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Vecchio 01-06-2006, 13.11.42   #11
gyta
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Messaggio originale inviato da edali
Ed anche il discorso di “stop all’erotismo” sa un po’ di …non so come dire “chiodo di Gyta"

Stop.. all'erotismo????
Ma che accipicchia stai a dì ??

Dunque.. mi spiego meglio (o ci provo!):

"Stop" di certo: mai!
non all'erotismo né all'eroismo!

Non parlo di erotismo come comunemente può esser inteso!
Parlo del tutt'uno profondo della nostra spinta alla vita!
Parlo di quella "libido" freudiana analizzata dalla sottoscritta e portata alla luce nell'ambito della piccola considerevole argomentazione "vita"(!)

Parlo di eros e thanatos
[come piace parlare ai più dotti e non a me!]
Parlo della pulsione primaria dell'uomo
che crea sempre&comunque
quando può.. come può (!)
Parlo dell'amore per la vita
ed amore per la morte !
[biofolia e necrofilia entrambe presenti nell'uomo
necessari al suo equilibrio psichico!]

Parlo di come ogni azione non sia che
quell'istinto vitale portato alla luce
attraverso pur tutto il tragitto di concettualizzazione
conflitto in virtù d'un razionale "di troppo"
comunque necessario.. tra la forma e la non forma dell'anima (!)

Se poi vogliamo ai minimi termini
ben si può leggere ogni atteggiamento alla vita
come puro atto di sessualità
dal godimento del bambino sul seno della madre
al defecare come primo autonomo sublime atto creativo!!

Un caro saluto!!



Gyta

Ultima modifica di gyta : 01-06-2006 alle ore 13.19.46.
gyta is offline  
Vecchio 01-06-2006, 20.44.13   #12
edali
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Gyta, la differenza fra l’erotismo e l’eroismo, penso di conoscerla. Non la comprensione di certe paroline manca a me, ma la comprensione di una tecnica tutta particolare di accoppiare le parole. Tutto qua. Altrimenti penso di aver compreso il tuo punto di vista anche se non condivido del tutto. E poi quello che dicono i dotti non mi fa ne caldo ne freddo. Sono pure loro (certi, mentre gli altri erano) dei mortali e niente vieta ad ognuno di noi ad avere il proprio punto di vista dettato dal nostro sentire.

Ciao
edali


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Messaggio originale inviato da gyta

al defecare come primo autonomo sublime atto creativo!!

Un caro saluto!!

Gyta

ps. questo te lo potevi risparmiare.
edali is offline  
Vecchio 02-06-2006, 15.59.15   #13
gyta
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Messaggio originale inviato da gyta
dal godimento del bambino sul seno della madre
al defecare come primo autonomo sublime atto creativo!!

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Messaggio originale inviato da edali
questo te lo potevi risparmiare.

Se ci chiediamo attorno all'uomo ed alla sua distruttività
dobbiamo domandarci prima d'ogni altra cosa
in cosa ponga radici questo istinto distruttivo.

Ho parlato di amore per la vita ed amore per la morte;
ho aperto una parentesi importantissima circa il comporsi
della nostra "modalità vita" attraverso i primi atti dell'infanzia
e la loro importanza per la qualità della vita dell'uomo che sarà:
non potevo tacere questo aspetto seppur "imbarazzante" ad uno sguardo lontano ma fondamentale in un analisi più particolareggiata.

Vedi questo aspetto che sembra "di troppo", banale.. persino "scurrile" è invece proprio la chiave di lettura di ciò che quel bambino sarà domani come uomo.
Attraverso il rapporto che il bambino ha con le proprie feci si stabilirà quel primo fondamentale rapporto tra la sua potenza creativa ed il mondo esterno; la sua tendenza alla generosità od al "trattenere", all'avarizia: il suo rapporto col mondo.

Molto più che semplici simboli, primi passi che danno l'impronta definitiva..
Così nella profondità dell'anima non esiste qualcosa che non abbia un alto valore formativo e di seguente modellazione..
e primo fra tutti proprio quest'atto tanto "intimo" quello dell'espulsione dei "rifiuti" che in tal caso altro non sono che la sua modalità attraverso cui si accorge di essere in grado totalmente ed autonomamente per la prima volta di "creare" qualcosa dal "nulla", solo da "lui stesso".

[Spiegato brevemente con parole mie]

Nulla a te diretto.. neanche il gioco tra "erotismo" ed "eroismo",
da me volutamente messo al centro ad indicare quanto in realtà vi sia di "eroico" nell' essere.. umani in questo gioco profondo che è molto più di un semplice "gioco del sentire" ma atteggiamento alla vita!




Gyta

Ultima modifica di gyta : 02-06-2006 alle ore 16.02.07.
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Vecchio 03-06-2006, 11.53.51   #14
nexus6
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Smile Solo qualche riflessione.

A volte sono eccessivamente pessimista, altre volte un po’ meno. Sono orientato a pensare che sia appunto questione di equilibri soggetti a continue mutazioni, cambiamenti; può essere pericoloso tutto ciò, lo è in effetti, è vero, l’uomo pare allontanarsi da se stesso, ma questa non potrebbe considerarsi una sorta di “evoluzione”? Ad un certo punto l’Uomo si troverà estraneo a se stesso? Pare un po’ sconcertante detta così: piuttosto, spero, si renderà conto di essere maturato, né sarà consapevole. L’idea che voglio lanciare è questa: è vero, l’uomo rischia di allontanare il proprio centro da sé, ma se fosse proprio il centro che si spostasse? Se si sviluppasse un nuovo Sé, diciamo più consapevole, più “globale”? Non sarebbe il caso di spostarcisi? Oh... è solo un’idea.

Ho sempre pensato che finchè il fanciullo non diventa Uomo, non si prende le proprie responsabilità, non matura, non si assume le conseguenze delle proprie azioni, finchè si percepirà la morale imposta come un “dover essere fatto” e non come un “io voglio fare”, finchè si avrà bisogno del controllo dei genitori... beh quel fanciullo rimarrà tale; forse è iniziata la nostra adolescenza, in cui si inizia a padroneggiare la Vita ed in cui sono forti le tensioni con se stessi e gli altri, laceranti a volte. A volte mi interrogo come un possibile uomo appartenente ad una futura umanità possa guardare questa epoca, quali insegnamenti ne trarrà... non voglio pensare che non ne tragga alcuno e che non sia maturato, perché in quel caso stento a credere che vi possa essere una “umanità”, tale è il potere a cui stiamo accedendo. È proprio come all’inizio dell’adolescenza, quando si scoprono potenti pulsioni che bisogna imparare a canalizzare opportunamente...

Questa evoluzione dovrà essere una evoluzione non solo a livello tecnologico, ma a livello soprattutto psichico, mentale... questi due cambiamenti non stanno andando di pari passo e non serve a nulla demonizzare la scienza e la tecnologia, secondo me, dovrà essere l’uomo la cura di se stesso... le categorie dovranno pur cambiare, come avviene nell’allontanamento dalla fanciullezza. Se non avverrà ciò, penso che la Natura non ci metterà poi molto a far sì che il nostro diventi un binario morto, così come è stato per migliaia, milioni di forme di vita nel nostro pianeta e chissà quante altre da altre parti.

L’uomo possiede un istinto distruttivo? Come si concilia ciò con l’istinto di autoconservazione? Boh... non so... armamenti e quant’altro farebbero proprio pensare che questo istinto vi sia...; proseguendo il parallelo con l’adolescenza, potremmo dire che ha acquisito nuovi “poteri”, ma all’inizio non è in grado di gestirli e dunque si prospettano all'orizzonte, e spero che avvengano, cambiamenti non solo fisici, ma profondamente mentali.

Boh... vabbè, solo qualche spunto. È che quando si parla di questi argomenti noto che rischio sempre di cadere in discorsi eccessivamente idealisti, eccessivamente ecologisti, già fatti, che rasentano i discorsi da bar per capirci, ed allora cerco (tento) di provare a battere strade “non consuete”, diciamo così... e tendo a sparare cavolate; preferisco comunque queste ultime.


Un carissimo saluto a tutti.

Ultima modifica di nexus6 : 03-06-2006 alle ore 11.57.33.
nexus6 is offline  
Vecchio 10-06-2006, 01.23.46   #15
gyta
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Messaggio QUASI* originale inviato da nexus6
Ho sempre pensato che finchè il fanciullo non diventa Uomo, non si prende le proprie responsabilità, non matura, non si assume le conseguenze delle proprie azioni, finchè SI PERCEPIRA' la morale imposta: “dover essere fatto”
e non l' “IO AMO FARE* ”, finchè si avrà bisogno del controllo dei genitori... beh quel fanciullo rimarrà tale; forse è iniziata la nostra adolescenza..


Citazione:
Messaggio originale inviato da nexus6
L’uomo possiede un istinto distruttivo? Come si concilia ciò con l’istinto di autoconservazione? Boh... non so... armamenti e quant’altro farebbero proprio pensare che questo istinto vi sia...; proseguendo il parallelo con l’adolescenza, potremmo dire che ha acquisito nuovi “poteri”, ma all’inizio non è in grado di gestirli e dunque si prospettano all'orizzonte.



Già.. ! Il punto è proprio in una progressiva maturazione come ben può essere rappresentata dallo sviluppo del bambino piccolo che giunge ad essere adulto! E nella stessa umanità penso sia visibile ed in atto tale percorso seppur probabilmente differente nei luoghi e culture. Dall'istinto più generale alla vita prendono posto tutte le possibilità "evolutive" interiori, così come quelle "involutive" se la spinta primaria alla vita viene in un qualche a non trovare la strada per potersi esprimere: così dalla più normale aggressività sino alla direzione distruttiva verso la morte. Una strada complessa e credo ancora con molti punti oscuri; di sicuro laddove la vita più profonda dell'essere è profondamente incoraggiata anche il senso di alienazione distruttivo non diverrà strada di perversione all'istinto vitale. Il problema e la cura come tu stesso concludi risiedono nell'uomo, nella sua capacità di superare il senso d'isolamento, di estraneità dal mondo mutante e dai suoi simili!
E' la strada verso la libertà e l'amore, è la strada verso l'intimità col mondo.. parimenti al percorso interiore è quello spaziale, dei confini, della creazione, del rapporto fisico con la natura, del superamento della condizione di estraneità ed impotenza [intesa come incapacità d'essere realmente in rapporto d'intimità in contrasto col senso del possesso, inteso quest'ultimo come "potenza (sulle cose)" ma nel reale maschera di profonda "impotenza" appunto].

Citazione:
A volte mi interrogo come un possibile uomo appartenente ad una futura umanità possa guardare questa epoca, quali insegnamenti ne trarrà...

Penso che non si possa che guardare la storia umana che da una discreta lontananza per poterne cogliere realmente tutti i passi in avanti verso una reale volontà di crescita che l'uomo ha compiuto nel tempo.. Certo è che la tecnica o meglio ancora, il potere in mano a menti "sbagliate" può realmente concorrere a concludere quel passo irrimediabilmente fatale che può porre fine ad ogni possibile sviluppo del percorso.. Ci auguriamo di no.. Non possiamo che credere fermamente che ancora un'altra direzione sia possibile!
Si.. Forse è iniziata sul serio la nostra "adolescenza" coi suoi piccoli-grandi disastri.. non irrimediabili si spera.. Poiché oltre sperare fermamente nell'anima altro è forse ancor più vano. Solo un uomo sano può fermare un folle; solo l'amore per la vita l'annichilimento dalla strada segnata..!

No, il problema non è nello sviluppo tecnologico, nel potere della scienza e della conoscenza, il problema è nella mente dell'uomo che ha dimenticato l'attività interiore per quella esteriore, sacrificando la vera conoscenza con l'appropriazione.. è questo il frutto malato di un'impostazione sociale che, parafrasando Fromm, seppur appaia libera è in realtà profondamente e celatamente sottomessa al valore del possesso più che alla forza creativa stessa, quella che ridarebbe all'uomo la sua dimensione d'umanità e la voglia profonda e reale di vivere, di amare!



Gyta
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