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Scienze - Ciò che è, e ciò che non è spiegato dalla scienza.
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Vecchio 24-05-2006, 17.25.50   #1
nexus6
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Unhappy Uomo: individuato IL composto ad alta tossicità

Brutte notizie per la Terra: un articolo pubblicato sull'autorevole "il senso comune" del ILC (Il Luogo Comune) mette in guardia sulla tossicità degli uomini. Individuati moltissimi uomini ad alta tossicità.

New York (USA) - I rischi tossicologici legati all'invasione dell'uomo? Molti, moltissimi. Lo sostengono i numerosi esperti intervistati da "il senso comune", il prestigioso periodico pubblicato dal ILC: secondo l'approfondimento firmato dal giornalista Philip Ross, "gli uomini sono sempre più diffusi" ed ormai hanno preso piede in quasi tutti i settori delle attività del pianeta Terra.

Dalle attrezzature sportive fino all'hardware informatico, sono almeno 6 miliardi gli uomini che popolano la Terra. Tutte le attività che impiegano uomini, sostengono gli scienziati ingaggiati dal governo statunitense per studiare il fenomeno, sono potenzialmente dannosi per la salute.

L'opinione sempre più diffusa nella comunità scientifica americana è che la natura degli uomini, dalla statura non superiore ai 3 metri, permette ad essi di addentrarsi in tutti gli anfratti terrestri e provocare reazioni negative: dalla semplice afa estiva fino allo sviluppo di uragani. I danni provocati dagli uomini non interessano soltanto la Terra, ma possono avere ricadute pesanti a livello universale.[...]

Malgrado i passi avanti nella ricerca umana, lo studio degli effetti sulla Terra e sull'universo è ancora indietro rispetto alla diffusione degli uomini. Alcune industrie chimiche, come DuPont, hanno finanziato alcune ricerche scientifiche su questo delicatissimo argomento. Peter Hoet, tossicologo presso l'Università Cattolica di Leuven in Belgio, solleva dubbi sulla bontà di questi studi: "Se fossi una mamma che sta per produrre un uomo, sarei sicuramente terrorizzata dallo scoprire effetti collaterali altamente pericolosi: c'è il rischio che l'intera Terra salti in aria".

Fonte: Punto Banale http://www.punto-banale.it

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Vecchio 25-05-2006, 07.16.02   #2
gyta
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Già.. fa riflettere.. (!)

Ho cercato di comprendere meglio cosa volesse nello specifico(ammesso ce ne sia mai bisogno!) indicare questo articolo da te citato.. Purtroppo il sito da te indicato non mi risulta reperibile..
Ma un articolo del tutto simile risulta sotto nanotecnologie..
Ed il parallelo è ovvio!

Non semplice gioco metaforico alla nano tecnologia (sulla tossicità delle nanoparticelle utilizzate nei più disparati settori dell’industria*) ma la traduzione più esplicita di quello che realmente comporta l'infestazione da attività umana inconsapevole ma comunque colpevolmente responsabile!

In realtà l'infiltrazione irresponsabile dell'uomo ovunque abbia luogo quali che siano le "dimensioni", d'interazione, d'indagine consentite dà come risultanza la compromettente manomissione sempre più progressivamente devastante dell'intero sistema d'equilibrio..!

Ancora e sempre ci si ritrova dinnanzi la medesima problematica: un sapere che non è supportato da un senso profondo di amore per la vita..! Fromm.. tanto per ricitarlo aveva già ben sospettato dove avrebbe potuto portare lo sviluppo tecnologico dell'uomo senza l'uomo! Senza quelle qualità che fanno di un essere pensante un essere essente! Non un consumatore ad oltranza mai pago di inglobare in sé e materia e concetto.. per incapacità profonda di instaurare un rapporto di amore in sé e verso l' esterno, verso la stessa vita.
Capacità d'intimità, di quella conoscenza che porta simbiosi se non addirittura creazione di sempre nuova e più "pronta" vita.. L'originalità dell'essere va ad essere sostituita con la molteplicità delle cose che divengono arti di sé, prolungamenti di se medesimo, inglobamenti per una fame che mai potrà venire saziata poiché non vi è più coscienza reale di una pancia, di essere..! L'arte creativa, la primaria esigenza dell'uomo soffocata uccisa in una corsa di paura figlia di quella solitudine esistenziale di profonda alienazione al non essere sempre più dilagante dell'uomo dove unico appiglio rimasto di socialità ed attività creativa consta nel divenire lui stesso parte di quella macchina di produzione quella stessa che avrebbe dovuto salvarlo dalla schiavitù di una vita da bestia da soma, macchina che ha soppiantato forse irrimediabilmente la sua attività vitale del creativo per eccellenza.
Incastrato in un conformismo che è la nuova alleanza di socialità, non s'accorge di massima più di aver realmente venduto la sua anima alla morte dello spirito, patteggiato essere con avere, quello spirito che dava respiro e vita, quella solarità indispensabile al delicato equilibrio degli oscuri meandri della sua coscienza, della sua psiche, quel respiro che distingueva materia.. da vita pulsante!

S’insegna all’uomo la struttura delle cose esistenti ma si dimentica che senza la conoscenza di sé ciò che resta è potere in mano ad un bambino malato da sostanziale impotenza..
se vogliamo leggere l’attività creativa come sublimazione degli impulsi erotici, al suo bisogno di dare vita o distruzione (**) allora ci apparirà più chiaro che alle cattedre e prima ancora dell’allattamento dovrebbero inserire una terapia di riabilitazione alla vita!

Si insegna a produrre.. Chi insegna ad essere?



Il problema è che l’amore per la vita
è ereditario, avviene pressoché esclusivamente direttamente per contagio:
è una di quelle poche “arti” che difficilmente potrà essere insegnata
necessitando di un sufficiente supporto alla base..

Si può ostacolare però il dilagare del male dell’alienazione
conoscendolo nel suo dispiegarsi, nelle sue radici.


Se lo conosci forse (!).. non ti uccide!

Non dimentichiamoci che sono gli istinti nell’uomo a dettare legge imperativa!
Inutile pensarci Dei se non riconosciamo nei nostri sofisticatissimi frutti cerebrali
quel tacito istinto di semplice animale bisognoso di ben poche cose,
ma sostanzialmente inderogabilmente precise!



Gyta



*( http://punto-informatico.it/p.asp?id=1495964&r=PI
http://punto-informatico.it/p.asp?id=1379887
http://punto-informatico.it/p.asp?id=1361246 )
** sintesi d’atto creativo
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Vecchio 26-05-2006, 23.54.45   #3
nexus6
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Cool Come riesco a scriverti? Ah... deve essere un miracolo! E la scienza...?

Ciao Gyta, come va? Da quanto tempo, mannaggia... ... certo con il tuo post analizzi e quasi concludi già molto abilmente la questione! Che rimane da dire? Solo qualcosina di "complementare"... e speriamo non banale.

www.punto-banale.it non esiste ... o meglio esiste in ogni angolo la banalità... la convenzionalità... perciò non ha bisogno di un particolare sito web per raccogliersi...

Il problema sta dunque nell’uomo...? Non nella “scienza”? Non nella “tecnologia”? Ah... mi giunge nuovo quello che mi hai detto, cara Gyta .

Tante volte in questo forum vengono aperte discussioni come quella “parallela” sulle nanotecnologie, dove si punta (giustamente) ad analizzare aspetti negativi e affini, ma a volte sento che c’è aria di demonizzazione, c’è aria di caccia alle streghe, perché l’apertura dello stesso tipo di discussioni è continua, continua, continua... e continua; finisce per essere un parlare su se stessi e questa è una delle cose da cui cerco di rifuggire. L’immagine di Frankenstein non è mai passata di moda.

Vorrei portare un punto di vista "complementare": l’uomo non è proprio capace di trovare questo equilibrio? È la sua croce e/o una delle sue più grandi potenzialità? Il disequilibrio, la distruzione (con i tuoi due asterischi) può portare alla distruzione (senza nessun asterico) o a nuovi equilibri “metastabili”, cioè molto mutevoli, come le isole di stabilità nel mare caotico? Che poi porteranno a nuovi metaequilibri? L’uomo è un fattore di rottura (a volte “di palle” per la natura ), ma ci è dentro, alla natura, ne è parte.

Evoluzione, “nuove forme” di uomo... è “pericolosa” questa strada? È pericolosa questa strada per la “vita”? L’uomo sembra volersi distruggere? Perché vengono rinforzati gli arsenali nucleari? Altro che disarmo... vedi Russia... colpa della scienza?

Si potrà dire: sì, la scienza ha messo nelle mani dell’uomo un potere considerato, in passato, divino.

La “scienza”?? E chi la fa? I marziani?

Se la scienza e la tecnologia paiono, ai più, non possedere e rispettare alcun “valore” fondamentale “umano”... d’altronde portano inquinamento, distruzione, meccanizzazione, Frankenstein... che facciamo? E' l’uomo che ha perso quei “valori” (semmai li abbia avuti)? Se sì, "dove" e "quando" li ha persi?

L’istinto di conservazione su tutti... come si concilia questo, con l’apparente deriva autodistruttiva odierna? C’è nei singoli, ma non nell’Uomo?

Vabbè la smetto di fare domande...

Mi sa che ancora non è avvenuto il pieno compimento/evoluzione dell'Uomo; è ancora un fanciullo che non sa distinguere una palla da una bomba (nucleare, di tipo fissione-fusione-fissione).


nexus6?
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Vecchio 29-05-2006, 10.46.14   #4
gyta
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Citazione:
..che facciamo?
E' l’uomo che ha perso quei “valori” (semmai li abbia avuti)?
Se sì, "dove" e "quando" li ha persi?
L’istinto di conservazione su tutti... come si concilia questo,
con l’apparente deriva autodistruttiva odierna?

Mi sa che ancora non è avvenuto il pieno compimento/evoluzione dell'Uomo.


Poni domande non facili..
Si..! Penso anch’io che l’uomo abbia man mano cercato
una più completa maturazione.. Non quindi che l’abbia espressamente “persa”..!
Forse ha “perso” nel senso di “mutato” ordine ad alcune priorità di valori proprio nella sua ricerca difficoltosa verso una maggiore coscienza di sé e della propria libertà.

Purtroppo -ahimè! Ahì.. noi!- l’istinto di conservazione passa anche attraverso il senso del piacere e qui ne muta la corsa.. (!)
Quello che può apparire soddisfacimento di un bisogno primario
può essere invece l’unica strada breve conosciuta a raggiungerlo!
E penso che proprio questo sia avvenuto..
Il grande senso di adattabilità dell’uomo è risultato essere arma a doppio taglio portando alla lenta accettazione di condizioni distanti da quelle necessità più sane ed immediate in virtù di una fede nel domani.. Fede lecita ma che man mano allontana l’uomo da se stesso (la vita dalla vita!).
Alla ricerca d’un annullamento alle distanze, in un nuovo rapporto con lo spazio, muta stranamente anche il tempo non più scandito da fattori naturali ma da quelli sociali(industriali). In questo nuovo spazio dove le distanze sembrano essere non più insuperabili, l’uomo allontana il proprio centro da sé, dalla terra e lo pone al cuore della nuova realtà, una realtà sconosciuta e promettente ed in questo viaggio muta le sue radici :errore fatale, poiché si troverà a pagarne pegno nella dimenticanza di sé, diventando forse per la prima volta a sé completamente estraneo (fuori dal vecchio mondo lasciato >non tanto la storia del paradiso quanto dell’emigrante!).
Sarà a mio avviso proprio la perdita di queste radici ad indurlo ad accettare altre forme di piacere non essendo più le prime facilmente compatibili alla nuova realtà.
Quindi smarrito e in sé e nella nuova realtà baratterà tempo con spazio, fatica con futuro; con la terra ormai estranea non resta che la pietà di un presente da dimenticare.
(in cui tutto è lecito)

Quadro tetro.. ma vorrebbe essere solo un analisi ‘tecnica’ di come cercando cibo migliore uno finisca per fame immediata ad accettare pur ben quello velenoso..



Gyta
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Vecchio 30-05-2006, 18.44.36   #5
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Re: Come riesco a scriverti? Ah... deve essere un miracolo! E la scienza...?

Citazione:
Messaggio originale inviato da nexus6


Il problema sta dunque nell’uomo...? Non nella “scienza”? Non nella “tecnologia”? Ah... mi giunge nuovo quello che mi hai detto, cara Gyta .

Tante volte in questo forum vengono aperte discussioni come quella “parallela” sulle nanotecnologie, dove si punta (giustamente) ad analizzare aspetti negativi e affini, ma a volte sento che c’è aria di demonizzazione, c’è aria di caccia alle streghe, perché l’apertura dello stesso tipo di discussioni è continua, continua, continua... e continua; finisce per essere un parlare su se stessi e questa è una delle cose da cui cerco di rifuggire. L’immagine di Frankenstein non è mai passata di moda.

..........

nexus6? [/b]


Mi sa che è un po’ troppo tardi per tornare indietro alle caverne. Ed anche il discorso di “stop all’erotismo” sa un po’ di …non so come dire “chiodo di Gyta ”. La nanotecnologia, come tutte le altre conquiste scientifiche, non è da demonizzare e neanche “l’ignoranza” dell’uomo, che sicuramente non è ancora al suo apice dell’evoluzione soprattutto come società.
.... che gli americani stanno facendo ricerche sulle ricerche delle ricerche, non è una cosa che mi convince molto, visto che sono tra i primi ad inquinare. E non me la sento neanche ad immaginare un mondo che per salvare l’universo non deve più procreare. Io sono ottimista di carattere. Perché semplicemente, per citare te, <l’uomo è dentro la natura>, e la tendenza sarà sempre verso i nuovi equilibri.


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Vecchio 30-05-2006, 18.50.48   #6
turaz
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... e anche perchè le eventuali distorsioni egoiche sono destinate presto o tardi a "crollare su se stesse"...
in virtù di quella "legge" magari banale ma talmente evidente di "causa-effetto"...
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Vecchio 30-05-2006, 18.55.40   #7
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turaz stranamente questa legge di “causa – effetto” porta al “vero” equilibrio (secondo me)

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Vecchio 30-05-2006, 18.58.01   #8
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assolutamente si...
soprattutto se l'uomo insisterà nel percorrere le "vie laterali" fatte prevalentemente di "scontro" senza comprendere il significato fondamentale della "via centrale" (dell'albero sephirot) frutto di unione degli apparenti opposti.

Nel momento in cui si dimora nella via laterale la legge di causa-effetto è inesorabile nel far crollare i castelli di sabbia fondati sulla non comprensione piena di se stessi...
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Vecchio 30-05-2006, 19.08.15   #9
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Non si dimora nella via laterale turaz …. si va a ping pong. Ho la vaga sensazione che senza percorrerla non si arrivi a quella centrale. C’è “un tempo” per tutto e per tutti. Inutile affrettarlo. Pazienza
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Vecchio 30-05-2006, 19.19.48   #10
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chiaramente edali...
proprio ping pong... come storia umana spesso insegna ( o dovrebbe farlo)...

è come se tu osservassi una linea e una pallina che continuamente rimbalza di qua e di la dalla linea senza soffermarsi su di essa...
poi più si allontana più vive l'estremo...
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