Consigli per Acquisti Consapevoli
La missione è quella di offrire consigli per acquisti consapevoli comprensibili a tutti, con un linguaggio semplice ma sempre scientificamente corretto.
di Riccardo Magnani - indice consigli
Parliamo di probiotici
Prima di parlare di PROBIOTICI bisogna spendere qualche parola sullo yogurt. Se andate al supermercato vi sarete accorti che ormai a questo prodotto viene dedicata una intera fila di scaffali tanto grande è il numero delle aziende e la tipologia dei prodotti che vanno da quello tipo "greco" piuttosto duro fino agli yogurt da bere. Il grande successo di questi yogurt sta nel fatto che sono veramente buoni. L'arte di renderli sempre più golosi ha stravolto un po' l'idea dello yogurt come alimento a basse calorie, ma il cibo è anche piacere quindi ben vengano queste leccornie. Allora perché parlarne? Perché ancora molte persone hanno la convinzione che tutti quei lattobacilli e streptococchi che nuotano lì dentro, facciano bene alla salute dell'intestino e non solo. Purtroppo la realtà è differente. Questi batteri, pur essendo acidofili ovvero che possono vivere in ambiente acido (sono loro che producono l'acido lattico che conferisce quel particolare sapore allo yogurt) arrivati nello stomaco trovano una acidità così forte che non sopravvivono. Pazienza dico io, lo yogurt lo mangio perché mi piace.
Esiste poi una certa confusione tra "fermenti lattici" e "probiotici". Il primo è un termine generico che può riguardare numerose specie di batteri che dovrebbero avere in comune la possibilità di digerire il lattosio, trasformandolo in acido lattico. Un effetto sicuramente positivo per le persone che sono intolleranti al lattosio. Questo zucchero è un "disaccaride", cioè formato dalla combinazione di due zuccheri: il GLUCOSIO + GALATTOSIO. Questi batteri hanno la capacità di scindere il Lattosio in Glucosio e Galattosio, cioè di rompere il legame che li unisce evitando così i disturbi derivanti dalla intolleranza. Naturalmente questo processo è possibile se riescono ad arrivare vivi nell'intestino superando l'acidità dello stomaco. Per questo motivo talvolta vengono richiusi in capsule acido-resistenti. A questo punto il loro nome può diventare Fermenti lattici Probiotici o Fermenti lattici vivi.
A qualcuno però è venuta l'idea di produrre dei batteri geneticamente selezionati, in grado di resistere all'acidità dello stomaco ed arrivare illesi nell'intestino. Questi microorganismi sono stati brevettati e prendono il generico nome di PROBIOTICI. Li potete riconoscere perché accanto al loro nome troverete il simbolo ®.
Senza entrare nello specifico delle varie marche sapete certamente che alcune aziende hanno brevettato batteri probiotici per diversi usi. Ebbene l'EFSA, l'ente europeo per la sicurezza alimentare, li ha bocciati praticamente tutti perché venivano pubblicizzati con slogan salutistici. Quindi si può essere certi che quel probiotico arriverà nell'intestino ma nessuno può dire senza ombra di dubbio che "rafforza le difese immunitarie" oppure che "abbassa il colesterolo del 10%" o "facilita il transito intestinale."Per poter scrivere nero su bianco queste cose occorre fare esperimenti che comprovino queste affermazioni e nessuna azienda che li produce ha mai fatto e forse mai li farà. Per avere risultati di valore scientifico occorre fare studi clinici su un certo numero di persone divise in due gruppi uno dei quali prende il probiotico e l'altro un placebo. Ma anche questo tipo di sperimentazione risulta difficoltoso a causa della incredibile complessità della flora batterica intestinale differente in ogni persona.
Per essere chiaro: la bocciatura che EFSA a tutta questa categoria di prodotti riguardava gli slogan pubblicitari che ne esaltavano le caratteristiche e le proprietà. In pratica la loro azione è stata dedotta teoricamente ma non sperimentalmente, ragione per cui la pubblicità è risultata ingannevole…
Poiché sono curioso ho voluto testare su di me alcuni prodotti ognuno dei quali per alcune settimane. È evidente che il mio personale esperimento non ha assolutamente nulla di scientifico, ma ho potuto constatare che un prodotto ha avuto qualche effetto benefico che ho potuto rilevare quantitativamente. Naturalmente su un'altra persona potrebbe al contrario non sortire alcun risultato positivo.
Il Ministero della Salute, sulla base di studi indipendenti ha comunque diramato delle linee guida: Un probiotico per poter agire spostando a suo favore la flora batterica intestinale, colonizzando l'intestino, deve apportare almeno 10 miliardi di cellule vive al giorno. A questo proposito (vedi scheda intitolata "la data di scadenza") è importante ricordare che più tempo passa tra il confezionamento e il consumo, sempre meno cellule vive troveremo nella confezione. In realtà nessuno sa quanti batteri probiotici occorrano giornalmente e questi numeri sono basati su stime teoriche.
Su alcuni prodotti potete trovare la scritta: contiene fibre prebiotiche. Sono sostanze atte a nutrire questi batteri per facilitarne la moltiplicazione.
Concludendo. Vi sono buoni indizi scientifici che i probiotici abbiano effetti positivi sul nostro organismo purché ne arrivino nell'intestino in quantità sufficiente a colonizzarlo. Al momento non si rilevano particolari controindicazioni o effetti collaterali quindi se trovate quello che vi sembra agire favorevolmente su di voi, perché non usarlo?
Riccardo Magnani
Biologo
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