Riflessioni sull'Ottava
di Michele Proclamato - indice articoli
Cerchi nel Grano: Una scienza senza tempo donata all'umanità
dicembre 2009
Articolo di Michele Proclamato apparso sul mensile Hera – ACACIA Edizioni
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Solo l’erronea visione scientifica ha percepito, infatti, il campo magnetico terrestre, (essenzialmente un’ulteriore versione di quello gravitazionale) come un Toroide, travisando in esso la sezione polare (Fig. 7) di un campo spiralico che, equatorialmente visto, apparirebbe come nella figura numero 8.
Ma, se a tutto ciò, sommiamo il computo matematico della propagazione ondulatoria (Fig. 9), gli esempi di campi spiralici Concentrici, ma dal fuoco eccentrico (Fig. 10) e la simultanea propagazione multipla di più fonti spiraliche (Fig. 11) avremo, incredibilmente, un quadro di sintesi, corrispondente ad un’alta percentuale di simbologie cerchiane, le cui testimonianze fotografiche lascerò a voi la briga di rintracciare.
Se a ciò, poi, per colmo di ironia, volessimo aggiungere la concentricità spiralica posta alla base della creazione femminile (Fig. 12), potremmo addirittura avvalerci, per codificare il sapere dell’OTTAVA (lo stesso dei Cerchi), di un’arma interpretativa deflagrante. Sposando tale tesi, inoltre, avremo, automaticamente, una spiegazione scientifica per tutte le rappresentazioni apparse, riguardanti una presunta Geometria Sacra, che, in questo caso specifico, apparirebbe per quello che veramente è:non una reminescenza esoterica dalle radici inconoscibili, bensì una rappresentazione grafica a livello bidimensionale, di un sistema creativo basato su una Scienza aggregativa di Campo. Resterebbe, quindi, un ultimo passaggio, prettamente statistico, il quale vedrebbe coinvolti, fra Cerchi dedicati al fattore geometrico-platonico, Cerchi attribuiti all’OTTAVA o fattore Spiralico e Cerchi dalla tipologia Sacra, un altissima percentuale delle esecuzioni attuali, cosa sicuramente significante, per un fenomeno, secondo me, teso a spalmare, in un brevissimo arco di tempo, un sistema conoscitivo diluito nella storia umana da millenni.
Una scienza di campo
Mentre ancora vi invito a dissetarvi alla Fisica napoletana, da cui ho tratto solo una piccolissima parte della sua innovativa capacità di spiegare ciò che la scienza, negli ultimi anni, ha reso ossessivamente ed inutilmente complesso, per una sostanziale incapacità di elaborare un sistema conoscitivo SEMPLICEMENTE VERO, ora vorrei estrapolare le mie conclusioni, per cercare di dare, come accennato, ad uno pseudo mistero come quello dei Cerchi, un barlume di scientificità, figlia di un presunto inizio esoterico.
Avevo più sopra accennato al palese problema di stabilire “come” fosse possibile trasformare un’informazione geometrica (come spessissimo è apparsa nei Crop), in materia, in forma, o forme, ben distinte, considerando come il mondo esoterico, da sempre, indichi in questo inizio la giusta strada per giungere alla nostra realtà.
Ma, tornando alla triplice spirale posta all’interno del Crop utilizzato, credo che ora le cose possano spiegarsi con maggiore chiarezza, alla luce del fatto che i Cerchi ci stanno spiegando e mettendo nuovamente a disposizione, una scienza di CAMPO, sia esso Unigravitazionale o come decideremo di chiamarlo, in cui, a fronte di una partenza numerica, posta dimensionalmente e geometricamente a monte della nostra realtà, noi avremo un prodotto finito o finale, fatto da fenomeni e forme viventi comunque derivanti TUTTE dalla stessa matrice.
Sostanzialmente, i cerchi ribadiscono ciò che l’OTTAVA da sempre dice e cioè che, da 5 solidi ben precisi ed 8 frequenze costanti, è possibile ottenere, grazie al potere aggregante sopra citato, indifferentemente: una galassia, un essere umano, come un colibrì.
Alla luce di ciò, avremo che la stessa legge permetterà, spiralicamente, di connettersi mentalmente con fenomeni altrettanto spiralici, alla base delle richiestissime piogge o cacce sciamaniche dei Nativi Americani, motivo per cui, ciò che oggi definiamo ancora “paranormale”, è, fondamentalmente, l’ultimo retaggio di un sapere scientifico raffinatissimo e perfettamente ecocompatibile.
Potremo, quindi, “apprezzare” l’antropomorfizzazione animica fatta dagli egizi nello zodiaco di Dendera, peraltro spesso presente in moltissimi Cerchi, dove persino le stelle conservano la stessa RADICE creativa di uomini, semidei, ed animali, dando origine ad implicazioni astrologiche e zodiacali la cui ”eco” ancora oggi pervade la nostra vita, ma privata del suo fondamento scientifico.
O potremo “capire” perché i numeri dell’OTTAVA, nel nostro lontano passato, poterono diventare anche ESSERI VIVENTI COMPOSITI, come la PUERTA DEL SOL, migliaia di anni fa, descrisse sul suo lato EST (Fig. 13), mentre saremo in grado “giustificare” il perché di un preciso numero di cerchi (TRENTA), posto a monte delle TRE OTTAVE volanti (Fig.14), spesso presenti nei campi inglesi, come nella suddivisione dei capitoli delle opere di Giordano Bruno o in Labirinti come quello di Collemaggio.
UN UNICO CAMPO CREATIVO SPIRALICO, sarà, quindi, il vero responsabile ultimo di TUTTO ciò che ci circonda, compresi “NOI“, con buona pace del grande biologo inglese Rupert Sheldrake, da anni alla ricerca di ciò che dà forma al progetto genetico.
Come ho già affermato, siamo perciò di fronte:
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ad un complesso scientifico a “noi” proposto attraverso un sistema simbolico, l’unico in grado di porre in essere le nostre illimitate capacità analogiche,
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indifferente al TEMPO “umano”,
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in grado di proporre una TEORIA del TUTTO DIMENSIONALE, capace di superare la “nostra” terribile dicotomia scientifica.
Ed è questa, forse, la falsa novità, nella novità dei Cerchi nel Grano.
Essi ripropongono, infatti, un sapere estremamente scientifico, a fronte di palesi capacità sciamaniche, frutto di una consapevolezza universale, in cui, proprio grazie ai rapporti spiralici di chiara ispirazione platonica, è possibile ipotizzare rapporti sessuali simili a quelli umani, condivisi questa volta, anche a livello stellare e responsabili delle nascite planetarie.
Insomma, siamo di fronte ad una iniziazione planetaria perpetuata senza esitazione da una fonte estremamente sicura di sé, in grado di prevedere tempi e luoghi di “crescita” di un fattore umano, sì destabilizzato, ma sempre capace, in qualsiasi momento, di azioni e decisioni sconcertanti, nel bene come nel male.
Rimarrebbe un fattore di poco conto riguardante il “CHI” osi tanto nei nostri confronti, ma a questo, ci penseremo, con… …calma.
Michele Proclamato
Su YouTube: IL SAPERE DELL'OTTAVA
Conferenza di Michele Proclamato
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