Autore: Elijah
Caro Diver...
come potrai notare, sotto ogni mio messaggio ci sta per il momento proprio il passo biblico che tu ci indichi...
Pilato chiede a Gesù: "Cos'è verità?"
[ti vorrei fare notare che nel testo originale greco l'articolo è inesistente davanti al termine verità]
Ora cerco di spiegarti perché Gesù non gli ha risposto (la mia è una tesi come un'altra).
Devi sapere che il termine in greco, che sta ad indicare la parola che oggi noi utilizziamo in italiano come "verità", è una negazione di qualcosa...
Infatti il termine è questo "a-lètheia". E "alfa" sta per la negazione di ciò che segue nel termine...
Cosa sta ad indicare dunque questo termine? Al contrario di quello che alcuni pensano, il termine verità utilizzato a quei tempi non aveva come antagonista la menzogna, la bugia (questa concezione arriva dal termine "veritas" in latino...); bensì ciò che è nascosto, segreto, coperto, all'oscuro.
Il termine verità indica dunque ciò che è evidente a tutti, ciò che è scoperto, alla luce dei fatti.
Quindi quando Pilato chiede a Gesù cosa è che c'è di non rivelato, di oscuro, di nascosto... e avendo di fronte Gesù...
... la risposta è chiara!
Ti ricordo infatti le parole di Gesù:
"Non vi è nulla di nascosto che non debba essere rivelato.
Né cosa segreta che non venga alla luce".
Matteo, cap. X, v. 26 - Marco, cap. IV, v. 22
Luca, cap. VIII, v. 17 - cap. XII, v. 2
È chiaro che Gesù è innocente, come è chiaro che chi lo vuole uccidere non ha alcuna scusa che tenga!
Le parole non servono di fronte alla EVIDENZA.
Questo è quello che ti volevo raccontare sul termine verità che troviamo in bocca a Pilato.
Ciao, Elia
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x nezus e alessiob...
Il paradosso sta nel fatto che: perché uno si dovrebbe chiedere "perché perché?" se non vuole considerare il "perché?"

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