Sul Sentiero I
Dalla “divina inquietudine” alla Gioia
di Bianca Varelli
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La Psico-sintesi
Al lavoro per la conoscenza di sé si riferiscono alcune considerazioni di Roberto Assagioli, psicologo e teosofo, fondatore della Psicosintesi, riguardo al momento in cui l’uomo decide di prendere in mano la propria vita e di perfezionarsi per poter diventare artefice del proprio destino e conduttore di Luce.
Egli afferma che la funzione dell’Io nei confronti delle “subpersonalità” - che costituiscono quel repertorio di ruoli e parti con cui ci muoviamo nella vita - è quella di “identificarsi” e “disidentificarsi” secondo il contesto e la situazione in cui si opera:
…in pratica le subpersonalità agiscono come esseri differenti con caratteristiche molto diverse e anche opposte. Perciò è necessario divenire consapevoli della esistenza di queste subpersonalità in un tutto organico più ampio senza reprimere nessuna delle caratteristiche utili.
(Dunque) …non sopprimerle né tiranneggiarle, bensì dirigerle, fare recitare ad ognuna la parte giusta che le è dovuta.
(R. Assagioli, L’atto di volontà)
La disidentificazione permette il distacco tramite l'osservazione. Finché ci identifichiamo con i nostri personaggi interiori, questi ci fanno recitare inconsapevolmente “parti” e “ruoli”; quando invece ci disidentifichiamo da essi per agire dal nostro centro unificatore, possiamo osservarli e dirigerli, divenendo finalmente noi stessi i “registi” della nostra storia.
Assagioli indica le tappe successive della trasformazione di sé che ogni aspirante attraversa; il processo di auto-educazione è così riassumibile:
Conosci te stesso
Se si intende percorrere il Sentiero, è necessario che si affronti la conoscenza, lucida e spregiudicata, delle varie “parti di sé”. Per tale impresa sono richiesti oggettività, coraggio, umiltà:
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oggettività: guardarsi dal di fuori, senza vittimismi, né autodenigrazioni, né idealizzazioni, né narcisismi;
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coraggio: per abbandonare le false immagini che ciascuno ha di sé (la maschera), spesso tenute in piedi da pigrizia, paura, pensiero-routine, è necessaria la qualità del cuore (il termine “cor-aggio” deriva appunto da cor, cuore);
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umiltà (da humus, terra): accettare le parti-ombra, quelle che non ci fanno onore, riconoscendo, tuttavia, le proprie qualità di luce.
Padroneggia te stesso
Alla conoscenza di sé si affianca, e poi segue, la padronanza di sé; per poter essere realmente utili è necessario che si diventi prima padroni a casa propria; l’emotività non va certamente repressa né rifiutata ma compresa e controllata. L’esperienza quotidiana ci dimostra che nulla di “bello e nobile” può compiere chi segue ogni richiamo dell’istinto o dell’emozione.
L’emotività e la sensibilità ci permettono di relazionarci con l’interiorità dei fratelli; sono “strumenti di contatto” da usare a fini evolutivi, per meglio comprendere e meglio amare; se si manifestano con caratteri egocentrici, eccessivi o morbosi, diventano ostacoli e, a volte, difficoltà distruttive.
Trasforma te stesso
Saranno a questo punto possibili lo scioglimento del “groviglio dell’ego” e la trasmutazione di sé, che rappresentano un servizio, il nostro contributo alla trasformazione del nostro mondo in un luogo di operatività gioiosa al servizio della Luce.
Potremo così - tutti - “fare la nostra parte” al servizio del Tutto.
Bianca Varelli
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