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Vecchio 29-01-2005, 15.19.27   #11
Mr. Bean
eternità incarnata
 
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Interessante, Fragola, questo tuo ultimo intervento.... Non fai che confermare quanto avevo letto....
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Vecchio 29-01-2005, 15.29.27   #12
ancient
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E' sorprendente la varietà di interpretazioni che sono state date al Bardo.
Donald Lopez ne fa una rassegna in un capitolo di "Prigionieri di Shangri-La" (libro molto istruttivo, e demistificante di tanti miti occidentali sul Tibet), consigliato per approfondimenti.

Personalmente, comunque, continuo a trovare più interessanti i resoconti delle esperienze di pre-morte (near-death experiences).



Citazione:
Rinpoche non è un nome, è un titolo! Ma ci cascano tutti quelli che non conoscono il buddhismo tibetano. Significa reincarnato.


A quanto so, invece, Rimpoche significa "prezioso": è un appellativo che viene conferito a Lama di grande valore.

ciao
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Vecchio 29-01-2005, 15.50.12   #13
Fragola
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Citazione:
Messaggio originale inviato da ancient

A quanto so, invece, Rimpoche significa "prezioso": è un appellativo che viene conferito a Lama di grande valore.

ciao

Sì, hai ragione. Significa prezioso. Un po' di casino per questioni di costume. Tradizionalmente i lama che portano il nome di rinpoche sono quelli considerati reincarnazioni di grandi maestri. Vengono chiamati così fin da bambini, ben prima di aver dimostrato di essere lama di grande valore. E spesso il titolo ricorre sempre nelle stesse famiglie.

La cultura tibetana contiene grandi meraviglie ma anche qualche ... concezione elitaria. Almeno vista da qui.
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Vecchio 29-01-2005, 17.18.44   #14
freedom
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Chi diede grande risalto mondiale al libro che state esaminando fu Thimoty Leary e i suoi accoliti. Nel bel mezzo dei sixties il professore americano, dopo varie esperienze con la cannabis, decise, sulle orme di Aldous Axley, di provare Lsd 25. La più potente sostanza di alterazione della coscienza. Il "viaggio lisergico", sperimentò Leary, riusciva perfettamente se veniva guidato dal Bardo Thodol. Ad ogni stato di coscienza mutato chimicamente nell'organismo corrispondeva, sempre secondo Leary (il quale in questa fase sperimentale era assistito da Metzner e Alpert, mi pare che uno fosse un collega professore e l'altro uno studente) un passaggio del libro.

Vaste schiere di viaggiatori, specialmente hippies, fecero l'esperienza secondo le indicazioni di Leary. Da qui ne conseguì una "pubblicità" immensa tanto che il nome stesso "libro tibetano dei morti" in realtà non esiste. Fu semplicemente ribattezzato così dall'Occidente.

Io l'ho letto e non l'ho capito. Forse perchè non sono nato in Tibet. Forse perchè la Tradizione che va bene per me risiede in Europa. Se no perchè nascere qui?

Saluti
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Vecchio 29-01-2005, 17.22.24   #15
freedom
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[quote]Messaggio originale inviato da freedom
[b]Aldous Huxley,
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Vecchio 29-01-2005, 21.13.29   #16
VanLag
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Citazione:
Messaggio originale inviato da freedom
Il "viaggio lisergico", sperimentò Leary, riusciva perfettamente se veniva guidato dal Bardo Thodol.
Ecco perché Alejandro Jodorowsky verso la fine del film – La Montagna sacra – fa dire ad uno dei protagonisti - Il libro tibetano dei morti è un trip alla mescalina. –

.....caz..voli se il corettore di word mi cambia ancora mescalina in messalina, giuro che lo uccido..... (ma sarà reato?)

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Vecchio 29-01-2005, 21.24.50   #17
VanLag
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Re: Trovato in rete

Citazione:
Messaggio originale inviato da Fragola
Mentre nell'Occidente moderno l'idea della morte tende
a essere rimossa, nel mondo tibetano costituisce invece una presenza che si riflette nella vita quotidiana. Per la legge dal karma: ogni azione condiziona questa vita e le successive; azioni virtuose ci permetteranno di reincarnarci in condizioni migliori; azioni negative, invece, porteranno con sé soltanto sofferenze. Ecco perché vita e morte sono tutt'uno, all'interno di un continuo sistema di trasformazioni. “Nascita e morte”, ha scritto Thich Nhat Hanh, “sono soltanto porte che oltrepassiamo, sacre soglie del nostro viaggio”.
Grazie Fragola, per il brano di Giuseppe Piacentino.....

Mi scuso se esco un attimo del 3d, ma volevo solo precisare il profilo di Thich Nhat Hanh, personaggio che amo e che non appartiene al buddismo tibetano. Riporto uno stralcio biografico rubato al web.

Thich Nhat Hanh, 77 anni, è il capo spirituale in esilio della Chiesa buddista vietnamita (in patria sopravvive una sorta di buddismo di Stato).
Minuto, magro, dai lineamenti aspri ma pronti a schiudersi nel più disarmante dei sorrisi, occhi neri e saettanti sotto la testa rasata, Thai è tra i maggiori maestri spirituali del nostro tempo, ma è stato anche un formidabile guerriero della pace, avendo messo in pratica il precetto buddista della compassione in modo integrale, a 360 gradi, guardando alla sofferenza senza distinzioni ideologiche.
Nel Vietnam devastato dalla guerra, i «Piccoli corpi di pace» creati da Thich Nhat Hanh soccorrevano le vittime di entrambe le parti: era il 1964 quando alcuni dei suoi monaci caddero sotto il fuoco incrociato. Allora Thai pensò che la tragedia dovesse finire e volò a New York dove tenne conferenze, conobbe Thomas Merton e Martin Luther King che nel 1967 lo propose per il Nobel della Pace; alla Casa Bianca ebbe un lungo incontro con il sottosegretario alla difesa Robert Mc Namara che alla fine si disse «molto turbato» (si dimise poche settimane dopo).



Ultima modifica di VanLag : 29-01-2005 alle ore 21.38.05.
VanLag is offline  
Vecchio 30-01-2005, 18.23.29   #18
kantaishi
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Per la viandante.

A proposito della sintonia con il libro ecc.
il principio fondamentale della spiritualità è che solo chi non sa,sa tutto:metti il calice vuoto sul davanzale e la pioggia lo riempirà di acqua.
Ma la pioggia lo riempie proprio perchè è vuoto.
Se fosse pieno di vino o di petrolio,la pioggia non potrebbe riempirlo.
Così è dello Spirito:se tu sei Cristiana,vuol dire che sai,vuol dire che il bicchiere è pieno e pertanto nessun Santo,Madonna o Cristo può parlarti direttamente.
Se tu invece non sai nulla Cristo,Buddha e lao Tzu possono tranquillamente parlare con te per ore e ore.
Ed il bello è che il bicchiere non diventa mai pieno:ettolitri ed ettolitri di vino dentro quel bicchiere e non si riempie mai.

Di questo si parla nella lista Yahoo:"conversazioni con Dio."
Se volete iscrivervi................

Saluti.

kantaishi.
kantaishi is offline  
Vecchio 30-01-2005, 18.51.29   #19
Mr. Bean
eternità incarnata
 
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Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
kanatishi, vediamo se ho capito. E' come se facessimo la formattazione dell'hard disc che c'è in noi? Ma poi non si corre il rischio di essere riprogrammati? Però ho l'impressione che stiamo prendendo una deviazione... quindi, se tornassimo a scrivere di bardo?
Mr. Bean is offline  
Vecchio 31-01-2005, 10.40.13   #20
Yam
Sii cio' che Sei....
 
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Il Bardo Todol e' un gTerma (Tesoro della mente). Fu Occultato da Padmasambhava e Yeshe Tsogyel nell'ottavo secolo e riscoperto dal Terton Karma Lingpa, tre secoli dopo, o almeno mi pare....secolo piu' secolo meno..

E' un testo abbastanza ostico per "non addetti ai lavori", ha in comune con il libro egiziano dei morti il tentativo di descrivere cosa avviene quando accade la morte del corpo fisico.

Le esperienze descritte nel testo possono essere fatte in vita utilizzando particolari tecniche Yogiche presenti all'interno del Vajrayana, in particolare nello Dzocgchen Atiyoga (ma sono presenti anche in un certo Taoismo). Queste tecniche sono lo Shitro e poi lo Yanti e il Todgal.
Sono pratiche con cui si lavora al livello dell'esperienza visionaria, lo Yanti in particolare si pratica al buio per lunghi periodi.
L'esperienza viene fatta a livello della coscienza dei sensi, quindi del corpo sottile...ed e' esattamente cio che accade dopo la morte fisica, dopo la dissoluzione dei cinque elementi grossolani, l'uno nell'altro.

L'istruzione fondamentale e' comunque molto semplice.
Se in vita e' avvenuto il riconoscimento dell'osservatore interno(consapevolezza), chiamato rig-pa in questi insegnamenti o chiara luce figlia, ma non se ne e' sperimentata l'espansione (il ricongiungimento alla chiara luce madre che segue la morte mistica...), questo puo' accadere spontaneamente alla morte del corpo fisico. Chi ha meditato abbastanza, naturalmente riconoscera' l'esperienza, che e' identica alla morte mistica (fatevi spiegare da Atisha che l'ha vissuta...) in una prima fase....poi accade l'espansione della coscienza...nella chiara luce madre....
Se questo non accade, dopo, accade cio' che e' descritto nel Libro Tibetano dei Morti.....
Yam is offline  

 



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