Riflessioni sulla Cultura Vedica
di Parabhakti das - indice articoli
La cultura vedica
Novembre 2009
Introduzione
Chi si è avvicinato alla cultura indiana ed orientale ha sicuramente sentito parlare di veda e della cultura vedica, ma precisamente che cosa significa vedico? E da dove provengono i Veda?
Il termine Veda può essere riportato alla radice sanscrita vid, che significa "sapere" o "conoscenza"; esso ha attinenza con le parole inglesi "wit" e "wisdom", con la parola "idea" (originariamente widea) dal greco e con la parola "video" dal latino. (Uno che sa, vede la verità; da cui: video.)
Per cui Veda si riferisce a qualsiasi conoscenza duratura. In questo senso, tutti i testi sacri come, ad esempio, la Bibbia od il Corano sono vedici.
Srila Prabhupada scrive: "La parola Veda significa 'libro di conoscenza.' Ci sono molti libri di conoscenza che variano a seconda del paese, della popolazione, dell'ambiente ecc... Lo scopo di questi libri è di trasmetterci conoscenza in modo istruirci gradualmente sulla nostra condizione originale d’esseri spirituali. La ramificazione della letteratura vedica è così ampia e dettagliata da arrivare a fornire guida per ogni essere vivente, e ciò avviene con modalità specifiche per le varie tipologie d’individui. Queste sono fra le più ampie definizioni di Veda. In un senso più ristretto - quello che è più familiare alla maggior parte degli studiosi - il termine Veda si riferisce alle quattro samhita (libri sacri) compilati in India da Vyasadeva, un'incarnazione di Krishna, apparsa cinquemila anni fa.
Secondo la tradizione, tuttavia, prima della stesura il contenuto dei libri era trasmesso oralmente e gli stessi testi affermano che la conoscenza contenuta in essi fu emanata direttamente da Dio:
"I Veda sono direttamente manifestati dall'infallibile Suprema Personalità di Dio." (Bhagavad-gita 3.15).
Le quattro Samhita ebbero origine come un’unica opera, ma poi Vyasadeva le divise in Rig Veda (il Veda dei suoni sacri), il Sama Veda (il Veda delle melodie), lo Yajur Veda (il Veda dei riti) e l'Atharva Veda (il Veda degli incantesimi).
Questi quattro libri hanno i loro corollari, chiamati Brahmana (trattati riguardanti le tecniche dei sacrifici) e Aranyaka (trattati della foresta per rinunciati che vanno in una regione selvaggia per adempiere i loro voti).
In generale sono anche incluse nel corpus vedico le 108 Upanisad, elaborate spiegazioni filosofiche dei quattro Veda.
Le Upanisad, dicono gli stessi antichi testi, furono rivelate ai saggi realizzati e sono pertanto chiamate sruti, o "ciò che è ascoltato". Questo le colloca nella stessa categoria dei quattro Veda e dei loro corollari.
Lo Srimad Bhagavatam (Bhagavata Purana) è la più elevata fra le opere di Vyasadeva. Uno dei suoi versi dice: "Questo Bhagavata Purana risplende come il sole...
Coloro che a causa delle dense tenebre dell'ignoranza, in quest'era di Kali (quella attuale), hanno perduto la loro visione spirituale, verranno illuminati da questo Purana."
Ancora nella letteratura vedica vi sono indicazioni - confermate da grandi saggi - che anche altre opere, sebbene non vediche in senso stretto, possono essere incluse all'interno della vasta gamma della tradizionale conoscenza vedica.
La Chandogya Upanisad (7.1.4), per esempio, classifica i Purana e le Itihasa, che definirò successivamente, come "il quinto Veda."
E la Brihad-aranyaka Upanisad (2.4.10) ci informa: "Il Rig Veda, lo Yajur Veda, il Sama Veda, l'Atharva Veda ed i racconti come il Mahabharata ed i Purana sono stati emanati tutti dalla Verità Assoluta. Con la stessa facilità con cui uno respira, così queste opere provengono dal Brahman Supremo senza alcun sforzo da parte Sua."
Il grande maestro vaisnava del tredicesimo secolo Madhvacarya afferma che gran parte della letteratura tradizionale indiana può essere considerata parte dei Veda.
Nel suo commentario al Vedanta Sutra, egli scrive: "Il Rig Veda, lo Yajur Veda, il Sama Veda, l'Atharva Veda, il Mahabharata, il Pancaratra e il Ramayana originale sono considerati tutti letteratura vedica. Anche i testi supplementari vaisnava - i Purana - sono letteratura vedica.
Gli scritti successivi alle Upanisad ed ai quattro Veda sono noti come smriti (“ciò che è ricordato," opposto alla sruti vedica). Essi includono le Itihasa (epica) e i Purana (racconti).
Le Itihasa sono il Mahabharata (110.000 versi) e il Ramayana (più di 50.000 versi). Ci sono diciotto Purana principali (incluso lo Srimad Bhagavatam), molte Upapurana (Purana minori) e numerosi Purana regionali, alcuni più autorevoli di altri.
Nella letteratura vedica sono compresi anche i Sutra (libri di asserzioni filosofiche concise), i Vedanga (scienze ausiliarie connesse allo studio dei Veda) e le Upaveda (scienze non direttamente connesse con lo studio dei Veda). I Sutra comprendono gli Srauta-sutra, il Griha-sutra, il Kalpasatra, il Dharma-sutra, il Sulva-sutra ed il più importante, il Vedanta-sutra.
I sei Vedanga sono Siksa (fonetica), Chanda (metrica), Vyakarana (grammatica), Nirukta (etimologia), Jyotisa (astronomia) e Kalpa (ritualità).
Fra le Upaveda ci sono l'Ayur-veda (medicina olistica), il Gandharva-veda (musica e danza), il Dhanur-veda (guerra) e lo Sthapatya-veda (architettura).
La tradizione sostiene che qualsiasi letteratura conforme alla versione vedica è importante quanto i Veda stessi.
Questo tipo di letteratura comprende libri come Hari-bhakti-sudhodaya, Hari-vamsa, Brahma-yamala e centinaia di altri.
Infine possiamo aggiungere molti scritti di acarya realizzati (maestri nella successione disciplica) come la Sri Caitanya-caritamirta di Krishnadasa Kaviraja Gosvami ed i molti libri dei Sei Gosvami, i più autorevoli discepoli di Sri Caitanya.
Il re dei libri
Poiché questi altri scritti mettono in evidenza l'essenza del Veda originale, in un certo senso essi sono più importanti del Veda originale stesso.
Si prenda per esempio lo Srimad Bhagavatam. Secondo la tradizione, questa grandiosa rivelazione fu in origine data da Dio a Brahma, il primo essere creato, all'alba della creazione.
Brahma trasferì, l'essenza della conoscenza a Narada e questi la passò a Vyasa, che, come precedentemente riportato, prese l'eterna saggezza dei Veda e la divise in quattro parti distinte.
Quello che però non ho riferito è che successivamente Vyasa riassunse la conoscenza vedica in un'immensa opera dal linguaggio conciso nota come Vedanta Sutra.
Dopo aver fatto questo però fu preso dallo sconforto; avvertiva che nel compilare la letteratura vedica aveva trascurato di mettere veramente a fuoco la Verità Assoluta.
Il suo maestro spirituale, Narada Muni, gli confermò questo sospetto dicendogli che aveva davvero trascurato il punto centrale della realtà e che solo descrivendo esattamente il nome, la fama, la forma ed i passatempi di Krishna, la Suprema Personalità di Dio, si sarebbe sentito soddisfatto.
Seguendo il consiglio del suo guru, Vyasa compilò lo Srimad Bhagavatam i cui versi lo delineano come "il re dei libri," "il Purana senza macchia" ed "il frutto maturo dell'albero della conoscenza vedica." Esso è anche ritenuto il naturale commentario del Vedanta Sutra.
Per molti seguaci della tradizione vedica, i testi "tardi" o "non vedici" sono più vedici degli stessi Veda.
Jiva Gosvami, che i seguaci di Sri Caitanya considerano il più importante fra tutti i filosofi vedici, sottolinea questo punto nel suo Tattva-sandarbha (17.4) in cui egli cita lo Skanda Purana (Prabhasa-khanda 2.93): "O brahmana, colui che conosce perfettamente i quattro Veda, i sei Vedanga e le Upanisad, ma non ha studiato anche le Itihasa ed i Purana non è veramente esperto nella conoscenza vedica.”
Perché? Perché, secondo Jiva, i Purana e le Itihasa sono superiori ai Veda: "La superiorità dei Purana e delle Itihasa è affermata nel seguente passo del Narada Purana dove si cita Siva che afferma: "O bella Parvati, considero i Purana e le Itihasa superiori ai Veda, perché ogni verità presente nei Veda è anche contenuta in queste antiche opere. Su questo non c'è dubbio." (16.11)
Ovviamente, la tradizione vaisnava ritiene tutta la letteratura vedica supplementare indispensabile per lo studio dei Veda.
La più vasta
La letteratura vedica comprende la più vasta tradizione scritta conosciuta. Essa contiene informazioni su tutto, dalla medicina e dall'agricoltura alla scansione del tempo sui pianeti superiori e su quelli inferiori, dalle tecniche dello yoga e della meditazione ai suggerimenti per la gestione della casa ed alle ricette per gustosi piatti vegetariani, dalle spiegazioni dettagliate sull'organizzazione del governo a magistrali direttive sul modo di costruire e decorare un tempio o una residenza.
I versi in ognuno delle migliaia di testi vedici seguono rigorose regole di arte poetica e di metrica. I Veda contengono drammi, racconti, complessa filosofia come anche semplici lezioni di etichetta.
Protocollo militare, l'uso di strumenti musicali, biografie di grandi santi e saggi del passato - questi sono solo alcuni degli argomenti che si possono trovare nei Veda. Non c'è da meravigliarsi dunque se la cultura vedica sta interessando sempre più persone
La cultura vedica è così avanzata e sofisticata che è ancora stimata da studiosi, politici, religiosi, swami, yogi e da chiunque privatamente si rivolge ai suoi accurati insegnamenti.
In India tutt'oggi si trovano persone che in un dibattito sostengono le loro idee - religiose o politiche - citando testimonianze vediche.
Essi si rifanno ad una tradizione che per migliaia di anni ha costituito il fondamento per milioni di esseri umani che volevano progredire sia sul piano materiale che su quello spirituale.
DIVISIONI DELLA LETTERATURA VEDICASruti (Scritture rivelate o "ciò che è ascoltato") |
||||
I. | Le quattro Veda Samhita | |||
Rig Sama Yajur Atharva |
||||
I. | Brahmana | |||
II. | Aranyaka | |||
III. | Upanisad (più di 108 libri) | |||
Smriti (tradizione o "ciò che è ricordato) | ||||
I. | Le Itihasa | |||
Epica, come il Ramayana e il Mahabharata, che comprende la Bhagavad-gita | ||||
II. | I Purana (racconti) | |||
a. | I diciotto Maha-purana (I grandi Purana) | |||
I. | I sei Purana sattvici (per persone in virtù) | |||
1. Bhagavat Purana (Srimad Bhagavatam) 2. Visnu Purana 3. Naradiya Purana 4. Gauda Purana 5. Padma Purana 6. Varaha Purana |
||||
II. | I sei Purana rajasici (per persone in passione) |
|||
1. Matsya Purana 2. Kurma Purana 3. Linga Purana 4. Siva Purana 5. Skanda Purana 6. Agni Purana |
||||
III. | I sei Purana tamasici (per persone in ignoranza) | |||
1. Brahma Purana 2. Brahmanda Purana 3. Brahma Vaivarta Purana 4. Markandeya Purana 5. Bhavisya Purana 6. Vamana Purana |
||||
b. | I diciotto Upapurana (minori) | |||
c. | Numerosi Sthala Purana (regionali) | |||
III. | I Sutra (codici) | |||
a. Srauta Sutra b. Griha Sutra c. Kolpa Sutra d. Dharma Sutra e. Sulva Sutra f. Vedanta Sutra |
||||
IV. | I Vedanga (scienze ausiliarie) | |||
a. Siksa b. Chanda c. Vyakarana d. Nirukta e. Jyotisa f. Kalpa |
||||
V. | Gli Upaveda (scienze direttamente collegate allo studio vedico) | |||
a. Ayur Veda b. Gandharva Veda c. Dhanur Veda d. Sthapatya Veda |
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VI. | Scritti e commenti dei grandi acarya attraverso la storia |
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