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Vecchio 01-03-2008, 09.59.28   #1
salvatoreR
Ospite abituale
 
Data registrazione: 16-10-2005
Messaggi: 351
Il conflitto spirituale.

L’intuizione della realtà trascendente, e con essa la percezione delle proprie virtù più alte, conduce in genere ad uno stato di elevazione e di allargamento che di per sé è motivo di gioia e talvolta è solutivo di conflitti psicologici.
Quando la persona non è capace di passare dalla visione materiale della vita a quella trascendente, può avvenire quella che Assagioli chiama “confusione di livelli”, per cui l’aspirazione creativa o spirituale entra in conflitto con la dimensione ordinaria in cui la persona si muove. Insomma, quando l’influsso del Sé non è compreso, esso può determinare un collasso psicologico, se la percezione intuitiva è troppo in antitesi con le certezze razionali della propria vita.
La persona può allora trovarsi divisa tra tendenze opposte: voler crescere e di conseguenza cercare di staccarsi dal passato, e nello stesso tempo ricercare sicurezza rimanendo attaccato al passato.
Quando la spinta allo sviluppo della coscienza verso il trascendente si pone in conflitto con le abitudini e le certezze acquisite, il risultato è quel tipo particolare di angoscia transpersonale che marca il conflitto tra individuale ed universale nell’ambito dell’umana unità. Questo conflitto mostra la paura dell’uomo verso l’ignoto che lo trascende e con essa l’ignoranza del senso totale della vita.
Come una cellula che si separa del tessuto, l’uomo che rifiuta la chiamata del Sé separa il principio creativo dalla sua manifestazione e perde la possibilità di vedere l’interconnessione tra trascendente ed immanente. Lo stato di attenzione, di ricettività e di intuizione della mente silenziosa permettono il contatto con la realtà tranrazionale, ovvero con gli archetipi universali che sono oltre le forme concrete definite nel contesto spazio-temporale.
Laura Boggio Gilot.

Siete d'accordo con Laura?
salvatoreR is offline  
Vecchio 01-03-2008, 15.40.34   #2
ciro6
AgaeflamO
 
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Data registrazione: 01-03-2008
Messaggi: 76
Riferimento: Il conflitto spirituale.

Citazione:
Originalmente inviato da salvatoreR
L’intuizione della realtà trascendente, e con essa la percezione delle proprie virtù più alte, conduce in genere ad uno stato di elevazione e di allargamento che di per sé è motivo di gioia e talvolta è solutivo di conflitti psicologici.
Quando la persona non è capace di passare dalla visione materiale della vita a quella trascendente, può avvenire quella che Assagioli chiama “confusione di livelli”, per cui l’aspirazione creativa o spirituale entra in conflitto con la dimensione ordinaria in cui la persona si muove. Insomma, quando l’influsso del Sé non è compreso, esso può determinare un collasso psicologico, se la percezione intuitiva è troppo in antitesi con le certezze razionali della propria vita.
La persona può allora trovarsi divisa tra tendenze opposte: voler crescere e di conseguenza cercare di staccarsi dal passato, e nello stesso tempo ricercare sicurezza rimanendo attaccato al passato.
Quando la spinta allo sviluppo della coscienza verso il trascendente si pone in conflitto con le abitudini e le certezze acquisite, il risultato è quel tipo particolare di angoscia transpersonale che marca il conflitto tra individuale ed universale nell’ambito dell’umana unità. Questo conflitto mostra la paura dell’uomo verso l’ignoto che lo trascende e con essa l’ignoranza del senso totale della vita.
Come una cellula che si separa del tessuto, l’uomo che rifiuta la chiamata del Sé separa il principio creativo dalla sua manifestazione e perde la possibilità di vedere l’interconnessione tra trascendente ed immanente. Lo stato di attenzione, di ricettività e di intuizione della mente silenziosa permettono il contatto con la realtà tranrazionale, ovvero con gli archetipi universali che sono oltre le forme concrete definite nel contesto spazio-temporale.
Laura Boggio Gilot.

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E tu?
cmq per me è fuori discussione che conflitto non vi sarà mai, si tratta di livelli ascenzionali di consapevolezza a cui l'individuo mentale si adatta man mano che vi accede, nel momento in cui si crei un contrasto ,l'individuo re_stagna nella stessa posizione.
cosa importante: la completa realizzazione spirituale non appartiene a questa realtà, quindi dire che si relaziona con il trascendente non è una cosa puramente vero_simile ma alquanto soggettiva e mai difinitiva.
ciro6 is offline  
Vecchio 02-03-2008, 11.31.06   #3
atisha
Ospite pianeta Terra
 
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Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
tra il vecchio ed il Nuovo

Citazione:
Originalmente inviato da salvatoreR
L’intuizione della realtà trascendente, e con essa la percezione delle proprie virtù più alte, conduce in genere ad uno stato di elevazione e di allargamento che di per sé è motivo di gioia e talvolta è solutivo di conflitti psicologici.
Quando la persona non è capace di passare dalla visione materiale della vita a quella trascendente, può avvenire quella che Assagioli chiama “confusione di livelli”, per cui l’aspirazione creativa o spirituale entra in conflitto con la dimensione ordinaria in cui la persona si muove. Insomma, quando l’influsso del Sé non è compreso, esso può determinare un collasso psicologico, se la percezione intuitiva è troppo in antitesi con le certezze razionali della propria vita.
La persona può allora trovarsi divisa tra tendenze opposte: voler crescere e di conseguenza cercare di staccarsi dal passato, e nello stesso tempo ricercare sicurezza rimanendo attaccato al passato.
Quando la spinta allo sviluppo della coscienza verso il trascendente si pone in conflitto con le abitudini e le certezze acquisite, il risultato è quel tipo particolare di angoscia transpersonale che marca il conflitto tra individuale ed universale nell’ambito dell’umana unità. Questo conflitto mostra la paura dell’uomo verso l’ignoto che lo trascende e con essa l’ignoranza del senso totale della vita.
Come una cellula che si separa del tessuto, l’uomo che rifiuta la chiamata del Sé separa il principio creativo dalla sua manifestazione e perde la possibilità di vedere l’interconnessione tra trascendente ed immanente. Lo stato di attenzione, di ricettività e di intuizione della mente silenziosa permettono il contatto con la realtà tranrazionale, ovvero con gli archetipi universali che sono oltre le forme concrete definite nel contesto spazio-temporale.
Laura Boggio Gilot.

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più che daccordo..
è spiegato molto bene e tecnicamente
è ciò che anch'io sostengo, proprio perchè ho conosciuto quelle zone e gli inganni che io chiamo "dell'ego" o le notti buie dell'anima..
chi vincerà? il vero anelito.. la brama profonda.. l'urlo del guerriero che sorpassa la zona d'angoscia sconosciuta...
è un momento molto delicato dove davvero può avvenire una scissione irreparabile a volte.. per quello è sempre necessario essere ad un certo punto affiancati da chi sa ed ha già percorso quelle zone "pericolose" della propria Coscienza ritrovata..
Questo il mio pensiero...

atisha is offline  
Vecchio 02-03-2008, 13.43.33   #4
aulegu
Ospite
 
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Data registrazione: 16-01-2008
Messaggi: 4
Riferimento: Il conflitto spirituale.

"Questo conflitto mostra la paura dell’uomo verso l’ignoto che lo trascende e con essa l’ignoranza del senso totale della vita."

sono d'accordo con questa frase ( e in generale con il resto del discorso ) , aggiungerei che il conflitto si crea dove c'è abitudine
aulegu is offline  
Vecchio 02-03-2008, 14.09.40   #5
crepuscolo
viandante
 
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Messaggi: 199
Riferimento: Il conflitto spirituale.

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Originalmente inviato da salvatoreR
L’intuizione della realtà trascendente, e con essa la percezione delle proprie virtù più alte, conduce in genere ad uno stato di elevazione e di allargamento che di per sé è motivo di gioia e talvolta è solutivo di conflitti psicologici.
Quando la persona non è capace di passare dalla visione materiale della vita a quella trascendente, può avvenire quella che Assagioli chiama “confusione di livelli”, per cui l’aspirazione creativa o spirituale entra in conflitto con la dimensione ordinaria in cui la persona si muove. Insomma, quando l’influsso del Sé non è compreso, esso può determinare un collasso psicologico, se la percezione intuitiva è troppo in antitesi con le certezze razionali della propria vita.
La persona può allora trovarsi divisa tra tendenze opposte: voler crescere e di conseguenza cercare di staccarsi dal passato, e nello stesso tempo ricercare sicurezza rimanendo attaccato al passato.
Quando la spinta allo sviluppo della coscienza verso il trascendente si pone in conflitto con le abitudini e le certezze acquisite, il risultato è quel tipo particolare di angoscia transpersonale che marca il conflitto tra individuale ed universale nell’ambito dell’umana unità. Questo conflitto mostra la paura dell’uomo verso l’ignoto che lo trascende e con essa l’ignoranza del senso totale della vita.
Come una cellula che si separa del tessuto, l’uomo che rifiuta la chiamata del Sé separa il principio creativo dalla sua manifestazione e perde la possibilità di vedere l’interconnessione tra trascendente ed immanente. Lo stato di attenzione, di ricettività e di intuizione della mente silenziosa permettono il contatto con la realtà tranrazionale, ovvero con gli archetipi universali che sono oltre le forme concrete definite nel contesto spazio-temporale.
Laura Boggio Gilot.

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Perfettamente daccordo con laura. Per paura, per ignoranza, per non so cosa capita questo conflitto...non so se potrà essere risolto, sono propensa a credere che sia impossibile è come se avessimo preso strade diverse. Anche questo fa parte del gioco divino credo.
crepuscolo is offline  
Vecchio 02-03-2008, 17.00.13   #6
gyta
______
 
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
Il conflitto spirituale: la paura della libertà

Citazione:
Originalmente inviato da salvatoreR
Come una cellula che si separa del tessuto, l’uomo che rifiuta la chiamata del Sé separa il principio creativo dalla sua manifestazione e perde la possibilità di vedere l’interconnessione tra trascendente ed immanente. Lo stato di attenzione, di ricettività e di intuizione della mente silenziosa permettono il contatto con la realtà tranrazionale, ovvero con gli archetipi universali che sono oltre le forme concrete definite nel contesto spazio-temporale.

Sono assolutamente d'accordo! L'importanza di accogliere in sé il senso profondo della necessaria corrispondenza dove trascendente ed immanente sono la medesima faccia della realtà; dove interconnessione è comprensione del tessuto e della trama la cui sostanza si <estrinseca>.
Detta in altre parole più vicine al sentire, all'essere, il <collasso psicologico> avviene dove l'indagine sia restata entro la superficie, dove la ricerca critica e la pulizia mentale non sia proceduta a dovere.. La comprensione profonda ha un tempo di <incubazione>, di metabolizzazione, dove man mano avviene la <trasformazione> attraverso la radicale presa di coscienza di quella libertà che spaventa ed inibisce la mente condizionata. Il percorso, il <lavoro> e lento e graduale.. è sviluppo dalla dipendenza all'individualità sino alla comprensione della realtà <sottostante> l'individualità, la realtà dell'essere: la libertà. Non libertà come <io> ma come essere. La coincidenza assoluta tra la vita e la Vita.

Il perdersi nel conflitto tra la ragione-<Io> e la ragione-Essere è sicuramente lotta di dispersione di forze sino al momento in cui s'insinua nella ragione-<io> quel ancor flebile lume sottostante che consente gradualmente di <mollare> la presa al conosciuto strozzante cordone ombelicale ed <affidarsi> al semplice essere: è l'inizio della <risalita>, dell'uscita dalla caverna delle ombre verso la conoscenza di quelle stesse.. Le ombre scompaiono poiché il sentire muta, compare al loro posto man mano la luce(la chiarezza) e la forza di quel <nuovo> sentire che ancora all'inizio <spaventa> di leggerezza..

Citazione:
Originalmente inviato da aulegu
aggiungerei che il conflitto si crea dove c'è abitudine
Il conflitto risiede dove la <presenza mentale> scompare..
Penso anch'io, Atisha, sia d'assoluta importanza l'essere <affiancati> da chi già ha percorso quelle <zone pericolose>.. poiché perdersi in quella parte-ombra dell'essere può essere più di un semplice <rischio>..


Gyta
gyta is offline  

 



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