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Prosa e Poesia

Prosa e Poesia   Indice


In Affitto

di Susanna Garavaglia


E' Fiammetta che si prende cura di noi, dal mattino alla sera. Poi, la notte, ci dorme accanto e veglia sul nostro sonno. Se non ci fosse lei noi saremmo perdute, abbandonate. Per questo e per il suo sorriso noi tutte le vogliamo un gran bene.

Qualche volta d'inverno quando lei già dorme e noi abbiamo gli occhi aperti parliamo a lungo del nostro futuro: prima o poi Fiammetta se ne andrà e ci lascerà sole. Vuoto. Se non ci pensiamo, però, non lo facciamo esistere , questo senso di vuoto. Quello che siamo è anche come pensiamo e se la luce entra in noi, noi ci facciamo luce. Meglio non pensare al buio.

Fiammetta non dimentica mai nulla e ci tratta come regine: ogni mattina, quando alza la saracinesca, siamo già tutte pronte, disposte con arte l'una vicina all'altra. Come per uno spettacolo. I nostri abiti allineati, sistemati per fogge e colori: tutti appesi ben stirati fanno invidia alle boutiques di moda, anzi alle grandi sartorie. Tessuti damascati vellutati stampati a righe spigati morbidi . Abiti da cerimonia da passeggio da sera lunghi corti attillati abbondanti. Biancheria da far girar la testa, ben stirata e inamidata. Facciamo a gara per delle coulottes di pizzo o per una camicia damascata. Amiamo farci vedere così sensuali. Anche noi. E poi le scarpe, da ballo da camera da passeggio da sport di vitello di cuoio di capretto di raso. E i guanti.. imbottiti traforati scamosciati di seta.

Ma il pezzo forte il pezzo forte sono i cappelli. Pensate che c'è gente che viene apposta qua da noi solo per quelli. All'inizio, quando me ne accorsi, ci rimasi un po' male: credevo di essere più attraente io, magari con un abito provocante.. e invece sembra che i cappelli abbiano ...abbiano qualcosa di speciale. Di paglia di feltro di panno. Ce n'è per tutti i gusti, con balze velette nastri merletti fiori. E le parrucche.. brune castane bionde corvine a riccioli con trecce frangette lisce corte lunghe.

Non bastano parole . Non bastano per il nostro mondo in vetrina.

E' dolce Fiammetta perché ci mette in mostra, ci pettina e ci trucca bene, ci aiuta ad indossare abiti adatti ad ogni occasione: i clienti non mancano, ma noi sappiamo che , terminato il servizio, torniamo da lei. Non ci vende a nessuno, ci affitta soltanto. E a noi va bene così, perché sappiamo di essere delle privilegiate. Le altre vengono vendute al primo cliente, basta che paghi. Finiscono chissà dove, magari per poche lire. Qualche volta per sempre. Dio mio, che ne sarà di questo loro sempre eternamente venduto? Fiammetta , attenta, seleziona i clienti e non ci perde d'occhio. Al massimo tre giorni, al massimo tre giorni e ritorniamo qua.

Ci sono clienti che vengono fin qui da ogni parte del mondo, anche solo per guardarci in vetrina o, più da vicino, nella sala di culto. Le transenne ci dividono da quegli occhi che hanno pagato solo per posarsi sulle nostre forme. ma non ci possono toccare, no questo no, non possono farlo. C'è Fiammetta che veglia su di noi così piena di amore. Ieri un uomo cisposo truce volgare mi ha adocchiato torvo. Io dicevo ti prego ti prego Fiammetta non mi mandare da lui non mi mandare e il suo sguardo affondava nel mio seno. Non mi mandare, Dio mio, fa che non voglia me che non mi porti in una camera grigia e sporca come lui magari tra lenzuola sporche , Dio mio, ti prego, Fiammetta, aiutami, ti prego. Quando quell'uomo schifoso allungò la sua mano per tastarmi lei frappose il suo corpo tra noi. E lo mandò via. Io amo Fiammetta. E un giorno lei non ci sarà più.

Qualche volta vengono da noi anche dei minorenni. E allora dobbiamo darci un tono, fingere di essere più serie, più dolci, oppure più gioiose. E ci facciamo bimbe anche noi intrecciando i nostri sguardi con i loro e raccontandoci lunghe storie. Ecco, quando vengono persone così giovani entriamo in crisi perché ci mettiamo a pensare alla loro sorte e non possiamo che piangere, anche se le nostre sono lacrime nascoste. Cresceranno e in un soffio non saranno più. La vita dell'uomo si consuma nell'attimo di pura illusione. Tutto muta ad ogni svolta.

Noi conosciamo la nostra immortalità. La nostra vita è qualcosa d'altro, qualcosa di più. Al centro del creato, siamo regine.

Una signora mi addita a Fiammetta, vuole me, proprio me. Anche la sua auto è elegante come lei. Dal finestrino vedo tutta la città: Fiammetta non ci impacchetta mai, ci manda via come siamo per ricordare alla gente che non siamo in vendita. Ha l'aria triste ma avrò tempo per studiarla meglio. Preferisco andarmene via con una donna. Ed immagino le sfumature del nostro incontro, i mille perché di più che ci potremo domandare , le emozioni moltiplicate. Con un uomo tutto è più piatto. Prima di scendere dalla macchina mi prende tra le braccia. sento il suo corpo, caldo , il suo seno morbido. Mi piace. Mi piace. Entriamo in casa. Mi piace. Staremo bene insieme. Mi accomoda su una sedia. Mi lascia qui? Mi ha lasciato sola. Staremo bene insieme. Ora torna. Mi piace. Mi riprende tra le braccia. Mi piace. Ecco,mi piace ma capisco. Non mi ha affittato per lei. Peccato, stavo provandoci gusto. Non sono per lei. Speriamo che non si tratti di un uomo come quello cisposo di ieri. Non sono per lei, ancora un momento tra le sue braccia a sentire il suo profumo che mi penetra. Sono per Dada, sua figlia. Ho capito, siamo alle solite. Una bimba. Eppure Fiammetta lo sa che preferisco gli adulti. Si chiama Dada, la figlia. E' malata. Le domestiche parlavano tra di loro, hanno detto che le rimangono pochi giorni di vita. Di vita. Sono stata scelta per accompagnarla sulla soglia. Mi stringe a sé. Sento calore, ma non è febbre. Credo si tratti di amore.

Dada non sa di essere entrata nel mio campo energetico: ora ogni sorriso sbadiglio parola dipenderanno unicamente da me. Sarò io a farla vivere o a lasciarla morire. Voglio conoscerla meglio poi deciderò.

E' da ieri che sono con lei. Mi piace, è più simile a me che a sua madre. Anche se la mamma mi piace,ma io mi piaccio ancora di più. Vedo in lei la forza di esistere ad ogni costo. Non vuole morire. Ha già compiuto la sua scelta. Vivrà, credo proprio che vivrà. ha deciso così ed io mi impegno a farla vivere.

Dada ha superato la crisi e i medici parlano di miracolo. Non sanno che si tratta di desiderio. Intenso desiderio. Le ho insegnato a spostarsi da una vita apparente nella dimensione della vita reale. Ora si vuole bene. per questo vivrà.

Mi hanno riportato da Fiammetta. Sono stanca, devo caricarmi di energia. Già qualcuno mi vuole. Non si può, è contro le regole, quando torniamo da una trasferta abbiamo diritto ad un giorno di riposo. Eppure, ma non si può, perché lo fa? eppure Fiammetta mi allunga ad un uomo. Sono stanca, vorrei rimanere qui a riposare, a parlare con le altre.

Mi ha portato tra le braccia di sua moglie. Mi ha buttato in un angolo del letto, non mi vuole. Preferisce morire, lo leggo negli occhi. Cosa posso fare io per lei? Cerco di attirare il suo sguardo dal mio angolo abbandonato ma lei non si accorge nemmeno più di me. Gli uomini, le donne sono presuntuosi, credono di essere al centro dell'universo. Si sbagliano: il mondo è stato creato per noi. Loro sono soltanto un nostro sogno E intanto ho catturato per un momento il suo sguardo. Messaggi mentali. E lei li scambia certamente per pensieri dal profondo del suo animo. Il suo mondo sotterraneo non esiste. E' il mio che la penetra. ma lasciamo che lei creda di pensare.

Rassegnazione. E' inutile che continui a rimanere attaccata a questa esistenza. Può cambiare vita, voglio lasciarla andare. Qui la sua vita è solo apparente, oramai. E' solo un poco della mia energia che io le ho donato e che lei sta tramutando in pensieri.

Presto mi risveglierò dal mio sogno e lei morirà, puntuale, al mio risveglio: perché la vita degli uomini non esiste, è solo uno dei sogni di noi bambole.

 

Susanna Garavaglia

 

Altra opera dell'autrice: E se uscissi da sola?


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