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Riflessioni sull'Esoterismo

di Daniele Mansuino   indice articoli

Il sistema trasmutatorio della "Santisima Muerte"

Novembre 2009
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Nella mia qualità di Vescovo della Iglesia Gnostica de la Santisima Muerte (Orden de la Santisima Muerte), lo splendido articolo dell’amico Andrea Bocchi Modrone sulla Santisima Muerte mi offre l’occasione per presentare un aspetto del culto di questa potente divinità azteca ancora sconosciuto in Italia: il suo sistema di trasmutazione interiore.
Il sistema trasmutatorio della Santisima MuerteLa pratica del sistema è riservata dalla Santisima ai suoi Vescovi, perché solo su di noi funziona. Proprio per questo, almeno in massima parte, non è segreto (come del resto molti altri dei più importanti rituali delle macumbe: la fissazione della segretezza è un difetto dell’esoterismo, non dello sciamanesimo – non c’è nessun bisogno di mantenere il segreto su riti che soltanto pochissimi uomini al mondo sono in grado di praticare con successo), e sono quindi pienamente autorizzato ad esporlo ai miei lettori.
Si tratta di un sistema finalizzato a trasformare chi lo pone in atto in un Misterio de la Santisima Muerte: ovvero una creatura della sua linea, delegata dalla Santisima a svolgere determinati compiti nei confronti degli esseri umani, e che da questi ultimi potrà essere evocata e cultuata, non diversamente da come nell’ambito delle macumbe si usa rivolgersi ad altre linee (o famiglie) di misterios per ottenere un certo ordine di risultati: per esempio ai Guedè di Santo Domingo, o agli Exù del Brasile.
Se è vero che si possono in questo caso ravvisare alcune differenze, esse vanno ricollegate semmai alla particolarissima funzione rivestita dal culto della Santisima Muerte nei confronti delle altre forme di macumba; infatti, per dirla in modo schematico, la Santisima sta alla moltitudine dei misterios (o loa, o iwà, o iwè, o orisha, e così via) nello stesso rapporto con cui la figura del Cristo si può commisurare alla moltitudine delle divinità pagane.
Per chiarire meglio questo concetto, bisogna innanzitutto precisare che gli Dei peculiari alle varie forme di politeismo vengono spesso definiti immortali, ma questo non è esatto: si tratta sempre di una forma di immortalità relativa, in quanto collegata all’espressione, da parte degli esseri umani, di determinate correnti emozionali che essi incarnano, e che letteralmente li mantengono in vita. E’ quindi corretto affermare, come anch’io ho fatto più volte, che la loro residenza è l’inconscio collettivo del genere umano; ma finiti gli uomini, finiscono anche gli Dei, e la Morte (più o meno Santa) è il termine ultimo per entrambi.
Questa obiezione non è valida per quanto concerne il Cristianesimo: Gesù infatti ha “vinto la Morte”, in quanto Egli è l’incarnazione materiale di un Principio trascendente, la cui sussistenza non è in alcun modo legata alle proprie possibilità di manifestazione. Che qualcosa del genere possa effettivamente esistere è un altro discorso, suscettibile di essere sviluppato all’infinito per mezzo del dibattito filosofico; quello che conta è che in tale veste Gesù si è presentato, e in quanto tale è stato riconosciuto anche dai misterios, come è provato dal sincretismo con il Cristianesimo che immancabilmente si è verificato (e ancora oggi continua a verificarsi) in tutte le forme di macumba che con esso vengano in contatto.
Gesù e la Santisima hanno quindi in comune che tutti i misterios, anche i più potenti, riconoscono la loro autorità, e da questa particolare prospettiva il culto della Santisima può essere considerato una forma di transizione dal politeismo delle macumbe a una nuova forma di monoteismo; ancora più nuova se pensiamo che tale culto, dopo essere sopravvissuto stentatamente nelle campagne del Messico per quasi tutti i cinque secoli successivi alla Conquista è “esploso” improvvisamente dopo il 2000, con un’espansione la cui rapidità nel mondo delle macumbe non ha precedenti.
Santisima MuerteNelle rappresentazioni statuarie utilizzate in seno alla sua Iglesia, la Santisima reca una Sfera di Cristallo nella mano sinistra e una Falce nella destra; ne esiste però anche un’altra versione, meno nota e più “esoterica”, che regge nella destra un Burattino e nella sinistra una Clessidra; in questo caso la Falce circonda la figura della Morte come un fregio. Si dice che La Falce è lo Spazio, la Clessidra è il Tempo e il Burattino è l’Uomo, e questi tre elementi formano i vertici di un Triangolo rituale che in certi casi viene tracciato sul suolo del Tempio.
Ora, bisogna sapere che la Santisima non cavalca abitualmente i suoi discepoli secondo le classiche modalità della trance : non si usa, perché in Messico non esistono forme di macumba fondate sulla trance come se ne trovano ad esempio in Brasile e nei Caraibi. E’ possibile peraltro evocarla  secondo le modalità di queste ultime, cosa che io faccio spesso, ma anche in tal caso essa rifugge dalle forme di possessione più violente per non mettere a repentaglio l’incolumità del discepolo: infatti, essere invasati dalla Morte sarebbe veramente troppo pericoloso. Quindi si esprime di solito per mezzo di trances semicoscienti dalla presa assai leggera, nel corso delle quali parla e scherza con i discepoli, dimostrando una sorprendente giocosità di carattere.
Ma entro i confini del Triangolo, è possibile essere “cavalcati” da lei con grande violenza senza risentire alcun danno. Io l’ho provato una volta, trovandomi improvvisamente nel bel mezzo di una spettacolare trance allucinogena in puro stile castanediano; talmente forte che non sarei riuscito a rientrare, se per buona sorte una discepola - inginocchiata accanto a me fuori dal Triangolo - non mi avesse tenuto saldamente per un polso.
L’insolita formulazione del ternario che sta alla base del Triangolo è anche la fonte di un altro insegnamento della Santisima quasi sconosciuto: la sua Numerologia.
Non ho finora mai trattato di Numerologia in questa rubrica, perché questa scienza tradizionale – ben più dell’Astrologia e dell’Alchimia – si è oggi svilita al punto che la sua pratica non potrebbe portare ai miei lettori la minima utilità (fatta eccezione forse per le sue scuole legate alla Qabbalah, le quali d’altra parte sono veramente troppo “specialistiche” per poter interessare a chi non è un seguace diretto di quella via). In realtà, da Piazzi Smith in poi, la moderna Numerologia somiglia  molto al paradossale esempio del chiosco di giornali di Jean-Pierre Adam, citato anche da Umberto Eco ne Il pendolo di Foucault:

 

Signori, invito loro ad andare a misurare quel chiosco. Vedranno che la lunghezza del ripiano è di 149 centimetri, vale a dire un centomiliardesimo della distanza Terra-Sole. L’altezza posteriore divisa per l’altezza della finestra fa 176/56 =3,14. L’altezza anteriore è di 19 decimetri, e cioè pari al numero di anni del ciclo lunare greco. La somma delle altezze dei due spigoli anteriori e dei due spigoli posteriori fa 190x2+176x2=732, che è la data della vittoria di Poitiers. Lo spessore del ripiano è di 3,10 centimetri e la larghezza della cornice della finestra di 8,8 centimetri. Sostituendo ai numeri interi la corrispondente lettera dell’alfabeto avremo C10H8, che è la formula della naftalina…

 

Se messo al confronto con queste puerili speculazioni, il sistema numerologico della Santisima Muerte appare davvero di un altro pianeta, tanto per originalità quanto per qualità. Prendendo le mosse dal ternario Uomo/ Tempo/Spazio, l’intera gamma dei significati derivati dai numeri può essere coordinata nell’esposizione di un’idea unitaria che costituisce un po’ l’essenza di tutti gli insegnamenti della Santisima, sia exoterici che esoterici: il concetto di totalità temporale.
Per esprimerlo con le parole che la Santisima ama ripetere spesso ai suoi discepoli: non è il Tempo che genera il mondo materiale, ma viceversa. Questo perché la forma materiale è necessariamente transitoria, e porta con sé anche le idee di inizio e fine; è proprio essa quindi a generare il concetto di Tempo, che non è e non può essere infinito, bensì ha una durata identica a quella della forma materiale presa in considerazione.
Niente di nuovo, si dirà: ma una cosa è formulare l’idea in un articolo, un’altra cosa è meditarla in stato di trance, con l’ausilio impareggiabile di un sistema numerologico creato espressamente per favorirne l’assimilazione.

 

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