Riflessioni sull'Ottava
di Michele Proclamato - indice articoli
Cerchi nel Grano: Una scienza senza tempo donata all'umanità
dicembre 2009
Articolo di Michele Proclamato apparso sul mensile Hera – ACACIA Edizioni
pagina 1/2 - pagina successiva
-
Geometria vivente
-
La fisica unigravitazionale
-
Una scienza di campo
Una Premessa: piccola
Quando mi fu chiesto ”ufficialmente” di scrivere di Cerchi nel Grano, non nascondo di essere stato molto titubante. Ad ogni modo lungimirante fu l’insistenza di chi, conoscendomi, mi convinse ad accettare un compito molto delicato in cui è estremamente facile, semplice, quasi ovvio, cadere nell’errore conoscitivo. Oggi, però, io per primo mi rendo conto che attraverso i miei studi ho potuto creare un unico filo conduttore in grado di attribuire a tale fenomeno una “STORIA MILLENARIA”, cosa che, in ogni caso, non ha estinto l’insistente bisogno di interpretare “tutti” i segni che ormai da anni compaiono, a centinaia, a tutte le latitudini. Un bisogno collegato all‘idea, semplicistica se vogliamo, secondo la quale più “Simboli” interpretiamo e più chiaro sarà il significato complessivo del TUTTO.
E’, quindi, consuetudine piuttosto difficile da scardinare, quella che vede alcuni Cerchi, compresi da chi se ne occupa e non, anni dopo la loro comparsa, a causa della loro inizialmente “certa” complessità. Si rivela soprattutto essenziale, la ”lotta” all’interpretazione, affinché si possa finalmente accreditare il “fenomeno” di quella attendibilità, secondo me scientifica, in grado di svincolare i Cerchi nel Grano da quel pantano nauseabondo fatto da ”imitatori” senza giudizio, a cui troppo spesso si sono accostati organi di stampa e televisivi troppo superficiali, permeati soprattutto dall’esigenza, imposta dall’ALTO, di ridicolizzare ciò che, secondo me, è stato fondamento conoscitivo delle civiltà del passato, come della “nostra” deragliante e colpevole evoluzione.
Ma veniamo al sodo, come è giusto aspettarsi da una simile premessa e come amo fare solitamente, quando di mezzo c’è la verità di uno pseudo mistero. Veniamo alla presunta consistenza del mio argomentare, attraverso, come potremmo fare altrimenti, un Cerchio apparso nel 2006 nei campi inglesi, in grado di essere cerniera fra i miei iniziali studi e la loro attuale evoluzione (Fig. 1-2)
Geometria vivente
Tutto, per me, è iniziato quando dimostrai che, numericamente, esiste una sequenza millenaria, ripetuta attraverso un’infinita serie di esempi umani: ovunque. Una sequenza, mi resi conto, in grado di veicolare una FORMULA della CREAZIONE, inizialmente Cimatica, dalla quale si evince come DIO, in dimensioni altre, OTTO per l’esattezza, abbia creato i presupposti musicali della nostra realtà, attraverso pura e semplice ENERGIA GEOMETRICA. Osservate, quindi, il Crop da me proposto e noterete, con più facilità dal suo diagramma, come sia possibile riassumere il tutto attraverso una stella centrale di 24 lati ed i suoi relativi 12 solidi, suddivisi in 3 intervalli di 4.
Noterete immediatamente come il tutto, molto elegantemente, sia stato creato a livello geometrico, pur rispettando un chiaro livello numerico, ma, soprattutto, vorrei che notaste come dall’apice dei 12 solidi dipartano 3 spirali la cui direzionalità è posta chiaramente verso il centro della relativa stella. Ora ponete la vostra attenzione su un reperto di duemila anni fa, che, meglio di molti altri, mi può permettere di riassumevi i miei studi, culminanti oggi nell’attuale commistione, solo apparente, di esempi eterogenei.
Lo conoscete, penso: è lo Zodiaco di Dendera (Fig. 3) utilissimo per eliminare il fattore TEMPO dal mistero Crop.
State osservando il compendio cosmologico della VIA LATTEA secondo gli Egizi, nella quale il soggetto principale è costituito, chiaramente, da stelle. Ora spostate la vostra attenzione all’esterno di quella visione sferica, vedrete così, antropomorfizzati i 12 solidi del Crop in esame, ma, soprattutto, registrerete la precisa e frazionaria suddivisione sessuale, corrispondente (attraverso le relative 24 braccia) ai lati della rappresentazione stellare del Cerchio sopra citato. In questo caso però, grazie agli Egizi, potrete appurare cosa si trova all’interno di quella stella di grano inglese. E’, infatti, chiaro come quelle braccia , sulla cui rappresentazione simbolica anni fa mi sedevo all’interno di Collemaggio (vedi Il testimone del Tempo), siano l’ultimo confine superato e superabile, da una fonte creativa capace di palesarsi attraverso 72 corpi celesti che, per naturale e logica evoluzione, saranno maschili e femminili, viventi ed eterogenei.
Capirete quindi, attraverso un Cerchio nel Grano ed un reperto archeologico di migliaia di anni fa, come la stessa Scienza sia ancora operante sul nostro pianeta, ma soprattutto capirete come il fattore TEMPO, in questo caso, sia perfettamente opinabile.
E’ anche importante che sappiate che tale sequenza è presente ed ottenibile attraverso OTTO periodi regnanti mesopotamici, scolpiti in un reperto di migliaia di anni più vecchio di quello egizio (Prisma di Blundell). Ma le corrispondenze non terminano qui. Infatti, avrete notato che anche gli Esseri, sessualmente, si possono suddividere e raggruppare in 3 gruppi di 4, mentre tutte le stelle di Dendera, frutto binario, sono disposte secondo una precisa SPIRALE, sinistrorsa, figlia egizia, della triplice matrice inglese.
A questo punto, stabilita la totale corrispondenza fra i due esempi, avrete la mia stessa esigenza: quella di capire come in questa scienza (l’OTTAVA), si possa trasformare la geometria numerica di un Cerchio, in materia, Stelle ed Esseri Viventi.
Ma per rispondere a questa domanda, c’è stato bisogno di un perfetto segno sincronico capitatomi poco tempo fa, durante una mia conferenza a Verona.
La fisica unigravitazionale
Che l’Italia sia una terra speciale, penso che tutti lo abbiano percepito; che lo sia nel bene e nel male, è altrettanto chiaro a tutti, ma che qui nascano persone eccezionali, spesso destinate a non ricevere il giusto plauso, specialmente a livello intellettuale, è una costante ormai insopportabile, alla quale tutti, prima o poi, siamo e saremo sottoposti.
E’ il caso di Renato Palmieri, partenopeo, il quale ormai da decenni, ha elaborato una FISICA basata su un'UNICA forza: la GRAVITA’, operante nel microcosmo come nel macrocosmo, attraverso CAMPI solo apparentemente diversi.
Tale forza, basata su di una sorgente elementare, come il Fotone, agisce concretamente sulla nostra realtà, attraverso più sistemi vorticosi anche compositi, dalla chiara morfologia SPIRALICA.
Ebbene, come sopra accennavo, durante una mia conferenza scaligera, sono stato avvicinato con molta insistenza, oggi sinceramente giustificabile, dal responsabile alle attività esterne dell’associazione preposta alla divulgazione dell’opera del professor Palmieri, il quale mi ha dato la grandissima possibilità di entrare in contatto con gli studi sopra citati, traendone enorme giovamento, soprattutto per capire ciò che solo a livello intuitivo era, per me, chiaro, nei miei trascorsi sonici.
Tornando alla genialità indiscussa dell’oggi ottantacinquenne professore, avremo che la materia, in TUTTE le sue composizioni, siano esse rappresentate da una conchiglia bivalve, una galassia come la nostra, il cuore, un ciclone, la disposizione nell’utero materno di due gemelli omozigoti, una chiocciola, ecc. ecc., utilizzerà, per apparire o manifestarsi, un'unica struttura gravitazionale di campo, sinteticamente riassunta dall’immagine riportata (Fig. 4).
In essa, il Prof. Palmieri mette in risalto uno scheletro gravitazionale costituito da ONDE SFERICHE, (disposte su di un piano equatoriale geometrico, la cui propagazione Centrifuga è rotante attorno ad un fuoco Eccentrico) le quali ospitano una SPIRALE, con moto Centripeto, confluente verso lo stesso baricentro.
Questa è la struttura primaria della Gravità ed il mezzo Magnetico attraverso il quale la materia, come certi comportamenti animali o umani, o le leggi della natura, si concretizzano. A questo punto, il Prof. Palmieri, dopo aver messo in risalto le vere motivazioni spiraliche della Bilateralità speculare, della Chiralità o della Achiralità, spiega, fra una miriade di altri aspetti, come la Gravità, essenzialmente, utilizzi due tipi di ONDE per “agire”: quelle Eccentriche dell’immagine riportata e quelle concentriche con fuoco centrale( Fig.5).
Inoltre, spiega, con acume, intelligenza ed impeccabile logica, che anche un pianeta come il nostro, essenzialmente, utilizza campi magnetici dipolari, i quali, se fossero “VISTI” nella loro realtà apparirebbero in tutta la loro bellezza spiralica come nelle immagini sottoriportate. (Fig. 6).
pagina 1/2
pagina successiva
Libri pubblicati da Riflessioni.it
365 MOTIVI PER VIVERE RIFLESSIONI SUL SENSO DELLA VITA |
|