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Vecchio 16-02-2015, 12.33.48   #1
freedom
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Sull'interpretazione della Bibbia.

Interpretare la Bibbia è molto difficile e non c'è nulla che consenta di concludere che una determinata interpretazione di un qualsiasi passaggio è corretta.

E' certamente vero che c'è tutta una serie di conclusioni universalmente accettate e considerate definitive ma, in realtà, non stiamo parlando di qualcosa di incontrovertibile.

http://it.wikipedia.org/wiki/Bibbia

E' dunque una forzatura discutere i passi biblici volendo dimostrare la giustezza del proprio punto di vista.

In primo luogo, come si può evincere dal link richiamato, ci sono problematiche legate ai ritrovamenti degli scritti ed alle traduzioni effettuate. Quello delle traduzioni è un problema che ha dato luogo (e continua a farlo) a enormi dibattiti ai quali non consegue mai una conclusione definitiva e certa.

Poi c'è la questione dell'interpretazione vera e propria che a volte è letterale, a volte simbolica, in altri casi morale e infine spirituale. E non è finita perchè ci sono anche differenze tra le varie religioni e, all'interno delle singole religioni, tra le varie confessioni.

Credo quindi che senza una grandissima umiltà e apertura mentale non si possa leggere proficuamente la Bibbia. E credo anche non vada commesso l'errore di usarla nelle discussioni per avallare questo o quall'altro ragionamento senza tener sempre presente la formula dubitativa.
freedom is offline  
Vecchio 17-02-2015, 00.00.42   #2
laryn
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Riferimento: Sull'interpretazione della Bibbia.

Citazione:
Originalmente inviato da freedom
Interpretare la Bibbia è molto difficile e non c'è nulla che consenta di concludere che una determinata interpretazione di un qualsiasi passaggio è corretta.

E' certamente vero che c'è tutta una serie di conclusioni universalmente accettate e considerate definitive ma, in realtà, non stiamo parlando di qualcosa di incontrovertibile.

http://it.wikipedia.org/wiki/Bibbia

E' dunque una forzatura discutere i passi biblici volendo dimostrare la giustezza del proprio punto di vista.

In primo luogo, come si può evincere dal link richiamato, ci sono problematiche legate ai ritrovamenti degli scritti ed alle traduzioni effettuate. Quello delle traduzioni è un problema che ha dato luogo (e continua a farlo) a enormi dibattiti ai quali non consegue mai una conclusione definitiva e certa.

Poi c'è la questione dell'interpretazione vera e propria che a volte è letterale, a volte simbolica, in altri casi morale e infine spirituale. E non è finita perchè ci sono anche differenze tra le varie religioni e, all'interno delle singole religioni, tra le varie confessioni.

Credo quindi che senza una grandissima umiltà e apertura mentale non si possa leggere proficuamente la Bibbia. E credo anche non vada commesso l'errore di usarla nelle discussioni per avallare questo o quall'altro ragionamento senza tener sempre presente la formula dubitativa.

Finalmente un commento intellettualmente onesto.
Viaggio sulla tua stessa onda.
Per questo in un commento ad un post sulla fede dicevo che l'ermetismo (interpretazione) è oggi considerato un fallimento.
Le certezze vanno a farsi benedire (formula dubitativa).
laryn is offline  
Vecchio 17-02-2015, 00.04.50   #3
paul11
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Riferimento: Sull'interpretazione della Bibbia.

Citazione:
Originalmente inviato da freedom
Interpretare la Bibbia è molto difficile e non c'è nulla che consenta di concludere che una determinata interpretazione di un qualsiasi passaggio è corretta.

E' certamente vero che c'è tutta una serie di conclusioni universalmente accettate e considerate definitive ma, in realtà, non stiamo parlando di qualcosa di incontrovertibile.

http://it.wikipedia.org/wiki/Bibbia

E' dunque una forzatura discutere i passi biblici volendo dimostrare la giustezza del proprio punto di vista.

In primo luogo, come si può evincere dal link richiamato, ci sono problematiche legate ai ritrovamenti degli scritti ed alle traduzioni effettuate. Quello delle traduzioni è un problema che ha dato luogo (e continua a farlo) a enormi dibattiti ai quali non consegue mai una conclusione definitiva e certa.

Poi c'è la questione dell'interpretazione vera e propria che a volte è letterale, a volte simbolica, in altri casi morale e infine spirituale. E non è finita perchè ci sono anche differenze tra le varie religioni e, all'interno delle singole religioni, tra le varie confessioni.

Credo quindi che senza una grandissima umiltà e apertura mentale non si possa leggere proficuamente la Bibbia. E credo anche non vada commesso l'errore di usarla nelle discussioni per avallare questo o quall'altro ragionamento senza tener sempre presente la formula dubitativa.

ciao Freedom,
pienamente d'accordo, aggiungerei:
- tutti gli scritti antichi soprattutto religiosi sono apologetici, da qualunque parte e di qualunque fede. Oserei dire che quelli moderni addirittura strumentalizzano oltre ad essere apologetici, quando girano in giro ad una tesi senza nemmeno metterla in discussione con altre tesi.
- dal punto di vista storico è assai difficile trovare testi originari e scritti dall'autore interessato, spesso sono testimonianze.
La dimostrazione è che l'Accademia di Platone, il Liceo di Aristotele e la Stoà degli stoici, cioè le tre scuole filosofiche più importanti dell'antica Grecia, spesso sono scritti,appunti di discepoli che ci sono arrivati se non addirittura riportati da altri autori. Ad esempio Crisippo della scuola della Stoà sembra abbia scritto 700 opere, nessun originale di suo pugno ci è arrivato, ma molto grazie ad altri autori.
Nelle religioni l'ambito ,proprio perchè spirituale ha ulteriori spinosità endemiche, è ancora più difficile nel percorso fra ermeneutica ed esegesi. Spesso la soluzione è cercare di immedesimarsi nell'autore cercando di capirne le biografie, gli influssi educativi culturali, le circostanze storiche e culturali , cioè l'ambiente storico, cosa lo abbia ispirato,ecc.
La figura di Giovanni il Battista è complessa. Quale furono i suoi influssi, perchè era isolato dalla comunità, cosa contestava, quale era il suo messaggio?
Altro esempio, Matteo era gabelliere(esattore delle tasse), Luca era medico, ha influito nelle scritture del Vangelo in alcuni passi?

paul11 is offline  
Vecchio 17-02-2015, 19.04.13   #4
Mariano
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Riferimento: Sull'interpretazione della Bibbia.

Citazione:
Originalmente inviato da freedom
Interpretare la Bibbia è molto difficile e non c'è nulla che consenta di concludere che una determinata interpretazione di un qualsiasi passaggio è corretta.
.............................. .............................. .............................. ...
Credo quindi che senza una grandissima umiltà e apertura mentale non si possa leggere proficuamente la Bibbia. E credo anche non vada commesso l'errore di usarla nelle discussioni per avallare questo o quall'altro ragionamento senza tener sempre presente la formula dubitativa.

Anch'io condivido pienamente.
Mi sorge però spontaneamente una domanda alla quale non so dare una risposta: come mai tanta, ma tanta gente anche di valore la pensa diversamente
Mariano is offline  
Vecchio 17-02-2015, 22.20.18   #5
Davide M.
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Riferimento: Sull'interpretazione della Bibbia.

Beh io non penso che interpretare la Bibbia sia difficile, infatti ognuno la interpreta a modo suo, e ogni interpretazione ha dei dettagli interessanti. Talvolta un simile invito a umiltà e apertura mentale nasconde pregiudizi, come quello diffuso tra i testimoni di Geova, per cui la Bibbia sarebbe per tutti perché ha una lettura immediata, basta aprirla e si capisce tutto, è ovviamente falso ed illusorio, ma fa parte della loro concezione distorta (e perversa) della Bibbia intesa come parola di DIo, cioè come parola "dettata da DIO" ovviamente ed oggettivamente la Bibbia non è questo, la Bibbia é parola di uomini ispirati da DIO (e pure su questo concetto bisognerebbe discutere). Però ogni tanto fa bene anche ridere, leggere ad esempio che l'anima non esiste, che il nome di Dio è Geova, che Adamo è morto positivamente (anziché certamente) e che Gesù (che sarebbe solo un angelo) ci ha comprati (anziché riscattati). Beh ma a tutto c'è un limite.
Poi sulle varie interpretazioni bisognerebbe calcolare anche gli sbagli di traduzione, che talvolta ne sono causa. Su questo forum una volta ho letto una discussione più o meno del genere Se Dio è uno perché tante religioni? Ma più interessante sarebbe Se Dio è uno perché tante interpretazioni? Un uomo, un Dio.
Davide M. is offline  
Vecchio 18-02-2015, 01.02.11   #6
laryn
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Riferimento: Sull'interpretazione della Bibbia.

Citazione:
Originalmente inviato da Mariano
Anch'io condivido pienamente.
Mi sorge però spontaneamente una domanda alla quale non so dare una risposta: come mai tanta, ma tanta gente anche di valore la pensa diversamente

Perchè le credenze sono durissime da smantellare e perchè "le convinzioni, più che le bugie, sono le peggiori nemiche della verità".
"Tanta, ma tanta gente anche di valore la pensa diversamente", esattamente come in Italia "tanta, ma tanta gente, anche di valore", è più cattolica che mussulmana.
laryn is offline  
Vecchio 18-02-2015, 08.31.16   #7
paul11
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Riferimento: Sull'interpretazione della Bibbia.

Trovo strano che siate stupiti che ogni uomo, ogni testa, interpreti Dio.

E quanti modi si interpretano, libertà, uguaglianza, giustizia?
Quanti significati hanno coscienza, anima, spirito?
Quante definizioni ha la vita?

Se l'ermeneutica di Gadamer, discepolo di Heidegger a sua volta discepolo di Husserl,ecc. è la modalità di interpretatazione di un autore di un testo, di una narrazione, figuriamoci noi davanti a Guernica di Picasso quante cose diverse ognuno troverebbe e reinterpreterebbe.

...è la vita, è così, ogni testa un suo pensiero, più siamo potenti in intelligenza e più ci differenzieremo come umanità. Questo ormai l'ho dò per scontato da tempo ed è per questo che il dialogo è importante, il confronto, il condividere e narrare i propri sentieri di conoscenza ed esperienza ed è altrettanto importante che il clima sia di rispetto, di accettazione di ognuno senza perdita della propria identità, della propria storia.
L'aver fede è qualcosa che commistiona spirito,psiche e ragione.
Difficile è capire se il veicolo del pensiero è soprattutto una tensione spirituale, una motivazione pulsionale, un concetto di razionalità: bisogna saper ascoltare, imparare la narrazione vederci prima di ogni cosa l'umanità dell'autore e poi .... il resto vien da sè.
paul11 is offline  
Vecchio 19-02-2015, 19.37.47   #8
Duc in altum!
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Riferimento: Sull'interpretazione della Bibbia.

@freedom

Come sempre le tue riflessioni sono molto concise e oculate - oltre ad essere cariche di obiettivo buonsenso.
Ma penso che non si debba ignorare che la Bibbia è una rivelazione (specialmente il Vangelo) che è e resterà più che incomprensibile al genere umano se non viene sperimentata, vissuta, osata con onestà e coraggio aggiungo in modo provocatorio, e non un semplice romanzo o leggenda da sfogliare.
Quando ci si rifugia in un versetto - almeno io - è semplicemente per meglio spiegare quello che si è vissuto, sentito, testimoniato e che il limitato pensiero umano mai potrà del tutto illustrare e interpretare alla stessa maniera, altrimenti l'originale non sarebbe di provenienza extrasensoriale.

Pace&Bene
Duc in altum! is offline  
Vecchio 20-02-2015, 11.12.42   #9
freedom
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Riferimento: Sull'interpretazione della Bibbia.

L'intento del mio intervento sull'interpretazione della Bibbia è di chiarire che la fede deve necessariamente essere illuminata dalla ragione altrimenti diventa una cosa sbagliata. E può addirittura scivolare nel fanatismo.

Ricordo come se fosse oggi che circa vent'anni fa un gesuita (da me stimatissimo e amatissimo) cominciò, mentre stavamo discutendo cose spirituali e materiali che mi riguardavano da vicino, a supportare i suoi ragionamenti con citazioni bibliche. A me vennero in mente altre citazioni da opporre, credo correttamente, alle sue. Ma resistetti alla tentazione di avventurarmi in un contraddittorio che, ne sento ancora l'odore, profumava di fanatismo.

Oggi come allora è il buonsenso, la logica, insomma la ragione che illumina non solo la mia fede ma, anche, la mia vita.

E la ragione ci suggerisce una profondissima umiltà. Quest'ultima ci deve accompagnare nella lettura della Bibbia e, a dirla tutta, in ogni frangente della nostra vita. Anche nelle discussioni che si svolgono in un Forum come questo. Troppo spesso l'ansia, la testardaggine, la superbia di difendere un' opinione, magari avventatamente espressa, prende il sopravvento sulla legittima istanza di trovare la verità. Il proprio punto di vista diventa la bandiera sulla quale immolare la comprensione di quelli altrui. Che, spesso, se discussi con umiltà aiuterebbero a completare o anche rettificare il proprio.

E l'umiltà è una scelta consapevole di aderenza alla realtà non certo quella parola che suscita in noi chissà quale miserabile condizione...........

Infatti, quando analizziamo la nostra vita, rileviamo che non possiamo aggiungere un'ora di tempo alla stessa o a quella dei nostri cari. Non abbiamo il potere di far crescere un capello, non sappiamo assolutamente rispondere alle domande veramente importanti (chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo), insomma non abbiamo un quadro di riferimento. Siamo poveri, nudi e ciechi.

Questa è l'incontrovertibile verità della condizione umana.

E allora non fa sorridere osservare certi duelli dialettici che altro scopo non hanno se non dimostrare la superiorità del proprio punto di vista spacciato addirittura per oggettiva verità?

E quando questo atteggiamento si vuole avvalere del supporto della Bibbia non rileviamo qualcosa di razionalmente e anche spiritualmente sbagliato?

Concludo invitando tutti a non sentirsi personalmente coinvolti perchè quello che ho scritto riguarda in primo luogo me stesso e in secondo luogo gli altri. Magari nemmeno tutti.........
freedom is offline  
Vecchio 23-03-2015, 16.59.27   #10
alex2011
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Riferimento: Sull'interpretazione della Bibbia.

Citazione:
Originalmente inviato da freedom
L'intento del mio intervento sull'interpretazione della Bibbia è di chiarire che la fede deve necessariamente essere illuminata dalla ragione altrimenti diventa una cosa sbagliata. E può addirittura scivolare nel fanatismo.

Ricordo come se fosse oggi che circa vent'anni fa un gesuita (da me stimatissimo e amatissimo) cominciò, mentre stavamo discutendo cose spirituali e materiali che mi riguardavano da vicino, a supportare i suoi ragionamenti con citazioni bibliche. A me vennero in mente altre citazioni da opporre, credo correttamente, alle sue. Ma resistetti alla tentazione di avventurarmi in un contraddittorio che, ne sento ancora l'odore, profumava di fanatismo.

Oggi come allora è il buonsenso, la logica, insomma la ragione che illumina non solo la mia fede ma, anche, la mia vita.

E la ragione ci suggerisce una profondissima umiltà. Quest'ultima ci deve accompagnare nella lettura della Bibbia e, a dirla tutta, in ogni frangente della nostra vita. Anche nelle discussioni che si svolgono in un Forum come questo. Troppo spesso l'ansia, la testardaggine, la superbia di difendere un' opinione, magari avventatamente espressa, prende il sopravvento sulla legittima istanza di trovare la verità. Il proprio punto di vista diventa la bandiera sulla quale immolare la comprensione di quelli altrui. Che, spesso, se discussi con umiltà aiuterebbero a completare o anche rettificare il proprio.

E l'umiltà è una scelta consapevole di aderenza alla realtà non certo quella parola che suscita in noi chissà quale miserabile condizione...........

Infatti, quando analizziamo la nostra vita, rileviamo che non possiamo aggiungere un'ora di tempo alla stessa o a quella dei nostri cari. Non abbiamo il potere di far crescere un capello, non sappiamo assolutamente rispondere alle domande veramente importanti (chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo), insomma non abbiamo un quadro di riferimento. Siamo poveri, nudi e ciechi.

Questa è l'incontrovertibile verità della condizione umana.

E allora non fa sorridere osservare certi duelli dialettici che altro scopo non hanno se non dimostrare la superiorità del proprio punto di vista spacciato addirittura per oggettiva verità?

E quando questo atteggiamento si vuole avvalere del supporto della Bibbia non rileviamo qualcosa di razionalmente e anche spiritualmente sbagliato?

Concludo invitando tutti a non sentirsi personalmente coinvolti perchè quello che ho scritto riguarda in primo luogo me stesso e in secondo luogo gli altri. Magari nemmeno tutti.........


Beh,modestamente credo che la Bibbia effettivamente possa essere soggetta a infinite interpretazioni..io credo che un criterio valido potrebbe essere quello dei Padri della Chiesa (in primis gli apostolici) e di quanti sono stati e sono in linea con la loro esegesi.

Credo anche che le Scritture devono essere lette non solo con un approccio critico razionalistico, analitico..ma anche con il 'cuore',questo ovviamente non significa con 'sentimentalismo'.

La risposta che cerchiamo in esse deve essere secondo me di carattere esistenziale,deve riuscire ad 'illuminare' la nostra vita.

Un buon esempio potrebbe essere la biografia di K.Barth che da discepolo della critica liberale ne divenne critico della stessa, proponendo un modo di leggere le Scritture tutt'altro che demitizzante ma significativo per una vita di fede.
alex2011 is offline  

 



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