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Vecchio 10-09-2004, 12.51.29   #11
Giulma
Utente bannato
 
Data registrazione: 09-07-2003
Messaggi: 558
Citazione:
Messaggio originale inviato da Golden
vi domando una cosa.
un essere illuminato, un budda che ha trasceso l'ego e vive in uno stato di purezza, contemplazione oltre il testimone (secondo il buddismo classico e convergente) come può essere compassionevole se..Etimologicamente dal greco Cum - Pathos significa soffrire insieme, sostanzialmente mettersi sullo stesso piano di sofferenza emotiva del nostro interlocutore, entrare quindi in empatia? come può entrare empaticamente a contatto con l'umano? impossibile. L'umano inconsapevole può essere com-passionevole verso l'altro umano, può scendere a confronto e simbiosi anche nella sofferenza, ma l'essere risvegliato (un budda) che ha oramai trasceso ogni vizio e virtù precedente, ogni forma di ego, difficilmente potrà entrare nella com-passione sopra descritta, al massimo potrà com-prendere ciò che l'umano inconsapevole sta vivvendo (per esempio la sofferenza), ma mai potrà rientrare nella sofferenza dell'altro. Quindi la compassione, condivisione rimane una versione simbolica e parziale.
Mettendo una Maiuscola alla parola Com-passione, si può indicare al massimo uno stato di condivisione (senza divisione)tra due budda, di uno strato alto dell'Amore, dove esiste qualcosa che va oltre, che ingloba una realtà superiore ma NEUTRALE e immensa; io la chiamo buddità che non ha più niente a che vedere con l'amore e la compassione intesa.




Ti rispondo io, caro Golden, visto che mi piace il tuo nome, e come ti poni, e, grazie a questo, questa risposta la potranno leggere anche quelli che invece non si pongono nello stesso modo, e cioè con un autentico atteggiamento di chi vuole sapere, non importa da chi, ma vuole sapere. E basta.

Non sempre è possibile sapere, perché le cose si possono dire solo nel tempo, e in momenti opportuni, quando ci sono orecchie che possono sentire, perché non si possono dare “le perle ai porci”. Nessuna offesa per nessuno, mi raccomando, sappiate che io sono un porco, così stiamo tutti bene.

Allora:

tra un illuminato e un buddha c’è differenza. Non è la stessa cosa. Diciamo che un buddha ha una molto ma molto consistente esperienza dietro le spalle, mentre un illuminato è un ricercatore che ha intuito e vissuto delle realtà vere, dentro di sé, ma è ancora in cammino, e che cammino, …
ti voglio parlare allora di un buddha, con permesso, e ricordando sempre che quello che io dico è solo quello che io dico, e basta: Io no ho nessuna verità da regolare, e non la voglio, ci pensa Dio, a questo.

Un buddha, ha trasceso l’ego, e vive in uno stato di purezza, certo, il nirvana, per molti, ed è uno stato assolutamente interiore, ma talmente profondo da abbracciare tutto. Tutto cosa? Limitiamoci al nostro universo, va bene? Ecco, tutto l’universo. Fino a qui ci siamo? Andiamo avanti.


A questo livello, di profondità e di comprensione, un buddha che entra in contemplazione (e non solo meditazione), è sempre in Unione con Dio, e quindi, con tutti gli esseri che sono in Dio. Il contatto può avvenire in innumerevoli modi, potendo trascendere il fisico, c’è l’astrale, e poi, il Causale. Nel Causale è tutta un'altra cosa. Nel Causale la vibrazione è quella dell’intelletto, e l’intelletto è con l’Anima. La vibrazione dell’anima è una vibrazione “infinita”, e può essere vissuta, dall’essere, che, nel caso di un buddha, la vive appieno. Un essere senziente comune, possiede la stessa vibrazione (ha l’anima) ma non può accedervi, per via della Mente, questo grande nemico. Ma la sua mente è immersa nello spazio e nell’universo in cui esiste (il nostro universo) e tutto ciò che egli vive, è descritto e vivibile da qualsiasi buddha. La compassione che può provare un buddha, nei confronti di un altro essere senziente, non è quella mentale che possiamo immaginare, ma è quella che nasce dall’anima che è per natura amore, e quindi assolutamente, e ripeto, ASSOLUTAMENTE sensibile al dolore di ogni essere. L’anima, è immersa in Dio e nelle sue leggi. La legge fondamentale è la legge di Libertà. Un buddha, allora, non può prevaricare la legge di libertà, ma può sentire compassione (profondissima sensibilità vera ed autentica da chi vive l’anima e sente la sofferenza a quel livello) nei confronti di tutti gli esseri di quell’universo. Per questo, può decidere di fare certe cose, che l’essere, non può proprio immaginare, ma sempre immerso in Dio, e nelle leggi divine, però.



Spero di averti confuso ulteriormente le idee, caro Golden, che ne pensi?



Ciao, Giulio
Giulma is offline  
Vecchio 10-09-2004, 13.17.22   #12
Golden
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 28-11-2003
Messaggi: 457
più che confusione hai affermato quelle che erano le mie idee a proposito, al di là di quello che ltutti posssiamo leggere nei saggi.

data la tua gentilezza, ora ti chiedo:
un budda così inteso esiste per te ai giorni nostri?


ed ancora nell'eventualità potesse esistere, come lo poni nell'ambito della famiglia tradizionale e nella società?

Sinceramente io credo che tale budda sia una figura quasi mitologica come il cristo, ma daltronde io mi confronto con quello che <vedo>.

grazie delle preziose risposte

Ultima modifica di Golden : 10-09-2004 alle ore 13.27.50.
Golden is offline  
Vecchio 10-09-2004, 13.25.51   #13
Golden
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 28-11-2003
Messaggi: 457



quindi un budda a quei livelli torna nella sofferenza...??




[i]ma può sentire compassione (profondissima sensibilità vera ed autentica da chi vive l’anima e sente la sofferenza a quel livello../I]
Golden is offline  
Vecchio 10-09-2004, 20.40.12   #14
nicola185
al di là della Porta
 
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Messaggi: 0
Citazione:
Messaggio originale inviato da Giulma
La compassione che può provare un buddha, nei confronti di un altro essere senziente, non è quella mentale che possiamo immaginare, ma è quella che nasce dall’anima che è per natura amore, e quindi assolutamente, e ripeto, ASSOLUTAMENTE sensibile al dolore di ogni essere. L’anima, è immersa in Dio e nelle sue leggi. La legge fondamentale è la legge di Libertà. Un buddha, allora, non può prevaricare la legge di libertà, ma può sentire compassione (profondissima sensibilità vera ed autentica da chi vive l’anima e sente la sofferenza a quel livello) nei confronti di tutti gli esseri di quell’universo. Per questo, può decidere di fare certe cose, che l’essere, non può proprio immaginare, ma sempre immerso in Dio, e nelle leggi divine, però.






Ciao, Giulio

Mi hai lasciato senza parole. Più esauriente di così non si può
nicola185 is offline  
Vecchio 11-09-2004, 13.24.27   #15
Rolando
Ospite abituale
 
Data registrazione: 01-04-2002
Messaggi: 855
Penso che la citazione di Golden spiega bene la compassione.
Citazione:
Etimologicamente dal greco Cum - Pathos significa soffrire insieme, sostanzialmente mettersi sullo stesso piano di sofferenza emotiva del nostro interlocutore, entrare quindi in empatia?
Secondo Martinus la compassione si evolve da vita in vita in virtù della esperienza della sofferenza. La compassione è dunque il risultato di esperienze concrete personali in vite precedenti. Quando un individuo sente compassione quando incontra una persona che soffre o ha dei problemi di qualche tipo, ciò dipende dal fatto che l´individuo riconosce inconsapevolmente la sofferenza dell´altra persona. Il grado di compassione che un´individuo può mostrare dipende quindi dal grado di sofferenza che ha visuto nelle vite passate.
Se un´individuo non ha sofferto in un certo campo rimane indifferente davanti alla sofferenza dell´altro.

Gesù aveva raggiunto la più alta forma di compassione possibile e ciò ha dimostrato sulla croce perdonando i suoi boia.
Ciao

Ultima modifica di Rolando : 11-09-2004 alle ore 13.27.04.
Rolando is offline  
Vecchio 11-09-2004, 16.54.17   #16
edera
 
Messaggi: n/a
...io spesso la compassione la confondo con la tenerezza.....
 
Vecchio 16-09-2004, 18.52.16   #17
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Compassione è divenire una sola cosa con il soggetto di compassione e restare ugualmente se stessi

Sentire che l'altro sta vivendo qualcosa che non ci è estraneo, che appartiene anche a noi.

La Compassione non conosce giudizio, non conosce condanna ma si riscalta alla luce dell'Amore.

Senza Amore non può esservi compassione.

Ciao
Mary
Mary is offline  

 



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