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Testi per riflettere

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Complessità. Un'introduzione semplice

Di Ignazio Licata - :duepunti edizioni - Ottobre 2011

 

“La complessità non è una scienza autonoma, è un modo di vedere. Significa pensare per reti,  connessioni e processi dove il riduzionismo tende a vedere solo elementi isolati  ed osservatori distaccati. L’osservatore è sempre situato in qualche “qui” ed “ora”, è un agente attivo che sceglie cosa osservare e come, un costruttore di teorie, ed è anche un narratore che vuole andare “oltre”  e che è compreso in una trama più grande. La conoscenza si articola su mille piani in continua risonanza tra loro senza appiattirsi una sull'altra. Come fisico so che la scienza è fatta da una trama di problemi "tecnici" ed "oggettivi", dalla soggettività e dal gusto del singolo ricercatore, direi dalla sua estetica, e dal contesto sociale, l'ordito delle tensioni economiche e culturali che accompagnano la ricerca. La complessità è una storia d'amore tra l'osservatore-narratore ed il mondo".

Dichiarazione tratta dal "Festival della Complessità" Tarquinia.

 

 

Complessità. Un'introduzione semplice

  • Per evitare equivoci, la posizione qui espressa non è anti-riduzionista in senso metodologico (come fisico mi sarebbe impossibile esserlo), ma lo è nel senso del riduzionismo ideologico, la foglia di fico dietro cui prospera la tecno burocrazia, il “nient’altro che” e infine il fatale “le cose stanno così”. Reificare i processi in oggetti trasformando l’osservatore in un deus ex machina esterno al sistema ha avuto conseguenze dannose sulle scienze della vita e soprattutto sul modo di concepire le discipline socio-economiche. Quello che qui tentiamo di suggerire è che il mondo ed il nostro agire è estremamente più ricco e vario di quanto un’economia asfittica vorrebbe attribuire ad una caricatura mediatica e cortigiana della scienza.

  • A questo punto potremmo anche sostituire alla parola "scienza" la parola "mercato", "organizzazione sociale" "politica". In tutti questi casi noi abbiamo l'impressione di subire queste dimensioni e di non poterle in alcun modo modificare. E adesso abbiamo tutti i tasselli necessari per comprendere che una rivoluzione epistemologica non riguarda soltanto l'area della conoscenza scientifica, ma si riflette sull'intero spettro delle nostre possibilità culturali e sociali" (...)

  • Se dimentichiamo anche solo per un attimo l’importanza dell’osservazione e il suo primato, anche la scienza diventa ideologia e potremmo rimanere vittime di chi cerca di convincerci che viviamo nel migliore dei mondi possibili" (....)

  • Un modello teorico è un filtro cognitivo che rende conto di certe osservazioni e stabilisce una sorta di equilibrio tra l'osservatore e il mondo; è la forma generale del test per un insieme di domande che possiamo porre a una classe di fenomeni. Questo non significa che quelle domande siano uniche ed esaustive. Possiamo sempre provare a farne delle altre (...)

  • Dovremmo imparare a pensare con amore, gentilezza e rispetto alle condizioni in cui mettiamo al mondo una possibile "verità" da discutere e condividere, più che alla Verità Maiuscola. Verità come processo e non come possesso, se mi passate la semplificazione.

  • Costruiamo mondi tirandoli fuori dall'incertezza e dalla bassa definizione.

   Ignazio Licata

 

 

Complessità Un’introduzione semplice

«la complessità non è mai stata così semplice»

 

Complessità. Un'introduzione semplice di Ignazio LicataUna guida accessibile, accattivante e completa per interpretare alla luce della teoria della complessità i fenomeni che accomunano ambiti solo apparentemente distanti come i sistemi sociali, il management, la biologia, la mente, le relazioni politiche, la meteorologia e molti altri. Ma anche una proposta per una nuova visione che capovolga il modo consueto di interpretare o gestire questi sistemi, una critica dalle profonde ricadute politiche: se i sistemi sociali vengono guardati e gestiti con un approccio riduzionistico, meccanicista e facilmente funzionale al sistema verticistico e neo-liberale, si tratta invece di ripensarli nell’ottica aperta suggerita dalle scienze della complessità.

 

Ignazio Licata

Professore di Fisica teorica e direttore dell’Institute for Scientific Methodology per gli studi interdisciplinari di Palermo.Allievo di David Bohm, si occupa attualmente di fondamenti di teorie quantistiche, teoria dei campi, processi cognitivi e rapporti tra fisica e computazione.
Collabora con il Sole24 ore, progetto nova100, con la rubrica “ApertaMente, il mondo in testa: storie di complessità”
Editor in Chief dell’El. Journal of Theoretical Physics dal 2006 ad oggi, ha curato i volumi: Majorana Legacy in Contemporary Physics ( 2006), Lev Davidovich Landau and his Impact on the Contemporary Theoretical Physics (2009), Crossing in Complexity. Interdisciplinary Application of Physics in Biological and Social Systems (2010) , New Trends in Quantum Information (2010), Physics of Emergence and Organization (2008) Tra i suoi libri, Osservando la sfinge. La realtà virtuale della fisica quantistica (2009), La logica aperta della mente (2008).
Ha proposto recentemente la teoria dell’universo arcaico che descrive la fase quantistica “prima” del big-bang.
Per gli “alti meriti di ricerca e diffusione culturale” ha ricevuto il Premio Veneri per la Scienza nel 2008 e la Targa Pirandello nel 2010.

 

Su questo sito Ignazio Licata cura una rubrica dedicata alla fisica quantistica: "La Sfinge e Dintorni",

sempre su Riflessioni.it è presente una sua intervista nella rubrica: Riflessioni sul Senso della Vita.

 

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