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Testi per riflettere

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Non occorre fare nulla

di U.G. Krishnamurti

- Dialoghi in Amsterdam tra U.G. e alcuni amici.

Da Il coraggio di essere se stessi (versione per internet) traduzione di Pierluigi Piazza.
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Nello stesso tempo tempo dimenticate che tutte le cose attorno a voi sono create dal pensiero. Voi stessi siete nati dal pensiero, altrimenti non sareste qui. In quel senso il pensiero ha un valore tremendo, e nello stesso tempo è ciò che vi distruggerà. 

Questo è il paradosso. Tutto ciò che avete creato in questo mondo è stato fatto grazie al pensiero, ma sfortunatamente il pensiero è diventato il nemico dell'uomo; perché l'uomo sta cercando di usare il pensiero per scopi per i quali non è adatto. Può essere usato per risolvere problemi tecnici, molto bene ed efficacemente, ma non potete usarlo per risolvere i problemi della vita. 

Pensiero positivo, qualità della vita positiva, cose molto interessanti sapete. Non potete sempre essere positivi. Come potete esserlo sempre? Tutto ciò che non vi induce dei pensieri positivi voi lo chiamate negativo. Ma il positivo e il negativo esistono solo nell'area del vostro pensiero. Quando il pensiero non c'è, quello che rimane non è né positivo, né negativo. Come stavo dicendo, non esiste (questa cosa come) l'approccio negativo. È una contorsione. 

Vi sto incoraggiando ad ergervi da soli - potete camminare, potete nuotare, non annegherete. Questo è quello che posso dire. Se c'è la paura, quasi certamente affonderete. Altrimenti c'è sempre una zattera di salvataggio là nell'acqua che vi tiene a galla. 
La paura di andare a fondo è la cosa che vi rende impossibile lasciare che il movimento della vita si esprima nel suo modo naturale. Capite, non ha scopi, è giusto un movimento senza direzioni. Voi state tentando di manipolarlo e di canalizzarlo lungo una particolare direzione in modo da trarne qualche beneficio. Ma in voi esiste solo questo movimento senza direzioni. 

D: Attualmente noi come esseri umani siamo piuttosto affezionati al pensiero. Ma perché pensiamo tutto il tempo? 

U.G.: Ti farò io una domanda. Dimmi quando pensi? Non perché pensi, questa non è la domanda, ma quando pensi? 

D: Per quello che posso sapere, tutto il tempo. 

U.G.: Bene, tutto il tempo, e perché? Cos'è responsabile per il tuo pensare tutto il tempo? Facci caso. Tu pensi quando vuoi qualche cosa, in quel caso tu pensi. Mi è molto chiaro questo. 

D: Non necessariamente. 

U.G.: Naturalmente, non ti rendi neppure conto che stai pensando. Sei cosciente che stai pensando ora? È un meccanismo automatico. 

D: Si è automatico, questo è vero. 

U.G.: Se non sei cosciente del fatto che stai pensando, perché vuoi capire la causa del tuo pensare? Io non sono cosciente del fatto che sto parlando. Anche tu stai parlando e mentre parli non pensi: "Sto parlando". Quando tu formuli la domanda "Sto pensando?" la tua risposata dovrebbe essere "Si". Quel "Si" è ancora un pensiero automatico. 

D: Non importa se è automatico. 

U.G.: Tutto in noi sta funzionando in modo automatico. Qualsiasi cosa (è) dentro di te quando è stimolata viene fuori. Nel gergo del linguaggio dei computer, l'input deve essere stato caricato, e questo caricamento dell'input è andato avanti per lungo tempo. Quando c'è uno stimolo, esso viene fuori. Se non ci sono stimoli, il pensiero cessa. Questa è la ragione per la quale vai avanti ad acquisire questa conoscenza, nutrendola continuamente con nuove nozioni. 

Cosa conoscete? Voi sapete un mucchio di cose. Avete raccolto tutta questa conoscenza da varie fonti e vi siete riempiti con essa. La maggior parte non vi serve. Conoscete già un mucchio di cose e volete saperne sempre di più per usarle. 
Non esiste la conoscenza per amore della conoscenza. Vi serve perché vi dà potere. "Io conosco; l'altro no". Ciò vi dà potere. Potete non essere coscienti che il fatto di sapere più degli altri vi dà potere. L'acquisizione di sempre maggiore conoscenza, molta di più di quella che è essenziale per la sopravvivenza, è al fine di acquisire maggior potere sugli altri. 

La conoscenza tecnologica, pratica che vi serve per vivere, è comprensibile. Questo è tutto. Io devo avere qualche conoscenza tecnica. La società non mi retribuirà a meno che io abbia qualche cosa da dare in cambio. Allora voi dovete dare quello che gli altri chiedono, non ciò che avete da dare. Cosa avete da dare? Voi non avete nulla da dare, in ogni caso.

 

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