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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 28-11-2007, 00.56.08   #11
gyta
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Max, intendo dire che la maggior parte delle persone non ha accanto al comodino i libri di quantistica..
Per cui o si introduce l'argomento rendendolo divulgativo di modo che chiunque possa farne tesoro oppure
meglio non mischiarlo con la conoscenza intuitiva che non parte da un'elaborazione concettuale su basi e conoscenze specificamente scientifiche! Quando tanti anni fa lessi "il tao della fisica" Capra(lo scrittore) non partì per la tangente consegnando formule scientifiche ma puntò ad un discorso di stampo umanistico di modo che chiunque volendo fosse in modo di coglierne tutta la bellezza !! La fisica (come prima ancora la chimica) ci ha dato eccome elementi per poter cogliere il cuore più profondo della Realtà eppure già gli scritti taoisti, vedanta e quelli della maggior parte dei mistici pur essendo stati scritti mille, duemila e più anni indietro nella storia riportano nell'essenza la medesima sintesi giungendo alle medesime conclusioni di chi ora grazie a strumenti e calcoli ha più <direttamente> la possibilità di provare quegli stessi nessi, quelle stesse argomentazioni attraverso 'semplici' strumenti fisici di chi milleni prima li sperimentò su di sé nella propria esperienza interiore, semplicemente osservando dentro il proprio cuore e nelle stelle e nella mente!

La coscienza, Nexus, non è un argomento <serio> ma una realtà sperimentabile direttamente da ogni essere umano che abbia o meno approfondito conoscenze umanistiche e scientifiche, perciò alla portata di chiunque sappia leggere la lingua italiana (in questo caso) ed abbia il desiderio di comprenderla (!)
Non ci sono <padroni di casa> immagino il forum come un incontro in circolo dove ognuno dà il proprio piccolo o più grande contributo alla causa dell'argomento in questione.. Una tavola rotonda dove non sussistono ruoli che non siano strettamente intercambiabili e paritari in dignità ed importanza..
Purtroppo penso che le citazioni dirette di formule matematiche senza un'adeguata introduzione volta perlomeno ad un'esposizione sintetica concettuale, essenziale, alla portata di chiunque invece di sedurre il lettore avvicinandolo ad un ampliamento al mondo delle idee funga da repellente istintivo.. Allora meglio specificare per chi, a chi e quale il fine del nostro disquisire.. se non vogliamo incorrere nella classica arringa d'<élite> che decisamente si distanzia dalla mia pre-tesa che l'illuminazione o Consapevolezza <animistica> SIA alla portata di ogni cuore, di ogni umano, di ogni mente, di ogni formazione culturale e didattica!

A voi, la riflessione!

Gyta
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Vecchio 28-11-2007, 04.34.22   #12
gyta
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..L'intuito..

Citazione:
Originalmente inviato da nexus6
..la mente pare continui a rimanere al buio nel tentativo d’afferrarla, di circoscriverla, di definirla, di renderla “mente”, prima ancora d'averla vissuta.. forse è proprio anche qui che sta il problema...
..non so cosa sia quest’”illuminazione” e d’altronde non so nemmeno, nelle viscere, cosa rappresenti l’equazione di Schrodinger...


Intervista ad Avasa [Amarti, Toscana, 2005]

Che cos’è l’Illuminazione?

È svegliarsi finalmente alla realizzazione che “non c’è nessuno nel corpo”,
e che quella cosa a cui ti riferivi come “me” o “io” non c’è, non è ciò che credevi fosse.
È risvegliarsi all’improvviso al fatto che, quando usi la parola “me” o “io”, il “tu” che la sta usando è in realtà la Sorgente dell’Universo stesso che si riferisce a se stessa. Questo è il perché “Me”, “Io”, sono il sacro nome, la parola sacra. In tutte le scritture è detto che solo Dio può nominare il sacro nome di Dio. L’uso della parola “Me”, “Io”, si riferisce al vuoto che è il corpo e in cui vive, il vuoto della mente che appare. L’illusione è che ci sia qualcuno all’interno del corpo-mente che si riferisca a stesso con queste parole. Ma noi non siamo qualcuno, noi siamo nessuno che vive attraverso i “qualcuno”, che gioca con loro, danza con loro...
Quindi, la risposta alla tua domanda è che l’Illuminazione è quel momento in cui la Consapevolezza si risveglia al fatto che c’è solo la Consapevolezza che vive attraverso la forma umana, e che la Consapevolezza stessa originariamente credeva di essere qualcuno, qualcosa all’interno di questa forma. Questi sono dei tubi sacri (toccando il suo corpo e il mio N.d.A.), questi sono tubi sacri! Il respiro del Divino scorre attraverso essi tutto il tempo... Esiste solo il Divino qui, che vive la vita attraverso la forma umana, per il divertimento della vita.


da http://www.innernet.it/geoxml/getcon...465B429%7D.htm

..continua..
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Vecchio 28-11-2007, 04.43.48   #13
gyta
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Wink ..L'intuito..

..[seconda parte]..

..poi ho raggiunto un punto di grande depressione... Letteralmente non potevo vedere più i colori, ero così depresso che tutto ciò che potevo vedere erano le ombre grigie, nere e bianche. Potevo sedermi, guardare i fiori e vedere la forma, ma difficilmente ero in grado di registrare il verde, il giallo o il bianco... E il suicidio era qualcosa che avevo sempre nella mia mente. Ma c’era questo sapere intuitivo che sapeva che da qualche parte esisteva una via di uscita a tutto questo, ma non sapevo dove fosse... [..]


Il bambino vive il momento, quindi la mente del bambino vive semplicemente tutto il tempo nella percezione, vede solamente ciò che è. I bambini vedono un albero e, una volta appreso il nome, sanno che è un albero, ma si fermano lì. Non lo qualificano in nessuno modo, non lo paragonano all’albero di ieri o a quello che sarà diventato domani. E poi, ciò che accade, è che un giorno loro scivolano via totalmente dalla percezione, e tutto ciò che percepiscono è immediatamente trasformato in un concetto. Naturalmente, se concettualizzi te stesso, sembri essere quello che tutti gli altri sembrano essere, quello che tutti sono impegnati a dire a se stessi di essere.Tu credi che questo sia vero, ma non è vero, non lo sei mai stato. Ciò che tu sei non è mai stato in un corpo umano, lo attraversa semplicemente. In continuazione fa esperienza del corpo umano; e ciò che passa attraverso il tuo corpo passa anche attraverso questo mio corpo. È lo stesso Essere. Sta danzando, giocando, muovendosi attraverso tutti questi corpi, perfino il corpo di un albero o di un fiore. In realtà è così semplice, così semplice che c’è bisogno solo di vedere per un attimo. Anche se quel vedere dura solo un secondo, in quel momento tu sai tutto, lo vedi... lo vedi esattamente nel modo in cui è.

..Sei questo spazio, sei vasto, sei immenso, sei la Libertà stessa..


Sei questo spazio, sei vasto, sei immenso, sei la Libertà stessa e sei ristretto in questo piccolo corpo, sei pressato in lui. Con tutto il sistema di “credo” che ricevi, tutti i condizionamenti. C’è una grande ragione per essere arrabbiato! E tutti hanno questa rabbia una volta intrappolati. Mi hai intrappolato! E perfino questo è la Consapevolezza che si intrappola, perché quando la Consapevolezza scorre semplicemente libera attraverso una nuova forma, lo fa con ignoranza... Quello sguardo innocente di un bambino... lo vedrai negli occhi di un Buddha o di un saggio ma con dietro la saggezza, non l’ignoranza. Quindi in questo senso il condizionamento è una parte necessaria della Consapevolezza che si risveglia a se stessa, perché nel momento sei intrappolato in questo. L’Essere consapevole all’interno del corpo sente la restrizione. La sua natura è la Libertà. Inizia a domandarsi: “Perché sono ristretto? Perché sono limitato qui?”. Arrivano le domande e in molti casi arriva anche la depressione. Molte persone che vengono qui hanno sofferto di una grande depressione! Sembra che sia il modo in cui l’umanità arrivi, se arriva a questa conclusione che è l’Illuminazione. È solamente la conclusione finale: non si conclude con la mente, ma con qualcosa oltre la mente.

..Siamo arrabbiati perché ci siamo intrappolati. Ci siamo limitati. E questa sensazione di restrizione, di limitazione, è la rabbia che prova a uscire fuori dalla struttura concettuale che abbiamo costruito e cerca di tornare alla percezione. Perché quando percepisci le cose, non c’è “Io” e “il fiore”, ma c’è solo “il fiorire” che accade, non c’è colui che percepisce qui un oggetto percepito. C’è solo il percepire: il “me” è presente solo quando lo concettualizziamo

Ma per te è stato un momento dopo una grande depressione?

..Direi che se c’è stato un momento in cui la scala si è spostata nell’altra direzione, è stato quando mi sono trovato sull’orlo di un burrone decidendo per la milionesima volta se suicidarmi o meno. Mi sono detto: “OK! Se esiste un Dio là fuori che ha creato tutto ciò, non so dove diamine Tu sia e non so che aspetto Tu abbia, cosa Tu senta, ma devi aver fatto tutto questo di te stesso, quindi questo deve essere presente in te. Forse puoi sentire ciò che sto dicendo e se vuoi che io salti giù, salterò!”. “Ed è iniziato a soffiare il vento, è arrivato da dietro e il mio istinto immediato è stato quello di gettarmi indietro. Mentre cadevo, ancor prima che toccassi terra, ho iniziato a ridere, perché in quel momento ho realizzato che la decisione di saltare era stata presa dall’esterno. Era ovvio che non volevo veramente saltare giù da quella rupe. La mente era semplicemente così confusa. La mente mi ha portato a quel momento e, nella settimana successiva, sono accadute delle strane circostanze. Il giorno dopo il mio buon amico e padrone di casa si è alzato, mi ha detto di non fargli domande, ma di prendere le mie cose e andarmene. [..]

È difficile spiegare la sensazione, era come se il mio normale modo di ragionare si fosse spostato e fosse diventato più globale. Vedevo le cose da un punto molto più globale. Sapevo che qualcosa stava per accadere. Lo potevo sentire. Tutto quanto fuori era in sincronicità con ciò che sentivo dentro. Un giorno, mi sono svegliato alle tre del mattino e probabilmente mi aspettavo che Gesù apparisse nella stanza, battendomi le mani sulla testa e dicendomi che tutto era OK, che avrei trovato il paradiso alla mia morte e che non mi preoccupassi di nulla, perché avevo superato il test... E ciò che è accaduto è che mentre osservavo gli oggetti della stanza, tutto ha iniziato a irradiare questa specie di luce interna che è diventata sempre più forte e ne ero affascinato perché potevo sentire questa luce interna dentro di me. Alla fine è diventata così forte che non potevo più vedere i contorni degli oggetti. C’era solo questa luce interna che si irradiava. Ho chiuso gli occhi per andare via da lei e naturalmente era anche lì! E alla fine è diventata così forte che non potevo vedere la stanza, era veramente come se ci fosse un flusso molto nebuloso di luce, semplicemente un flusso di Consapevolezza e in quel momento mi sono chiesto cosa fosse. E subito la mia stessa voce mi ha risposto dicendomi che questa era la luce della Creazione; e mi sono detto: “Io chi sono?”, Be’, Io sono Te. Qualcosa allora ha avuto un impatto, qualcosa è semplicemente passato attraverso il mio corpo... Questa Realizzazione... “Wow! Questo è ciò che sono! Questo è il Me!”. Poi mi ricordo di aver pensato: “Oh mio Dio! Questo è ciò che tutti cercano! Questo è ciò che ci spinge a fare qualsiasi cosa, è tutto qui! Questo è ciò che aspiriamo a realizzare!”. E potevo anche cogliere che, se avessimo saputo, avremmo potuto vivere da Ciò, e la ragione per cui vivere sarebbe stata semplicemente la gioia di vivere. Era così chiaro per me! Invece accade che la vita diventi un impegno, un problema, perché non sappiamo cosa siamo o chi vive attraverso queste forme.


C’era ancora una minima sensazione di separazione e all’improvviso sono stato preso e l’ultimo velo si è dissolto e tutto è sparito... Io sono sparito... Quello è sparito e mi sono ritrovato per una frazione di tempo semplicemente consapevole del fatto che “io” era la Consapevolezza. Ed è sparita anche la Consapevolezza di ciò [..]


..Va compreso intuitivamente e se l’intuizione è chiara, l’intuizione è l’aspetto femminile dell’energia che determina la comprensione. Se questo è chiaro, allora l’aspetto maschile, l’intelletto, si mette alla pari; e una volta che l’intelletto ha la chiarezza che ha l’intuizione, allora questo può essere condiviso. E ovviamente questa è, intendo nel mio caso, la funzione di questo corpo: di condividere con i Satsang. Ma alcune persone lo fanno come l’ha fatto Shakespeare, con la scrittura, diventando uno dei grandi letterati; altre persone lo fanno attraverso la pittura, la poesia, insegnando ad altri a ballare... Perché una volta che riconosci intuitivamente cosa sei, il movimento che viene attraverso il corpo è fluido, non viene bloccato o intrappolato o filtrato attraverso i concetti, e così sorge puro in azioni spontanee, e così può essere condiviso... Tutti sappiamo di cosa si tratta, tutti noi, non c’è alcun dubbio su questo.[..]

Ma finché le domande non avranno ricevuto una risposta, la mente non starà ferma. Perché è la mente che porta la mente a fermarsi... Quando la mente ha informazioni sufficienti, allora si orienta e arriva alla conclusione finale.. "


da http://www.innernet.it/geoxml/getcon...465B429%7D.htm



Gyta
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Vecchio 28-11-2007, 11.36.04   #14
nexus6
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Credo, Gyta, che ci siano tanti modi d’incorrere nella classica arringa d’élite e parimenti si incorra in tale gioco della mente sia gettando lì un'equazione, sia gettando lì una citazione dello stesso autore almeno oscura quanto l’equazione suddetta, se non nell’essenza ancor di più, ma questo credo tu lo sappia; con un minimo di tempo tutti possono facilmente giungere alla piena comprensione di quell’equazione per tutto ciò che può dare e cavolata è ciò che viene detto ovvero che serve la matematica ed è mooolto complessa; se per matematica si intendono le quattro operazioni elementari più qualche concetto astratto, bene, serve la matematica. Il resto è accademica élite, è conoscenza falsamente esoterica. Per quanto riguarda la citazione, invece, puoi solo portare per mano una persona sulla soglia, ma se essa con tutto il proprio sangue, la propria vita ed il proprio essere non farà passo, l’essenza di quella citazione rimarrà sempre lontana dalla “comprensione”, seppur non ci sia null’altro che si possa veramente comprendere.

Non ho voluto prima farti notare lo stesso atteggiamento del tuo mini-corso, per vedere l’evolversi della discussione, ma la stessa classica arringa mi pareva già fosse stata esercita con Fallible, che nient’altro ha evidenziato una delle oscurità almeno grammaticali della citazione, poiché mi sembra non abbia ricevuto risposta, se non appunto “elitaria”, non come in una “tavola rotonda” in cui non sussistono ruoli che non siano strettamente interscambiabili e paritari in dignità ed importanza... anch’io vorrei ed immagino una tale tavola rotonda, anche a me si illumina lo sguardo quando osservo discussioni di questo tipo, ma se non voglio fare l’ipocrita, anch’io tendo, come credo tutti, a scivolare con la mente nel gioco di “io so questo, tu no... è così, non vedi?” che si tratti di conoscenze libresche o esperienze d’altro genere; sempre d’esercizio del potere si tratta e questa sezione, credo, ne sia proprio un degno esempio, spesso; da anni, ormai, faccio notare che chiunque non proprio addentro a queste questioni, ma comunque desideroso d’esprimere qui dentro la propria umanità ed esperienza, visto penso anch’io che si parli di “realtà sperimentabili direttamente da ogni essere umano che abbia o meno approfondito conoscenze umanistiche e scientifiche”, chiunque dicevo con questo desiderio con molta difficoltà troverà in questo spazio un luogo d’incontro dove ognuno dia il proprio contributo alla causa dell’argomento in questione.

Qualunque cosa può provocare in chi la legge seduzione o istintiva repellenza ed inadeguatezza ed il fatto che si tratti di “italiano” (con altisonanti termini Rigorosamente MaIuScOlAtI) o “matematica” (con criptici simboli Rigorosamente sbattuti lì) poco secondo me cambia, se esiste quel desiderio, il “desiderio” di comprenderli e l’umiltà da parte di chi “parla” di non “insegnare”, ma di colloquiare, di inter-agire da essere a essere, donando se stesso al di là dei termini in Maiuscolo ed al di là dei simboli sbattuti lì. Ciò si sente e ciò giunge al cuore, nient’altro che un abbraccio. Forse prima ci si rende conto di questi meccanismi mentali e prima s’eliminano tutte queste false ipocrisie.

Vogliamo parlare veramente? Bene, iniziamo ad eliminare le citazioni e parliamo noi di noi, questo pure ho voluto proporre nella discussione sul “Telescopio Spaziale”, ma a quanto pare, ed è stato simbolico, pochi hanno recepito il messaggio d’apertura, anche se è stato “letto” ed almeno un po’ di quel dono, sotto forma di parole e (stupende) immagini, voglio pensare sia sicuramente giunto.


(Ti ringrazio sul serio dei brani che hai riportato)

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Vecchio 28-11-2007, 11.48.54   #15
Yam
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L'Illuminazione di Avasa la chiamerei Risveglio...ma inutile discutere sulla differenza tra Illuminazione e Risveglio cosa che abbiamo gia' fatto e strafatto.

L'equ-azione ...
centra eccome con l'Illumin-azione
dove la mente appare come l'energia della manifest-azione...
allora non c'e' formula segreta e sconosciuta...
ne enigma ne nulla ancora da scoprire:
tutto si svela magica-mente.
Quello svela-mente o svelarsi della Dea Maya e' l'estatica contempl-azione del Mistico.
Cosi lo Spazio immenso diviene il teatro della manifestazione dell'energia e il corpo fisico puo' scomparire...prima leggiadro corpo sottile o di sogno..e poi puro Spazio (quando muoio vera-mente e definitiva-mente ve lo racconto meglio ).
Yam is offline  
Vecchio 28-11-2007, 12.40.07   #16
gyta
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Originalmente inviato da nexus6
Credo, Gyta, che ci siano tanti modi d’incorrere nella classica arringa d’élite e parimenti si incorra in tale gioco della mente sia gettando lì un'equazione, sia gettando lì una citazione dello stesso autore almeno oscura quanto l’equazione suddetta, se non nell’essenza ancor di più, ma questo credo tu lo sappia

Non ho cercato di tenere un mini corso né un'arringa
verso Fallible ho risposto ciò che è il senso del pezzo per me (!)
ciò che vi leggo grammaticalmente e fra le righe..
Non vi leggo oscurità nell'esposizione (citazione) di Schródinger,
sarà forse perché mi sono da sempre nutrita di ciò che solitamente intendiamo
come "scritti mistici" eppure di "mistico" in questo caso, inteso come "oscuro",
non vi ho letto proprio nulla.. Semplice somma di passi.. se la coscienza è una
ogni speculazione non ha senso, questo dice..
Per ciò che riguarda l'equazione non c'erano due righe in merito..
perciò la mia critica.. Mi sembra comunque di aver speso più parole a spiegare quanto la visione fisica, seppure abbozzata dalla sottoscritta, sia stata fonte di ulteriore luce..

Si può parlare "veramente" anche citando quando si trovano parole che accendono in noi quel qualcosa in più.. questo ho dato..

Peccato.. sia stata letta come un banale copia incolla..
i passi li scelgo, solitamente..

Gyta
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Vecchio 28-11-2007, 12.48.53   #17
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P.S. (per tutti)

La matematica stessa ti dice, quando l'osservi: “ehì, sono qui davanti a te, sono fatta di simboli molto strani, e lo so, che probabilmente non hai mai visto, apprendimi e vedrai che non c’è nulla di difficile, tant'è che tanti esseri umani come te hanno imparato a giocare con me...” (qui la "complessità" iniziale è cristallina e non nascosta, quei "simboli" non si sono proprio mai visti...)

L’italiano mistico invece spesso dice: “ehì, sono qui davanti, sono fatto di parole semplici che usi ogni giorno, ma il cui significato io reimpasto e reinvento, perché ognuno mi vive profondamente in sé e rimarrò al di là della tua portata, se non mi vivi veramente anche tu, pur essendo tu essere umano come gli altri...” (qui invece non c'è complessità iniziale, se qualcuno di buon cuore non ti fa notare che quegli stessi termini in Maiuscolo, in primis "Coscienza", vengono considerati spesso da chi ti parla delle definizioni ben più rigorose di quelle matematiche; so che non è atteggiamento di tutti, e forse sei la meno adatta, Gyta, a questo tipo di critica, ma basta osservare un minimo, proprio un minimo l'atteggiamento mentale imperante nel quale siamo immersi e che ci contagia inevitabilmente, a volte...)

Quale dei due impone, quindi, molta più attenzione nel suo uso da parte di chi "pensa" di padroneggiare l'uno o l'altro linguaggio? Chi esercita molto più facilmente un subdolo potere che tende a far sentire inadeguato chi ascolta? Probabilmente è ora di ribaltare queste categorie.

Forse, ed è ciò che ho cercato di dire senza (ahimè!) citare direttamente nessuno, molto più efficace e bello sarebbe parlare di noi, donare noi, il nostro essere, la nostra umanità, se veramente pensiamo che tale scintilla sia presente in ognuno, indifferentemente... così che i fraintendimenti sarebbero limitati alla superficie delle parole e non all'essenza di ciò che si dice... poichè lì, si è!

Spero la mia venga considerata una "critica" costruttiva, altrimenti fa lo stesso...

Ciao... e buona giornata...
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Vecchio 28-11-2007, 13.36.26   #18
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P.S:

L'insicurezza e l'umiltà non sono sinonimi..
Personalmente non ho mai considerato l'umiltà una qualità
quanto invece trovo che lo sia la semplicità ed il reale sentire gli altri..

[ Se e quando non parlo in prima persona (cosa di solito alquanto rara)
è perché lo ritengo essenziale in quel momento per me e per la persona con cui parlo.. ]





Gyta
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Vecchio 28-11-2007, 13.40.59   #19
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Salve e buon giorno a tutti!
come al solito l'amica ci dimostra come il “tu” che la sta usando è in realtà la Sorgente dell’Universo stesso che si riferisce a se stessa. si "manifesta" meglio nelle "femminucce" ...; devo ammettere che ,appunto, dopo la yan-mata (la formula) ho perso la capacità di seguire il 3d, scusatemi ma sul comodino non i quanti semmai i guanti ) ed essendo, appunto, ignorante ho qualche punto che vorrei che mi fosse meglio chiarito.

premetto che ho letto solo l'Intervista ad Avasa [Amarti, Toscana, 2005]

quando usi la parola “me” o “io”, il “tu” che la sta usando è in realtà la Sorgente dell’Universo stesso che si riferisce a se stessaMa noi non siamo qualcuno, noi siamo nessuno che vive attraverso i “qualcuno”, che gioca con loro, danza con loro
Quindi, la risposta alla tua domanda è che l’Illuminazione è quel momento in cui la Consapevolezza si risveglia al fatto che c’è solo la Consapevolezza che vive attraverso la forma umana, e che la Consapevolezza stessa originariamente credeva di essere qualcuno, qualcosa all’interno di questa forma.

non capisco...quindi la Sorgente dell'Universo è nessuno e la Consapevolezza è la Sorgente dell'Universo che si autoinganna?
credo di non aver capito un tubo !! claudio

ps Ho appena letto il post di yam...vedo che continua la ...mata
ho continuato a leggere...
non voglio fare l’ipocrita, anch’io tendo, come credo tutti, a scivolare con la mente nel gioco di “io so questo, tu no... è così, non vedi?”
non nex se poco poco sei "stato" quella luce irradiante...non te ne viene proprio di farlo claudio
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Vecchio 28-11-2007, 13.59.50   #20
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Originalmente inviato da Yam
L'Illuminazione di Avasa la chiamerei Risveglio...ma inutile discutere sulla differenza tra Illuminazione e Risveglio cosa che abbiamo gia' fatto e strafatto.
Visto che è l'argomento..
come fai a definire quello di Avasa "semplice" Risveglio?
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