Artenardoni sarebbe utile fornissi a tutti noi delucidazioni in merito
a quello che tu chiami "psicanalista non laureato ed abilitato"
poiché ch'io sappia tale "qualifica" è inesistente!

Grazie!! (a nome di tutti!)



Gyta

qui si confonde "PSICOANALISTA" con "PSICOTERAPEUTA".

Lo psicoterapeuta è un medico o uno psicologo che abbia conseguito formazione riconosciuta (MIUR) per il rilascio del titolo (art. 3 L. 56/89).

Esistono scuole riconosciute ad orientamento psicoanalitico, quindi esiste lo psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico (quindi abilitato e specializzato e laureato in psicologia o medicina, salvo quelli rientrati nella sanatoria che possono anche non essere laureati né in medicina né in psicologia ma essere comunque iscritti all'albo degli psicologi!)

Poi esiste un'altra figura, non riconosciuta, che è lo PSICOANALISTA (punto e basta!). Questa figura è a-tipica ovvero non è iscritto a nessun albo. Alcuni preferiscono chiamarsi, per evitare incomprensioni "PSICANALISTI" (non psicoanalisti, soprattutto la scuola francese) altri utilizzano il trattino PSICO-ANALISTI esiste addirittura il counselling analtico. Queste figure non necessitano di laurea in psicologia o in medicina perché rientrano nei lavori ATIPICI. Ovviamente non rilasciano prestazioni PSICOTERAPEUTICHE e non possono fare colloqui psicologici. Ma soltanto PSICOANALISI.

So che può sembrare una sfumatura, ma è così che funziona. Ci sono molti psicanalisti, infatti, anche di nota fama, che non sono iscritti all'ordine né degli psicologi né dei medici.

così afferma uno NOTO PSICOANALISTA: "Vorrei far notare che la qualifica di "psicoanalista" non costituisce un titolo. Psicoanalista indica semplicemente la persona qualificata per praticare la psicoanalisi " (Jervis).

Lacan inoltre sostiene che lo PSICOANALISTA è colui che si definisce tale.

Miller afferma: "Psicoanalizzare e psicoterapeutizzare non sono termini sinomini, anzi, in un certo qual senso, sono operazioni esattamente contrarie."

"..converrà ricordarlo, la psicoanalisi non è, almeno nei suoi espliciti intenti , una forma di terapia, bensì, come dice il termine stesso, una scomposizione degli elementi costitutivi dello psichismo" (Zangrilli).

.... In realtà per capire basta conoscere le leggi sulla materia.

a MIO avviso per risolvere i probelimi di attacchi di panico che sono per la persona molto invalidanti piu che la psicoanalisi che scende molto nel profondo ed è molto difficile praticare la cosidetta terapia breve è piu consono una terapia cognitiva che cerca di modificare e ragionare su determinati schemi mentali che hanno portarto ad attacchi di panico anche perchè tale disturbo puo portare anche a fobie .
Vorrei sottolineare che la professione di psicologo è molto difficile anche perchè per far riuscire bene una psicoterapia che sia cognitivo comportamentale che sia psicocoanalisi , lo psicologo deve modificarsi in base alla persona che ha davanti , deve utilizzare il considetto metodo empatico che è molto difficile quando specialmente all'inizio bisogna fare una valutazione diagnostica e un assestement

mi pare che l'articolo proposto sia in questa direzione. C'è scritto esplicitamente che gli interventi psicoanalitici non hanno portato evidenze della loro efficacia mentre il trattamento psicologico è oggi l'intervento più breve e risolutivo.



http://www.psyreview.org/articoli200...aranello01.htm

andro a leggere l'articolo... e vedo un pò cosa dice su gli attacchi di panico.. vedi io ripeto sempre anche se sui libri si studia che anche la psicoanalisi puo attuare tarapia breve io sono daccordo in quanto terapia breve significata dalle 12 alle 26 sedute e a mio avviso per scendere nel profondo e come dicono gli psicoanalisti per scendere negli abissi dell'inconscio è difficile che ci si possa riuscire in così poco tempo.
gli attacchi di panico poi è un disturbo che ha origine mentale ma poi si verifica tramite la somatizzazione tramite una risposta organica..percui è invalidante per la persona che prova tali sintomi anche perchè se non si cura subito vi è semrpe lo stesso passaggio la persona crede di morire chiama il 118 va all'ospedale vi è una diagnosi piu o meno giusta e torna a casa poi si ripresentano e succede la stessa cosa.. percui tale patologia va curata in tempo anche perchè a lungo andare puo diventare semrpe piu devastante e puo associarsi ad altre patologie

Per "curare" gli attacchi di panico non è necessario "SCENDERE IN PROFONDITA'" ma si può curare radicalmente in breve tempo.

se in parole diverse diciamo la stessa identica, studi recenti affermano anche che gli attacchi di panico sono difficile da curare con le teorie psicodinamiche...

ecco proprio questo mi piace!
Infatti io penso che non sempre il paziente stesso é in grado di SCENDERE IN PROFONDITA'.

A me é successo proprio questo, di aver incontrato una moderna terapista che mi ha scaraventata nel profondo cercando di risolvere i miei attacchi di panico.

Così i miei attacchi sono diventati più violenti e meno dominabili, perché se non sai chi sei laggiù in quelle profondità, caderci significa impazzire di paura.

Quindi secondo la mia esperienza prima bisognerebbe che qualcuno ci guidi all'autoconoscenza dei livelli più superficiali del nostro io, e poi, piano piano piano si va più giù.

Mi ha aiutato moltissimo, per esempio, la terapia con i "fiori di Bach". E sebbene io non ci creda, non posso negare che ha avuto un notevole effetto su di me.

un saluto
fengqi

Per gli attacchi di panico, è di solito consigliata una terapia cognitiva solitamente,o comportamentale,dove viene proposto un problem solving e non necessita anni e anni di sedute,completamente differente dall'analisi.

Rispondo al messaggio che mi precede dicendo che secondo me l'autocoscienza avviene solo dopo una profonda ricerca del proprio sé.
Ma ciò non toglie che per attacchi di panico e altri tipi di nevrosi sia più indicata una terapia di tipo non "invasivo".

Nella mia esperienza di vità ho visto solo 2 casi di attacchi di panico. Quelli miei e quelli di una mia conoscente.

I miei si sono risolti con l'aiuto dei miei genitori una sola discussione/sfogata a cui e seguito un periodo in cui ho riesaminato la mia vita... e gli attacchi se ne sono andati.
Mi son rimaste solo 2 ciocche di capelli bianchi a ricordarmeli.

Quelli della mia coscete si sono risolti in 5 minuti con una sola frase che ha annullato le paure che lo scatenavano.

In entrambi i casi attacchi di panico ricorrenti sono stati "curati" con 1 sola "seduta" per di più eseguita da personale non specializzato. Anche se la vicinanza e la conoscenza del individuo danno notevoli vantaggi.

Per questo motivo credo che sia possibile per uno psicologo individuare ed anullare le cause in poche sedute necessarie più che altro a conoscere la persona in modo da individuare la causa e suggerire i metodi di reazione adatti.

Poi dipende anche dalla "causa".
Certe volte la soluzione non è possibile... nel qual caso bisogna arrivare all'accettazione della propria impotenza il che è un percorso più lungo e che non da risultati certi.