Home Page Riflessioni.it
Sul Sentiero I Dalla “divina inquietudine” alla Gioia

Sul Sentiero I
Dalla “divina inquietudine” alla Gioia

di Bianca Varelli
Indice
Capitolo precedente
- Capitolo successivo

 

Il caso e il “Mondo delle cause”

 

In una visione più ampia delle nostre vite si svela anche il vero senso del “caso”, la cui spiegazione può essere trovata solo nel Mondo delle Cause:

Quel che noi chiamiamo caso non è altro che un modo per designare delle cause e delle regole così complesse da non poter essere afferrate dalla nostra mente.
In senso etimologico, la parola “caso” deriva dal termine “caduta” e si riferisce, quindi, a un accadimento che non dipende da alcuna causa specifica.
Si parla di caso nel gioco dei dadi, per indicare l’apparente accidentalità del loro cadere in un certo modo. Ma la caduta dei dadi non è dovuta al caso bensì obbedisce a una regola ben precisa, la stessa che determina la rivoluzione dei pianeti intorno al sole: il dado, in determinate circostanze, non può che mostrare una certa faccia.
(Magus Incognito, La dottrina segreta dei rosacroce).


Nell’universo non domina la Casualità, ma vige la Legge della Causalità; Einstein affermava: “Dio non gioca a dadi” e nei testi cristiani si legge che “si raccoglie ciò che si semina”.
Uscire dalla considerazione casuale del mondo e scegliere quella causale cambia la  nostra visuale; ci conduce dalla rappresentazione di un universo caotico, crudele e privo di senso alla visione di un cosmo ordinato e direzionato.

Si legge nella Dottrina segreta:


…(vi sono) una indivisibile assoluta Onniscienza ed Intelligenza nell’Universo, che palpitano in ogni atomo e punto infinitesimo dell’intero Cosmo… Vi è un disegno nell’azione delle forze apparentemente più cieche.
(H. P. Blavatskj, La Dottrina segreta, vol. I)


Ed Einstein conferma:


Credo in un Dio…che si rivela nell’ordinata armonia dell’universo. Credo che questa Intelligenza si manifesti in tutta la Natura. Base del lavoro scientifico è la convinzione che il mondo è un’entità ordinata e comprensibile e non il prodotto del caso.
(citato in Il regno degli dei, Geoffrey Hodson)


Più di recente, i sostenitori dell’ID (Intelligent Design, "progetto intelligente"), i cui promotori principali sono associati al “Center for Science and Culture” del Discovery Institute, propongono una corrente di pensiero secondo la quale alcune caratteristiche dell'universo e delle cose viventi sono meglio spiegabili attraverso l’ipotesi di una “causa intelligente”.
I membri di tale teoria, che ritengono che “il disegnatore” sia identificabile in Dio, affermano che quella dell’ID può essere considerata una teoria scientifica e cercano di ridefinire la scienza in modo da far rientrare in essa anche l’analisi di manifestazioni inspiegabili o “soprannaturali”, invece che soltanto lo studio di quelle naturali.
La prospettiva “causale” ci avvia anche ad una considerazione più avanzata delle nostre relazioni e dei nostri compiti. Non potremo accusare più nessuno, né persone, né situazioni se siamo noi stessi a creare continuamente gli eventi della nostra vita! Usciamo così dall’ Aula dei giochi e ci avviamo – attraverso la presa in carico della nostra esistenza – all’ “etica della responsabilità”.

 

   Bianca Varelli


Indice

capitolo precedente - capitolo successivo


I contenuti pubblicati su www.riflessioni.it sono soggetti a "Riproduzione Riservata", per maggiori informazioni NOTE LEGALI

Riflessioni.it - ideato, realizzato e gestito da Ivo Nardi - copyright©2000-2024

Privacy e Cookies - Informazioni sito e Contatti - Feed - Rss
RIFLESSIONI.IT - Dove il Web Riflette! - Per Comprendere quell'Universo che avvolge ogni Essere che contiene un Universo