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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 12-04-2006, 23.55.43   #21
oizirbaf
Ospite abituale
 
 
Data registrazione: 11-01-2005
Messaggi: 168
Le 4 nobili verità del Buddha partono dal dolore per arrivare alla sua cessazione, al Nirvana.

Il dolore è dunque non una ma LA VIA che porta al Nirvana. Il Nirvana si sperimenta nella vita che cessa di essere dolore.

L'unica certezza della vita è la morte ed ognuno di noi ha sperimentato o sperimenterà con matematica sicurezza il dolore della morte di un caro amico, di un genitore, della persona amata, del suo corpo.

Superare la paura del dolore è dunque vivere ogni momento presente come eternamente, straordinariamente, felicemente pieno dell'UNO di cui cessiamo di essere solo parte.

Riscoprire questo Paradiso in Terra senza l'angoscia del dolore è pienezza di vita, felicità.
oizirbaf is offline  
Vecchio 13-04-2006, 07.01.00   #22
gyta
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
Scusate.. io vorrei separare nettamente il dolore mentale* dalla ricerca spirituale:
sono due aspetti dell'animo umano che spesso s'intrecciano, ma non sono la medesima cosa.

Senza una conoscenza accurata del mentale qualunque percorso "spirituale" (e lo virgoletto apposta!)
può divenire contenitore di fobie e paure stra-sepolte!
Consiglierei dunque a chiunque abbia una realtà interiore sofferente di rivolgersi in prima istanza all'introspezione cercando aiuto e riferimento in persone particolarmente qualificate per farlo.. ed ahimè (ahimè per la non facilità di aiuto qualificato e non dispendioso come invece risulta essere in linea di massima) mi riferisco ancora una volta al percorso psicanalitico tradizionale freudiano o junghiano che si voglia!
Solo percorrendo la propria storia individuale come "io" si potrà riconoscere alla fine e nel percorso di tale viaggio la vera identità nascosta del nostro sé, quello "piccolo" ma potente chiamato "io"!
Allora con buona conoscenza e risoluzione di conflitti del profondo potremo continuare in un certo senso il percorso di conoscenza intrapreso verso una più vasta e profonda "indagine"; potremo permetterci di porci domande dirette senza incappare nel pericolo reale di rispondere esclusivamente a quelle (domande) più inconsce ben celate che nulla hanno a che fare con la ricerca spirituale del proprio significato di vita.

Insomma è un po' come un fisico che voglia percorrere studi di ricerca senza masticare l'abc della matematica: mancherebbero le basi per una possibile lettura pulita del ricercato!

Un abbraccio a tutti!
Il dolore può essere stimolo di ricerca di ciò che risulta esserci "oscuro"
ma può al pari risultare il grande rischio o la certezza dell'inizio della fine della vera ricerca (spirituale).

E' bello dare "grandi" risposte eroiche ed inneggiare alla Vita a tutti i costi
ma perché sia un reale inneggio alla Vita bisogna che prima di tutto sussista una vita,
una coscienza di vita! Questo è un augurio a chiunque si possa trovare in un momento difficile di cammino
a cui rispondo con forte senso solidale (!)

Citazione:
Messaggio originale inviato da psicher
[...]effettuare un profondo cambiamento riconoscendo i miei limiti e avviare con maggior impegno un mio cambiamento interiore, forse anche ammettere che anch'io ho bisogno degli altri e forse anche di..

"e forse anche di.." ..di conoscenza tua**!
Riuscire a riconoscere realmente il bisogno di aiuto, come normalità del percorso umano
è il punto di maggiore importanza; resta poi la scelta a chi affidare la condivisione di tale cammino:
condivisione!

Non ci sono "maestri" così come non ci sono "allievi" ma ruoli di gioco secondo conoscenza e reciprocità di riconoscimento; ovvero esiste la figura di riferimento del "maestro" laddove vi sia la sua speculare figura di riconoscimento dell' "allievo"! Tutto è decisamente relativo; tutto comporta la relazione, la reciprocità della relazione! Non quindi uno che insegna ed uno che impara ma il tessuto stretto della relazione che fa d'ogni momento l'unicità reciproca del relazionarsi tramite il tessere comune della conoscenza!


* dolore mentale e/o fisico
** "tua" possessivo> non solo inteso dunque come "conoscenza di te" ma come conoscenza a te appartenente (!)



Gyta
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Vecchio 13-04-2006, 08.23.41   #23
edali
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Messaggi: 780
Gyta, se ho ben capito vuoi dire che prima si deve cercare l’aiuto da parte di persone specializzate per scendere dalla croce del dolore e poi, in un secondo tempo, guardando indietro rendersi conto del nuovo essere? Certo. Solo allora tutto quello che scriviamo qua ha un senso. È inutile, anzi direi sadico, parlare dei benefici del dolore ad una persona che sta sulla croce. Tutto quello che possiamo fare e rimboccarci le maniche e cercare di alleggerire nel nostro piccolo questa croce o almeno di non appesantirla.

edali is offline  
Vecchio 13-04-2006, 08.52.40   #24
gyta
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Messaggi: 2,614
Ciao, Edali!
Intendo che è necessario prima dare ascolto alla mente e volgersi alla conoscenza di sé, all'introspezione
e in presenza di malesseri consistenti prendere impegno con se stessi scegliendo di percorrere tale strada con un terapeuta scelto e preparato col quale accompagnarsi in questo viaggio di scoperta di sé.
Quando si è sondato profondamente il nostro sconosciuto "io", la nostra mente più nascosta -cosa che ripeto! si potrà fare solo con l'ausilio di un punto di riferimento al di fuori poiché necessario alla terapia speculativa "dello specchio" (impossibile da soli, per le stesse dinamiche inconsce di autodifesa mentale!),
si potrà allora proseguire il cammino di conoscenza verso la ricerca "pura" spirituale, senza che questa sia contenitore di inadeguatezze sostanziali celate mentali, verso la scoperta della propria spiritualità: una ancora più profonda scoperta di "Sé" (e non sapendolo chiamare giustamente in riferimento a "propria" l'ho messo maiuscolo, stavolta.. quasi ad indicare l'esperienza più 'condivisa' concettualizzata all'unanimità con "Sé" o "Anima Unversale" etc..)! Sottolineo: scoperta di Sé! Non teoria concettuale immagazzinata dal cervello tramite diretta informazione del "maestro"!! Ed infatti -a mio avviso!- l'eventuale "Maestro" non consegnerà all "allievo" nulla che non sia dall'allievo stesso partorito e dedotto!! Il resto -sempre a mio avviso- riguarda una conoscenza d'acquisizione concettuale pre-elaborata, che può portare frutti e trasformazioni di certo, ma mai sarà giungere al reale Centro di Sé.

Spero d'esser stata ancora più chiara!

Un bacio!



Gyta

Ultima modifica di gyta : 13-04-2006 alle ore 08.59.53.
gyta is offline  
Vecchio 13-04-2006, 09.57.41   #25
turaz
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Re: "Le ragioni del dolore"

Citazione:
Messaggio originale inviato da edali
...."Oh dolore, primo alimento della paura! Che cosa non si fa per sottrarsi al tuo abbraccio! Sei tu che rendi sgradite certe esperienze, tu che muovi gli esseri viventi per un verso anziché per l'altro. Sarebbe forse temuta la fame se non fosse dolorosa? E chi intraprenderebbe l'odissea che comporta lo sfamarsi se il digiuno fosse piacevole? Dunque tu, dolore, condizioni le esperienze degli esseri viventi e al tempo stesso li muovi da un venefico, mortale ristagno.

Ebbene, se nelle cose che posso spiegare, tu, dolore, mi appari utile, la stessa utilità deve esserci laddove non arrivo ad afferrare la ragione della tua esistenza. In effetti tu sei il termine di una primordiale dualità, senza la quale nulla vi sarebbe di ciò che è; tu, per la tua stessa natura inviso e rifuggito da coloro che non esisterebbero e cesserebbero di esistere se non ti avessero conosciuto e non continuassero a conoscerti; tu, motore primo del divenire!
Ma dunque, se allora il tuo esistere è vitale, rifuggirti, ribellarsi alla tua opprimente presenza è un errore? Se quale termine di una dualità che dà vita ed evoluzione, tu, dolore, sei provvidenziale, perché mai ribellarsi al tuo straziante dominio? Giusto parrebbe invece supinamente subirti. Sí, è vero: il dolore è una macerazione insostituibile, ma la sua funzione è anche quella di far reagire, imprecare, rompere le situazioni spiritualmente cristallizzate, indurre a ricercare, a chiedersi: « Perché? », a diventare strumenti di speranza e di gioia!"... http://www.cerchiofirenze77.org/Bran...del_dolore.htm


la "ragione" del dolore è insita in una disarmonia collegabile all'ego incanalato in maniera distorta e all'inconsapevolezza che da tale errato metodo trova origine.
O no?

ciao
turaz is offline  
Vecchio 13-04-2006, 10.31.10   #26
Uno
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Messaggi: 2,103
Re: Re: "Le ragioni del dolore"

Citazione:
Messaggio originale inviato da turaz
la "ragione" del dolore è insita in una disarmonia collegabile all'ego incanalato in maniera distorta e all'inconsapevolezza che da tale errato metodo trova origine.
O no?

ciao

No
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Vecchio 13-04-2006, 10.34.04   #27
Yam
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Bellissimo l'intervento di Oizirbaf.
Il sorgere dello Stato Nirvanico e' la Gioia del cuore e veramente e' una coperta calda nella vita. Bisogna pero' capire in profondita' come lavorare per questo....ci sono un sacco di cose che rendono il cuore (anima) triste e sofferente....li bisogna lavorare e purificare.


Gyta ha ragione, il suo consiglio e' ottimo e personalmente ho seguito quella stessa via e cioe' meditazione e analisi, questo per i primi dieci anni.

Nel concreto e' necessario comprendere come funzioniamo e arrivare ad avere una conoscenza Yogica del Corpo-Anima.
Non e' difficile, anzi piu' siamo delle persone semplici piu' abbiamo delle grandi possibilita'.

La faccenda e' molto pratica e poco intellettuale, anche se un minimo di sovrastruttura intellettuale ci vuole.

(Turaz....ci siamo capiti vero? )

La prima cosa da comprendere e' che i nostri comportamenti sono condizionati. I Buddisti chiamano la coscienza deposito Alaya Vijnana, noi la chiamiamo Anima...quella forma di memoria.
Li ci sono registrate tutte le nostre esperienze e le nostre esperienze sono di natura sensibile, emotiva.
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Vecchio 13-04-2006, 11.52.30   #28
edali
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Re: il dolore

Citazione:
Messaggio originale inviato da gyta
Intendo che è necessario prima dare ascolto alla mente e volgersi alla conoscenza di sé, all'introspezione
e in presenza di malesseri consistenti prendere impegno con se stessi
Nei momenti del dolore succede veramente questo processo, in tutti gli esseri umani, e qua non credo che è la mente che parla bensì è il dolore che in un certo modo <obbliga>.

Citazione:
scegliendo di percorrere tale strada con un terapeuta scelto e preparato col quale accompagnarsi in questo viaggio di scoperta di sé.

A volte l'aiuto arriva <come una manna dal cielo> anche da chi non sembra di essere un maestro o un terapeuta. Io gli dico "il messaggero"
Credo che soltanto dopo un certo risveglio si può parlare della scoperta del sé e dopo ancora della scoperta del Sé.

Citazione:
Quando si è sondato profondamente il nostro sconosciuto "io", la nostra mente più nascosta -cosa che ripeto! si potrà fare solo con l'ausilio di un punto di riferimento al di fuori poiché necessario alla terapia speculativa "dello specchio" (impossibile da soli, per le stesse dinamiche inconsce di autodifesa mentale!),
Certi lo chiamano maestro, altri terapeuta, altri ancora sponsor (nel linguaggio americano) e credo che oltre ad essere disponibile e preparato ha bisogno di essere anche in sintonia.
Io mi fermerei a questo punto per approfondire di più la domanda iniziale, altrimenti tutti i topic rischierebbero di diventare uguali.

Citazione:
Messaggio originale inviato da ravanello
Vorrei sapere se qualcuno sa dirmi perche' c'e' il dolore nel mondo, il suo significato e la sua causa...grazie

Ravanello, credo che il perché del dolore si trova nelle risposte di tutti noi. Sarebbe il dolore come una medicina dell’io, come un completamento del sentire. La causa? Chiedi tu. Certi dicono che è l’effetto. Sempre in linguaggio karmico parlando. All’inizio sinceramente non volevo accettare questa definizione. Mi era antipatica la parola karma. Una risposta secca: <è il karma che agisce>, mi sembrava crudele.
Quello che posso dirti dalla mia esperienza: c’è un oltre “il dolore” che ti presenta il mondo un po’ diverso, con una sfumatura di saggezza in più.

edali is offline  
Vecchio 13-04-2006, 12.03.58   #29
turaz
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Yam
Bellissimo l'intervento di Oizirbaf.
Il sorgere dello Stato Nirvanico e' la Gioia del cuore e veramente e' una coperta calda nella vita. Bisogna pero' capire in profondita' come lavorare per questo....ci sono un sacco di cose che rendono il cuore (anima) triste e sofferente....li bisogna lavorare e purificare.


Gyta ha ragione, il suo consiglio e' ottimo e personalmente ho seguito quella stessa via e cioe' meditazione e analisi, questo per i primi dieci anni.

Nel concreto e' necessario comprendere come funzioniamo e arrivare ad avere una conoscenza Yogica del Corpo-Anima.
Non e' difficile, anzi piu' siamo delle persone semplici piu' abbiamo delle grandi possibilita'.

La faccenda e' molto pratica e poco intellettuale, anche se un minimo di sovrastruttura intellettuale ci vuole.

(Turaz....ci siamo capiti vero? )

La prima cosa da comprendere e' che i nostri comportamenti sono condizionati. I Buddisti chiamano la coscienza deposito Alaya Vijnana, noi la chiamiamo Anima...quella forma di memoria.
Li ci sono registrate tutte le nostre esperienze e le nostre esperienze sono di natura sensibile, emotiva.


l'anima è triste per via di cosa?
cosa occorre "purificare" se non una visione egoicamente distorta delle cose?
oppure ci vediamo altro?
turaz is offline  
Vecchio 13-04-2006, 12.18.25   #30
Yam
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Citazione:
Messaggio originale inviato da turaz
l'anima è triste per via di cosa?
cosa occorre "purificare" se non una visione egoicamente distorta delle cose?
oppure ci vediamo altro?

Ecco prova ad esprimere in parole semplici e senza usare la parola EGO, come funziona l'Anima, cosa favorisce il suo naturale e spontaneo volo verso la felicita' e cosa le tarpa le ali. Senza usare numeri, simboli, cifre...terra a terra...semplice.... semplice....e come fare in pratica......
Yam is offline  

 



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