Riflessioni sull'Alchimia
di Elena Frasca Odorizzi indice articoli
Il trattato sul Picatrix e i suoi rapporti con la magia
di Roberto Taioli - Luglio 2009
Capitolo 4) Teoria e pratica del talismano
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Siamo davanti ad un profondo divenire dialettico, fatto di passaggi, dissoluzioni e risorgente, pienamente innestato nell’humus della natura. Tutto infatti prende origine dalla sua capacità di trasformarsi, di mutarsi in altro, di replicare se stessa in forme diverse. La materia arborea, richiama il Picatrix, segue le sue leggi come tutto ciò che nasce dalla terra ed ha bisogno che la terra vada in putrefazione e si riduca ad uno stato a partire dal quale possa svilupparsi l’albero che deve essere generato e riceve la forma e l’aspetto che si confanno al compimento della sua forma; la forma del compimento completo l’albero la assume nutrendosi dall’umidità che proviene dalla umidità che proviene dalla putrefazione avvenuta nel tempo della materia.
Il principio dialettico trasformativo proprio di una filosofia naturale è alla base dell’arte talismanica che deve essere vista come un articolarsi di quella filosofia;
"Proprio in questo modo si fanno i manufatti, giacchè dapprima bisogna togliere la forma e l’aspetto che sussistevano anteriormente in quella materia, cosicché, dopo che questa ha perso la sua apparenza, sarà pronta a prendere un’altra forma e un altro aspetto. Nessuna materia, infatti, può ricevere un’altra forma e un altro aspetto senza aver perso la forma e l’aspetto che in essa anteriormente sussistevano. Così tutti i maestri artigiani che vogliono compiere una determinata opera, procedono e agiscono: dapprima prendonole parti di cui si compone la cosa che intendono fare e lavorano per riportare il materiale ad un composto di parti affinchè [ quella che loro interessa] sia pronta a ricevere una nuova forma […] Tale lavoro è necessario perché una certa materia, dotata di forma e di aspetto, non può prendere un’altra forma se non perde e abbandona la prima e se non si sia predisposta a ricevere la seconda: solo allora prende quest’altra. Inoltre, quando una materia prende una forma, da questa viene dotata di forma ed è libera e sciolta da ogni altra forma, eccetto questa."(5)
Il principio teorico che è anche un principio operativo è molto chiaro; nessuna forma può assumerne un’altra permanendo in quella precedente, cosicché il primo atto consiste nel togliere la forma preesistente per far emergere quella nuova. Togliere qui vuol dire sostanzialmente trasformare, far passare da una forma all’altra, cambiare una cosa in un’altra. Togliere non in quanto eliminare ma modificare le forme vecchie in altre. Secondo l’autore del Picatrix anche la costruzione dei talismani si richiama a questo principio trasformativo che è tuttavia un conservare modificando,
"giacchè i costruttori dapprima guardano, nel selezionare gli elementi, con i quali sarà costruito il talismano, quali siano quelli predisposti e adeguati a prenderne la forma: così, ad esempio, per le bacche d’alloro, che giovano e soccorrono come il veleno delle vipere, o per il croco dal quale gli scorpioni fuggono, o per le vespe che si ritraggono dalle cose acerbe e amare, mentre prediligono e ricercano l’acqua di rose e sono sicuramente attratte a sciami dal profumo dell’erba detta timo. Molte altre cose vanno allo stesso modo, così come lo sperma e lo stimolo all’accoppiamento dell’uomo con la femmina aumentano e si accrescono per opera della mescolanza di altre e diverse cose. Così il corpo del talismano sarà composto di molte cose messe contemporaneamente assieme e dalla cui unione la forma verrà predisposta a recepire le forze e i poteri delle cose in funzione delle quali il talismano è stato ideato e fabbricato."(6)
L’alternarsi dello svuotamento e del riempimento è il principio di funzionamento del talismano, svuotarsi per ricevere ed accogliere, cosicché la materia con la quale esso è fatto è come se avesse perso la sua consistenza e grezzezza, portata in gioco nel processo. Non diversamente operano i medici nella preparazione dei medicamenti che possono essere semplici e complessi; questi ultimi risultano dalla combinazione delle proprietà di molti medicamenti, scelti e mescolati, come si trattasse di uno solo.
C’è una stretta inerenza e prossimità tra talismano e scopo per il quale esso viene costruito e impiegato, così come un farmaco è pensato in relazione ad un preciso malanno e non vale universalmente. La scienza dei talismani è individuale e non universale, le operazioni con le quali si procede sono uniche e irripetibili, in quanto variano le condizioni strutturali e di congiunzione astrale con le quali si connette. Come scienza, anche la scienza talismanica codifica le procedure, gli strumenti e gli apparati metodologici con cui operare, mentre invece sempre nuove sono le condizioni e i contesti per i quali il talismano è chiamato ad intervenire, perché sempre nuovi e cangianti sono il cielo e la terra sovrastanti e sottostanti. Una scienza talismanica può quindi presentare un paradigma procedurale che di per sé non basta al compimento del processo, in quanto esso è attivato dal negromante, presenza attiva e compartecipe, non mero operatore ed esecutore.
Riguardo a ciò si scrive con nettezza nel Picatrix:
"Quando gli antichi sapienti vollero fare talismani, non poterono non considerare le costellazioni che sono i fondamenti di tale scienza e che permettono, agli effetti dei talismani, di essere recepiti. Noi allora intendiamo parlare proprio di queste costellazioni, perché ti siano di fondamento e di aiuto in tutte le creazioni di talismani; e questo fondamento sarà opera del cielo per effetto degli stessi talismani. Quelli che cercano qua e là di apprendere il sistema di fare talismani, prima facciano in modo di avere padronanza della scienze delle rispondenze tra i pianeti e le altre costellazioni, nonché delle cognizioni relative ai moti del cielo; quindi credano necessariamente, in tutto e per tutto, a ciò che fanno in nome e per mezzo di quei talismani, perché ciò che faranno sarà veridico e scevro di dubbio; e non dubitino minimamente sugli effetti, anche perché tutto quello che fanno, non lo fanno certo per sperimentare se siano cose vere o false; credano invece con tutta la forza della loro volontà che queste sono autentiche realtà."(7)
La conoscenza della scienza astrologica è quindi fondamentale, non potendosi operare senza cognizione di quella che nel trattato viene indicata come scienza delle rispondenze, mancando la quale il processo è destinato a fallire. Gli incastri complessi tra azione astrale, recezione del talismano e influsso sulla persona destinataria dell’intervento sono materia, nel trattato, di una lunga e articolata esemplificazione di cui riporteremo i tratti fondamentali. Quello che emerge è la presenza di una fitta individuazione, per cui ogni talismano non solo è destinato ad uno scopo ma intercetta le figure celesti e astrali in un momento della loro rifrazione.
Vediamone qualche esempio:
"Ti dico come fare il secondo talismano: se lo farai per due amici, il suo ascendente sia nell’undicesima costellazione rispetto alla prima del suddetto talismano; se invece si tratta di generare amicizia tra un uomo e una donna, l’ascendente del secondo talismano sia nella settima costellazione rispetto a quella del primo; fai in tal modo che il Signore dell’ascendente di colui che ti chiede di riottenere amicizia guardi il Signore della casa altrui di buon aspetto e sia da quello accettato secondo le modalità di una gioiosa accettazione. Quindi congiungi i talismani e sotterrali dove risiede colui che ti ha fatto la richiesta; vedrai che da quel momento saranno amici quanto prima."(8)
"Talismano per accrescere patrimoni e mercanzie. Fai un talismano, favorisci l’ascendente, cos’ come il decimo segno, il Signore della costellazione, la Luna e il Signore di quella costellazione, nonché quello della rispettiva seconda casa e il relativo Signore; quest’ultimo sia accolto dal Signore dell’ascendente nel terzo o nel sesto aspetto e la buona sorte sia nella seconda casa; tuttavia parte di tale buona sorte sia posta nell’ascendente o nella decima casa e il Signore di tale buona sorte la guardi di buon auspicio. Renderai prospera anche l’undicesima casa e il relativo Signore. Così composto il talismano, se lo terrai con te, in segreto, che nessuno lo veda, ti consentirà di trarre guadagni da ogni tua impresa e la fortuna ti sarà sempre favorevole."(9)
"Talismano per conquistare l’amore dell’altro. Fai due talismani, il primo nell’ora di Giove con ascendente Vergine e la Luna in ascendente, nella quarte, settima e decima costellazione celeste. Il secondo talismano fallo nell’ora di Venere, quando questa è in relazione con Giove; la mala sorte sia lontana dall’ascendente, ovvero, per questo talismano la settima costellazione già detta, e i due Signori dell’ascendente si coniugano secondo il terzo o sesto aspetto. Una volta fatti i talismani, congiungili inseparabilmente e sotterrali ove risiede colui che deve acquisire pace e piacere."(10)
"Talismano per distruggere il nemico. Fai due talismani, uno nell’ora del Sole con ascendente con Leone e con la Luna in caduta rispetto a questo; l’altro nell’ora di Marte, con ascendente Cancro e Marte in caduta rispetto alla Luna; falli come se uno trafiggesse l’altro. Sotterrali nell’ora di Marte, con ascendente nella prima fase dell’Ariete. Quando avrai fatto questo potrai fare ai tuoi nemici quello che vorrai."(11)
"Talismano per catturare molti pesci. Fai un talismano a immagine dei pesci che vivono in quel fiume, nell’ascendente dei Pesci; sia Giove in esso e il Signore nell’ora di Venere. Fallo in questo modo: prima la testa e il corpo, poi la coda, quindi congiungili insieme nell’ora suddetta. Fai anche uno stilo sottile d’argento e sulla sommità di questo poni il talismano; crea quindi un orcio o altro tipo di vaso che abbia una apertura stretta di piombo e conficcagli in mezzo lo stilo con l’immagine del pesce all’estremità di esso. Quindi riempilo d’acqua e chiudi l’imboccatura con cera, in modo tale che l’acqua non possa uscire. Getta quindi il vaso nel fiume. Titti i pesci che vi sono si raduneranno vicino al predetto vaso."(12)
"Talismano per moltiplicare messi e piante. Disegna su una lamina d’argento la figura di un uomo seduto in mezzo alle messi, ad alberi e piante; fa questo con l’ascendente Toro e la Luna in esso, diretta dal Sole verso Saturno. Sotterra il talismano dove vuoi; quanto sarà lì piantato e seminato crescerà rigoglioso, immune dai danni degli animali della terra o del cielo, dalla tempesta o da qualsiasi altro possibile fattore avverso alle messi."(13)
"Talismano per allontanare l’infermità della malinconia e i peccati, per rimuovere le paresi degli arti, garantire stato di salute fino a guarigione completa e proteggere dai malefici chi tu desideri. Crea un talismano in argento purissimo nell’ora di Venere, con la Luna in ascendente nella quarta settima e decima casa e rivolta positivamente verso Venere; il Signore della settima casa osservi la fortuna nel terzo aspetto e il Signore dell’ottava nel quarto aspetto di Mercurio. Fai attenzione che Mercurio non sia retrogrado o adusto o, ancor peggio, sottoposto agli influssi della malasorte. Fai il talismano nell’ultima ora della domenica: il Signore deve essere nella decima ora rispetto all’ascendente. Se farai il talismano come ti ho detto, scaccerai tutte quelle infermità."(14)
Dalla abbondante esemplificazione, che tuttavia abbiamo circoscritto ad alcuni casi, emergono delle inevitabili considerazioni riguardo l’uso dei talismani. Prima di tutto, come si evince dagli esempi stessi, l’impiego dei talismani era profondamente radicato nella vita quotidiana e nella coscienza collettiva, tale da permeare ogni momento della vita, dalle relazioni personali ed affettive a quelle sociali e politiche, fino alla vita materiale, all’agricoltura, al lavoro. Non c’è aspetto della vita umana ove il talismano non possa intervenire per correggere e modificare stati di cose consolidatisi. Esso perciò agisce come elemento e forza rinnovatrice e purificatrice, disegnando con il suo operare scenari diversi a quelli precedentemente configuratosi. Scompagina e trasforma, unisce e disunisce, abbassa e solleva.
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NOTE
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