La bellezza non è la forma che osserviamo.
Non è il sorriso di un bambino,ma ne è la profondità.
Non la farfalla ,ma il suo volo.
Non il mare,ma il cielo dal quale si specchia.
Non il sole,ma i suoi riflessi tra le fronde.
E' musica , che è spazio di silenzio tra due suoni
o il profumo di vita che esonda dagli spazi bianchi tra le frasi di un libro
Perché la bellezza è lo stesso spazio oltre le cose e il mondo.
E’ ineffabile.
Impossibile fissarla:qualsiasi tentativo è perderne l’essenza.
L’arte è quel tentativo impossibile di dare forma a ciò che non ha forma.
La bellezza non appartenendo al tempo,è inaspettata nel presentarsi,
Non potendola trattenere,si dilegua inaspettatamente.
Apprezzare la bellezza è aprirsi a quello spazio di Presenza che ne è dimora.
Perché la bellezza non è di questo mondo.
La bellezza è il portale di ogni gioia:ne sostiene la luce.
In tutta la bellezza ,nello spazio che crea la forma, il volto di Dio.

La bellezza è l’eternità che si rimira nello specchio; ma voi siete l’eternità e siete lo specchio.
La bellezza è la vita quando la vita rivela il suo profilo benedetto; ma voi siete la vita e siete il velo.


Gibran Kahlil Gibran

Tu Sei...

Ad ogni momento
c'è una Liberazione
c'è una bella emozione..
(...)

provocazione:

"Secondo mio genero Gonnojo, gli uomini d’oggidì si van facendo sempre più effeminati. È un’epoca, questa, in cui le persone di gradevol indole, le persone allegre, simpatiche, le persone che non mettono in rancore, sono considerate virtuose. Quindi predomina la passività e la forte risolutezza non è più pregiata." (Libro II)

È un’epoca, la nostra, di “uomini graziosi e donne ardite”. Dovunque si volga lo sguardo, non mancano certo uomini simpatici. Ci circonda lo stereotipo dell’uomo gentile, benvoluto da tutti, mai abrasivo. Trabocca, costui d’adattamento, di compiacenza, ma in fondo è un freddo opportunista. È, questo che Hagakure chiama effeminatezza. La bellezza ideale non è fatta per essere amata: è bensì la bellezza della forza, per amor di apparenze e per evitare di perdere la faccia. Quando invece si cerca di essere belli per essere amati, ecco che comincia l’effeminatezza. Si adottano cosmetici spirituali. In un’epoca come la presente, allorché persino la medicina amara è avvolta in una crosta di zucchero, la gente accetta solo ciò che è grato al palato e facile da masticare. Il bisogno di opporre resistenza agli andazzi dell’età è lo stesso, oggi, come allora.

Commento allo Hagakure di Yukio Mishima

Aggiungo: (anche per in-fallible
La bellezza è in fondo la sacralità della vita,che non è delle cose ma in ciò che le anima.
Tutto è già riassunto,secondo me,nel famoso passaggio del Sutra del Cuore:la forma è vuoto,il vuoto è forma.
La bellezza è ciò che manifesta quel vuoto tramite la forma e che gli da quella sacralità che è Silenzio.
Solo il Testimone può osservarlo consapevolmente.
Vuoto che è Energia,e non “spazio inerte”,e che è Dio,il Senzaforma nella forma.

Sì…Tutto E’ ,Ati:così in alto come in basso…

Accetto la "provocazione" electrolimes..
però ci tengo a sottolineare che la bellezza a cui mi riferisco non è quella
estetizzante di Mishima (di natura maschile o femminile,non importa..)
quanto a quella interiore.La "forma" è molto relativa,è solo "riflesso"...
anche in corpo che ci appare deforme scopriremo una sacrale bellezza..

e infatti Mishima esprime proprio il tuo concetto.
forse non hai letto bene....

La bellezza è la forma che osserviamo, inseparabile dall'osservatore stesso.
E' il sorriso di un bambino, ne è la profondità.
La farfalla e il suo volo.
Il mare e il cielo dal quale si specchia.
Il sole e i suoi riflessi tra le fronde.
E' musica e spazio di silenzio tra due suoni
o il profumo di vita che esonda dagli spazi bianchi tra le frasi di un libro.
Perché la bellezza è lo stesso spazio e le cose... e il mondo.
E’ ineffabile.
E' sempre presente e non e' possibile perderne l’essenza.
L’arte è dare forma a ciò che non ha forma.
La bellezza e' un il continuo dischiudersi di un unico fiore nella dimensione spazio temporale , è inaspettata nel presentarsi, sempre fresca, sempre nuova, mai uguale a se stessa.
Non potendola trattenere, si dilegua inaspettatamente per poi riapparire sotto un'altra nuova forma.
Apprezzare la bellezza è aprirsi a quello spazio di Presenza che ne è dimora.
Perché la bellezza è di questo mondo.
La gioia, la sorgente di ogni bellezza: ne sostiene la luce.
In tutta la bellezza , nello spazio che crea la forma, il volto di Dio.

Caro Yam,tutto è bellezza..anche l'arte..li imbalsamata..
tutt'altro che ineffabile..
Cioè imitazione della Bellezza..

“..è come un cielo senza nuvole,non ha forma.E’ spazio ,è quiete,la dolcezza dell’Essere,infinitamente più grande di queste parole,che sono solo indicazioni…
..quando vedete la Bellezza,percepite la spaziosità interiore che è la Fonte e il sottofondo di quell’esperienza.”
E. Tolle

Mi riferisco proprio a quella Fonte che indica Tolle…senza farne una faccenda dualistica come pensi..

Tutto splendidamente poetico e perfettamente immateriale
grazie a Dio abbiamo i sensi per vederla tutta questa bellezza
e la mente che ci permette di rivederla e ricrearla
e il tatto che ci permette di sfiorarla
senza volerla possedere ma solo per donarle
amore e rispetto nelle sue "meravigliose forme
e nella luce che la compone". Credo che i sordociechi
di Osimo che non hanno mai visto un cielo , nè i colori di un fiore
nè il sorriso di un essere umano, non possono neanche aver questo bene
che tutti abbiamo e di cui dovremmo essere profondamente grati!
Siamo materia pur se abbiamo anche dei corpi immateriali
e questa esperienza è quella che ci fa apprezzare
la bellezza e la bontà di ciò che ci circonda
I voli pindarici possiamo permetterceli proprio perchè abbiamo la grazia
di avere occhi per vedere, naso per fiutare, orecchie per ascoltare
i dolci suoni che ci circondano, mani per carezzare e sentire
le differenze al tatto, e intelletto per capire.