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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 12-06-2015, 18.52.43   #21
freedom
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Riferimento: Sull'interpretazione della Bibbia.

Citazione:
Originalmente inviato da Sariputra
E' un problema reale, quello dell'interpretazione, che coinvolge tutte le religioni che si rifanno a testi "sacri". Si è per secoli aggirato il problema rimettendosi alle autorità spirituali, papa in primis, che valutavano e decidevano quale era l'interpretazione esatta. Anche un semplice errore di traduzione può falsare completamente il senso di una frase o di una parola. Per questo dovremmo cercare in primo luogo dentro di noi il significato del nostro vivere, soffrire e amare e poi leggere questi testi per avere conferme alle nostre intuizioni interiori. Essere "luce a se stessi" è molto importante per la crescita spirituale di una persona. Quello che scopriamo e impariamo dal nostro vivere giorno per giorno ci aiuta realmente a maturare un atteggiamento aperto al sacro.
Leggere un libro, per quanto famoso e importante, per tradizione o consuetudine, senza prima aver creato nella mente uno spazio aperto, silente e ricettivo è inutile.
Leggere con spirito critico è altrettanto importante. Essere consapevoli del limite della parola, sia scritta che parlata, nel descrivere ciò che per sua natura è aldilà della parola, è un atteggiamento serio e consapevole da tenere di fronte a questi testi.
Dovremo vederli come un mezzo utile, un mezzo che ci può indicare la via, ma che non può mai sostituire i nostri passi e i nostri sinceri sforzi di comprensione. Sappiamo di molti santi "ignoranti", per così dire, e di altri dottissimi. Nel buddhismo, per esempio, accanto a figure come Buddhagosa, Vasubandhu o Nagarjuna troviamo un povero Saichi che faceva il pastore e non aveva letto un libro in vita sua.
Non è certo un libro che ti può dare quel senso che cerchi al tuo vivere, ma può aiutare. Spesso la lettura armoniosa di un passo ispirato calma l'agitazione della mente. A volte i pensieri si placano per un pò rapiti dalla profondità del passo e la mente si fa più affilata e raccolta. Ma poi devi sempre cercare dentro di te l'assonanza, il sentirlo come vero, il trovare rispondenza con quello che tu stesso hai compreso, da solo, nel tuo cammino di ricerca.
Quindi l'interpretazione diventa importante per l'esegeta, lo studioso e il religioso di professione. A mio modesto parere non è così decisiva per il semplice viandante dello spirito...
Volevo quotare una sintesi del tuo post ma non ci sono riuscito: per quel che vale la mia opinione bisogna leggerlo tutto e non spezzarlo perchè è un insieme così ben fatto i cui passaggi logici sono troppo ben concatenati.

E poi non c'è niente da aggiungere: per quel che mi riguarda lo condivido in toto.

Posso solo ricordare (non per completare quanto hai scritto perchè è già completo ma per rafforzare un concetto da te espresso in altre parole) quello che diceva un mio carissimo, adorato parroco quando commentava le Scritture: "Dio parla ad ognuno di noi." Cioè la Scrittura è una ma il messaggio è scritto per ognuno di noi.

Ciao!
freedom is offline  
Vecchio 13-02-2016, 23.30.41   #22
Rinaldo
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Riferimento: Sull'interpretazione della Bibbia.

Citazione:
Originalmente inviato da freedom
L'intento del mio intervento sull'interpretazione della Bibbia è di chiarire che la fede deve necessariamente essere illuminata dalla ragione altrimenti diventa una cosa sbagliata. E può addirittura scivolare nel fanatismo.

Ricordo come se fosse oggi che circa vent'anni fa un gesuita (da me stimatissimo e amatissimo) cominciò, mentre stavamo discutendo cose spirituali e materiali che mi riguardavano da vicino, a supportare i suoi ragionamenti con citazioni bibliche. A me vennero in mente altre citazioni da opporre, credo correttamente, alle sue. Ma resistetti alla tentazione di avventurarmi in un contraddittorio che, ne sento ancora l'odore, profumava di fanatismo.

Oggi come allora è il buonsenso, la logica, insomma la ragione che illumina non solo la mia fede ma, anche, la mia vita.

E la ragione ci suggerisce una profondissima umiltà. Quest'ultima ci deve accompagnare nella lettura della Bibbia e, a dirla tutta, in ogni frangente della nostra vita. Anche nelle discussioni che si svolgono in un Forum come questo. Troppo spesso l'ansia, la testardaggine, la superbia di difendere un' opinione, magari avventatamente espressa, prende il sopravvento sulla legittima istanza di trovare la verità. Il proprio punto di vista diventa la bandiera sulla quale immolare la comprensione di quelli altrui. Che, spesso, se discussi con umiltà aiuterebbero a completare o anche rettificare il proprio.

E l'umiltà è una scelta consapevole di aderenza alla realtà non certo quella parola che suscita in noi chissà quale miserabile condizione...........

Infatti, quando analizziamo la nostra vita, rileviamo che non possiamo aggiungere un'ora di tempo alla stessa o a quella dei nostri cari. Non abbiamo il potere di far crescere un capello, non sappiamo assolutamente rispondere alle domande veramente importanti (chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo), insomma non abbiamo un quadro di riferimento. Siamo poveri, nudi e ciechi.

Questa è l'incontrovertibile verità della condizione umana.

E allora non fa sorridere osservare certi duelli dialettici che altro scopo non hanno se non dimostrare la superiorità del proprio punto di vista spacciato addirittura per oggettiva verità?

E quando questo atteggiamento si vuole avvalere del supporto della Bibbia non rileviamo qualcosa di razionalmente e anche spiritualmente sbagliato?

Concludo invitando tutti a non sentirsi personalmente coinvolti perchè quello che ho scritto riguarda in primo luogo me stesso e in secondo luogo gli altri. Magari nemmeno tutti.........

Buongiorno Freedom,

Ho letto con attenzione i commenti sulla Bibbia E' un tema che mi interessa da tempo, perchè non sono mai riuscito, malgrado diversi tentativi, ad andare oltre una cinquantina, forse più, di pagine di questo testo fondamentale, almeno per l'Occidente. Ecco, leggendo la Bibbia, a me è difficile credere, per fare un esempio fra tanti, a un Dio che ha un suo popolo preferito, al quale promette un territorio, un Dio che ordina ad Abramo l'assassinio di Isacco per provare la sua devozione - insomma un Dio che sembra manovrare gli uomini a suo piacimento. Io credo che Dio, come essere perfetto ed eterno, creatore di tutte le cose, sia ben lontano dal fare promesse di territori, favorendo quindi un popolo e ignorando il resto dell'umanità ; che non abbia bisogno di dare alcuna istruzione di comportamento come l'episodio delle tavole dei comandamenti. E neppure riesco a vedere dietro questi episodi un significato simbolico, un contenuto morale o spirituale, nè riesco, come suggerisce qualcuno, a fare "una lettura con il cuore", o a capire come la Bibbia riesca ad "illuminare la nostra vita" come sostengono altri. A me sembra che Dio si riveli alla coscienza di ognuno di noi senza bisogno di artifici, che non distribuisca ricompense e punizioni (sarebbe in totale contrasto con il suo essere perfetto e quindi perfettamente giusto), e che ognuno di noi segua un personale cammino che inevitabilmente riconduce a Lui, cammino la cui lunghezza varia secondo l'evoluzione di ciascuno. Resta poi la grande incognita circa l'autore di questi testi, spesso solo testimonianze (che inevitabilmente risentono della personalità di chi le trasmette), ripetutamente tradotti (non sempre correttamente, mi sembra di capire) e probabilmente inconsapevolmente manipolati, nel corso dei secoli. Chi ne è l'autore ? E chi ci garantisce che non siano, almeno in parte, un'elaborazione personale. Insomma chi ci dà la prova della loro autenticità ? Sappiamo che in India esistono numerosi testi più antichi della Bibbia, che non sono ancora stati tradotti. Avremo quindi un giorno un'ulteriore versione di certi avvenimenti o addirittura una nuova e fin qui inimmaginabile versione "biblica" ? Concludo riaffermando che vorrei tanto anch'io poter leggere e capire la Bibbia, ma le riserve su circostanze ed episodi difficili da credere, e che ho cercato di esprimere pur senza avere la competenza e il livello culturale di altri partecipanti, mi bloccano ogni volta. Che fare, dunque ?
Rinaldo is offline  
Vecchio 14-02-2016, 16.23.06   #23
freedom
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Riferimento: Sull'interpretazione della Bibbia.

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Originalmente inviato da Rinaldo
Buongiorno Freedom,
Ciao Rinaldo e benvenuto,
comincio dalla fine:
Citazione:
Originalmente inviato da Rinaldo
Concludo riaffermando che vorrei tanto anch'io poter leggere e capire la Bibbia, ma le riserve su circostanze ed episodi difficili da credere, e che ho cercato di esprimere pur senza avere la competenza e il livello culturale di altri partecipanti, mi bloccano ogni volta. Che fare, dunque ?
Non vorrei aver dato l'impressione di aver compreso la Bibbia perché sono molto lontano da questo traguardo.
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Originalmente inviato da Rinaldo
a me è difficile credere, per fare un esempio fra tanti, un Dio che ordina ad Abramo l'assassinio di Isacco per provare la sua devozione
Concordo sul fatto che mi riesce difficile credere che Dio ordina di uccidere l'unico figlio di Abramo. Forse Isacco rappresenta ciò che più ama un uomo ed il suo sacrificio rappresenta la necessità che, per seguire Dio, bisogna sacrificargli l'idolo che amiamo di più al mondo.
Citazione:
Originalmente inviato da Rinaldo
Io credo che Dio, come essere perfetto ed eterno, creatore di tutte le cose, sia ben lontano dal fare promesse di territori, favorendo quindi un popolo e ignorando il resto dell'umanità;
Anche qui concordo con te che il significato letterale sembra non soddisfare il nostro anelito verso Dio. Forse la Terra promessa è la reintegrazione nel Paradiso perduto ed il pianeta Terra è l'esilio che, evidentemente, ci siamo meritati.
Citazione:
Originalmente inviato da Rinaldo
che non abbia bisogno di dare alcuna istruzione di comportamento come l'episodio delle tavole dei comandamenti.,
Bè.......non è che l'uomo sappia quello che deve fare. Al contrario mi sembra cieco.
Citazione:
Originalmente inviato da Rinaldo
nè riesco, come suggerisce qualcuno, a fare "una lettura con il cuore".
Neppure io ci riesco però sono convinto che sia la strada giusta. E non solo per leggere e comprendere la Bibbia ma per vivere la vita tout court.
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Vecchio 14-02-2016, 19.52.56   #24
Duc in altum!
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Riferimento: Sull'interpretazione della Bibbia.

** scritto da freedom:

Citazione:
Concordo sul fatto che mi riesce difficile credere che Dio ordina di uccidere l'unico figlio di Abramo. Forse Isacco rappresenta ciò che più ama un uomo ed il suo sacrificio rappresenta la necessità che, per seguire Dio, bisogna sacrificargli l'idolo che amiamo di più al mondo.

Io preferisco: per seguire Dio, bisogna sacrificargli la passione, il sentimento, che più idolatriamo al mondo.

Anche se in Mt 19, 29: Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna - il messaggio è inequivocabile, visto che conosco qualcuno che per mettersi alla sequela della volontà divina non vede il figlio adolescente da 5 anni, che, non comprendendo "ancora" il perché della scelta paterna (e senza avere nessuna certezza di riabbracciarlo), si sente come "sacrificato" per disamore nei suoi confronti, mentre per il padre è la conseguenza logica che il primo è unico amore è solo Dio, quindi è cosa buona giusta "immolare" la relazione col figlio per dedicarsi a quella del Padre.


Pace&Bene
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Vecchio 18-02-2016, 18.49.06   #25
Rinaldo
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Riferimento: Sull'interpretazione della Bibbia.

Citazione:
Originalmente inviato da freedom
Ciao Rinaldo e benvenuto,
comincio dalla fine:

Non vorrei aver dato l'impressione di aver compreso la Bibbia perché sono molto lontano da questo traguardo.

Concordo sul fatto che mi riesce difficile credere che Dio ordina di uccidere l'unico figlio di Abramo. Forse Isacco rappresenta ciò che più ama un uomo ed il suo sacrificio rappresenta la necessità che, per seguire Dio, bisogna sacrificargli l'idolo che amiamo di più al mondo.

Anche qui concordo con te che il significato letterale sembra non soddisfare il nostro anelito verso Dio. Forse la Terra promessa è la reintegrazione nel Paradiso perduto ed il pianeta Terra è l'esilio che, evidentemente, ci siamo meritati.

Bè.......non è che l'uomo sappia quello che deve fare. Al contrario mi sembra cieco.

Neppure io ci riesco però sono convinto che sia la strada giusta. E non solo per leggere e comprendere la Bibbia ma per vivere la vita tout court.

"Aver dato l'impressione"...

Non ho avuto questa impressione, Freedom. Penso anzi che le tue risposte siano molto misurate.

"Sacrificare l'idolo"...

Qui non ti seguo : non credo che Dio chieda un sacrificio di tal genere. Anzi, credo che Dio ci inviti a superare il nostro egoismo per evolvere verso una coscienza collettiva.

"Esilio che ci siamo meritati"...

Siamo di nuovo su un terreno di "prove" : errori di comportamento che fanno "meritare" il castigo. Mi sembra un'interpretazione del giudizio divino in chiave prettamente umana. Io penso che Dio sia al di là delle punizioni, delle valutazioni di comportamento, dell'assegnazione dei meriti - tutte queste sono forme umane non credibili per Chi è Tutto e Uno. E' l'uomo stesso, credo, che alla fine della vita, facendo il bilancio del vissuto, analizza con chiarezza il proprio comportamento e si prepara per una nuova esperienza che costituirà un altro passo avanti nella sua evoluzione.

"L'uomo mi sembra cieco"...

L'uomo non credo sia cieco : penso che apprenda, poco a poco, sulla base delle esperienze vissute, che la strada che lo porta verso il Creatore è quella del superamento dell'egoismo, dell'io se vuoi.

Nota a questa risposta : Freedom, non so se il mio modo di rispondere ai vari punti del tuo messaggio risponda alle regole del Forum. Ho provato a cliccare Rispondi quotando e inserendo la mia risposta dopo ogni tuo paragrafo, ma il sito mi informa che questo modo è errato senza precisarmi come correggere l'errore. Puoi aiutarmi a uniformarmi al regolamento ?
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Vecchio 18-02-2016, 19.00.09   #26
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Riferimento: Sull'interpretazione della Bibbia.

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Originalmente inviato da Duc in altum!
** scritto da freedom:



Io preferisco: per seguire Dio, bisogna sacrificargli la passione, il sentimento, che più idolatriamo al mondo.

Anche se in Mt 19, 29: Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna - il messaggio è inequivocabile, visto che conosco qualcuno che per mettersi alla sequela della volontà divina non vede il figlio adolescente da 5 anni, che, non comprendendo "ancora" il perché della scelta paterna (e senza avere nessuna certezza di riabbracciarlo), si sente come "sacrificato" per disamore nei suoi confronti, mentre per il padre è la conseguenza logica che il primo è unico amore è solo Dio, quindi è cosa buona giusta "immolare" la relazione col figlio per dedicarsi a quella del Padre.


Pace&Bene

Scusami Duc in altum, ma se ho capito bene la tua risposta conosci qualcuno, un padre, che interpretando la Bibbia nel senso di sacrificare a Dio il sentimento, ecc., rifiuta di vedere il figlio adolescente da ben 5 anni, provocando nel figlio, che non ne comprende le ragioni, sofferenza e dispiacere ? E questo tu lo trovi cosa buona giusta ? A me sembra mostruoso e mi rifiuto di credere che Dio apprezzi una devozione che crea sofferenza e dolore in un altro essere umano.
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Vecchio 18-02-2016, 20.40.59   #27
freedom
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Citazione:
Originalmente inviato da Rinaldo
Sacrificare l'idolo"...
Qui non ti seguo : non credo che Dio chieda un sacrificio di tal genere. Anzi, credo che Dio ci inviti a superare il nostro egoismo per evolvere verso una coscienza collettiva.
L'idolo è ciò che più rapisce il tuo interesse. Per qualcuno è il sesso, per altri il potere. Per altri ancora una passione smisuratamente "amata".
Ebbene l'amore più grande della nostra vita dovrebbe essere Dio.
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Originalmente inviato da Rinaldo
"Esilio che ci siamo meritati"...
Bè, se siamo in questa valle di lacrime qualcosa deve essere andato storto. Non so dove, come e perché ma penso così. La mia è, tuttavia, una semplice ipotesi.
Citazione:
Originalmente inviato da Rinaldo
"L'uomo mi sembra cieco"...
Non avendo un quadro di riferimento (da dove veniamo, perché siamo qui, dove andiamo) ritengo l'uomo senza direzione. In questo senso l'uomo è cieco.
Citazione:
Originalmente inviato da Rinaldo
Nota a questa risposta : Freedom, non so se il mio modo di rispondere ai vari punti del tuo messaggio risponda alle regole del Forum. Ho provato a cliccare Rispondi quotando e inserendo la mia risposta dopo ogni tuo paragrafo, ma il sito mi informa che questo modo è errato senza precisarmi come correggere l'errore. Puoi aiutarmi a uniformarmi al regolamento ?
Non è questione di regole ma di comodità
Usa il comando "rispondi quotando" e ti ritroverai tutto il post replicato con l'indicazione del nickname dell'autore. Se vuoi, all'interno del post quotato, citare specifici passaggi usa i comandi copia e incolla: esempio
Citazione:
Originalmente inviato da Freedom
1
per ogni passaggio. Devi farlo in autonomia perché non ci sono comandi automatici che ti permettono di "sezionare" la parte che ti interessa.
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Vecchio 19-02-2016, 00.24.54   #28
Duc in altum!
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Riferimento: Sull'interpretazione della Bibbia.

** scritto da Rinaldo:

Citazione:
Scusami Duc in altum, ma se ho capito bene la tua risposta conosci qualcuno, un padre, che interpretando la Bibbia nel senso di sacrificare a Dio il sentimento, ecc., rifiuta di vedere il figlio adolescente da ben 5 anni, provocando nel figlio, che non ne comprende le ragioni, sofferenza e dispiacere ?

No, ha dovuto scegliere tra il continuare a fare il padre ( che includeva pure il fingere di amare la moglie, di essere la famiglia del mulino bianco, ecc. ecc,) o seguire l'alternativa propostagli: Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna, incontrando, per la prima volta, oltre l'attualizzazione di vivere il Vangelo (interpretando la Bibbia è già una dimensione differente), anche il vero amore di coppia.


Ma non è questo il punto, il fatto è che nell'episodio di Abramo, si evidenzia che se Dio chiama, i rapporti sentimentali o filiali personali devono essere posti in un secondo luogo nel cuore, giacché il primo, il trono, è del Signore.
Cosa che, non senza difficoltà, sperimenta questo papà amico mio, ed è richiesto nel Vangelo.


Citazione:
A me sembra mostruoso e mi rifiuto di credere che Dio apprezzi una devozione che crea sofferenza e dolore in un altro essere umano

Il rifiuto di credere è un mezzo che ti concede Dio, Lui non obbliga nessuno ad amarLo, ma immagina per un solo istante se davvero Dio esistesse, e un giorno quel figlio lontano incontrasse la via, la verità e la vita proprio attraverso quella scelta del padre (modello futuro per il suo cammino di perfezione? ...forse!), che oggi gli sembra egoistica e penosa.



Pace&Bene

Ultima modifica di Duc in altum! : 19-02-2016 alle ore 14.36.50.
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Vecchio 19-02-2016, 21.54.33   #29
giuscip1946
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Riferimento: Sull'interpretazione della Bibbia.

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Originalmente inviato da Duc in altum!
** scritto da Rinaldo:




Il rifiuto di credere è un mezzo che ti concede Dio, Lui non obbliga nessuno ad amarLo, ma immagina per un solo istante se davvero Dio esistesse, e un giorno quel figlio lontano incontrasse la via, la verità e la vita proprio attraverso quella scelta del padre (modello futuro per il suo cammino di perfezione? ...forse!), che oggi gli sembra egoistica e penosa.



Pace&Bene

Dio concede il rifiuto di credere e non obbliga nessuno ad amarlo?

Dov'è scritto che il Signore Dio concede il rifiuto di credere?
Nessun essere umano decide di non credere fino a quando lo Spirito del Signore Dio è in lui, anzi fino a quando ha lo Spirito non può non credere. Infatti satana quando tenta Eva, Eva all'inizio si rifiuta di ascoltarlo. Dice infatti: No perché se mangiassi da quell'albero morirei. Accetta solo quando nell'inganno la convince a credere di poter diventare più grande del Signore Dio stesso. Se satana dialogando non avesse prima fatto entrare l'ambizione/superbia in lei, lei non avrebbe accettato.

Il comandamento, ossia la legge divina, si chiama comandamento e non consiglio, perché è un comando, un odine. Chi disobbedisce alla Sua legge pecca e il salario del peccato è la morte. Il Signore Dio dell'Amore e della Pace ordina di amarLo non perché a Lui occorre il nostro amore, anche se Lo fa ingioire, ma per preservarci dal male e dal maligno. Come dire se ci stacchiamo da Lui ci viene a mancare il nutrimento spirituale che per noi è vita.
Non ho capito la storia di chi lascia il figlio per cercare altre avventure, ma non inganniamoci chiamando volontà divina quello che facciamo perché pensiamo ci faccia comodo. Purtroppo non riusciremo mai a capirci fino a quando non stabiliremo che l'amore di coppia o non coppia non ha relazione con il sesso. L'"amore" che pone a suo fondamento il sesso è desiderio carnale suscitato da satana ed è destinato a finire, se non sfocia in tragedia come spesso sentiamo in questo tempo!!
Il grande problema è che l'uomo, in particolare quello di questo tempo, non sa amare e non sa cosa sia l'Amore" perché satana lo ha convinto che esso sia l'attrazione fisica. Il resto consegue.
Buona notte - Giuseppe
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Vecchio 21-02-2016, 19.57.32   #30
mariodic
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Riferimento: Sull'interpretazione della Bibbia.

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Originalmente inviato da laryn
Finalmente un commento intellettualmente onesto.
Viaggio sulla tua stessa onda.
Per questo in un commento ad un post sulla fede dicevo che l'ermetismo (interpretazione) è oggi considerato un fallimento.
Le certezze vanno a farsi benedire (formula dubitativa).
..... O.K., d'accordo; ma io aggiungerei ancora una considerazione generale sulle sacre scritture: sono in continua lenta evoluzione spontanea, nel senso che, dalle lontanissime origini, le civiltà coinvolte dalle stesse, nell'intento di interpretarle, le hanno lentissimamente modificate adattandole alla evoluzione dei processi culturali. Questo significa che, per esempio, nelle ordinarie omelie o in qualsiasi esposizione del pensiero tramandateci dalle scritture, si consolidano, più o meno spontaneamente, certi punti di queste. Lo stesso Gesù modificò, in senso diciamo più democratico, le interpretazioni rigide ma correnti delle sacre scritture dell'ebraismo di allora. Questo tipo di processo continua da sempre.
Così la penso.
mariodic is offline  

 



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