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Vecchio 05-05-2008, 15.15.18   #11
fallible
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Salve!
eih! ati grazie all'alveo sò karmo anzi carmissimo
Tutti siamo "contaminati" dai nostri predecessori familiari.. e nascere in una determinata famiglia significa in qualche modo esserne "posseduti"
non ho le competenze specifiche per dare una risposta certa, mi ricordo di aver letto di esperimenti fatti su fratelli gemelli vissuti in ambienti differenti con evoluzioni diverse, quindi credo che "geneologicamente" non ci sia attinenza, certo che l'ambiente nel quale siamo imbevuti può influenzare il "comportamento" ma l'osservazione del nostro agire è parte del nostro cammino consapevole, l'essere "posseduti" da chicchessia è causa del nostro Karmadoppio claudio
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Vecchio 05-05-2008, 15.26.59   #12
Flow
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se questo è il tuo "programma"... non mi resta che accettarlo...

Se si parla di un mio ed un tuo "programma" e' difficile osservarlo..
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Vecchio 05-05-2008, 18.09.37   #13
atisha
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Originalmente inviato da fallible
non ho le competenze specifiche per dare una risposta certa, mi ricordo di aver letto di esperimenti fatti su fratelli gemelli vissuti in ambienti differenti con evoluzioni diverse, quindi credo che "geneologicamente" non ci sia attinenza, certo che l'ambiente nel quale siamo imbevuti può influenzare il "comportamento" ma l'osservazione del nostro agire è parte del nostro cammino consapevole, l'essere "posseduti" da chicchessia è causa del nostro Karmadoppio claudio

io penso non sia necessario guardare esperimenti altrui... ma solo osservare i propri comportamenti e quelli dei propri familiari per accorgersi di certi fattori intrecciati.. (lasciando da parte le malattie cosidette "genetiche", che in realtà secondo me, riproducono le stesse patologie "influenzate" sempre dallo stesso "programma"..)

certo, poi se vogliamo cavillare... ci sta tutto dentro..
però il mio scritto era per agevolare su di noi una nostra "autosservazione" consapevole di certi fenomeni e ripetizioni "familiari".... (sempre che si voglia "osservare".. ovvio... )



namastè..
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Vecchio 05-05-2008, 18.13.19   #14
atisha
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Se si parla di un mio ed un tuo "programma" e' difficile osservarlo..

sarebbe carino da parte tua se ogni tanto non ti attenessi solamente alla tua "stringa" che ti è familiare.. ma esponessi perlomeno un concetto o pensiero di almeno tre righe.. tanto per agevolare sia il lettore che l'interlocutore di turno..

(la veggenza è un dono che si acquisisce dopo un certo periodo..... )

grazie..
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Vecchio 05-05-2008, 23.35.08   #15
fallible
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Salve!
ciao ati...non so, se dovessi descrivere il mio nucleo famigliare . ristretto a mia moglie e i miei due figli ( gli altri parenti o sono trapassati o vivono lontano) lo vedrei come un atomo ,lì dove il nucleo è l'amore che ci unisce e noi "poveri" elettroni con orbite sempre stravaganti ma saldamente unite in un solido quartetto (invece che ottetto ) claudio
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Vecchio 06-05-2008, 08.08.58   #16
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Lo sguardo emozionale

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Salve!
ciao ati...non so, se dovessi descrivere il mio nucleo famigliare . ristretto a mia moglie e i miei due figli ( gli altri parenti o sono trapassati o vivono lontano) lo vedrei come un atomo ,lì dove il nucleo è l'amore che ci unisce e noi "poveri" elettroni con orbite sempre stravaganti ma saldamente unite in un solido quartetto (invece che ottetto ) claudio


ciao claudio..
non si tratta di descrivere secondo me il proprio stretto nucleo familiare (moglie e figli) quello è solo parte del futuro programma.. uno sguardo attento andrebbe rivolto all'ambiente familiare al compelto.. genitori innanzitutto, nonni e zii. fino ad arrivare alla società delle generazioni precedenti..
Con un passo alla volta si potrebbe osservare che la somma dei limiti che ci hanno imposto è la stessa concezione del mondo che ci è stata imposta..
Non basta capire ciò da un punto di vista superficiale, ma ogni nodo che ci è appartenuto potrebbe essere sciolto proprio riconducendoci all'origine dello stesso, percorrendo la strada della famiglia.. Ciò non significa giudicare gli errori ripetuti degli avi, ma aprire il Cuore e riuscire ad amarli anche se sconosciuti, lasciando scendere in noi uno sguardo emozionale che è un'energia guaritrice..
Per esempio, quando ci infastidisce una persona o un suo atteggiamento, dovremo osservarne il perchè..
alla base c'è quasi sempre un condizionamento ricevuto o uno "sguardo" del nostro cuore che non si è ben posizionato, che non si è ben saziato attraverso la forza dell'amore di chi ci ha preceduto.... e la catena è lunga e vale su ogni campo..
Riconoscere i nostri "atteggiamenti" interiori è aiutare la caduta dei limiti che ci ha imposto il "programma" senza che ce ne potessimo accorgere...
Anche questo è il famoso "pelar la cipolla"..
sono azion, indagini mirate che dovrebbero essere giornaliere per noi.. indagini che arricchiscono e liberano, posizionandoci sul perdono.. di noi stessi innanzitutto...

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Vecchio 06-05-2008, 17.29.46   #17
fallible
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Salve ati e a tutti voi!
provo a rispondere...ma ogni nodo che ci è appartenuto vedi cara ati per sciogliere quei nodi, costruiti non certo per cattiveria ma per un errato senso di amore (possesso) specialmente patriarcale, ho "rinnegato" il mio seme di appartenenza fuggendo lontano dal placido bennessere che una famiglia di burocrati (alto funzionario al ministero degli interni) poteva darmi...ma poi visto da un'altra prospettiva il pater familias mi ha inculcato, alla sua maniera, il senso di libertà e di eguaglianza che tanto mi ha dato nel rapporto con l'esterno.

Riconoscere i nostri "atteggiamenti" interiori è aiutare la caduta dei limiti che ci ha imposto il "programma" senza che ce ne potessimo accorgere... passo molto del mio tempo libero a guardarmi dentro e a "vedere" il mio agire e forse essendo de coccio, non credo di avre limiti nei confronto di chicchesia, il diverso modo di essere è solo un diverso modo di manifestarsi della stessa Matrice.
sul perdono.. di noi stessi innanzitutto nel mio cuore-mente (citta) i sentimenti negativi da tempo non hanno più presa, riesco ad amare il mondo e me stesso pur nella loro "inadeguatezza" claudio
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Vecchio 07-05-2008, 12.17.24   #18
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Originalmente inviato da fallible
vedi cara ati per sciogliere quei nodi, costruiti non certo per cattiveria ma per un errato senso di amore (possesso) specialmente patriarcale, ho "rinnegato" il mio seme di appartenenza fuggendo lontano dal placido bennessere che una famiglia di burocrati (alto funzionario al ministero degli interni) poteva darmi...ma poi visto da un'altra prospettiva il pater familias mi ha inculcato, alla sua maniera, il senso di libertà e di eguaglianza che tanto mi ha dato nel rapporto con l'esterno.

non volevo farne una questione tua personale o suscitare una partita di pallacanestro tra forumisti con più o meno nodi... ma solo offrire un'opportunità per autosservare tutta una serie di "sequenze" che senz'altro ci appartengono.. ed è un lavoretto che si può fare da sè, specie chi ha compreso la meccanica divina e mentale (che guardacaso coincidono) ed è nella Via della ricerca interiore...
Si può.. si può!
i nodi (o condizionamenti) sono tanti e tanti.. ed è da lì che secondo la mia esperienza si può partire.. senza rinnegare alcunchè, ma solo comprendere.. riuscire ad abbracciare.. ed "abbandonare" quella forza dell'albero genealogico con il suo "vecchio programma" a favore diuna vera e nuova "libertà dal conosciuto"...

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.. nel mio cuore-mente (citta) i sentimenti negativi da tempo non hanno più presa, riesco ad amare il mondo e me stesso pur nella loro "inadeguatezza" claudio

il discorso non è solo eliminare i sentimenti "negativi".. ma anche saper visionare quelli che chiamiamo "positivi" da dove partono.. e cosa ci sta dietro tutto!...
Amare il mondo con la sua "inadeguatezza" è secondo me ancora parte di una forma di "condizionamento" contrario alla frustrazione che ci serve continuamente il mondo stesso..
ed è una condizione che ci hanno passato le "chiese", le tradizioni e i guru vari.. una semplice esaltazione anch'essa..
uno stato emotivo sia nel bene che nel male è sempre ancora parte dell'illusione della mente.. e va secondo me riconosciuto come tale..
solo dopo questo riconoscimento è possibile servirsene, essendo ormai privi del "condizionamento".. (non so se sono chiara)
Sappi però che ciò che scrivo, (anche se coincide con altri individui) è solo frutto di una mia rivelazione.. non una verità assoluta..

atisha is offline  
Vecchio 07-05-2008, 14.35.17   #19
fallible
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Salve e buon pomeriggio!
lascio perdere l'albero genealogico e i vari nodi di cui a quanto pare, nonstante il riposo , non ho capito il tuo messaggio (no problem!)
Amare il mondo con la sua "inadeguatezza" è secondo me ancora parte di una forma di "condizionamento" contrario alla frustrazione che ci serve continuamente il mondo stesso..
ed è una condizione che ci hanno passato le "chiese", le tradizioni e i guru vari.. una semplice esaltazione anch'essa..
uno stato emotivo sia nel bene che nel male è sempre ancora parte dell'illusione della mente.. e va secondo me riconosciuto come tale..

come ho risposto riguardo le rondini nell'altro post ,credo che nella nostra forma manifesta la mente ha la sua importanza, nella sua "illusione" ha karmicamente la sua funzione...non è possibile,secondo me, sminuirne le potenzialità claudio
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Vecchio 07-05-2008, 15.20.09   #20
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Originalmente inviato da atisha
sarebbe carino da parte tua se ogni tanto non ti attenessi solamente alla tua "stringa" che ti è familiare.. ma esponessi perlomeno un concetto o pensiero di almeno tre righe.. tanto per agevolare sia il lettore che l'interlocutore di turno..

Non ho la piu' pallida idea di come fare per agevolare il lettore, o l'interlocutore, ho sempre avuto un sacco di problemi per quanto riguarda il dialogo anche qui' sul forum. Riesco a parlare solo se non so, ne' con chi sto parlando ne' di cosa sto parlando, ne' da dove venga il parlare. Senza per' che queste siano condizioni per farlo. Sono chiamato a parlare, e siccome questo parlare non ha un inizio mi viene naturale.. mentre se dovessi iniziare un discorso non saprei davvero da dove cominciare.

Il primo programma che ho scritto era una decina di righe, era per imparare l'uso delle variabili, era molto semplice.. faceva cosi':

Il computer pensava ad un numero a caso, dopodiche' chiedeva di indovinare il numero e si metteva in attesa di un input.
La variabile "a" era il numero pensato dal computer mentre la variabile "b" era l'imput.
se il numero digitato era minore di quello pensato, diceva "troppo basso"
altrimenti diceva "troppo alto"
Tutto questo racchiusco in un ciclo che si ripete finche' "a" e' uguale a "b". Nel momente che si verificava questa condizione il ciclo cessava di ripetersi.
Il ciclo seguente e' stato di imparare ad usare il vettore, che e' un treno di variabili, dopodiche' la matrice, una griglia di variabili..
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