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Riflessioni sull'Esoterismo

di Daniele Mansuino   indice articoli

Un esperimento di esoterismo marxista

Agosto 2011
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Karl MarxRiferendosi alle immagini spirituali in genere, e in particolare al metodo di una reale storia critica delle religioni, Marx dichiara : “Di fatto è molto più facile trovare mediante l’analisi il nocciolo terreno delle nebulose religiose che viceversa, dedurre dai rapporti reali di vita che di volta in volta si presentano, le loro forme incielate. Quest’ultimo è l’unico metodo materialista e scientifico.” Ora, una prassi rivoluzionaria che si limitasse ad agire direttamente contro il nocciolo terreno delle nebulose ideologiche e non intendesse neppure più occuparsi del rovesciamento e della soppressione delle ideologie stesse, sarebbe altrettanto astratta e adialettica quanto lo è un metodo di pensiero teorico che, feuerbachianamente, si accontenti di ridurre tutte le immagini ideologiche al loro nocciolo materiale e terreno.

Assumendo questa posizione negativa e astratta nei confronti dell’ideologia, il marxismo commette un errore molto simile a quello commesso da quei teorici del proletariato che, in tempi lontani e recenti, fondandosi sulla concezione marxista del condizionamento economico delle forme giuridiche e statali oltre che di ogni azione politica, hanno sviluppato la teoria secondo cui il proletariato poteva e doveva limitarsi all’azione economica diretta.

(Karl Korsch, Marxismo e Filosofia - 1923)

 


Un esperimento di esoterismo marxista

 

Nessun rito magico può fare la rivoluzione. La rivoluzione si verifica quando lo sviluppo delle forze produttive non è più contenibile entro i rapporti di produzione esistenti. Però un rito magico può agire a livello subliminale sulle menti degli uomini, inducendoli a scelte che affrettano il verificarsi delle condizioni rivoluzionarie. Prendetela, se volete, come una forma di lotta parallela, su un livello adiacente – volendo fare una battutaccia, potremmo chiamarla Lotta Contigua.

Io sono un brujo (stregone) del voodoo dominicano. Ho ricevuto la mia iniziazione nel Luglio 2005 ad opera della bruja Marisa Padilla Cruz di Fantino, una frazione del comune di La Vega, nell’ampio entroterra agricolo della Repubblica Dominicana.

Nel corso degli anni successivi ho costantemente perfezionato il mio lavoro con la trance indotta dai misterios, accumulando una modesta esperienza. Ho trasmesso la mia iniziazione a tre Italiani, che a loro volta l’hanno trasmessa, dando origine alla prima famiglia operativa del voodoo dominicano in Italia.

Ho anche ricevuto a mia volta nuove iniziazioni in altre discipline sciamaniche (già ne avevo prima), constatando la verità della teoria secondo cui tutte le forme di macumbe interetniche sono comunicanti e intercambiabili : si tratta di aspetti diversi di un’unica forma di conoscenza che, se opportunamente approfondita (facendo la tara dal travisamento filoreligioso che in molti luoghi lo sciamanesimo ha dovuto adottare per sopravvivere) può essere armonicamente incorporata nella concezione laica della vita.

Si suppone generalmente che il pensiero magico sia del tutto incompatibile con la prospettiva suggerita dal materialismo storico. Io non la penso così, ed ho sostenuto il mio punto di vista in vari altri articoli di questa rubrica, principalmente in Esoterismo e comunismo. Scomunicata o meno che sia la mia posizione dal punto di vista marxista, una parte dei lavori che porto avanti nel mio Tempio voodoo è rivolta all’individuazione di pratiche rituali che possano essere utilizzate sul piano dell’azione politica rivoluzionaria.

Per quanto io possa approfondirmi e specializzarmi in questo settore, i risultati – se ci saranno – non saranno comunque praticabili a livello individuale. Una cosa è intraprendere un rito magico allo scopo di fare innamorare una ragazza, un’altra cosa per abbattere un governo. Nel mondo della magia vigono i medesimi rapporti di forza che tutti noi abbiamo sperimentato nella vita reale : i singoli individui possono essere deboli e relativamente vulnerabili, le collettività sono forti. Nel caso di un governo, il riconoscimento che gli viene tributato da miliardi di persone (dico miliardi perché, nel caso di uno Stato sovrano, la sua legittimità è riconosciuta – indipendentemente dal consenso, che è un’altra cosa - in ogni parte del mondo) costruisce intorno a coloro che ne fanno parte una barriera psichica che è impensabile supporre possa essere penetrata dalla volontà di una singola persona.

Questa è una regola generale : quanto più una persona riveste un ruolo socialmente riconosciuto, tanto più – anche a livello magico – è potente. Così, per esempio, un medico o un avvocato sono molto più difficili da colpire di un operaio. E’ molto facile ammazzare con un rito magico l’homeless che schiamazza nottetempo sotto casa vostra, ma con Berlusconi non ci riuscirete mai (naturalmente, questo è solo un esempio scherzoso – in realtà, non vogliamo ammazzare nessuno).

Quindi dicevo, per rovesciare il mondo con la magia non basta che io scopra il rito adatto e ve lo spieghi in un articolo : bisogna pure che vi convinca a praticarlo insieme a me. Se fossimo almeno un migliaio, già perforare le barriere che proteggono il Berlusca sarebbe più facile, almeno un bel mal di denti potremmo farglielo venire ; ma naturalmente non è questo che vogliamo (sarebbe inutile e malvagio : io non odio l’uomo Berlusconi, quello che voglio cancellare dal mondo è la funzione che l’uomo Berlusconi rappresenta), bensì trasmettere ai nostri fratelli umani la consapevolezza che il sistema iniquo che governa il mondo non merita di esistere, e cesserà di esistere in un attimo il giorno che tutti insieme decideremo di non soggiacere più alla sua ipnosi.

Questo sarà più difficile, in quanto per riuscire a mettere insieme quel migliaio di persone, sarà necessario lottare non solo contro gli avversari politici, ma anche contro quei comunisti ai quali una lunga e gloriosa pratica di lotte ha insegnato – correttamente – che la sola prassi efficace è quella desunta direttamente dalla realtà oggettiva, e tutto il resto è dispersione di energie nonché fumo negli occhi.

Occorrerà dimostrare loro che la magia non è niente di diverso dal lavoro sul piano della realtà ;  per fare un esempio, non è diversa dal lavoro sindacale, bensì lo può integrare, perché serve a concentrare le istanze provenienti dalla realtà e renderle più efficaci. Ma non parliamone adesso – lo so che sembrano discorsi da matti ; quindi mettiamola sul piano ludico, e lasciate che vi racconti dei miei ultimi esperimenti.

In un recente articolo ho trattato del potere dell’acqua. Negli ultimi mesi questo potere mi ha insegnato soprattutto le sue danze, che in verità non hanno niente a che vedere con il ballo : sono sequenze di movimenti che il brujo (cioè lo stregone) deve compiere, secondo determinate regole e in uno stato di estrema concentrazione, allo scopo di produrre effetti magici predeterminati sul piano della realtà oggettiva.

Chiesi all’acqua se esista o meno una danza per abbattere il capitalismo. Mi rispose : sì, ma non è facile generare effetti così complessi e su vasta scala.

Però disse che potevo provarci. La prima cosa da fare era cercare un testo che descrivesse in forma più sintetica possibile la transizione dal capitalismo e comunismo, e poi danzarlo.

La mia scelta cadde su uno scritto di Amadeo Bordiga : Dall’economia capitalistica al comunismo (conferenza tenuta a Milano il 2 Luglio 1921).

Anche senza la data, chi conosce la storia del movimento comunista potrebbe collocare quel testo nel tempo senza difficoltà : infatti in esso Bordiga percorre la storia del processo rivoluzionario fino alla NEP, i provvedimenti adottati da Lenin poco dopo la Rivoluzione per combattere le difficoltà alimentari e venire in aiuto dei contadini.

In un certo senso, potremmo dire, fu l’ultima scelta genuinamente internazionalista adottata dai sovietici, prima che il sabotaggio condotto contro di loro dalle potenze capitaliste gli imponesse scelte più pragmatiche e meno felici ; ma questo venne dopo, e nel documento di Bordiga si può respirare ancora quell’atmosfera gioiosa e ottimista che pervadeva il movimento comunista negli anni successivi alla sua più grande vittoria - per questo, forse, lo scelsi.

Per quanto sia un testo beve, era ancora troppo lungo per le mie esigenze. Mi vidi quindi costretto a farne un riassunto – senz’altro inadeguato – che involontariamente, come mi accorsi quando l’avevo finito, riassumeva il contenuto della conferenza in 13 proposizioni.

Risparmio i dettagli del rito che intrapresi pochi giorni dopo nel mio tempio voodoo, e si protrasse per 13 giorni. Lo schema, comunque, era : leggevo una proposizione di Bordiga, la meditavo, entravo in trance e danzavo per alcuni minuti. Dopo la danza, qualche volta, il potere dell’acqua mi spingeva a scrivere appunti.

Ecco di seguito le 13 proposizioni di Bordiga, alcune seguite in corsivo dai commenti che l’acqua mi dettò. Per l’amor del Cielo, nessuno pensi a studiarli come un oracolo. Gli alleati degli sciamani non sono esseri trascendenti, bensì espressioni dell’inconscio collettivo. Era l’Uomo, non un Dio, che parlava attraverso di me, con tutta la capacità che universalmente gli riconosciamo di commettere (o scrivere) le più sesquipedali cazzate. La funzione dei commenti era solo quella di stimolare la mia riflessione, di darmi spunti per portare avanti il work in progress del rito.

Le 13 proposizioni di Bordiga :

  1. L’assetto dell’economia capitalista si presenta come un’economia a aziende divise, ciascuna delle quali raggruppa notevoli risorse produttive in uomini e risorse tecniche.

  2. Queste unità produttive sono proprietà dei capitalisti : il lavoratore non ha alcun diritto sui prodotti che escono dall’officina. Egli viene compensato con un salario che copre solo una parte del suo lavoro. Quello che avanza è profitto per il capitalista.

  3. L’ingrandirsi e il potenziarsi dei mezzi produttivi conducono il capitalismo di fronte al problema della sovrapproduzione. Si accumulano grandi stock di merci, i prezzi crollano, i lavoratori vengono licenziati.

  4. Il capitalismo cerca di neutralizzare le sue crisi espandendosi, estendendo la sua influenza fino ai Paesi più lontani. La protesta dei lavoratori viene neutralizzata fomentando la reciproca rivalità su basi patriottiche e nazionali religiose ed etiche. Non bisognerebbe dare alcun peso a questo genere di dissapori. Non giudicare, in questo caso, è la regola.

  5. La sola possibilità di strappare il potere alla classe capitalista è di farlo mediante un’azione violenta.

  6. Dopodiché occorrerà sostituire l’apparato della società borghese con un’economia fondata sulla centralizzazione, l’abolizione dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, la soppressione del plusvalore.

  7. Le grandi industrie saranno socializzate e diverranno proprietà di tutto il proletariato.

  8. A questo si perviene mediante la fase del “controllo operaio” : in un primo momento, alle maestranze di ogni singola fabbrica viene affidato il controllo sull’attività dei capitalisti. Affidare il controllo delle attività produttive alla “coscienza collettiva” equivale dialetticamente ad affidarle all’Assoluto, a Dio. Quindi…

  9. …il passo successivo sarà la gestione collettiva delle industrie, che permetterà di razionalizzare la produzione. I servizi pubblici verranno resi gratuiti. Lo stato collettivo ripartirà tutte le risorse sulla base di un’equa distribuzione. In questo modo verrà abolita la distinzione tra il processo di produzione della realtà e gli specifici rami della produzione.

  10. A questo processo deve accompagnarsi la socializzazione dell’agricoltura. I latifondi verranno gestiti su base collettiva.

  11. Le piccole proprietà saranno in un primo momento lasciate ai contadini, con il solo obbligo di fornire una parte della loro produzione per l’alimentazione della popolazione non agricola.

  12. La socializzazione in questo campo sarà effettuata solo dopo aver portato a termine la completa riforma del sistema industriale, ed avverrà mediante la progressiva aggregazione dei piccoli fondi.

  13. La rivoluzione che abbiamo descritto dovrà prendere le mosse da un attacco rivolto tanto all’apparato statale quanto al meccanismo dell’economia ; entrambi questi sistemi dovranno essere demoliti, anche a prezzo di gravi sacrifici. Noi adesso stiamo preparando il secondo tentativo. Andrà meglio del primo perché ci siamo evoluti, ma non so se riuscirà. Comunque, preparerà il terzo.

Oltre a queste brevi annotazioni, nel corso del lavoro l’acqua mi trasmise anche altri testi. Mi fece disegnare un quadrato contenente una croce ; la croce ricalcava le due diagonali del quadrato, ma i suoi due bracci non ne raggiungevano i vertici, quindi quadrato e croce restavano separati.

Il commento era : questo è lo schema della rivoluzione. Per fare la rivoluzione bisogna capire le correlazioni esistenti tra il quadrato (il proletariato) e la croce (il capitalismo), e le correlazioni sono 13.

La prima correlazione è : non si toccano mai. Credimi, funzionerà, abbi solo pazienza e vai avanti. Lenin si serviva di uno schema simile a questo. L’opera di Lenin va letta ordinando i suoi scritti sul proletariato in base ai quattro lati del quadrato e i suoi scritti sul capitalismo in base ai quattro bracci della croce.

La seconda correlazione : croce e quadrato sono intercambiabili. La capacità di saperli scambiare tra loro deve essere il primo talento del bravo rivoluzionario.

La terza correlazione : gli interscambi avvengono con la Luna. Lenin lo sapeva. Confrontare le date storiche del leninismo col calendario lunare.

La quarta e fondamentale correlazione è la lettura e la comprensione delle tre fondamentali fasi storiche, e come il tre entri nel quattro.

Tutto questo non deve essere interpretato o vissuto come ideologia : non si tratta di creare un sistema, ma semplicemente di imparare il metodo giusto per suddividere gli scritti di Lenin sui quattro lati del quadrato e della croce, per meglio comprenderli.

Quando avrai terminato la danza sulle 13 proposizioni di Bordiga, ti insegnerò a lavorare sulla separazione tra proletariato e borghesia, e ad ampliarla. Dovrai lavorare con una forma di energia molto caratteristica e facilmente identificabile. Chiamarla è facile, lavorarci pure. Vedrai.

Dopo avermi spiegato le prime quattro correlazioni, il lavoro sulle 13 proposizioni di Bordiga ebbe termine, e l’acqua non mi spiegò le altre nove. Pensai allora di cominciare a lavorare dalla prima correlazione ; ma prima di farlo, mi spiegò l’acqua, dovevo perfezionare un aspetto della mia danza, quello che permette di far coincidere potenza e atto.

Questo mi mandò un po’ in confusione, perché le categorie di potenza e atto non sono mai state praticate molto nel marxismo : infatti sono proprie di una concezione filosofica statica che ben difficilmente si può accordare con la dialettica hegeliana.

 

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