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Neghentropismo ed eudaimonia

di Fedro Anacoreta - Luglio 2017

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Vigilanza ed attività elettrica cerebrale

Affinché si abbia coscienza e possano quindi manifestarsi le funzioni cerebrali superiori, è necessario vi sia uno stato di vigilanza.
La vigilanza sul piano fisiologico è caratterizzata da una serie di eventi a catena che terminano con l'attivazione diffusa della corteccia cerebrale, un mantello di sostanza grigia ripiegata su se stessa che ha una struttura tipica formata da cellule e fibre nervose disposte a strati e alla quale è affidato il compito principale di elaborare tutte le informazioni sensoriali specifiche ed aspecifiche.
Grazie all'attività elettrochimica dei neuroni corticali il cervello può di fatto essere considerato come un generatore di campi elettromagnetici estremamente sofisticato.
L'impiego dell'elettroencefalografia ha permesso di individuare almeno cinque ritmi fondamentali di oscillazione del campo elettromagnetico cerebrale (delta, theta, alfa, beta e gamma), che si associano a differenti stati mentali (sonno, veglia rilassata, memorizzazione, attenzione, concentrazione, progettazione e controllo dei movimenti)
Tuttavia è ormai dimostrato come la corrispondenza diretta uno a uno tra il ritmo di oscillazione e la funzione cognitiva sia in realtà un po' troppo riduttiva e semplicistica (61)
Una caratteristica delle oscillazioni corticali è infatti quella di coesistere in multiple bande di frequenza e questo fenomeno può essere utilizzato per la decodifica di più informazioni. In particolare i dati sperimentali sembrano suggerire che le oscillazioni a frequenza più lenta, quali le oscillazioni alfa o theta, servano a sincronizzare l’attività di reti corticali distribuite su ampie distanze mentre le oscillazioni a frequenza più elevata, quali le oscillazioni gamma, si pensa possano sincronizzare gruppi neuronali adiacenti (locali) (2, 29,30,33,37,53,58,60).
La sincronizzazione in gamma di aree cerebrali anche distanti tra di loro sembra invece essere la responsabile della fusione di più informazioni multimodali nella percezione cosciente unitaria della realtà fenomenica. In poche parole è grazie alla sincronizzazione gamma che un oggetto rosso, approssimativamente sferico e opaco viene riconosciuto come mela (12,13,22,30,53).
Ed è proprio in tale fenomeno che si pensa risieda la risoluzione del binding problem.

Tuttavia anche ammettendo che la sincronizzazione delle onde cerebrali venga coinvolta nella fusione di più informazioni, non è comunque ancora chiaro il meccanismo attraverso il quale il cervello sfrutti o rilevi tale sincronizzazione per generare una percezione cosciente (6,16).

 

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