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Vecchio 04-04-2007, 00.57.47   #1
Lucio P.
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Il relativismo morale dei nostri giorni

TORINO, 04/04/07

Il relativismo morale dei nostri giorni

tratto da un articolo di P. Moretti



Il diffondersi della filosofia esistenzialista ha provocato il rifiuto dell'esistenza di una Verità assoluta. In ogni campo, non solo in quello religioso, si è ormai portati a pensare che tutto sia relativo: non esistono più principi morali oggettivamente validi, tutte le religioni sono buone, per cui bisogna essere accoglienti, aperti, tolleranti. Ormai per chi crede in principi morali assoluti, per chi crede nella verità assoluta sono stati coniati due termini, entrambi dai connotati oggi fortemente negativi: "integralisti" o "fondamentalisti". E, questo, con un atteggiamento contraddittorio, perché in un contesto di relativismo coerente anche gli assolutismi dovrebbero trovare accoglienza e tolleranza.

In questo modo si finisce con il guardare a Cristo come uno dei tanti mediatori che si sono autoproposti a far incontrare l'uomo con Dio, il progetto di salvezza da Lui realizzato sulla croce diventa una delle tante strade possibili per propiziarsi la divinità e anche i suoi insegnamenti morali hanno una valenza relativa, dipendente dalle persone e dalla situazioni.
Le facili etichettature e le critiche diffuse di presunzione o di chiusura non devono scoraggiarci dal continuare a proclamare l'unicità di Cristo, la totale mancanza di alternative salvifiche alla croce, l'assoluto valore della sua Parola come Verità e come sorgente unica e insostituibile di fede, di pace, di gioia, di libertà. Se anche gli uomini dovessero giudicarci, per questo, come "integralisti" e "fondamentalisti", non facciamoci condizionare o spaventare. La nostra fede in Cristo continuerà infatti ad avere senso soltanto se rimarrà "integra" (senza macchie e senza crepe che la deturpino) e soltanto se continuerà ad essere saldamente ancorata alle "fondamenta" eterne!


Il relativismo morale ha travolto in questo secolo la sfera più intima di ogni persona, quella della relazione con il proprio corpo e con il corpo degli altri. Non v'è più alcuna forma di rispetto e di onore per il proprio corpo: esporlo nudo o usarlo, anche mettendolo in vendita, per accoppiamenti vissuti al di fuori di ogni impegno morale (come il matrimonio) e di ogni vincolo (etero e omosessualità sono diventate moralmente indifferenti fra loro) non costituisce più un problema. Di conseguenza, manca anche qualsiasi forma di rispetto per il corpo degli altri: un corpo che può essere denudato, guardato, comprato, sfruttato... Lo squallore viene spacciato per "piacere", la perdita di ogni pudore e onore per "disinibizione", il disordine nelle relazioni per "libertà".

Risuona così particolarmente attuale l'avvertimento divino: "Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene; che cambiano le tenebre in luce, e la luce in tenebre; che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro!"

Eccoli sotto i nostri occhi i frutti del "piacere", della "disinibizione" e della "libertà": l'ansia e l'insicurezza provata da molti giovani pensando al sesso, la crescente difficoltà a goderne davvero i piaceri, le macerie di tante famiglie... e potremmo continuare. Abbandonare la via indicata da Dio "fin dal principio"', quella che indica nel solo contesto del matrimonio il pieno godimento del dono del sesso e quella che esorta a "possedere il proprio corpo in santità ed onore", non può che avere conseguenze nefaste.

Il Signore ci chiama ad andare controcorrente: a "tenere in onore il matrimonio", a "non macchiare d'infedeltà il letto coniugale", a tenerci lontani da ogni forma di "fornicazione" e a non cambiare "l'uso naturale (del sesso) in quello che è contro natura".
Lucio P. is offline  
Vecchio 04-04-2007, 02.04.35   #2
joannes
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Messaggi: 329
Riferimento: Il relativismo morale dei nostri giorni

la Madonna lo aveva detto già da prima di P. Moretti caro Lucio;
il diffondersi del relativismo, dell'ateismo, la negazione del cristianesimo, del Cristo. Non a torto già tutto presente nelle Scritture, negli ultimi tempi da non tradurre in fine del mondo!
cosi per contraddizione chi dice che non vi è nessuna verità dice un assoluto, una sua verità!
il relativismo serve per godere dei propri piaceri eliminato il peccato.
Nemmeno piu Dio può dirci che si, siamo peccatori.
il peccato non c'è piu; non c'è dunque piu Dio, ci siamo noi che pensiamo cosa sia Dio, ci siamo noi che, peccando non ce ne curiamo.
Cosi diviene naturale il vizio (ripetizione di atti negativi), rigettata la virtù(ripetizione di atti positivi), la fornicazione diviene normale atto indispensabile ad un sano rapporto di coppia e ne vengono promulgati programmi televisivi dove tutto è lecito, con approvazione degli psicologi che vogliono farci credere che è quando non si parlava di sesso che vi erano problematiche, nel mentre mi sembra che oggi sia un pantano assai peggiore, i problemi psicologici dei giovani non sono certo inferiori a quelli di cinquant'anni fa, semmai peggiorati. Cosi con la libertà sessuale (Dio gli ha abbandonati ai desideri del loro cuore), segue un peccato non tanto minore, l'aborto, quando questo rapporto-egoismo finisce con la proceazione "sbagliata" di un essere!
ma anche li, il relativismo la fa da padrone a cominciare proprio da coloro che dovrebbero difendere la vita, le donne, le femministe!
ma la libertà allora è fare come ci pare e piace, o vi è una coscienza, una morale che deve dare a questa libertà una sua coscienza ed una sua morale?
quando non c'è Dio nei nostri programmi, allora è assai difficile parlare di coscienza e di moralità, figurarsi di Vita!
la Verità è bene lasciarla a chi di dovere; può solo essere o meno accettata!
anche qui siamo liberi.
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Vecchio 04-04-2007, 08.53.03   #3
Noor
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Se anche gli uomini dovessero giudicarci, per questo, come "integralisti" e "fondamentalisti", non facciamoci condizionare o spaventare.


Già...perchè forse qualche sospetto ce l'hai...
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Vecchio 04-04-2007, 10.58.42   #4
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Riferimento: Il relativismo morale dei nostri giorni

bravo Noor… l’ironia a volta è più pungente e comunicativa delle argomentazioni.


Come sempre si parte da una base di partenza faziosa, cioè descrivere il relativismo religioso o etico per quello che non è. Il relativismo non significa “tutto va bene”, ma “tutto può essere discusso” il che è del tutto diverso. Il contrasto con i valori assoluti sta proprio in questo atteggiamento, cioè mentre l’assolutista si tappa orecchie e occhi non volendo mettere in discussione i suoi valori assoluti che devono riguardare non solo lui ma tutto il pianeta, il relativista si siede ad un tavolo per discutere quali valori sono condivisibili e quali non lo sono.

Citazione:
“Non v'è più alcuna forma di rispetto e di onore per il proprio corpo: esporlo nudo o usarlo, anche mettendolo in vendita, per accoppiamenti vissuti al di fuori di ogni impegno morale (come il matrimonio) e di ogni vincolo (etero e omosessualità sono diventate moralmente indifferenti fra loro) non costituisce più un problema.”

Per fortuna aggiungerei. Ma comunque deve essere una scelta personale, tu vuoi avere questi vincoli morali perché te lo impone Gesù ? bene, liberissimo di farlo, io non ritengo questi valori importanti, sono o non sono libero di comportarmi secondo i valori che io ritengo importanti visto che non limito la libertà di nessuno ?

Citazione:
“il relativismo serve per godere dei propri piaceri eliminato il peccato”

Che falsità ! Il relativismo serve ai cristiani per non essere tutti sterminati nei paesi islamici e agli ebrei, islamici ecc… per non essere bruciati sui roghi in Italia.


Saluti
Andrea
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Vecchio 04-04-2007, 12.01.00   #5
Mirror
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Citazione:
Originalmente inviato da spirito!libero
Come sempre si parte da una base di partenza faziosa, cioè descrivere il relativismo religioso o etico per quello che non è. Il relativismo non significa “tutto va bene”, ma “tutto può essere discusso” il che è del tutto diverso. Il contrasto con i valori assoluti sta proprio in questo atteggiamento, cioè mentre l’assolutista si tappa orecchie e occhi non volendo mettere in discussione i suoi valori assoluti che devono riguardare non solo lui ma tutto il pianeta, il relativista si siede ad un tavolo per discutere quali valori sono condivisibili e quali non lo sono.



Per fortuna aggiungerei. Ma comunque deve essere una scelta personale, tu vuoi avere questi vincoli morali perché te lo impone Gesù ? bene, liberissimo di farlo, io non ritengo questi valori importanti, sono o non sono libero di comportarmi secondo i valori che io ritengo importanti visto che non limito la libertà di nessuno ?


Caro Spirito Libero, devo ammettere che ti apprezzo, oltre che per il contenuto dei tuoi acuti interventi, anche per la pazienza e la fede nel prossimo che dimostri, nonostante tutto, nonostante l'evidenza dell'impossibilità di quel vero confronto che tu auspichi.
E' titanica la tua resistenza, comunque. Tanti auguri e buon proseguimento.
Io preferisco sorseggiare amichevolmente un buon caffè con Noor.

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Vecchio 04-04-2007, 12.17.28   #6
Lupo78
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Originalmente inviato da spirito!libero
bravo Noor… l’ironia a volta è più pungente e comunicativa delle argomentazioni.


Come sempre si parte da una base di partenza faziosa, cioè descrivere il relativismo religioso o etico per quello che non è. Il relativismo non significa “tutto va bene”, ma “tutto può essere discusso” il che è del tutto diverso. Il contrasto con i valori assoluti sta proprio in questo atteggiamento, cioè mentre l’assolutista si tappa orecchie e occhi non volendo mettere in discussione i suoi valori assoluti che devono riguardare non solo lui ma tutto il pianeta, il relativista si siede ad un tavolo per discutere quali valori sono condivisibili e quali non lo sono.



Per fortuna aggiungerei. Ma comunque deve essere una scelta personale, tu vuoi avere questi vincoli morali perché te lo impone Gesù ? bene, liberissimo di farlo, io non ritengo questi valori importanti, sono o non sono libero di comportarmi secondo i valori che io ritengo importanti visto che non limito la libertà di nessuno ?



Che falsità ! Il relativismo serve ai cristiani per non essere tutti sterminati nei paesi islamici e agli ebrei, islamici ecc… per non essere bruciati sui roghi in Italia.


Saluti
Andrea
Ciao spirito libero, ho letto alcuni tuoi interventi e trovo il tuo modo di scrivere alquanto persuasivo, efficace e colto. Mi piace molto.
Vorrei comunque esporre alcuni miei pensieri che in parte collidono con la tua esposizione. Non necessariamente il relativismo si traduce in " tutto può essere discusso " ma molto spesso diviene un puro pretesto per affermare <<faccio quello che voglio>> al di fuori di qualsiasi possibilità di ricercare una via comune e cadendo molto spesso nella maleducazione. Rifiuto inoltre quella dicotomizzazione assolutismo/ relativismo che si vuole far passare per vera, ovvero come caratterizzante una realtà che invece presenta maggiormente aspetti intermedi: ogni essere umano a un suo bisogno di certezza, che può essere più o meno " vero ", che fa parte della sua condizione culturale e del suo essere uomo. Naturalmente non voglio dire che tale dicotomia sia stata introdotta da te (era già implicita nel post), però continuando a dire: l'assolutista "si tappa le orecchie" mentre il relativista " discute " non si fa altro che rinfocolare un dualismo che, a mio modesto parere, non rappresenta la realtà.

Sono d'accordissimo sul fatto che sia un bene che etero e l'omosessualità siano diventate moralmente indifferenti. Troppa gente ha già sofferto. Ma c'è comunque bisogno di limiti: la stessa struttura sociale ha bisogno di limiti e vincoli comportamentali al fine di soddisfare interessi universalistici, che comunque devono permettere un certo margine di particolarismo. Attraverso le opportunità e le libertà concesse ai singoli questi devono potersi realizzare, ma ciò non significa che possono fare " tutto quello che vogliono ".

Concludo dicendo che troppo spesso, e che qui naturalmente non mi rivolgo a te, si accetta indiscriminatamente tutto ciò che la Chiesa dice e impone. Questo porta a sostenere delle affermazioni che si basano soltanto su studi fatti da teologi e su citazioni di Santi e di papi ma che non hanno nulla a che vedere con le scritture. Queste ultime inoltre vengono interpretate come " piace alla Chiesa ": alcuni passi interpretati letteralmente, altri simbolicamente, altri ancora non vengono considerati... ecc.. Questo non è forse relativismo?
Lupo78 is offline  
Vecchio 04-04-2007, 12.18.21   #7
spirito!libero
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Grazie mille Mirror... sono gli apprezzamenti come i tuoi che mi fanno andare avanti….

Ciao
Andrea
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Vecchio 04-04-2007, 14.42.55   #8
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Caro Lupo, innanzitutto grazie per le tue parole. Quello che hai scritto mi trova pressoché concorde. Come hai giustamente notato, la mia apologia era in risposta all’assolutismo che trasudava dai post precedenti.

Se dico che con il relativismo “tutto si può discutere” voglio proprio intendere che non si da per scontato nulla a priori, ma si discute dei valori. Dai dibattiti in merito verranno fuori i comportamenti “leciti” e quelli “illeciti”, per questo “faccio ciò che voglio” non ha alcun senso.

Che dire poi sull’ultimo paragrafo, non posso che condividere pienamente.

Ciao
Andrea
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Vecchio 04-04-2007, 15.53.50   #9
Lucio P.
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Originalmente inviato da Noor
Se anche gli uomini dovessero giudicarci, per questo, come "integralisti" e "fondamentalisti", non facciamoci condizionare o spaventare.


Già...perchè forse qualche sospetto ce l'hai...

Torino, 04/04/07

Non è sospetto il mio, questa è realtà dei fatti. Ma non preoccuparti, per me l'essere definito fondamentalista non è un’offesa, al contrario. Peccato, non sempre riesca in questo compito arduo che è quello di fare il possibile nel seguire gli insegnamenti di Cristo.
Contrariamente chiunque si identifichi nella filosofia relativista e quindi non ha leggi da seguire o ascoltare, a costoro non gli ne può fregar di meno se tutto sta andando a scatafascio; ovviamente, non faccio come suol dirsi "tutta l'erba un fascio".
Fatto sta che la morale filosofica relativista, “che non sempre è negativa” sta portando il mondo d’oggi alla deriva.
Il volersi a tutti i costi imporre alla volontà di Dio e quindi alla sua Parola, la Bibbia, sta trascinando l’uomo in un vortice pericolosissimo e senza via d’uscita. E’ un pò come il progresso, di cui pare non ci si possa fare a meno, esso è una evoluzione continua ineluttabile ma che, inevitabilmente conduce la società a benefici apparenti e che drasticamente finiscono nell’egoismo smisurato dell’uomo.

Per quanto riguarda il termine “fondamentalista”:


Esso è diventato un termine peggiorativo. In realtà, questo non è necessario.

Fondamentalismo è sinonimo di ortodossia. Un religioso fondamentalista è semplicemente una persona che è fedele alle dottrine della propria religione.

È una pratica comune, oggi, professare o praticare una religione in modi che non sono ortodossi. Ci sono, ad esempio, Cristiani nominali, Musulmani nominali, Giudei nominali, e così via. Queste persone accettano l’etichetta della loro religione, ma non i suoi credi o le sue pratiche. Possono anche frequentare i culti, ma nella loro mente rigettano molte delle dottrine di base.
Quindi, quando si parla di fondamentalismo adoperatelo in modo corretto.

Saluti Lucio
Lucio P. is offline  
Vecchio 04-04-2007, 17.35.05   #10
Noor
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Certo Lucio...dal pensarla così ...alle guerre il passo è sempre breve..più breve di quanto tu possa pensare...credimi..
Altro caffè grazie ..
Noor is offline  

 



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