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Riflessioni sulla Psicologia Transpersonale

Riflessioni sulla Psicologia Transpersonale

di Diego Pignatelli Spinazzola     indice articoli

 

Stan Grof: Viaggio nell'Holo-deck dell'Inconscio

 

Quando Anthony Sutich e Abrahm Maslow diedero vita alla Psicologia Transpersonale vi era in nuce già il potenziale che in futuro, doveva schiudersi. Le Pionieristiche scoperte di Stanislav Grof, portarono un cambiamento rivoluzionario nei territori della coscienza verso un futuro appena olografico anche se con le scoperte dell'LSD, ausiliari optativi per i viaggi esperenziali nelle dimensioni transpersonali. Un futuro avrebbe dato una svolta decisiva al testimone olografico, l'esploratore, il viaggiatore dei territori inesplorati della psiche.

Freud diede la prima definizione di metapsicologia nel 1896. Questa psicologia doveva condurre dietro la sfera cosciente occupandosi di stati di coscienza. Da allora, la metapsicologia prese altre connotazioni, ma in un attuale decorso della storia da Freud a Jung, potremmo individuare in Stanislav Grof il preservatore di questa tecnica ed uno degli ultimi pionieri di questa disciplina, di questo via. Il Viaggio verso l'inconscio. La porta anteriore di Grof (back door) così definita da Ken Wilber è un porta che apre verso il corridoio filogenetico dell'esperienza umana. L'inconscio collettivo, il substrato archetipico che Jung teorizzò come porta nascosta dietro l'indicibile e dalla quale pulsa sotto la superficie dell'esperienza umana quella qualità misteriosa, magica, "numinosa" per usare le parole di C. G. Jung.

Stanislav Grof come i suoi predecessori e come lo stesso Jung si dirige verso un corridoio archetipico le cui varie stanze per usare un immagine presa dal tele-film  Star-Trek: The Nex Generation, sono degli holo-deck, campi olografici tridimensionali, realtà parallele di ologrammi del corridoio psichico evocati come simulazioni olografiche dell'esatta realtà desiderata. Gli holo-deck sono delle probabilità tra le tante porte del corridoio, non sono altro che delle "simulazioni olografiche". Le matrici perinatali di Grof BPM come gli holodeck sono molto simili a questi, perchè partendo dal grande utero cosmico dell'esperienza indifferenziata amniotica del feto, le varie matrici divengono luoghi clastrofobici in cui il feto è strangolato BPM II e BPM III (Matrici Perinatali di Base I e II). Quest'esperienza è un no-exit from the hell (senza uscita) dall'inferno-matrice. Le matrici sono state teorizzate da Stan Grof e portate fino al culmine della trascendenza o della dannazione.

Nella BPM IV, l'ultima matrice, il calvario fetale finisce dove la morte rinascita si trasforma  dall'esperienza infernale  dello stato maniacale del nevrotico borderline, all'estasi spirituale dove l'interfaccia vita-morte si sgancia dalle sue matrici infernali BPM per trasportarsi nell'holo-deck tridimensionale. Sganciandosi dalle matrici, attraverso un rebirth ed un relive del paziente, si regredisce a stati ansiogeni senza uscita fino agli stati di visioni catostrofiche ed inferni escatologici senza ritorno, ad inferni con prospettive di ritorno.

Questo viaggio nella porta anteriore dell'inconscio è un regressione nella sfera cosciente, una Back-door della coscienza.

Stanislav Grof ha soprannominato questo processo Olotropico, un andare verso un tutto. Il campo  esistenziale dell'uno è la sfera universale del Tutto. Perdendo il senso dell io l'uomo regredisce a stati dell'essere cosmico immedesimandiosi nei regni vegetali, minerali e biologici. Possono essere accessibili in queste dimensioni paradisi celesti e visioni angeliche e di archetipi universali come la Grande Dea Madre Kali sostenitrice della vita ma anche mostro aracnide dalle innumerevoli braccia.

Ma dove la retro coscienza raggiungge l'holo-deck, si aprono porte per universi paralleli, gli Star Gates. Affinchè questo avvenga, la coscienza deve proiettarsi nel super-ologramma ed immedesimarsi nell'intero campo dell'esperienza.

L'esperienza Olotropica è un viaggio oltre i confini usuali, oltre le frontiere della mente. Stan Grof è il precursore di  una pionieristica avventura, di esplorazioni transpersonali dell'uomo verso l'inconscio e da questi all'holo-deck cosmico (probabilità, ubicazione) all'intera esperienza cosmica. Grof ereditando da Jung il patrimonio  dell'inconscio collettivo, quella somma di archetipi che rientrano come fantasmi nella matrice o come visioni liberatrici modelli a priori di coscienza, ha portato i confini della soglia inconscia, nell'esperienza non ordinaria psico-attiva.

La porta tra l'inferno ed il paradiso funge da interfaccia alle stesse matrici e la sua chiave di volta sono quelli che Grof descrive come "stati di coscienza non ordinari" (NOSC). Attraverso un respiro veloce e pratiche olotropiche omeopatiche e musica evocativa, ci si stacca dall'esperienza ordinaria e si viaggia nell'esperienza transpersonale, dove ad aspettare l'evento della morte-rinascita è un cosmo olistico, campo totale di tutti gli eventi. Il viaggio verso l'inconscio è una mappa coscienziale morfogenetica dalle infinite probabilità olografiche. Se la realtà oggettiva non è altro che una piccola lastra olografica [N.d.r. vedi Universo olografico], un frammento di realtà i restanti ologrammi saranno nascosti e latenti, per questo bisogna riprendere le esperienze celate dietro l'universo oggettivo del Tutto, li dove giacevano latenti e ricondurle al tutto. Solo attraverso un immersione dello stato di coscienza, quel tutto può essere esplorato nelle sue parti, rinvenendo l'intera lastra come processo olografico.

I NOSC, i viaggi negli stati di coscienza non ordinari, sono requisiti per una dimensione che deve valicare l'Alpha e L'Omega dell'esperienza umana. Stanislav Grof, ha raggiunto la soglia transpersonale figurando come ponte verso l'inconscio, anticipato da Jung, verso il viaggio nella caverna, attraversando mostri e presenze demoniache ed uscendo dal corridoio dell'esperienza regressiva a quella transpersonale, essendo la regressiva anch'essa parte di quella transpersonale. Le esperienze condensate COEX (costellazioni archetipiche) e le matrici BPM sono tappe indispensabili per il grande ritorno, per quell'individuazione transpersonale, per quell'accesso al Sacro ed il viaggio alla volta nell'holo-deck ,alla volta di un nuovo inconscio.

 

       Diego Pignatelli Spinazzola

 

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