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Vecchio 07-03-2008, 19.17.06   #1
DavidDavide
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Dio esiste o non esiste?

Io sono fortemente convinto (pur ovviamente non potendone avere la “certezza”) che Dio non esista.

Oggi noi possiamo spiegare il sorgere della vita senza bisogno di ricorrere a Dio. Molti credenti adottano il tema della casualità (per intenderci: “come è potuto accadere che si siano verificate tutta una serie di coincidenze – la presenza dell’acqua sulla Terra, la giusta distanza dal sole e la giusta orbita intorno al sole, ecc… - proprio sullo stesso pianeta tali da permettere la vita?”) per dimostrare che una Intelligenza Suprema (Dio) abbia creato la vita.
Ebbene, in realtà questa coincidenza era ben probabile che si verificasse in almeno uno dei miliardi di miliardi di pianeti presenti nell’universo. Non è affatto qualcosa di così incredibile come vogliono credere i credenti, bensì è piuttosto normale che in uno dei miliardi di miliardi di pianeti si siano verificate tutte insieme le condizioni che rendono possibile il sorgere della vita biologica su un pianeta.

Un altro tema tanto caro ai credenti e quello della complessità nella natura: “come è possibile che la natura da sola abbia creato, per così dire casualmente, tante cose così incredibilmente complesse da sembrare essere state create da un Intelligenza Suprema?”
Anche a questo enigma noi oggi possiamo rispondere senza bisogno di ricorrere a Dio. Tutto in natura (anche i più complessi e articolati tra piante e organismi viventi senzienti) si è sviluppato per grado. Nel corso dei millenni le piante e gli organismi viventi più forti hanno potuto riprodursi e dunque trasmettere ai propri figli i propri geni. Lentamente gli organismi viventi semplici hanno trasmesso alla propria progenie sempre più caratteristiche nuove, trasformandosi man mano negli organismi complessi che noi oggi conosciamo.
Non c’è bisogno di nessuna Intelligenza Suprema, poiché questo processo si è manifestato autonomamente: lentamente, nel corso di milioni di anni, il brodo primordiale si è evoluto nella variegato e complesso insieme di tutti gli organismi viventi. L’evoluzione è potuta avvenire grazie alla riproduzione (e quindi trasmissione genetica delle proprie caratteristiche biologiche) degli organismi dotati delle caratteristiche genetiche migliori per la sopravvivenza e la riproduzione.

Tuttavia nell’antichità le popolazioni umane non conoscevano tutte queste informazioni sull’origine del mondo e della vita. Gli uomini antichi non ebbero migliore modo, per spiegarsi i fenomeni naturali e l’origine della vita e del mondo, che ipotizzare l’esistenza di un Supremo Creatore. È questa l’origine “culturale” dell’idea di Dio.

Naturalmente, se l’idea di Dio è sopravvissuta per tanti millenni, arrivando fino ad oggi ad essere più viva che mai nella mente di tanti uomini, ciò è dovuto a tante altre ragioni di natura diversa.

Una prima spiegazione è di natura psicologica: è chiaro che l’idea di Dio è uno strumento molto potente che aiuta l’uomo ad avere speranza. L’idea della vita dopo la morte aiuta l’uomo a sconfiggere la paura della morte. L’idea del potersi ricongiungere (in un futuro, dopo la morte) con i propri cari scomparsi, aiuta l’uomo a superare il dolore per la perdita della persone che gli sono care.
Tuttavia bisogna ricordare che il fatto che questi pensieri (sulla vita dopo la morte e la possibilità di ricongiungersi con i propri cari) siano pensieri “felici”, “belli”, “consolatori” non significa che essi siano veri.
Un uomo può desiderare con tutto il cuore un qualcosa, ciò non comporta necessariamente che quel qualcosa debba esistere.

Un’altra spiegazione è di natura sociale: è chiaro che i culti nati nell’antichità (e anche quelli nati successivamente, ma tuttavia sempre vecchi di millenni: mi riferisco alle grandi religioni monoteistiche, quella ebraica, quella cristiana, quella musulmana, ecc…) hanno messo radici molto profonde nelle società in cui sono nati: tempi per il culto, riti religiosi, caste di sacerdoti addetti alla funzione di intermediari tra Dio e gli uomini, ecc…
Tali radici profondamente interrate nelle società umane hanno fatto sì che l’idea di Dio sopravvivesse nel corso dei millenni.

Un'altra spiegazione è relativa al condizionamento mentale: è innegabile che una grandissima percentuale (non tutti ovviamente, ma pur sempre una grandissima percentuale) di credenti di una religione sono tali perché così sono stati educati dai genitori.
Non può essere certo un caso che in un Paese la cui maggioranza delle famiglie siano cristiani generino figli che siano in grande maggioranza cristiani, mentre in un Paese la cui maggioranza delle famiglie siano musulmane generino figli che siano in grande maggioranza musulmani.
È chiaro che tutti i bambini del mondo subiscono, nei primi anni di vita, un vero e proprio condizionamento mentale. Alcuni riescono a non farsi condizionare (alcuni addirittura hanno un atteggiamento di rifiuto)… moltissimi finiscono vittima dei condizionamenti.
Immaginate cosa accadrebbe se in tutto il mondo i bambini non venissero educati a nessuna religione. Cosa accadrebbe se, solo una volta raggiunta l’età adulta, gli uomini venissero imparzialmente messi a conoscenza di tutte le religioni del mondo affinché possano scegliere autonomamente se volerne adottare una e quale adottare?


Per concludere vorrei “attaccare” anche due altre argomentazioni che i credenti amano spesso portare avanti. La prima argomentazione è: “non è possibile dimostrare che Dio non esiste”.
Certamente è vero. Tuttavia questo non vuole che le probabilità che Dio esista oppure non esista si equivalgono.
Io posso dire che nello spazio c’è un vaso di porcellana che orbita intorno alla Terra. Nessuno può dimostrare che questa mia affermazione sia sbagliata oppure giusta. Tuttavia è estremamente improbabile che questo vaso di porcellana orbitante intorno alla Terra esista veramente.
Lo stesso discorso vale per Dio. Non possiamo dimostrare che esso esista oppure non esista. Tuttavia la sua esistenza è estremamente improbabile poiché si basa unicamente su una credenza.

La seconda argomentazione che i credenti amano usare ancora oggi: “La scienza non può spiegare come è nata la materia… Deve essere stato per forza Dio!”
Noi sappiamo che l’universo si è generato a partire da un “atomo compresso” (che conteneva in se stesso tutta la materia) che è esploso (l’esplosione a cui la scienza ha dato il nome di Big Beng) “spargendo” nello spazio la materia (che è attualmente in espansione).
Cosa c’era prima dell’atomo complesso? Come si è generato l’atomo complesso stesso?
La scienza ha sviluppato molte ipotesi e teorie di grande interesse ma non è ancora riuscita a dare una risposta certa a queste domande.
Il credente approfitta di queste lacune nella scienza per dire: “deve essere stato Dio!”

Questo è l’atteggiamento che i credenti hanno sempre avuto nella Storia: ogni qual volta non ci si riesce a spiegare qualcosa, ci si risponde che è stato Dio.
L’uomo primitivo non sapeva spiegarsi il fuoco, le tempeste, e tutti i fenomeni naturali. Pertanto l’uomo primitivo si rispondeva che era la divinità a generarli.
Nel corso degli ultimi 2000 anni, gli uomini religiosi hanno sempre approfittato delle lacune della scienza per utilizzarle come prova dell’esistenza di Dio.
“Come è nata la vita sulla Terra? È se fosse nata così casualmente, come si spiega la sua varietà e complessità?”, “deve essere stato Dio” si risponde l’uomo religioso.
Oggi la scienza ha dato una risposta a queste domande, grazie all’evoluzione e alla selezione naturale. Le lacune della scienza (le domande a cui la scienza non sapeva rispondere) negli ultimi due millenni sono diventate sempre di meno, fino ad arrivare allo stato attuale in cui il credente non può fare altro che rifugiarsi nell’ultima grande lacuna: “cosa c’era prima dell’atomo complesso che generato il big beng? Cosa ha generato l’atomo complesso stesso?”
“deve essere stato Dio!”, urla trionfante il credente.

La realtà è che la storia ha ben dimostrato la fallacità della tecnica delle lacune scientifiche per dimostrare l’esistenza di Dio. È probabile che in un futuro gli scienziati riusciranno a scoprire le risposte anche a queste domande.
Questo “trionfo” (“Deve essere stato Dio ha creare l’atomo complesso da cui si è generato l’universo), in realtà, non è altro che l’ultimo rifugio di una tecnica (quella di utilizzare le lacune scientifiche per dimostrare l’esistenza di Dio) che si è dimostrata gigantescamente fallace nel corso di duemila anni. Ogni qual volta il religioso ha detto: “tu, scienziato, noi puoi spiegare questo o quello quindi deve essere stato Dio”, nel giro di pochi secoli lo scienziato ha sempre trovato la spiegazione a quel fenomeno “inspiegabile” che poteva essere spiegato solo con Dio.
È probabile che in un futuro verrà scoperta la spiegazione scientifica per l’origine prima della materia.
Ma se anche tale spiegazione scientifica non venisse mai scoperta, ciò non vorrebbe dire che essa non esiste bensì che la mente umana non è riuscita a comprenderla. D'altronde l’Uomo non è Dio…
DavidDavide is offline  
Vecchio 07-03-2008, 21.03.17   #2
Noor
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Riferimento: Dio esiste o non esiste?

Citazione:
Originalmente inviato da DavidDavide
Non c’è bisogno di nessuna Intelligenza Suprema, poiché questo processo si è manifestato autonomamente: lentamente, nel corso di milioni di anni, il brodo primordiale si è evoluto nella variegato e complesso insieme di tutti gli organismi viventi. L’evoluzione è potuta avvenire grazie alla riproduzione (e quindi trasmissione genetica delle proprie caratteristiche biologiche) degli organismi dotati delle caratteristiche genetiche migliori per la sopravvivenza e la riproduzione.
Caro Davide,
la tua analisi mi sembra più che condivisibile e lucida,soprattutto riguardo la nascita delle religioni che,il più delle volte trattengono gran parte delle superstizioni e sistemi per esorcizzare la paura dell’uomo.Detto questo però ,trovo che l’Evoluzione sia un sistema sin troppo sofisticato per poter essere gestito unicamente dalla forza dell’adattamento (figuriamoci dal caso):qualsiasi evoluzionismo che affermi ciò ,mi sembra proprio un’evidente forzatura..
Quindi affermo, che c’è una forza intrinseca, intelligente, che guida questo processo…
che ognuno chiama come gli pare..ma c’è…
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Vecchio 07-03-2008, 21.32.00   #3
sorrydi
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Riferimento: Dio esiste o non esiste?

Ciao David,devo dire che tutte queste riflessione me le sono fatte anch'io,mi ci sono voluti parecchi anni,e devo dire che alla fine ho trovato risposte soddisfacenti.
In ultima quella che tu non hai citato,cioè ,la fisica quantistica,che riassume tutto il mondo,tutte le galassie,tutta la materia,e in ultimo tutto l'universo,in pensiero".Il pensiero è energia,e tu mi chiederai,ma da dove arriva quest'energia.
Penso che la risposta,non sara' esaudiente,perche la dovrei dare,e di conseguenza anche tu la recepirai,con una mente limitata.
Comunque penso che il Dio come cè stato servito,per millenni,proprio non esiste,se non per placare le nostre paure generate dalla mente.
Quando penso alla meraviglia della vita,mi accorgo che siamo qui come testimoni speciali,e non come carnefici vittime di noi stessi.
Ci sarebbe anche il fatto delle guerre,come possono essere state create da un Dio,quando abbiamo a disposizione una mente per generarle,da qui si puo' intuire che il vero Dio è (conprendendo con la mente appunto)il nostro pensiero",che puo' generare qualsiasi cosa.Di conseguenza,finche' non inpareremo ad osservarlo da una certa distanza,cioè non mettendolo su un piedistallo,sara' difficile gioire di cio' che siamo veramente,Dio.
sorrydi
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Vecchio 07-03-2008, 22.27.45   #4
Mary
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Riferimento: Dio esiste o non esiste?

benvenuto

è difficile rispondere, in migliaia di anni tanta gente ci ha provato.

Ed io vorrei risponderti proprio con la tua frase finale "..D'altronde l’Uomo non è Dio…"" come fai a dirlo? non puoi dirlo perchè non sai chi è dio visto che non esiste ma non puoi neppue dimostrare che non esista.

Non cerco più di trovare la risposta fuori di me perchè la sola risposta si trova dentro ciascuno di noi.

Dio esiste e la sola testimonianza che abbiamo siamo noi stessi.

Noi siamo i testimoni dell'esistenza di dio, non che questo ci possa fornire una immagine o spiegazione di dio. Non possiamo averne perchè noi siamo dio, siamo in dio. Può il pesciolino nell'oceano comprendere l'oceano?
Egli è nell'oceano ed è egli stesso parte dell'oceano non è composto di acqua il suo corpo?

Ovviamente quando mi riferisco a noi stessi non intendo riferirmi al corpo o alla mente ma a tutto, proprio tutto compreso quel "qualcosa" che è dentro di noi e che non è corpo e non è mente.

Nessun libro, nessun Maestro potrà mai fornire una risposta migliore di quella che ciascuno può trovare nel proprio intimo, sul proprio cammino, nella personale ricerca.

Ancora un gran benvenuto
Mary
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Vecchio 08-03-2008, 09.25.13   #5
ciro6
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Riferimento: Dio esiste o non esiste?

Io sono fortemente convinto (pur ovviamente non potendone avere la “certezza”) che Dio non esista.

Oggi noi possiamo spiegare il sorgere della vita senza bisogno di ricorrere a Dio.
Certamente il sorgere si, ma la matrice primordiale dove è stampato questo archetipo?

Molti credenti adottano il tema della casualità (per intenderci: “come è potuto accadere che si siano verificate tutta una serie di coincidenze – la presenza dell’acqua sulla Terra, la giusta distanza dal sole e la giusta orbita intorno al sole, ecc… - proprio sullo stesso pianeta tali da permettere la vita?”) per dimostrare che una Intelligenza Suprema (Dio) abbia creato la vita.
Ebbene, in realtà questa coincidenza era ben probabile che si verificasse in almeno uno dei miliardi di miliardi di pianeti presenti nell’universo. Non è affatto qualcosa di così incredibile come vogliono credere i credenti, bensì è piuttosto normale che in uno dei miliardi di miliardi di pianeti si siano verificate tutte insieme le condizioni che rendono possibile il sorgere della vita biologica su un pianeta.

Le probabilità si verificano allor quando ci sono i termini contenitivi, es. che esca un numero 6 da un dado, ci vuole appunto il dado e prima ancora Chi questo dado lo ha lanciato.

Un altro tema tanto caro ai credenti e quello della complessità nella natura: “come è possibile che la natura da sola abbia creato, per così dire casualmente, tante cose così incredibilmente complesse da sembrare essere state create da un Intelligenza Suprema?”
Anche a questo enigma noi oggi possiamo rispondere senza bisogno di ricorrere a Dio. Tutto in natura (anche i più complessi e articolati tra piante e organismi viventi senzienti) si è sviluppato per grado. Nel corso dei millenni le piante e gli organismi viventi più forti hanno potuto riprodursi e dunque trasmettere ai propri figli i propri geni. Lentamente gli organismi viventi semplici hanno trasmesso alla propria progenie sempre più caratteristiche nuove, trasformandosi man mano negli organismi complessi che noi oggi conosciamo.
Non c’è bisogno di nessuna Intelligenza Suprema, poiché questo processo si è manifestato autonomamente: lentamente, nel corso di milioni di anni, il brodo primordiale si è evoluto nella variegato e complesso insieme di tutti gli organismi viventi. L’evoluzione è potuta avvenire grazie alla riproduzione (e quindi trasmissione genetica delle proprie caratteristiche biologiche) degli organismi dotati delle caratteristiche genetiche migliori per la sopravvivenza e la riproduzione.

Si, ma il brodo primordiale ha avuto bisogno di primi elementi che potessero fare da collegamento tra pensiero e materia, questi elementi base o molecole della vita, quelle semplici sembra che non siano propri del pianeta di sviluppo ma abbiano un'altra origine.

Tuttavia nell’antichità le popolazioni umane non conoscevano tutte queste informazioni sull’origine del mondo e della vita. Gli uomini antichi non ebbero migliore modo, per spiegarsi i fenomeni naturali e l’origine della vita e del mondo, che ipotizzare l’esistenza di un Supremo Creatore. È questa l’origine “culturale” dell’idea di Dio.

Quando si entra dentro una casa, anche se spoglia ne ipotizziamo un proprietario e a maggior ragione e la troviamo ben arredata, in questo caso vedremo pure che gusti ha, in merito ai materiali usati per renderla tale.

Naturalmente, se l’idea di Dio è sopravvissuta per tanti millenni, arrivando fino ad oggi ad essere più viva che mai nella mente di tanti uomini, ciò è dovuto a tante altre ragioni di natura diversa.

Una prima spiegazione è di natura psicologica: è chiaro che l’idea di Dio è uno strumento molto potente che aiuta l’uomo ad avere speranza. L’idea della vita dopo la morte aiuta l’uomo a sconfiggere la paura della morte.

Mi sembrano luoghi comuni e poi tra l'altro avere la certezza che la morte sia definitiva non sarebbe tanto peggio di pensare che per l'eternità si possa vagare tra incarnazioni anche di indicibile sofferenza. L’idea del potersi ricongiungere (in un futuro, dopo la morte) con i propri cari scomparsi, aiuta l’uomo a superare il dolore per la perdita della persone che gli sono care.
Anche qui luoghi comuni, pensiamo che tutti abbiano a ricongiungersi a persone care?

Tuttavia bisogna ricordare che il fatto che questi pensieri (sulla vita dopo la morte e la possibilità di ricongiungersi con i propri cari) siano pensieri “felici”, “belli”, “consolatori” non significa che essi siano veri.
Un uomo può desiderare con tutto il cuore un qualcosa, ciò non comporta necessariamente che quel qualcosa debba esistere.

Infatti il pensiero dell'esistenza dopo la morte andrebbe interpretato, tutti si possono aspettare una esistenza, oppure soltanto a determinate condizioni? L'evoluzione c'entrerebbe su questo discorso?
Se l'evoluzione dell'uomo non fosse collegata in qualche modo al dopo morte, evolvere cosa potrebbe significare per noi, dato che la civiltà che viviamo oggi non mi sembra sostanzialmente (per molti aspetti) di quella di una volta.


Un’altra spiegazione è di natura sociale: è chiaro che i culti nati nell’antichità (e anche quelli nati successivamente, ma tuttavia sempre vecchi di millenni: mi riferisco alle grandi religioni monoteistiche, quella ebraica, quella cristiana, quella musulmana, ecc…) hanno messo radici molto profonde nelle società in cui sono nati: tempi per il culto, riti religiosi, caste di sacerdoti addetti alla funzione di intermediari tra Dio e gli uomini, ecc…
Tali radici profondamente interrate nelle società umane hanno fatto sì che l’idea di Dio sopravvivesse nel corso dei millenni.

Certo, l'idea di quello che loro consideravano come Dio e mai ebbero conosciuto, se si pensa sempre ad una persona che non si conosce, senza avere di lei una qualche immagine o pensiero, alla fine pure dalla disperazione si forma qualcosa che con l'Originale poco ha a che vedere.

Un'altra spiegazione è relativa al condizionamento mentale: è innegabile che una grandissima percentuale (non tutti ovviamente, ma pur sempre una grandissima percentuale) di credenti di una religione sono tali perché così sono stati educati dai genitori.
Non può essere certo un caso che in un Paese la cui maggioranza delle famiglie siano cristiani generino figli che siano in grande maggioranza cristiani, mentre in un Paese la cui maggioranza delle famiglie siano musulmane generino figli che siano in grande maggioranza musulmani.

Il fatto di creare bambini che appartengano al culto dei genitore è una mezza verità, intanto bisogna capire che culto e quale frequenza abbiano e poi se questo indottrinamento sia reale oppure di fatto risulti come un ateismo sostanziale, il tramandare di generazione in generazione qualcosa che neanche si è assimilato o metabolizzato non lo rende un veicolo idoneo al perpetuarsi poi di un religioso perfetto, forse ha gonfiare il grafico delle statistiche sulle religioni.

È chiaro che tutti i bambini del mondo subiscono, nei primi anni di vita, un vero e proprio condizionamento mentale. Alcuni riescono a non farsi condizionare (alcuni addirittura hanno un atteggiamento di rifiuto)… moltissimi finiscono vittima dei condizionamenti.
Immaginate cosa accadrebbe se in tutto il mondo i bambini non venissero educati a nessuna religione. Cosa accadrebbe se, solo una volta raggiunta l’età adulta, gli uomini venissero imparzialmente messi a conoscenza di tutte le religioni del mondo affinché possano scegliere autonomamente se volerne adottare una e quale adottare?

Questo espresso è un concetto di non religione e di libertà mentale, cosa che con il coesistere delle stesse religioni verrebbe negata in effetti all'origine, in questo caso invece so dovrebbe verificare il tentativo o di unificare i culti in uno più Omnicomprensivo e Universale, oppure avere la libertà di svolgere il concetto di spiritualità attraverso altri meccanismi, partendo dalla libera visione e perseguimento all'aiuto di altre persone che abbiano già attraversato un “bel tratto” di strada.

Per concludere vorrei “attaccare” anche due altre argomentazioni che i credenti amano spesso portare avanti. La prima argomentazione è: “non è possibile dimostrare che Dio non esiste”.
Certamente è vero. Tuttavia questo non vuole che le probabilità che Dio esista oppure non esista si equivalgono.
Io posso dire che nello spazio c’è un vaso di porcellana che orbita intorno alla Terra. Nessuno può dimostrare che questa mia affermazione sia sbagliata oppure giusta. Tuttavia è estremamente improbabile che questo vaso di porcellana orbitante intorno alla Terra esista veramente.
Lo stesso discorso vale per Dio. Non possiamo dimostrare che esso esista oppure non esista. Tuttavia la sua esistenza è estremamente improbabile poiché si basa unicamente su una credenza.

Al contrario non si basa su una credenza, in molti collegano l'idea dell'esistenza di Dio a delle credenze preesistenti o attuali, la verità dell'evidenza e che il riflesso di Dio si può trovare in ogni cellula che compone questo universo materiale, letteralmente imbevuto della Sostanza di Dio.
Poi ognuno è libero di mettere a la propria coscienza o peggio di mortificare la propria intelligenza credendo di aver fatto danno agli schiavi di un dogma e non vedendo che si soggiorni in una prigione fatta di negazione della propria essenza. Dio “E'” al di la di ogni nostra credenza o non credenza di immaginarlo o di non immaginarlo. Crederesti di stare sospeso nelle spazio e di non cadere a testa in giù? Eppure è cosa di tutti i giorni. La gravità? Certo dove sta, la vedi?
Segue......................... .........
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Vecchio 08-03-2008, 09.26.29   #6
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Riferimento: Dio esiste o non esiste?

La seconda argomentazione che i credenti amano usare ancora oggi: “La scienza non può spiegare come è nata la materia… Deve essere stato per forza Dio!”
Noi sappiamo che l’universo si è generato a partire da un “atomo compresso” (che conteneva in se stesso tutta la materia) che è esploso (l’esplosione a cui la scienza ha dato il nome di Big Beng) “spargendo” nello spazio la materia (che è attualmente in espansione).
Cosa c’era prima dell’atomo complesso? Come si è generato l’atomo complesso stesso?
La scienza ha sviluppato molte ipotesi e teorie di grande interesse ma non è ancora riuscita a dare una risposta certa a queste domande.
Il credente approfitta di queste lacune nella scienza per dire: “deve essere stato Dio!”

Questo è l’atteggiamento che i credenti hanno sempre avuto nella Storia: ogni qual volta non ci si riesce a spiegare qualcosa, ci si risponde che è stato Dio.
L’uomo primitivo non sapeva spiegarsi il fuoco, le tempeste, e tutti i fenomeni naturali. Pertanto l’uomo primitivo si rispondeva che era la divinità a generarli.
Nel corso degli ultimi 2000 anni, gli uomini religiosi hanno sempre approfittato delle lacune della scienza per utilizzarle come prova dell’esistenza di Dio.

Non ci sono grosse difficoltà a comprendere ciò, basta soltanto pensare che Dio è la Causa Prima di tutte le cose e è l'Attesa Ultima di tutte le nostre domande. Non dico in sostanza che Dio è l'artefice della creazione dell'atomo primo (anche se indirettamente lo è stato) e al limite si potrebbe anche ipotizzare che Lui non abbia fatto nulla di quello che possiamo vedere con i sensi, ma pur tuttavia ne ha fissato i Principi e Leggi annesse e utilizzando creature come fossero (e lo sono) i terminali di una Splendida “Macchina”.

“Come è nata la vita sulla Terra? È se fosse nata così casualmente, come si spiega la sua varietà e complessità?”, “deve essere stato Dio” si risponde l’uomo religioso.
Oggi la scienza ha dato una risposta a queste domande, grazie all’evoluzione e alla selezione naturale. Le lacune della scienza (le domande a cui la scienza non sapeva rispondere) negli ultimi due millenni sono diventate sempre di meno, fino ad arrivare allo stato attuale in cui il credente non può fare altro che rifugiarsi nell’ultima grande lacuna: “cosa c’era prima dell’atomo complesso che generato il big beng? Cosa ha generato l’atomo complesso stesso?”
“deve essere stato Dio!”, urla trionfante il credente.

Certo se stessimo in laboratorio (il visibile è un grande laboratorio) o meglio fossimo le strutture da analizzare sotto i vetrini, avendo anche la possibilità di pensare, allora ci chiederemmo cosa ci stessimo facendo in quell'ambiente e cosa avesse creato quella lente che ci osserva, sempre se avremmo la capacità di vederla, ma il ricercatore che ci analizza al microscopio lo vedremmo? Oppure avremmo la visione di una massa informe e omogenea confusa con il resto dell'ambiente?
I punti di vista e l'immedesimarsi in situazioni fanno la differenza.


La realtà è che la storia ha ben dimostrato la fallacità della tecnica delle lacune scientifiche per dimostrare l’esistenza di Dio. È probabile che in un futuro gli scienziati riusciranno a scoprire le risposte anche a queste domande.
Questo “trionfo” (“Deve essere stato Dio ha creare l’atomo complesso da cui si è generato l’universo), in realtà, non è altro che l’ultimo rifugio di una tecnica (quella di utilizzare le lacune scientifiche per dimostrare l’esistenza di Dio) che si è dimostrata gigantescamente fallace nel corso di duemila anni. Ogni qual volta il religioso ha detto: “tu, scienziato, noi puoi spiegare questo o quello quindi deve essere stato Dio”, nel giro di pochi secoli lo scienziato ha sempre trovato la spiegazione a quel fenomeno “inspiegabile” che poteva essere spiegato solo con Dio.
È probabile che in un futuro verrà scoperta la spiegazione scientifica per l’origine prima della materia.
Ma se anche tale spiegazione scientifica non venisse mai scoperta, ciò non vorrebbe dire che essa non esiste bensì che la mente umana non è riuscita a comprenderla. D'altronde l’Uomo non è Dio…

Ti sei risposto da solo, partendo da una tesi che nega l'esistenza di Dio per concludere con l'evidente constatazione che l'Uomo non è Dio, e mettendo la maiuscola a Uomo intendevi che spesso l'uomo si arroga questo diritto che mai gli è stato concesso, in definitiva ripeto anche se in apparenza le attività dell'Universo non fossero “lavoro principale” di Dio, di certo la Sua è pure sempre una presenza allo stesso tempo invisibile quanto tangibile ,basta appunto cambiare in minuscola la prima lettera dell'uomo e tutto si sistema.

concordo pure con le esposizioni presenti.
ciro6 is offline  
Vecchio 08-03-2008, 12.44.47   #7
DavidDavide
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Riferimento: Dio esiste o non esiste?

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Originalmente inviato da Noor
trovo che l’Evoluzione sia un sistema sin troppo sofisticato per poter essere gestito unicamente dalla forza dell’adattamento (figuriamoci dal caso):qualsiasi evoluzionismo che affermi ciò ,mi sembra proprio un’evidente forzatura..
Quindi affermo, che c’è una forza intrinseca, intelligente, che guida questo processo…
che ognuno chiama come gli pare..ma c’è…

Si evince dalle tue parole che non hai pienamente compreso il significato dell’evoluzionismo. L’evoluzionismo è esattamente l’opposto del “caso” o della casualità. L’evoluzione è determinata da uno scopo ben preciso che persevera con incredibile determinazione e ostinazione. L’organismo che possiede le caratteristiche genetiche migliori per la sopravvivenza ha maggiori possibilità di riprodursi più a lungo e più volte. L’organismo che possiede le caratteristiche genetiche meno adatte alla sopravvivenza ha minori possibilità di riprodursi.
In questo modo, le caratteristiche genetiche migliori vengono trasmesse alla progenie, e in tutto questo non c’è alcun bisogno di un’Intelligenza Suprema.
Un esempio per capire meglio: ipotizziamo la “giraffa A” (che ha il collo più lungo) e la “giraffa B” (che ha il collo più corto). La giraffa A riesce a raggiungere le foglie situate sulle cime degli alberi, mentre la giraffa B non riesce. La giraffa A può dunque nutrirsi di un numero maggiore di foglie e pertanto la giraffa A riesce a vivere più a lungo della giraffa B (che, poveretta, è destinata a morire quando finiscono le foglie degli alberi situate più vicino al terreno).
Vivendo più a lungo, la giraffa A si riproduce più volte rispetto alla giraffa B. I geni del collo lungo (quelli della giraffa A) vengono dunque trasmessi alla progenie in grande misura, mentre i geni del collo corto vengono trasmessi poco o per nulla.
C’è bisogno di chiamare in gioco un’Intelligenza Suprema per spiegare la selezione naturale? Assolutamente no. Basta il fatto che quando finiscono le foglie che riesce a raggiungere con il suo collo corto, la giraffa B muore.
Nel corso di milioni di anni, dal brodo primordiale gli organismi viventi si sono differenziati (fino a raggiungere la varietà e complessità di specie viventi attuale) grazie alla lentissima ma costante e perseverante trasmissione dei geni (quelli migliori alla sopravvivenza in un dato ambiente) per mezzo della selezione naturale. Un meccanismo perfetto, super-funzionale che non ha nessun bisogno di un’Intelligenza Suprema per essere spiegato.

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Originalmente inviato da Mary
benvenuto

è difficile rispondere, in migliaia di anni tanta gente ci ha provato.

Ed io vorrei risponderti proprio con la tua frase finale "..D'altronde l’Uomo non è Dio…"" come fai a dirlo? non puoi dirlo perchè non sai chi è dio visto che non esiste ma non puoi neppue dimostrare che non esista.

Come ho già detto nel mio primo messaggio: è vero che non è dimostrabile che Dio esista oppure non esista. Questo però non vuole dire che le probabilità siano 50% e 50%.
Io posso sostenere che nello spazio c’è un vaso di porcellana orbitante intorno alla Terra. Nessuno può dimostrare che ciò non sia vero. Tuttavia l’esistenza di questo vaso di porcellana è estremamente improbabile. Lo stesso discorso vale per Dio.
Ti anticipo subito la tua risposta: “Non puoi paragonare un vaso di porcellana a Dio!”
Certo che posso paragonarli! L’unica differenza tra il vaso di porcellana orbitante nello spazio e Dio è che il primo è una mia personale fantasticheria, mentre il secondo è una fantasticheria condivisa da miliardi di persone.
Ma Dio non è condiviso da più persone perché e più “reale” del vaso, ma semplicemente perché l’idea di Dio affonda le sue radici nelle origini dell’umanità e nei suoi bisogni psicologici-sociali da me descritti nel primo messaggio: il fatto che gli uomini primitivi ricorsero alla divinità per spiegarsi i fenomeni naturali, che tale divinità nell’antichità ha messo radici profonde nelle comunità umane (templi, comunità di sacerdoti, riti religiosi, ecc…) che sono sopravvissuti fino ad oggi, poi c’è il fatto che l’idea di Dio aiuta l’uomo a superare la paura della morte e il dolore per la perdita dei cari estinti, c'è il condizionamento mentale a cui vengono sottoposti miliardi di bambini nei primi anni di vita, ecc…

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Originalmente inviato da ciro6
Le probabilità si verificano allor quando ci sono i termini contenitivi, es. che esca un numero 6 da un dado, ci vuole appunto il dado e prima ancora Chi questo dado lo ha lanciato.

Come già detto nel mio primo messaggio: i termini contenutivi sono le migliaia di miliardi di miliardi di pianeti dell’Universo. Era estremamente improbabile che tra tutti questi pianeti, non si verificasse la presenza di almeno un pianeta in cui fossero concomitanti le caratteristiche necessarie al sorgere della vita

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Originalmente inviato da ciro6
ci vuole appunto il dado e prima ancora Chi questo dado lo ha lanciato.

Il dado è appunto l’universo. Come ho già detto nel primo messaggio, ovviamente la scienza non ha ancora risposte su cosa ha generato l’atomo compresso da cui è scaturito l’universo in seguito al big beng.
Il fatto che la mente umana non abbia ancora una risposta scientifica, non vuole dire che tale risposta non esista.
Nel corso della Storia Umana i religiosi hanno sempre approfittato delle lacune della Scienza per asserire che l’unica spiegazione era Dio.
“Chi ha lanciato questo dado” ovvero “cosa c’era prima dell’atomo compresso? Come si è generato l’atomo compresso stesso?”
Siccome la scienza non può ancora dare una risposta certa, il religioso urla trionfante: “deve essere stato Dio!”
È dalla Antichità che, ogniqualvolta l’uomo non sa spiegarsi qualcosa, egli ricorre a Dio. Puntualmente nel giro di qualche secolo lo Scienziato trova la risposta scientifica a quella cosa che poteva essere spiegata solo per mezzo di Dio.
DavidDavide is offline  
Vecchio 08-03-2008, 13.59.22   #8
Noor
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Riferimento: Dio esiste o non esiste?

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Originalmente inviato da DavidDavide
Si evince dalle tue parole che non hai pienamente compreso il significato dell’evoluzionismo.L’evoluzion ismo è esattamente l’opposto del “caso”
Grazie per il ripasso..
Ho principalmente detto altro comunque..lascia perdere il caso..
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Vecchio 08-03-2008, 14.40.36   #9
ciro6
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Riferimento: Dio esiste o non esiste?

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Originalmente inviato da DavidDavide

Come ho già detto nel mio primo messaggio: è vero che non è dimostrabile che Dio esista oppure non esista. Questo però non vuole dire che le probabilità siano 50% e 50%.
Io posso sostenere che nello spazio c’è un vaso di porcellana orbitante intorno alla Terra. Nessuno può dimostrare che ciò non sia vero. Tuttavia l’esistenza di questo vaso di porcellana è estremamente improbabile. Lo stesso discorso vale per Dio.

E se quel vaso di porcellana ti fosse caduto in testa procurandoti un notevole dolore e tu volessi spiegare l'accaduto a qualcuno ti crederebbe? Parlo stavolta per esperienza personale e non per ipotesi. Forse potresti dire che quel vaso non è venuto dal cielo, ma la tranvata l'ho sentita. Mi spiego?
E alora tra quei miliardi di persone quanto credi che abbiano la testa incolume?
ti sei fatto una tua idea del tutto è va benissimo ma la devi corroborare con esperienze concrete altrimenti la tua tesi non è esportabile, quantomeno a gente come me.
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Vecchio 09-03-2008, 01.06.26   #10
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Riferimento: Dio esiste o non esiste?

Davide, io non sono credente e neppure non credente e neppure mi interessa dare a me stesso e tanto meno ad altri argomentazioni di supporto al credere o al non credere, ma ti chiedo: e la questione dell'esistenza di Gesù che tante volte i credenti riportano come testimonianza dell'esistenza di Dio? ( sono sufficienti gli apocrifi o bilanciano e basta? )

Comunque, anche se Dio esistesse, l'atto di credenza o non credenza sono sciocchi allo stesso modo visto che l'atto di credere o non credere è frutto del pensiero che per sua natura poggia sulla conoscenza acquisita, sulla cultura, per cui niente di meno affidabile.

Inoltre portare argomentazioni logiche che permettano di concepire un mondo senza la necessità di ricondurlo a Dio, come hai detto anche tu, non segnifica che comunque Dio non esista.

Si capitola quindi di nuovo sulle propabilità, e sull'atto di credere o non credere...si torna quindi daccapo.

Comunque un pò di legna per il fuoco: Godel ha dimostrato, con il noto teorema di incompletezza, se ho capito bene, che dato un sistema non è possibile affermare nulla partendo dal sistema stesso, indi per cui, se Dio è tutto, non potremo mai affermare qualcosa su di esso, ovvero che esista o non esista, almeno per quanto riguarda la concezione del Dio cristiano.
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