L'infinito

Citazione:
Originalmente inviato da Oxymoron.
Intendo dire che il concetto di infinito non ha nulla a che fare con la vita corrente, per cui non vedo perché l'uomo dovrebbe arrovellarsi per tentare di darsi una risposta che non può darsi.

però sia matematica, che fisica, che filosofia vivono con questo concetto. Si può ben dire che è usato. Certo, se poi uno vivesse in una caverna come un primitivo, non avrebbe legami con l'infinito, o meglio anche eventuali collegamenti non potrebbero essere compresi da quest'uomo preistorico.
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Vecchio 27-01-2008, 11.15.32   #28
Vito87
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Messaggi: 39
Riferimento: L'infinito

Il concetto di infinito credo che per l'uomo sia possibile concepirlo. Dal momento in cui si è posto la domanda del se "c'è un qualcosa che non finisce?", per farsi intendere in maniera universale, ha coniato il termine infinito. Quindi, il concetto e la parola che lo definisce, è possibile averla. Il problema a mio avviso, è a quale materia/oggetto/cosa, si vuole affibbiare l'aggettivo di infinito..., un tempo infinito, uno spazio infinito, un pensiero infinito, i numeri infiniti. Questo, porta a determinare, su un concetto sensibile, un altro concetto astratto. Tempo-sensibile + infinito-astratto. Per l'uomo, il tempo è qualcosa di sensibile, di determinato ai sensi, mentre infinito, è solo un concetto; quindi, il collegamento tra tempo e infinito a mio avviso, è possibile ma non capibile, o per lo meno, l'uomo ci ragiona sopra senza arrivarne a capo. Concludendo, il concetto di infinito, preso da solo, per l'uomo è qualcosa di estremamente semplice, mentre, legarlo ad un qualcosa di sensibile, lo porta ad un livello di astrazione che lo devia nel ragionamento dal capire fino alla fine, qual'è il senso di infinito legato a quella determinata cosa
Vito87 is offline  
Vecchio 28-01-2008, 20.54.42   #29
nuages
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Data registrazione: 16-12-2007
Messaggi: 196
Riferimento: L'infinito

Ma queste "particelle" chi le ha mai viste? Noi conosciamo solo i loro effetti!!!!
Partendo dal presupposto che ci insegna la fisica quantistica moderna, la quale ci insegna che la natura dell’universo è un’insieme unico ed indivisibile in cui tutto è connesso; per cui le cose solide e fluide che noi percepiamo con i nostri sensi, non sono altro che “fluttuazioni quantistiche di campo”, in tale prospettiva una particella non esiste di per se stessa, ma esiste unicamente attraverso l’effetto che essa stessa crea, definito come “l’effetto di campo” gravitazionale, elettromagnetico, nucleare ecc. per cui la realtà da noi percepita non è niente altro che un’insieme di campi, i quali continuamente interagiscono tra di loro, e dove l’osservatore e l’osservato fanno parte dello stesso “Tutto” interconnesso a più livelli.
Tutto l'universo che noi definiamo come vuoto e pieno potrebbe essere visto come un’ enorme ragnatela di base informatica dove sussistono zone “senza tensione” e zone “in tensione”; spiegare poi cosa si intende con questi due termini bisognerebbe capire prima cos'è il mattone di base con cui è costruito tutto l’universo, e qui vi sono diversi filoni di pensiero, tra cui i due principali sono: 1) ipotesi del “big-bang” da cui sono poi nate le così dette teorie delle “particelle”, 2) ipotesi dell’etere informatico fuori dal tempo, che è un nostro modo di leggere il battito di vita universale che vi è presente in ogni atomo e molecola dell'universo.
nuages is offline  
Vecchio 29-01-2008, 15.57.39   #30
Nefonos
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Data registrazione: 24-12-2007
Messaggi: 41
Riferimento: L'infinito

Citazione:
Originalmente inviato da nuages
Ma queste "particelle" chi le ha mai viste? Noi conosciamo solo i loro effetti!!!!
Partendo dal presupposto che ci insegna la fisica quantistica moderna, la quale ci insegna che la natura dell’universo è un’insieme unico ed indivisibile in cui tutto è connesso; per cui le cose solide e fluide che noi percepiamo con i nostri sensi, non sono altro che “fluttuazioni quantistiche di campo”, in tale prospettiva una particella non esiste di per se stessa, ma esiste unicamente attraverso l’effetto che essa stessa crea, definito come “l’effetto di campo” gravitazionale, elettromagnetico, nucleare ecc. per cui la realtà da noi percepita non è niente altro che un’insieme di campi, i quali continuamente interagiscono tra di loro, e dove l’osservatore e l’osservato fanno parte dello stesso “Tutto” interconnesso a più livelli.
Tutto l'universo che noi definiamo come vuoto e pieno potrebbe essere visto come un’ enorme ragnatela di base informatica dove sussistono zone “senza tensione” e zone “in tensione”; spiegare poi cosa si intende con questi due termini bisognerebbe capire prima cos'è il mattone di base con cui è costruito tutto l’universo, e qui vi sono diversi filoni di pensiero, tra cui i due principali sono: 1) ipotesi del “big-bang” da cui sono poi nate le così dette teorie delle “particelle”, 2) ipotesi dell’etere informatico fuori dal tempo, che è un nostro modo di leggere il battito di vita universale che vi è presente in ogni atomo e molecola dell'universo.


scusa, forse sono io a non cogliere il collegamento...ma tutto quello che hai scritto cosa c'entra con l'infinito?
Nefonos is offline  

 



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